domenica 31 gennaio 2010

rigiriamo dal CAU di Napoli:
29/01/10

Ancora i “bravi ragazzi” di quella che fu Casa Pound Napoli e sempre gli stessi mezzi vigliacchi.
Questa volta sono apparsi all'università, aspettando che qualche studente delle aule occupate arrivasse...

Provocazioni, insulti, la minaccia di utilizzare il coltello (che come abbiamo visto in passato accompagna questi loschi figuri...) verso una compagna che prontamente lo ha spinto all'esterno dell'aula. La situazione concitata ha allertato altri compagni e studenti che erano all'università in quel momento e il fascistello è stato cacciato.

Ma se i metodi vigliacchi di questa gente non ci sorprendono, non ci sorprende nemmeno il fatto che pochi istanti dopo essere stato messo alla porta, il “giovanotto non conforme” è stato visto parlare con Andrea Fonsmorti, consigliere del PDL alla Municipalità Vomero-Arenella, anche lui tristemente noto per una serie di iniziative negli scorsi anni tra le quali quella che richiedeva “Il Vomero ai Vomeresi”: la chiusura della metro collinare nel fine settimana per fare in modo che il “suo quartiere” fosse al riparo dalla periferia e dai tanti ragazzi che si muovono dall'area Nord di Napoli per raggiungere il Centro Storico e il Vomero.

Ancora una volta Casa Pound e PDL... nemmeno questo ci sorprende, l'abbiamo mille volte denunciato e continueremo a farlo... Non ce ne vogliano Diodato, Schifone & Co... ora che siamo in campagna elettorale!

Rete napoletana contro neofascismo, razzismo e sessismo

venerdì 29 gennaio 2010

giovedì 28 gennaio 2010

La scuola e l'azienda

L'appello a scuola ormai è fin troppo vecchio, a sostituirlo arriva il badge.
Secondo il ministero dell'istruzione ogni studente dovrebbe essere munito di un tesserino con foto identificativa e codice a barre, il cosiddetto badge che si dovrebbe passare in un'apposita macchinetta che registra gli orari d'ingresso e d'uscita d'ogni singolo studente.
Questo, a dire della Gelmini appoggiata da alcuni presidi come al Labriola di Ostia o l'ITIS Belluzzi a Bologna, altre scuole nel veronese ed altre ancora, servirebbe a ridurre gran parte del lavoro di segreteria e per risparmiare tempo non facendo più l'appello in classe, ma la realtà è ben differente:

Innanzitutto già da tempo assistiamo allo smantellamento dell'istruzione pubblica avvicinando sempre di più la struttura della scuola al modello aziendale, questo provvedimento è un'ulteriore passo avanti in questa direzione.
D'altra parte l'utilizzo del badge è anche un metodo repressivo.
Infatti non è soltanto il voto in condotta a minacciare gli studenti, soprattutto quelli che si ribellano, ma il badge serve anche come mezzo di controllo visto che le assenze e i ritardi saranno pubblicati su internet a disposizione delle famiglie che possono controllare i propri figli, come se non dovrebbe essere una consapevolezza di ogni studente quella di andare a scuola per il proprio interesse e crescita individuale.

Ma quanto viene a costare l'impianto totale in una scuola per rendere attivo il badge?
Circa 40 mila euro.
Ecco come vengono spesi i soldi pubblici nell’istruzione anziché investire sul nostro futuro, invece di cominciare a ristrutturare tutti gli edifici scolastici non a norma che rischiano il crollo da un momento all'altro.

Contro questo sistema che scarica sui giovani sempre più repressione è necessario ribellarsi, dire chiaramente che non vogliamo essere giudicati da questa scuola che insegna solo nozionismi , che non vogliamo nè il voto in condotta come minaccia nè il badge come controllo.

Contro tutto questo ribellarsi è giusto!

