lunedì 21 dicembre 2009

resoconto 12/12/09 a Palermo

12 Dicembre 2009 nel 40esimo anniversario della strage di piazza Fontana, anche la città di Palermo ha visto una giornata di intensa mobilitazione da una parte delle organizzazioni politiche della città.
Proletari Comunisti e Red Block, centri sociali, anarchici e collettivi studenteschi hanno organizzato una piazza tematica nel pomeriggio ricca di mostre: dall’assassinio del compagno Pinelli realizzata dal coordinamento anarchico ai pannelli fotografici realizzati da Proletari Comunisti e Red Block su gli assassini di stato (Carlo Giuliani, Alexis, il caso Cucchi), le proteste operaie, studentesche e delle donne culminate in repressione e il ruolo della polizia all’interno dei CIE che stupra le donne immigrate.
Una piazza tematica che è durata più di 3 ore animata da slogan e interventi al megafono che precedeva il corteo antifascista che sarebbe partito in serata.
Alle 21:00 viene smontata la piazza tematica e parte il corteo ricco di slogan.
Significativa è stata anche la partecipazione dei compagni del cpo Experia di Catania che infine al megafono hanno aggiornato i compagni della loro lotta contro la repressione.





























venerdì 11 dicembre 2009

12 DICEMBRE 1969-12 DICEMBRE 2009 ANNIVERSARIO STRAGE PIAZZA FONTANA: STRAGE DI STATO. INIZIATIVE A PALERMO CONTRO LA REPRESSIONE E IL FASCISMO


10 DICEMBRE A TORINO

RICEVIAMO E RIGIRIAMO:

TORINO, 10 DICEMBRE: PRESIDIO CONTRO LE STRAGI SUL LAVORO
La mattina di giovedì 10 dicembre si tiene, davanti al Palazzo di Giustizia di Torino a partire dalle ore 8:30, un presidio - indetto dalla Rete nazionale per la sicurezza sui luoghi di lavoro - per protestare contro le continue stragi sul lavoro.La data coincide con l'apertura del processo contro la multinazionale dell'amianto, la Eternit, che ha causato - solo in Italia, dove aveva quattro siti: Casale Monferrato (AL), Cavagnolo (TO), Rubiera (RE) e Pozzuoli (NA) - più di duemila morti ed un numero imprecisato di malati di asbestosi e mesotelioma della pleura.Per dare una idea di che cosa significhi questo processo basti dire che sono 2.889 le parti lese e che, per questa occasione, si sono mosse delegazioni da: Francia (numerosi i minatori del sindacato Cfdt), Belgio, Paesi Bassi, Inghilterra, Svizzera (con due striscioni che, in francese ed in italiano, ricordano al padrone che lo stanno aspettando in Svizzera), Germania, oltre naturalmente dall'Italia; a proposito di queste ultime, si notano ben dieci autobus da Casale Monferrato, uno da Reggio Emilia ed un volo charter da Napoli.Sono numerose le sigle presenti, anche se molte di queste - soprattutto quelle autoctone, che avrebbero naturalmente dovuto garantire il grosso dei partecipanti - sono costituite da pochi elementi: in totale un migliaio di persone.Detto della presenza dell'associazione Legami d'acciaio, che molto si è spesa nella preparazione della giornata, e della associazione Difesa del territorio di Sesto San Giovanni (MI), che qui è anche in veste di parte civile al processo contro Stephan Schmideiny e Jean Claude Marie de Cartier de Marchienne - i due padroni dell'azienda che ha avvelenato intere città - dobbiamo segnalare come si notino, anche perché numericamente ben visibili, alcune sigle sindacali: lo Slai Cobas per il sindacato di classe - confluito qui da più parti di Italia: oltre che dal Piemonte, dalla Lombardia, dalla Romagna, dalla Puglia e dalla Sicilia - il Sindacato Lavoratori in Lotta per il sindacato di classe, la Rdb-Cub, la Usi Sanità, la Cgil Piemonte; sul fronte politico segnaliamo la presenza organizzata di Proletari Comunisti, Coordinamento dei Collettivi Comunisti, Piattaforma Comunista, Carc, Lotta e Unità.Non possiamo inoltre esimerci dal menzionare il fatto che ci siano anche rappresentanti degli studenti del Collettivo del Politecnico, che in questa battaglia stanno spendendo molte energie.A questo punto i lettori si chiederanno dove fossero le sigle della sinistra "ufficiale", quelli che in teoria avrebbero dovuto garantire, avendo formalmente aderito alla manifestazione, la presenza di una cospicua rappresentanza dei loro militanti: ebbene, è proprio da questi settori che è mancata la volontà di far riuscire la iniziativa odierna, se è vero che tutti loro, chi più chi meno, hanno portato in piazza un numero veramente esiguo di persone: riteniamo, ad occhio e croce che - tra Pdci, Rifondazione, Sc e Pcl - le loro presenze si possano valutare nell'ordine della ventina di persone, mettendo le sigle menzionate tutte insieme.Il presidio va avanti fino circa alle ore 13:00, con continui interventi dal microfono aperto piazzato sulla strada, da dove rappresentanti delle varie delegazioni spiegano le lotte che stanno conducendo nelle varie realtà.Al termine viene ricordato che, il giorno 16 gennaio a Roma, si terrà la prossima riunione della Rete per calendarizzare nuove iniziative per seguitare a far vivere questa che è una battaglia di civiltà.Torino, 10 dicembre 2009

