sabato 28 novembre 2009

Napoli: Materdei … ancora resistenza.

“Questo è il nostro quartiere” gridavano i neofascisti di Casapound quando venerdì 27 novembre aggredivano in pieno giorno con mazze alla mano alcuni compagni della rete antifascista napoletana che stavano attaccando alcuni manifesti nel quartiere. Un’ennesima aggressione squadrista dallo stile Casapound (ricordiamo piazza Navona) che ha provocato il ferimento di alcuni compagni tra cui un ragazzo ancora in ospedale per versamento di sangue nei polmoni.
Quest’atto infame si è concluso grazie all’intervento di alcuni abitanti del quartiere ma conferma ancora una volta la prassi di Casapound: prima, a parole dice di voler aiutare il quartiere dando servizi sociali, dopo usa la violenza quando i “veri” abitanti del quartiere solidarizzano e contribuiscono quotidianamente alle giornate di lotta con i compagni antifascisti.
“Questo è il nostro quartiere” urlato dai fascisti è una falsità e una grossa provocazione per tutti i sinceri antifascisti e per gli abitanti stessi del quartiere proprio perché ogni singolo militante di Casapound non ha nulla a che fare col quartiere, sono degli intrusi che dovranno essere cacciati fuori così come insegna la tradizione antifascista a Materdei.
E mentre i neofascisti escono allo scoperto con le proprie abitudini e le istituzioni continuano a tollerare tutto ciò, anzi ad appoggiare proprio l’occupazione di Casapound, oggi 28 novembre alle ore 17:30 i compagni antifascisti hanno organizzato un presidio pubblico nella piazzetta a Materdei contro questi intrusi fascisti che bazzicano nel quartiere.

CONTRO IL FASCISMO SEMPRE PIU’ VIOLENZA ORA E SEMPRE RESISTENZA!
ORGANIZZIAMOCI IN RAF (reti antifasciste) PER CACCIARE QUESTA FECCIA NERA
DALLE NOSTRE CITTA’!

martedì 24 novembre 2009

aggressione fascista a Piacenza

Un camerata di Forza Nuova accoltella al volto due ragazzi con un serramanico da 20 cm.

CONTRO IL FASCISMO CHE AVANZA CREIAMO RAF (RETI ANTIFASCISTE) IN TUTTE LE CITTA'!
Ancora una volta Forza Nuova, organizzazione politica dichiaratamente fascista che si candida alle elezioni e che possiede sedi in numerose città italiane, è protagonista di un'ennesima aggressione squadrista. Due militanti riconducibili a questa organizzazione infatti sono stati riconosciuti tra gli aggressori che a Piacenza lo scorso sabato sera (21 novembre) hanno accoltellato al volto e al collo due giovani che resteranno sfregiati a vita e vivi fortunatamente.
E Forza Nuova nel frattempo è considerata ancora un'organizzazione legale nonostante i suoi militanti continuano ad aggredire, ad uccidere, propagandando il fascismo commettendo uno dei reati scritti nella costituzione ma che più di tutti viene calpestato dallo stato italiano, apologia di fascismo.

A seguire i fatti:
1)Sabato sera, 4 ragazzi neofascisti (2 riconducibili a ForzaNuova, 1 a Veneto Fronte Skinheads e 1 cane sciolto) sono usciti da un ristorante vicino alla coop infra (storica sede di rifondazione e degli studenti piacentini) e hanno raggiunto l'ingresso del locale cantando "bandiera rossa con la svastica" (sulle note del famoso inno);
2)Un anziano frequentatore del locale li ha invtati a non fare rumore, e loro hanno iniziato a minacciarlo;3)A questo punto intervengono 4 ragazzi per allontanarli, 2 dei giovani comunisti e 2 NON MILITANTI ne esplicitamente di sinistra. Gli ultimi 2 vengono accoltellati alla gola e al viso (sfregio insanabile e occhio salvo per miracolo, l'altro vivo per miracolo: la lama ariva a un centimetro dalla giugolare) da Manuel Foletti, neo fascista noto in città;4)Una ragazza all'interno del locale chiama la polizia, mentre 20 ragazzi di Onda e GiovaniComunisti si recano sotto la questura a protestare per l'impunità dei fascisti. La digos trova il fascio che ga sferrato la coltellata, in custodia cautelare con accusa di omicidio volontario. Gli altri liberi.

venerdì 20 novembre 2009

PRESIDIO CONTRO LA REPRESSIONE


SOLIDARIETA' AL CENTRO SOCIALE HORUS


Esprimiamo massima solidarietà ai compagni del Centro sociale Horus.