Red Block

Redblock-studenti@libero.it
www.redblock-it.blogspot.com

martedì 26 gennaio 2010

SOLIDARTIETA' AI DISOCCUPATI DI TARANTO

LA REPRESSIONE NON FERMERA' LE LOTTE, AL CONTRARIO ALIMENTA LA RIBELLIONE.

SOLIDARIETA' AI DISOCCUPATI ORGANIZZATI DI TARANTO COLPITI DALLA REPRESSIONE.


riceviamo e rigiriamo da TA:

taranto . assedio al comune- disoccupati e cariche poliziesche


giornata di lotta pesantissima oggi a Taranto per iniziativa dei disoccupati
organizzati dello slai cobas per il sindacato di classe

La lotta era appena terminata con il blocco dei camion dell'Amiu a
mezzanotte di ieri,quando a mezzogiorno di oggi è cominciato il presidio al Comune;
poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa per impedire una nuova occupazione del Comune,portoni del Comune sbarrati - con inevitabile disagio anche degli impiegati praticamente sequestrati dal blocco delle forze dell'ordine.
Sindaco Stefano latitante- notizie dalla Regione niente,eppure in piena campagna delle primarie lo scorso giovedì Vendola e Stefano si erano guadagnati gli applausi
dei disoccupati organizzati, che avevano invaso anche questa manifestazione, dicendo che lunedì il piano sarebbe stato pronto e sarebbe pervenuto agli organi competenti: provincia, ato, comune, amiu per la sua realizzazione.
Il piano è quello della raccolta differenziata porta a porta, piano pilota per Taranto finanziato con ulteriori fondi, e siamo a 4 milioni di euro, per dare occupazione ai disoccupati organizzati- lo slai cobas sostiene lavoro per 200
disoccupati- con un piano per tutta la città;
il piano parla di una 80 di lavoratori impiegati in alcuni quartieri ...
purchè si parta ma lunedì il piano non è arrivato e neanche questa mattina, la tensione è cresciuta, il numero dei disoccupati anche , l'assedio si è fatto insistente; un disoccupato è salito su un cornicione del balcone minacciando di
buttarsi - ma la situazione non si è sbloccata,vi sono state piccole cariche tutte respinte- dopo pochi minuti i disoccupati si ricompattavano e rilanciavano l'assedio
il Sindaco non si fa vedere e fa l'offeso- rifiutando di riprendere la discussione;
due disoccupati passano alla benzina - minacciando di bruciarsi- ma il fuoco lambiva anche i poliziotti e partiva una carica più dura con le donne disoccupate in prima fila a risponndere intanto tutta la zona veniva militarizzata e dovevano intervenire pompieri e autombulanza per un disoccupato che si sentiva male...
alle 18 la manifestazione per scelta dei disoccupati organizzati dello slai cobas per il sindacato di classe terminava si passa all'organizzazione della manifestazione a Bari per giovedì...
l'acclamato Vendola e i suoi assessori dovranno spiegare se a parole corrispondono fatti:

i disoccupati organizzati crescono in numero e determinazione - non si fanno dividere- comprendono e solidarizzano con la disperazione di alcuni di loro che fanno gesti estremi ma perseguono con la lotta collettiva autorganizzata gli obiettivi di lavoro.

se il piano e il lavoro non partirà - non servirà certo la repressione a
fermarli

disoccupati organizzati
slai cobas per il sindacato di classe
26-1-2010

domenica 24 gennaio 2010

Contro lo stato di polizia e il moderno fascismo rispondere colpo su colpo lottare e organizzarsi!

Ancora una volta lo Stato per mezzo dei suoi cani da guardia in divisa si dimostra per quello che realmente è: un apparato repressivo a difesa dei privilegi di pochi potenti contro i lavoratori e le masse popolari.
Questa volta è toccato ai rifugiati politici sudanesi ospitati al Laboratorio Z e a tutti quelli che hanno beneficiato in questi anni di un luogo che offriva eventi culturali e di confronto.