mercoledì 9 dicembre 2009

APPELLO DI SOLIDARIETA' AI GIOVANI BASCHI COLPITI DALLA REPRESSIONE

Giovani e indipendentisti: un crimine?


I movimenti qui sotto firmatari, di fronte l’arresto di 34 membri del movimento giovanile basco, dichiarano:


Non consideriamo questo attacco repressivo come un’azione contro un’ organizzazione concreta. Tra gli arrestati c’erano rappresentanti del movimento femminista, per il diritto alla casa, attivisti politici... infine i detenuti rappresentano un movimento giovanile che nella sua dinamicità e diversità si organizza per costruire un’alternativa basata sul cambiamento sociale e politica per i Paesi Baschi.

I diritti civili e politici dei giovani baschi ancora una volta non sono rispettati dallo stato spagnolo. Esigiamo rispetto per tutti i differenti progetti che riflettono la diversità del nostro popolo, incluso il diritto di rivendicare un’alternativa indipendendista e socialista per i Paesi Baschi.


Esigiamo la fine di questi continui attacchi contro i giovani baschi e la garanzia di sviluppare il nostro progetto politico senza repressione e nel rispetto dei nostri diritti civili e politici.

I firmatari di questo manifesto organizzeranno una conferenza stampa il prossimo Venerdì e una manifestazione il prossimo Sabato per mostrare collettivamente che respingiamo questo attacco repressivo, mostriamo la nostra solidarietà agli arrestati ed esigiamo la loro immediata liberazione.

STUDENTI MEDI DI RAVENNA CONTRO LE MORTI SUL LAVORO

Il collettivo studenti medi Ravenna sostiene vivamente e partecipa alla manifestazione nazionale contro gli omicidi bianchi, indetta dalla RETE NAZIONALE SICUREZZA SUL LAVORO per il 10 dicembre a Torino, in vista del più grande processo penale per l’amianto in Italia.


A due anni dalla morte dei 7 operai alla thyssenkrupp di Torino , nulla è cambiato.
Ancora vediamo ragazzi-merce in balia della precarietà,
ancora vediamo famiglie arrivare a stento a fine mese per via della cassa integrazione,
ANCORA CONTINUANO A MORIRE I LAVORATORI PER CONTO DI CHI LI SFRUTTA.
Tutto questo non deve più essere accettato; masse di ragazzi e adulti nelle mani delle agenzie interinali, che mandano a morte chi cerca di portare a casa due soldi.
E repressione da parte delle istituzioni per chi cerca veramente di ribellarsi a ciò!

A Ravenna, dopo la morte di Luca Vertullo - il ragazzo morto durante il suo primo giorno di lavoro al porto- alcuni esponenti della rete nazionale sicurezza sul lavoro, vista la gravità del fatto, decisero di occupare l’agenzia interinale responsabile della morte del ragazzo: l’ “Intempo”, responsabile tra l’altro di un altro omicidio sul lavoro.
E la risposta non è stata altro che la repressione da parte della polizia e dei padroni appoggiati dalle istituzioni cittadine, che hanno denunciato i responsabili multandoli poi fino a più di mille euro!!
Questo è quello che vuole questo governo, far tacere al più presto chi alimenta la rabbia e il senso di giustizia, mentre chi ha mandato a morire un ragazzo non si farà nemmeno un minuto di galera!!!
E mentre i sindacati confederali subiscono passivi, spianando la strada al capitalismo sfruttatore!

E noi studenti dovremmo rimanere fermi di fronte a tutto ciò? Dovremmo accettare a testa bassa queste prospettive per il nostro futuro? Dovremmo rimanere indifferenti vedendo i nostri padri e le nostre madri morire per pagarci gli studi?
No, noi a tutto questo ci vogliamo ribellare, vogliamo creare un movimento autorganizzato insieme ai lavoratori per mostrare che questo sistema è possibile!


