giovedì 28 settembre 2017

A Torino, come prima a Giardini Naxos/Taormina e a Amburgo - NOI CI SIAMO SEMPRE!

IL G7 DI TORINO

Rispetto a Taormina questo Vertice è di basso profilo, riguarda tematiche molto interessanti per le lotte proletarie e sociali, ma la sua importanza è limitata. Nel contesto attuale anche sulle grandi questioni sociali è l'azione concreta dei governi che segna il tempo della mobilitazione. Per intenderci, oggi la prima linea di questo scontro è la nuova legge Macron che va oltre il jobs act e si collega, come ormai è chiaro, al modello tedesco – Legge Hartz – che ha ispirato tutti i piani sul lavoro in Europa.
Il paragone, quindi, non va fatto con Amburgo e Taormina, ma piuttosto con altri Vertici di basso profilo, come è stato quello dell'ambiente a Bologna.
Ciononostante, dato che si tiene in una città importante dove esiste un'area antagonista consistente, le iniziative a Torino sono importanti e hanno influenza sull'autunno.
Altra questione da rilevare.
Il piano Minniti in materia di ordine pubblico che vuole fare anche di Torino un passaggio dello Stato di polizia in atto in tutto il paese. Il piano Minniti gioca con una contraddizione, la Giunta Appennino, che da un lato è oggettivamente il terminale per il Vertice, dall'altro per la sua posizione nella contesa elettorale nazionale, non cavalca la tigre del governo e, quindi, è tiepida rispetto al piano statale-governativo di ordine pubblico, che vede nel PD il partito centrale di riferimento.
La nostra posizione è:
Valorizzare tutto quello che a Torino è stato messo in piedi in occasione del Vertice,
Dato il basso profilo politico comunque del Vertice non organizzeremo, anche per distanze, soldi e stato attuale della nostra attività, una presenza da tutte le realtà dove siamo presenti . Siamo presenti con una delegazione di lavoratori e compagni Bergamo/Milano e all'interno di essa, con una squadra di proletari comunisti che diffonda il nostro materiale.
Quindi, è ai lavoratori della logistica, delle fabbriche di Bergamo, ai lavoratori della scuola, della sanità di Milano che abbiamo diffuso materiale per invitare a partecipare con rappresentanze e parlarne e discuterne sui posti di lavoro
E' importante che si inviti i lavoratori che devono portare la lotta che stanno facendo o che è necessaria a Torino contro i veri responsabili delle politiche antioperaie e antipopolari, jobs act, precarietà, appalti della logistica, tagli occupazionali nei servizi, nella sanità, nella scuola, ecc.


Invitiamo quindi alla partecipazione alla manifestazione a Torino il 30 settembre , che parte alle 14 dalle Vallette per raggiungere Venaria, il luogo del Vertice.
Invitiamo a partecipare a Palermo e Taranto ore 18 alle manifestazioni gemelle in contemporanea con Torino


Proletari comunisti porta all'interno delle manifestazioni la parola d'ordine contro la repressione, lo Stato di polizia, l'imperialismo che affama i proletari e i popoli, per la libertà degli arrestati al G20, contro la repressione dei manifestanti al G7 e delle lotte proletarie in genere.


Taranto

Palermo




mercoledì 27 settembre 2017

Roma - contestazione a Minniti

di redazione Roma contropiano


Il ministro degli Interni è atteso alla Festa dell’Unità in corso all’ex Mattatoio di Roma. Sulla sua strada intorno alle 20.00 è iniziato un presidio di protesta organizzato da diversi reti sociali della città. “La sicurezza si fa con diritti e democrazia, non con confini e polizia” è scritto su uno degli striscioni. “Lo zelo nella pulizia sociale del centro sinistra è tale, che incontra anche il plauso della destra neofascista, che ringrazia Marco Minniti, “uomo della provvidenza” del Partito Democratico, che riscuote simpatie anche tra coloro che alzano scudi contro lo Ius Soli, ormai sparito dall’agenda politica. La strada tracciata dal ministro dell’Interno, per salvaguardare la “tenuta democratica” del paese, è segnata dalla chiusura dei confini e dall’uso indiscriminato della forza pubblica.
Diretta conseguenza di queste politiche, il vergognoso sgombero dei/lle rifugiati/e di piazza Indipendenza, a Roma” riporta il volantino che viene distribuito alle persone intorno al presidio.
Intorno alle 21.00 il presidio contro Minniti è diventato un corteo per le strade di Testaccio, mentre dentro l’area della Festa dell’Unità (nell’ex mattatoio di Testaccio) si palesano striscioni di contestazione al ministro.