Lo sgombero violento del Laboratorio Z non è slegato da ciò che avviene quotidianamente nel nostro paese ma è frutto delle politiche securitarie, repressive e di stampo fascista del governo Berlusconi, politiche che per essere attuate hanno bisogno del manganello per reprimere qualsiasi forma di dissenso, anche a questo è servita ad esempio la riforma Gelmini, colpire l’istruzione ed il sapere per evitare la formazione della coscienza critica e del pensiero indipendente degli individui che è base del dissenso.
Come lo Stato permette che gli immigrati a Rosarno vengano prima sfruttati dalle mafie e poi sparati e interviene solo per colpire gli immigrati quando alzano la testa e si ribellano, così a Palermo i sudanesi vengono gettati in mezzo alla strada. Il capitalismo italiano ha bisogno degli immigrati solo come manodopera a basso costo, per il resto è solo carne da macello.

L’altro giorno il segnale del questore Marangoni è stato chiaro, o si rispetta la loro “legalità” o vieni manganellato e arrestato, ed è anche evidente che hanno cercato di intimidire innanzitutto i giovani che si sono ribellati “dando loro una lezione” arrestandoli e malmenandoli prima di portarli in Questura.
Ma proprio durante le cariche giovani e giovanissimi presenti non si sono fatti intimidire dalla violenza poliziesca e hanno resistito lanciando un forte segnale agli apparati repressivi:
i manganelli non ci fanno paura!
Esprimiamo massima solidarietà ai due giovani compagni che seppur rilasciati ancora devono rispondere alle accuse di resistenza e lesione a pubblico ufficiale.
A queste accuse noi rispondiamo che è legittimo resistere e non abbassare la testa di fronte a dei miseri mercenari inferociti e che è necessario organizzarsi ad un livello più alto e unirci contro la repressione dello stato di polizia che marcia verso il moderno fascismo.

Solidarietà ai compagni del Laboratorio Zeta colpiti dalla repressione!

Solidarietà ai rifugiati politici sudanesi!

Solidarietà a Kevin, Fabio e Gandolfo colpiti dalla repressione!

Cacciamo il Questore Marangoni e la Giunta Cammarata!

Pagherete caro pagherete tutto!

Circolo proletari comunisti Palermo Red Block
Xinfo: prolcompa@libero.it ;3387708110 redblock@alice.it

sabato 23 gennaio 2010

SABATO 23 GENNAIO

DOPO LE DURE CARICHE DELLA POLIZIA DURANTE IL PRESIDIO PERMANENTE ALLO ZETALAB CHE E' STATO SGOMBERATO....
... SABATO 23/01/10 MANIFESTAZIONE CONTRO LA REPRESSIONE.
CONCENTRAMENTO ORE 16:00 IN VIA ARRIGO BOITO 7 (DAVANTI LO ZETALAB).