COLLETTIVO STUDENTI MEDI RAVENNA

lunedì 7 dicembre 2009

6 DICEMBRE-RICORDANDO ALEXIS

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domenica 6 dicembre 2009

6 DICEMBRE 2008 - 6 DICEMBRE 2009: RICORDANDO ALEXIS UCCISO DALLO STATO GRECO

Oggi a un anno di distanza dall'assassinio del quindicenne anarchico Alexis ad Atene da parte di due servi in divisa, migliaia di persone, principalmente giovani, sono scesi nelle strade delle principali citta greche, Atene e Salonicco in primis.
L'anno scorso il movimento giovanile proletario e studentesco è stato la principale causa della caduta del governo di destra e moderno fascista di Karamanlis.
Oggi a un anno di distanza tra centinaia di licei e facoltà occupate il movimento giovanile continua a scendere in piazza gontro il nuovo governo dei padroni guidato dal partito di "sinistra" Pasok che sostanzialmente è in piena continuità con il governo precedente soprattutto nel largo uso di repressione contro lavoratori, giovani e studenti.
Ma la repressione di stato non spaventa i giovani ribelli greci, oggi durante le manifestazioni, in seguito ad arresti e fermi preventivi nella giornata di ieri, duri scontri con la polizia.

Viva la gioventù rivoluzionaria greca!
Organizziamoci in organizzazioni rivoluzionarie giovanili!
Ribellarsi è giusto!


mercoledì 2 dicembre 2009

APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE IN OCCASIONE DEL 40esimo ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA

Appello per una manifestazione il 12 dicembre a Palermo nel 40° della strage di Piazza Fontana.

Nel quarantesimo anniversario della strage di Piazza Fontana è impossibile non unire il ricordo degli avvenimenti storici che caratterizzarono quel periodo con l’attualità degli eventi che viviamo oggi. Allora ai bisogni della classe operai,degli studenti, delle masse popolari in genere, alle loro genuine aspirazioni di cambiamento che puntavano ad una nuova e migliore società si rispose con la repressione culminata nelle stragi di stato nel quadro della cosiddetta “strategia della tensione”.
Stragi architettate da apparati segreti come la P2 che vedeva tra i suoi membri eminenti personalità del sistema politico ed economico del nostro paese. Oggi il tentativo di “colpo di stato interno della classe dominante” non è stato abbandonato ma è ancora attuale.
Oggi dopo quattro decenni il contesto generale non è quello delle grandi lotte del biennio rosso
’68-’69 ma anche quando c’è il solo sentore di proteste radicali che possano richiamare anche vagamente a quegli anni, magari gli studenti che dopo anni di assopimento invadono le città e si riprendono gli spazi nelle scuole e nelle università o gli operai che di fronte a licenziamenti e casse-integrazioni protestano e in alcuni casi riscoprono forme radicali di lotta come alla Inse o alla Eutelia, li la risposta dello stato è sempre quella: repressione!

Repressione che ieri usava le squadracce fasciste e oggi usa i vigilantes privati contro gli operai o le ronde polizia-carabinieri-militari nelle nostre città che sembrano delle caserme dal clima irrespirabile. Ieri il revisionismo era portato avanti dalla DC contro i valori della Resistenza Partigiana oggi il revisionismo storico è “patrimonio comune” di tutte quelle forze politiche che da destra a “sinistra” si succedono al governo del paese, gli ex comunisti del PD fanno revisionismo storico alla pari del PDL legittimando i neofascisti di Casa Pound come successo recentemente a Roma o che attaccano la Resistenza equiparando i partigiani antifascisti ai repubblichini di Salò.

Un governo che va avanti a colpi di decreti, che vuole una riforma costituzionale che stravolge in senso reazionario la costituzione, una opposizione parlamentare inesistente e in ultima analisi funzionale al governo non mettendone in discussione la profonda natura reazionaria ma sempre pronta all’accordo e “all’inciucio”. In questo contesto i sindacati “ufficiali” in particolare Cisl e Uil diventati veri apparati di sistema che firmano accordi separati con i padroni e contro i diritti dei lavoratori che continuano a morire sui posti di lavoro per “mancanza di sicurezza”.

Oggi una classe politica con vecchie e “nuove” facce come ieri non vuole e non può risolvere i problemi del popolo bensì è una classe parassitaria che si aggrappa disperatamente alle poltrone e al potere. Basti pensare alla nostra città in emergenza permanente con strade che si allagano dopo 5 minuti di pioggia, interi quartieri sommersi dall’immondizia, disoccupazione dilagante e potremmo ancora andare avanti e quali sono le risposte delle istituzioni? Sgomberi forzati di case sfitte occupate da senza case e di centri sociali, denunce verso chi lotta per il lavoro come i rottamai. E davanti a tutto ciò il sindaco dichiara che la cittadinanza dovrà “sopportarlo” fino alla fine del mandato e una finta opposizione è in grado solo di organizzare manifestazioni goliardiche con barchette di carta : l’arroganza del potere da un lato e la stupidità politica di chi agisce per i propri interessi e non nell’interesse del popolo dall’altro, due facce del potere politico che rappresenta questo stato e le sue istituzioni.

