domenica 25 gennaio 2009

IL MOVIMENTO STUDENTESCO CONTESTA GIANFRANCO FINI

Mercoledi 21 Gennaio, il Presidente della Camera Gianfranco Fini è stato contestato dagli studenti dell’università La Sapienza di Roma.
Da destra a sinistra i politici di palazzo hanno espresso solidarietà al neofascista e alcuni esponenti del governo e del centro destra hanno anche invocato l’intervento della questura per “identificare i manifestanti e punirli”.
Punire di che?
Noi non ci meravigliamo affatto che i cani da guardia della borghesia come La Russa, Cicchitto ed esponenti de PD ancora una volta invochino la repressione.
Denunciamo da sempre i governi della borghesia sia di destra che di sinistra come moderno fascisti che utilizzano lo stato di polizia per zittire e reprimere le masse popolari e chiunque si ribella.
Nonostante ciò è importante è doveroso denunciare questo clima da caccia alla streghe che si respira in Italia dove lo stato della borghesia imperialista e moderno fascista non esita a reprimere qualsiasi forma di dissenso, che in nome della “sicurezza” produce razzismo e intolleranza e quell’humus che agevola il proliferare di gruppi neofascisti e nazisti colpevoli di aggressioni, accoltellamenti ecc., dove chi, come la scorsa settimana Santoro, si esprime fuori dal coro della propaganda di regime viene criminalizzato. Invece davanti i crimini dello Stato d’Israele dobbiamo sorbirci tutta la propaganda di regime che anche davanti all’evidenza muta il carnefice in vittima e chi si difende in terrorista.
Per questo esprimiamo massima solidarietà agli studenti romani che hanno contestato il neofascista presidente della camera in particolar modo allo studente che è stato identificato dalla polizia solo per aver gridato fascista (la verità) a Fini.
Ancora formalmente viviamo in uno stato democratico dove è garantita la libertà di espressione e di dissenso, anche se non ci facciamo illusioni sulla democrazia borghese è necessario opporsi sempre e comunque a ogni passo che lo stato fa verso il moderno fascismo e opporsi strenuamente in ogni occasione a ogni tentativo della borghesia di violare la sua stessa costituzione in senso reazionario

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