mercoledì 20 gennaio 2010

SOLIDARIETA' AL LABORATORIO Z E AI RIFUGIATI POLITICI SUDANESI SOTTO ATTACCO

Un altro vergognoso atto repressivo nella Palermo della giunta Cammarata e del questore Marangoni.
La stessa Palermo che grazie a questa giunta fa vivere i lavoratori e i cittadini nel pieno degrado, con strade invase dall’immondizia, scuole che cadono letteralmente a pezzi, la settimana scorsa è stata la volta dell’Ipsia medi in cui è crollato il muro di cinta rischiando l’ennesima strage annunciata, disoccupazione e analfabetizzazione dilagante. Invece di risolvere i reali problemi quotidiani dei palermitani oggi uno sproporzionato quantitativo di servi del potere in divisa tra carabinieri,poliziotti e digos ha sgomberato il laboratorio Z. Un dei pochi luoghi che in mezzo al degrado generalizzato forniva contemporaneamente alloggio a circa 50 sudanesi riconosciuti come rifugiati politici, ospitava una biblioteca, compagnie teatrali ed era un luogo aperto a tutti per confrontarsi e organizzare assemblee e dibattiti.
Com’è di consueto nella prima mattinata le forze “dell’ordine” hanno sgomberato l’edificio, per protesta 2 occupanti insieme ad un consigliere comunale sono saliti sul tetto e li sono da stamattina.
Molti i compagni e i giovani accorsi a dare una solidarietà concreta ai rifugiati politici sudanesi rimasti in mezzo alla strada ed ai compagni del Laboratorio. Tra le cause dello sgombero, l’assegnazione dei locali ad una fantomatica associazione, Aspasia, la quale ha rifiutato ben altre due offerte di locali alternativi, l’ultima pervenuta stamattina in seguito ad una trattativa.
Da stamattina almeno 200 persone sono rimaste li davanti il Laboratorio Z a dare solidarietà insieme ad alcuni abitanti affacciati che applaudivano agli slogan, nel tardo pomeriggio arriva la carica a freddo sui presenti. I compagni presenti hanno resistito per come hanno potuto, ormai dovrebbe essere chiaro “l’utilità” di trattative tra le parti in questi casi, un esempio su tutti: mentre la trattativa era in corso l’ufficiale giudiziario provvedeva a fare l’inventario degli oggetti all’interno e successivamente venivano gettati all’esterno i suppellettili e gli effetti personali dei migranti,trascinando pure fuori di peso Pietro Milazzo, sindacalista della CGIL, già colpito da avviso orale dal questore, misura degna di un regime fascista.
Dal canto nostro salutiamo con piacere la presenza di giovani e giovanissimi, molti accorsi uscendo da scuola ricevuta e che non si sono fatti intimidire dalla repressione,dagli scudi e dai manganelli nè fatti ammaliare dalle parole e dalle minacce dei soliti “sbirri di movimento” imbevuti di presunzione senile. La nostra immediata solidarietà ai compagni fermati e trattenuti dalla sbirraglia.

Kevin,Fabio e Gandolfo liberi subito!

Red Block Palermo
redblock@alice.it
http://www.redblock-it.blogspot.com/






























venerdì 8 gennaio 2010

IL PILASTRO MANCANTE… GIUSTIZIA PER GLI STUDENTI AQUILANI!

Un errore umano definiscono i periti della procura il crollo dell'ala nord della casa dello studente che ha causato la morte di 8 studenti e il ferimento di altri 17 durante la scossa del 6 aprile scorso, scossa ritenuta dai sismologi di magnitudo moderata.
Nel progetto risalente al 1965 dal quale doveva nascere un magazzino si evince chiaramente che è stato usato materiale scadente ed erano presenti grosse negligenze strutturali che avrebbero portato necessariamente al crollo.
Negli anni sono cambiate le funzioni dell'edificio arrivando ad oggi ad essere un'abitazione per studenti fuori sede, ma durante i lavori di adeguamento funzionale non sono stati valutati né dai progettisti, né dai direttori dei lavori, tanto meno dai proprietari dell'immobile gli errori strutturali dell'edificio stesso anzi sono stati compiuti lavori di decoro, come l'abolizione di tramezzi, travi e pilastri che hanno influito negativamente sull'intera struttura.
Infine cosa ci si aspetta se in un edificio con lacune strutturali soprattutto presenti nell'ala nord dove mancava un pilastro portante, gli si caricano proprio in corrispondenza di questa zona 400 kg. di pannelli solari sul tetto?
Ovviamente il crollo da un momento all'altro.
Dire solamente vergogna ai progettisti, ai direttori dei lavori, agli amministratori e ai proprietari dell'edificio è veramente riduttivo.
La morale è sempre la stessa, identica nelle abitazioni, negli edifici pubblici come scuole, università e alloggi, fino ad arrivare nelle fabbriche, per i padroni il denaro vale molto di più della vita delle persone.
Politici e padroni che cercano di coprirsi con la scusa delle disgrazie quando invece sono stragi preannunciate quelle avvenute a L'Aquila così come a Messina e provincia o il vagone esploso a Viareggio, stragi in cui i veri colpevoli sono i padroni e tutti quei politici che seduti sulle loro belle poltrone fanno leggi che gravano le condizioni di sicurezza con la gioia dei padroni che spendono meno soldi. Un governo che tramite i ministri Tremonti e Gelmini distrugge la scuola pubblica e l’istruzione tagliando finanziamenti, è responsabile di queste morti come di Vito Scafidi morto nel liceo Darwin di Torino sotto il tetto della sua classe sempre per carenze strutturali dovute alla negligenza delle istituzioni di mettere in sicurezza gli edifici scolastici.