Uno stato che irreggimenta la società con “pacchetti sicurezza” , che criminalizza gli immigrati, che uccide nelle carceri e che risponde al dissenso con la repressione non è più uno stato democratico ma uno stato di polizia che con tutti questi “ingredienti” marcia verso un moderno fascismo.
Per questo proponiamo che questo 12 dicembre Palermo veda un fronte ampio di forze politiche, sindacali, sociali, come singoli, intellettuali progressisti, partecipino con noi alla costruzione di una grande manifestazione contro il vecchio e il moderno fascismo.
Proletari comunisti Red Block

martedì 1 dicembre 2009

NAPOLI: SGOMBERATA LA EX-SCHIA OCCUPATA : SOLIDARIETA' CON I COMPAGNI

ANCORA SGOMBERI: CHI SEMINA VENTO RACCOGLIE TEMPESTA
PIENA SOLIDARIETA' AI COMPAGNI NAPOLETANI!
DI SEGUITO IL LORO COMUNICATO

Inaccettabile equiparazione coi fascisti. Non ci fermeremo: nuove mobilitazioni.

Questa mattina all'alba, con 9 blindati e la celere in assetto antisommossa, è stata sgomberata la Ex-Schipa occupata di via Salvator Rosa. 40 persone, tra attivisti e nuclei familiari che li vivevano, sono state sorprese nella notte e sono uscite dopo una trattativa di 30 minuti. Ciò malgrado sono state deportate in questura dove sono state denunciate per "invasione e occupazione di edificio". In questo momento, mentre gli occupanti escono dalla questura dopo le identificazioni, attesi da un presidio di altri compagni, stanno murando l'ingresso della Skipa e con esso i nostri sogni, il nostro lavoro, la ludoteca che partiva martedi (qualcuno lo spiegherà ai bambini!), la sala cineforum dove già si erano fatte le proiezioni in questi giorni ecc. Abbiamo saputo che contemporaneamente è stata sgomberata Casapound a Materdei. 4 i fascisti che sono stati fermati. Delle due l'una: o hanno concordato lo sgombero o l'esiguità delle presenze rivela chi con l'occupazione rispondeva a un bisogno sociale e chi invece ne faceva una speculazione politica di estrema destra. Gli Schifone, i Taglialatela, i Santoro, rappresentanti istituzionali di una destra che quando le fa comodo sostiene di fare abiura del fascismo, dovrebbero spiegarci se l'appoggio e il sostegno concreto e continuo a un'organizzazione che per statuto si propone di "innovare e rinverdire l'eredità del fascismo" è semplicemente nostalgia per il loro passato di "camerati" o altro... Noi non accettiamo in nessun modo questa equiparazione tra chi fa parte di una tradizione di esperienze e di autogestione a scopo sociale (che comprende non solo i centri sociali, ma gli occupanti casa, i movimenti dei disoccupati, perfino esperienze religiose ecc) e un gruppo sparuto di persone che punta a insediarsi a Napoli in strutture pubbliche per riprodurre le pratiche neofasciste, xenofobe e razziste di cui si sono resi protagonisti in tutta Italia! Con modalità squadriste e agguati che già abbiamo imparato a conoscere... Oggi il comune di Napoli e le altre istituzioni citttadine hanno compiuto un grave errore di pavidità culturale e politica. Una responsabilità anche per il futuro. Crediamo che la città debba schierarsi su questo, perchè ne va del grado di civiltà stessa della vita sociale.
Non ci fermeremo! i nostri progetti nel quartiere Materdei e a Salvator Rosa andranno avanti. Il bisogno di casa e socialità represso alla ex-Schipa troverà presto nuovi luoghi di espressione... Venerdi saremo nella manifestazione contro la repressione e l'autoritarismo indetta da un ampio arco di forze anche in difesa degli spazi occupati e che simbolicamente partirà proprio da Materdei. Stiamo infine organizzando la mobilitazione per il 12 dicembre, anniversario della strage di piazza Fontana e data simbolo di denuncia delle trame stragiste portate avanti dal neofascismo e dai servizi segreti in Italia! Difendiamo il futuro: Nessuno spazio ai fascisti e ai razzisti nella nostra città.

Rete napoletana contro il neofascismo, il razzismo e il sessismo