Ancora una volta un episodio di repressione della giunta neo-fascista Alemanno, l'episodio del poliziotto che estrae la pistola per intimorire i compagni che stavano occupando per protesta la sede del IV Municipio di Roma è sintomatico del clima da stato di polizia che avanza verso il moderno fascismo.

Solidarietà al Centro Sociale Horus!

Da Catania a Roma chi semina vento raccoglie tempesta!


Red block Palermo


L'articolo di repubblica.it sullo sgombero di Horus
Sgomberato il centro sociale Horus
Operazione di polizia a Roma: l'attacco di Alemanno agli spazi sociali
19 / 11 / 2009
E' stato sgomberato questa mattina il centro sociale Horus di piazza Sempione. All'interno dello spazio occupato, al momento dell'intervento delle forze dell'ordine, non erano presenti persone. Intanto, grazie a un tam tam sulle radio e via email, sul posto si stanno concentrando gli attivisti dei centri sociali della Capitale.
Come risposta allo sgombero i ragazzi del centro sociale hanno occupato la sede del Municipio IV di via Monte Rocchetta. In questo momento carabinieri e polizia si trovano all'esterno dell'edificio mentre una 50 di ragazzi hanno occupato lo stabile. Nella sede del Municipio è presenta anche il presidente Cristiano Bonelli.
I giovani hanno esposto due striscioni sul tetto dell'edificio con la scritta: "La libertà non si paga si strappa. Guai a chi ci tocca" e "Horus e Villetta sono qui".
All'interno del Municipio c'è anche del personale della Questura che sta dialogando con gli occupanti nel tentativo di far cessare l'occupazione. "La legalità la difendiamo noi", affermano i ragazzi dell'Horus, secondo i quali "il Municipio e l'amministrazione capitolina stiano svendendo le case popolari del Tufello. E Bonelli non sa mai nulla di quello che accade nel suo territorio. Noi ci prendiamo le denunce e le nostre responsabilità".(19 novembre 2009)

mercoledì 18 novembre 2009

17 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE DEL DIRITTO ALLO STUDIO: IL MOVIMENTO STUDENTESCO TORNA IN PIAZZA!

Ieri Martedì 17 Novembre "Giornata internazionale del diritto allo studio", il movimento studentesco è sceso in piazza anche in Italia ancora una volta contro la Riforma Gelmini: una riforma classista e ideologicamente reazionaria che taglia 8 miliardi e mezzo di euro all'istruzione pubblica e promuove l'idea di scuola-caserma e di studente-acefalo che non ha il diritto di ribellarsi e di "vivere" e gestirsi lasua scuola o la sua facoltà, in sintesi una riforma che attacca pesantemente il diritto allo studio.
Da Nord a Sud gli studenti hanno manifestato per difendere il diritto allo studio dagli attacchi pesanti del governo Berusconi, tra le 50 e più manifestazioni da segnalare la repressione poliziesca a Milano che ancora una volta non ha esitato a caricare gli studenti che si dirigevano all'assessorato della pubblica istruzione, fermando e denunciando due e arrestandone altri due che sono stati processati oggi per direttissima con l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, il giudice ha convalidato l'arresto ma non ha disposto misure cautelari, si è limitato a raccomandare agli studenti di "comportarsi bene in futuro".
Una ragazza denunciata e rilasciata ieri stesso ha una distorsione cervicale e una prognosi di 15 giorni a causa della violenza delle forze dell'ordine che per fermarla l'anno bloccata in 10 a terra.
Pochi giorni fa la polizia aveva sgomberato con forza il liceo Gahndi di Milano occupato dagli studenti perchè l'amministrazione comunale vorrebbe chiuderlo. Il liceo è noto per il suo corso serale che da la possibilità di studiare anche a lavoratori.
Da segnalare anche il lancio di uova contro al sede del Miur a Torino, il traffico in tilt a Roma e Napoli e le occupazioni simboliche al liceo socio-psicopedagogico Margherita a Palermo.
Il ministro dell'istruzione non ha perso tempo nel criminalizzare la giusta protesta studentesca dicendo come già fatto in passato che gli studenti scesi in piazza "sono dei centri sociali" e che "non sono rappresentativi".
Ancora una volta il governo esterna la sua paura verso la protesta studentesca e la ribellione giovanile in generale, per questo è necessario andare avanti:

Dall'Onda alla nuova Ondata per spazzare via il governo Berlusconi e le sue riforme moderno fasciste, anti studentesche e antipopolari e aprire la strada alla rivoluzione!

sabato 14 novembre 2009

Ravenna: invece che chiudere l´Intempo, condannati gli attivisti della Rete per la sicurezza sul lavoro!

Da rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro:

7 attivisti della Rete per la sicurezza sul lavoro di Ravenna sono stati denunciati dal presidente della Compagnia Portuale di Ravenna, Rubboli, per avere occupato l´agenzia interinale Intempo. Per parlare con gli articoli del codice borghese: concorso in reato (art. 110), violenza privata (art 610), invasione di terreni o edifici (art 633)- danneggiamento (635) del c.p. In questi giorni è arrivato il decreto di condanna a cui presenteremo opposizione. Ricordiamo i motivi per cui avevamo occupato le sede dell´agenzia Intempo al Porto di Ravenna il 13 marzo del 2007: denunciare all´opinione pubblica il ruolo di questa agenzia di sfruttatori di questi caporali al servizio dei padroni del Porto, dalla Compagnia Portuale ai terminalisti, una banda di trafficanti di esseri umani che ha mandato a morire gli operai Luca Vertullo a Ravenna e Denis Zanon a Porto Marghera, morti che rivelano, ancora una volta, il nesso causale tra precarietà e rischio-sicurezza per i lavoratori. Operai morti per il profitto dei padroni. Volevamo che si mantenesse alta l´attenzione su questi temi perché conosciamo bene come vanno queste cose: impunità dei padroni ai processi, solitudine dei famigliari, silenzio stampa sulla vicenda. Il processo per la morte di Vertullo a Ravenna, come sappiamo, è terminato con lo scandalo delle assoluzioni di 8 imputati, dai dirigenti della Compagnia Portuale ai responsabili della sicurezza. Scandalo perché pur riconoscendo che questa "morte è dovuta ai ritmi velocissimi", dall´ "ottica meramente intesa a un aumento della produttività", che ha mandato dentro la pancia di una nave 9 stivatori, di cui 4 al primo giorno di lavoro, di cui uno, Luca Vertullo, ha trovato la morte, pur riconoscendo tutto questo, i veri responsabili del sistema di sfruttamento che ha il suo centro nel comando padronale, non faranno neanche un secondo di galera, secondo la giustizia dei padroni. Le motivazioni della sentenza dicono quello che, come Rete, stiamo denunciando e combattendo: è la ricerca del profitto che trasforma i lavoratori -e la loro vita- a merce. Eppure questa agenzia interinale è ancora lì. Al Porto di Ravenna dalla Mecnavi a Vertullo niente è cambiato. O almeno sembra. Perché la nostra azione, quel 13 marzo di 2 anni fa, entrava nel vivo dei problemi e voleva -e vuole- mettere fine allo stillicidio di infortuni con la postazione fissa dell´ispettorato o dell´Ausl al Porto, con l´elezione ed il rafforzamento degli Rls, con le lotte e gli scioperi. I confederali si sono dimostrati parte del problema (caporali, gestione dell´Agenzia interinale) e non riusciranno certo a salvarsi l´anima con i convegni sulla sicurezza in occasione della strage della Mecnavi al Porto. Ora questa richiesta di condanna per l´iniziativa della Rete suona come una rappresaglia: non solo l´impunità nelle aule dei tribunali per padron Rubboli e per i suoi caporali, ma anche l´arroganza di chi vorrebbe isolare, criminalizzare chi si batte contro gli omicidi di operai nei luoghi di lavoro.Sul piano legale ci opponiamo, ma la battaglia va condotta anche sul piano politico e sociale. Serve che chi è stanco di parole ipocrite in materia di sicurezza sul lavoro prenda una posizione chiara e netta, serve che rafforziamo la Rete a livello locale e, perché no?, lavorare fin da subito per una manifestazione cittadina che sia il vero processo popolare ai padroni del Porto, contro tutti i padroni assassini. Chiudere l´agenzia della morte, l´Intempo!Giustizia per Luca Vertullo!No alla criminalizzazione della lotta per la sicurezza nei luoghi di lavoro! Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro- - polo emiliaromagna -sede di Ravenna