ORGANIZZAZIONE DAL BASSO - LOTTA DI CLASSE
RIBELLARSI E' GIUSTO!
RED BLOCK

giovedì 7 gennaio 2010

Ancora aggressioni fasciste

COMBATTERE IL FASCISMO, ORGANIZZARSI
CREIAMO RAF (reti antifasciste)
IN TUTTE LE CITTA'
rigiriamo il comunicato del collettivo autorganizzato di Napoli:

Purtroppo ieri abbiamo dovuto registrare la notizia di ennesimi agguati neofascisti! Un susseguirsi di azioni vigliacche che dimostra in maniera inequivocabile la natura e lo scopo di organizzazioni neofasciste (come Casapound) che cercano di insediarsi nella nostra città. Ancora una volta, per altro, un'aggressione vigliacca in molti contro uno...

In mattinata è toccato a un volontario del servizio civile di Napoli, V.T., studente universitario di 26 anni, che era per altro in servizio e ritornava dalla consegna dei diplomi per il compimento del servizio civile a palazzo San Giacomo all'ufficio comunale di competenza. Era insieme ad altre tre persone, tre ragazze sue colleghe nel servizio civile, che hanno assistito a tutta la scena. V.T., che probabilmente è stato individuato come attivista della rete antirazzista, è salito sul pullman R4 con la precisa percezione che tre giovani lo stessero seguendo, anche perche' hanno atteso che salisse sul pullman, prima di salire a loro volta.

Una volta saliti sul bus, queste persone, di cui una indossava un giubbotto con la scritta skinheads e un altro aveva un cappellino con un'ascia bipenne stilizzata, si sono subito avvicinate e dopo una breve provocazione verbale lo hanno aggredito. La scena è durata poco perche l'autista ha immediatamente fermato il bus aprendo le porte, cosicché gli aggressori, a via Monteoliveto, sono scappati. Ma V.T. ha riportato due colpi alla testa, uno in fronte, probabilmente con un tirapugni, e uno all'orecchio. Ricoverato al pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini gli è stato riscontrato un trauma contusivo con prognosi di sette giorni...!

Per altro, da quanto si è ricostruito dopo, alcuni impiegati comunali avevano già notato tre naziskin in piazza Municipio (dove è avvenuta la consegna dei diplomi) in strana attesa.
Riteniamo che il susseguirsi di queste modalità inquietanti di agguato vigliacco e fascista sia un fatto ormai insostenibile e che tutta la cittadinanza abbia il dovere civico di respingere la cultura squadrista di questa gente!
Presto ci saranno nuove iniziative pubbliche di sensibilizzazione sul tema.
In serata a via Diocleziano un altro studente, F.T., ha subito un tentativo di aggressione. Quattro persone in una macchina gli si sono avvicinate, prima hanno fatto il saluto romano inneggiando al duce, poi gli hanno tirato una bottigliata addosso e infine hanno fatto per scendere ma si sono fermati per l'accorrere degli altri passanti in solidarietà allo studente. Una scena pubblica vista da tutti i passanti in quel momento. L'episodio, accoppiato a quello della tarda mattinata, disegna un quadro inquietante che segue lo stillicidio di episodi in questi mesi e sembra rappresentare un investimento degli squadristi in questo tipo di pratiche che però non riusciranno a intimidire proprio nessuno!