lunedì 9 novembre 2009

SUL PRESIDIO ANTIFASCISTA DEL 4/11



Si è concluso con successo il presidio antifascista organizzato per Mercoledì 4 Novembre da Proletari Comunisti e Red Block a Palermo.
Al presidio hanno partecipato studenti e lavoratori antifascisti che hanno colorato di rosso i portici di via Ruggero Settimo angolo via Mariano Stabile.
E' stata portata una mostra fotografica che ripercorreva le aggressioni fasciste di gruppi politici aiutati dal governo come Casapound Italia, mostra che ha riscosso interesse per i passanti. In una città come Palermo la sensibilità antifascista ancora è presente, lo dimostrano i giovani, i lavoratori e gli anziani che al passaggio davanti il presidio ci invogliavano nella lotta.
Al megafono continuamente si alternavano interventi dei compagni che denunciavano gli attacchi repressivi del governo a discapito dei compagni mentre vengono aiutati gruppi fascisti come casapound, forza nuova ed altri che si diffondono a macchia d'olio nel territorio italiano. Certamente non poteva mancare la solidarietà ai tre compagni arrestati a Pistoia "accusati di antifascismo militante" e ai compagni del CPO Experia di Catania sgomberati recentemente e caricati dagli sbirri. Al fianco dei compagni e di tutti gli antifascisti, Red Block lotta da Palermo a Ravenna sotto le bandiere rosse che sventolano al soffio del vento antifascista che spazzerà il moderno fascismo che avanza.
L'antifascismo non è reato e non si processa!
Costruiamo RAF (reti antifasciste) in ogni città!

CORTEO NO GELMINI A PALERMO

Ancora una volta l’ennesimo corteo studentesco caratterizzato dall’inutile e controproducente carro sound system dei centri sociali. L'abbiamo già detto tantissime volte e non ci stancheremo mai di ripetere quanto è stupido stare a ballare e sballarsi sotto un carro a un corteo anziché lottare.
Ma il bello è che si va sempre peggio: qualche tempo fa la musica lanciata dal carro dei centri sociali faceva ballare, sballare e cantare gli studenti a ritmo di “cartone animato” (da“i puffi”a “occhi di gatto” ecc.), adesso invece, dai carri sound system si simulano anche dei “Rave Party” con musica elettronica. Diventa veramente impossibile lanciare slogan al megafono, parlare, dentro una vera e propria discoteca ambulante... i manifestanti diventano ballerini sfigati!
E poi ci chiediamo come mai nei giornali scrivono: “il corteo studentesco era caratterizzato da musica e alcohol”.
E’ una vera e propria mancanza di rispetto per tutti coloro che lottano e dedicano la loro vita al servizio delle masse, per tutti coloro che scendono nelle piazze colpiti dalla crisi come gli operai e i lavoratori che arrivano a stento a fine mese bene che gli vada.
Ma per favore! E' a dir poco ridicolo, è una vergogna…
Fortunatamente in piazza c’è chi si accorge che la prassi dei gruppi politici non è la stessa…
Ma quale carro, ma quale alcohol, in piazza si scende lottando e dimostrando la giusta rabbia rivoluzionaria.
Red Block ancora una volta in piazza ha dimostrato che la musica assordante del carro non può fermare di certo la rabbia degli studenti che sono costretti ad urlare più delle casse. Proprio quegli studenti stanchi delle sciocchezze ridicole che si vedono in questi cortei, proprio quegli studenti che impugnano e sventolano fieramente le rosse bandiere con la falce e martello e lottano contro un modello sociale che viene imposto dalla classe dominante: dalla borghesia.


CI IMPONGONO UN SISTEMA, UN MODELLO SOCIALE,
RIBELLARSI E' GIUSTO CONTRO IL CAPITALE!

dal Quotidiano "La Sicilia" del 06/11/2009

Si è conclusa con un forfait della Gelmini la giornata di ieri caratterizzata da manifestazioni e dimostrazioni studentesche contro la riforma del ministro e la sua visita a Palermo.Nel pomeriggio il movimento "Onda Anomala" ha organizzato un corteo partito da dal teatro Massimo. Alla manifestazione del movimento studentesco hanno preso parte, oltre a diverse centinaia di studenti, anche i "Proletari Comunisti" di cui in particolare le precarie della scuola aderenti che distribuivano il loro giornale di protesta contro il presidente del consiglio e il suo governo. In totale c'erano circa 1500 persone. Non sono mancate le bandiere rosse con falce e martello dei "Red block" nonchè slogan contro il premier Berlusconi, il sindaco Cammarata e anche il governatore Lombardo.
Il corteo alla cui testa c'era un grosso automezzo che diffondeva musica ad alto volume si è fermato in piazza Sant'Anna a da lì una parte dei manifestanti ha tentato di raggiungere piazza Marina. Ma il cordone delle forze dell'ordine ha bloccato la sortita all'altezza di Via Alloro.Nel frattempo si è diffusa la notizia che la Gelmini per "motivi istituzionali" rinunciava alla sua presenza al convegno al palazzo Steri .La notizia è stata accolta dai manifestanti con entusiasmo "L'Onda fa saltare la visita della Gelmini" hanno scritto i ragazzi del movimento in un comunicato di ieri pomeriggio...

lunedì 2 novembre 2009

Studenti medi in lotta a Ravenna

Dopo la manifestazione del 14/10/2009 e dopo essersi organizzati come collettivo studentesco, si è deciso di creare un movimento in tutta la città di Ravenna occupando le scuole medie superiori, in contrapposizione a un decreto che non è altro che un tassello di questo sistema che punta alla costruzione di un nuovo regime guidato dal capitale e dalla privatizzazione delle
strutture pubbliche. Premettendo che questo processo è iniziato ormai da molti anni e portato avanti sia dalla sinistra che dalla destra.
Con la privatizzazione della scuola pubblica non si fa altro che incentivare le spaccature sociali, dando la possibilità solo ad un’elite di persone di ricevere un’istruzione per lo meno completa, dal punto di vista didattico, mentre la maggior parte della popolazione dovrà continuare ad iscrivere i propri figli alle scuole pubbliche sempre meno efficienti dal punto di vista didattico per il continuo taglio dei professori, e sempre meno efficienti dal punto di vista delle infrastrutture per via dei tagli dei finanziamenti economici.
Da legare al fatto dei tagli c’è da dire che ci troviamo di fronte al più grande licenziamento di massa degli ultimi 20 anni, che prevede il licenziamento di 200.000 professori e personale A.T.A. , nel corso di tre anni.
Ma il nesso della questione resta sempre lo stesso, cioè che l’obiettivo principale di questa riforma è quello di renderci delle marionette vuotate da ogni tipo di pensiero critico, incapaci di controbattere di fronte ogni tipo di ingiustizia o ordine che ci viene imposto, oggi come studenti tramite questa riforma,domani come lavoratori tramite i licenziamenti, la precarietà e lo sfruttamento, che troppo spesso porta agli infortuni e alla morte.
La nostra è quindi una protesta contro tutto il sistema, non solo contro una riforma, e intendiamo portarla avanti fino a che tutte le scuole siano occupate, e tutti gli studenti siano informati e svegliati da questa perenne apatia che ci viene imposta ogni giorno da chi gestisce i canali d’
informazione e in generale tutto lo stato.

COLLETTIVO STUDENTI MEDI RAVENNA.