Parte un corteo per le strade di Testaccio


La contestazione a Minniti si manifesta anche dentro l’area della Festa dell’Unità


26 settembre 2017

Proletari comunisti e liberazione dei compagni arrestati al G20 di Amburgo - info srpitalia@gmail.com


Iniziativa a Palermo, contro il G7 di Torino! Sabato 30 settembre ore 16.30 p.zza Politeama


martedì 19 settembre 2017

“Associazione a delinquere” per i militanti dei centri sociali di Palermo. La Procura prova ancora a criminalizzare le lotte sociali. Solidarietà e lotta!

Quella di “associazione a delinquere” è un’accusa infamante, tra l’altro già smontata in passato, che prova a svilire, indebolire e paralizzare la ferma opposizione di chi in questa città ha deciso di continuare a lottare e non subire passivamente tutte le politiche socialmente nefaste della borghesia.
In questo senso, la procura di Palermo, invece di occuparsi della delinquenza e del menefreghismo delle istituzioni locali quotidiane, insomma della vera delinquenza, quella dello Stato-Mafia, si occupa di chi si ribella al degrado generalizzato, alla disoccupazione, alla malasanità, ai servizi inesistenti… insomma un potere che distrugge persone e cose, e che non è in grado di dare risposte alle necessità sociali della stragrande maggioranza delle masse.
A questi giudici benpensanti di Palermo, noncuranti della figuraccia che hanno già fatto, sembra che tutto questo vada bene, e nel solco del moderno fascismo che avanza, considerano pericoloso ogni tentativo di opposizione seria.
Esprimiamo solidarietà a tutti i militanti colpiti dalla repressione che non si ferma mai! e contro la quale è necessario organizzarsi e lottare attivamente!
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Occupazioni di aeroporto, stazione e Teatro Massimo: processo per 33 ragazzi del collettivo Anomalia
di Simona Licandro— 13 Settembre 2017

PALERMO. Dovranno presentarsi davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo il prossimo 20 
dicembre i 33 ragazzi che gravitano attorno al centro sociale Anomalia-Ex Karcere e che, secondo l'accusa, tra il 2010 e il 2012, scatenarono la guerriglia urbana in città durante alcune manifestazioni non autorizzate.
L’accusa per loro – che occuparono il teatro Massimo, l’aeroporto, la stazione – è di associazione a delinquere finalizzata all’occupazione. Un reato sul quale ci sono alcune perplessità sollevate anche, dal punto di vista cautelare, dal Riesame e dalla corte di Cassazione che hanno tolto l’obbligo di firma inizialmente inflitto a 16 persone. Il gup Wilma Mazzara ha deciso per il rinvio a giudizio dei giovani che adesso dovranno difendersi davanti al collegio del Tribunale.
Dopo le misure cautelari gli attivisti del centro sociale rivendicarono il loro diritto a manifestare e lottare per "la realizzazione di un'alternativa allo stato reale votato all'impoverimento della maggioranza della popolazione". Di avviso opposto i pm Calogero Ferrara ed Emanuele Ravaglioli, secondo cui ci si trova di fronte a manifestazioni di violenza nel corso delle quali rimasero feriti alcuni agenti di polizia. Ecco perché la Procura aveva chiesto la misura cautelare.
Il Riesame, però, parlò di "estemporanei episodi di violenza che soltanto in alcune occasioni sono apparsi pre organizzati da un manipolo di individui ma comunque trattasi di episodi avvenuti in tempi assai diradati e poco significativi di una regia comune e poco significativi di un vero e proprio programma criminale e di un gruppo permanente che lega più individui".
Poi arrivò anche la decisione della Cassazione, che confermò il Riesame.
"L'impianto accusatorio, reiterato dai pm procedenti – disse l’avvocato Giorgio Bisagna - è stato sconfessato, non solo da ben tre collegi del Tribunale della Libertà di Palermo, che hanno annullato la misura cautelare, per carenza di prova in ordine al reato di cui all'art.416 c.p. (l'associazione a delinquere, ndr), ma soprattutto dalla Suprema Corte di Cassazione, Sezione VI, che con ben diciassette ordinanze, non si è limitata a confermare l'annullamento sancito dal Tribunale di Palermo, ma ha dichiarato la totale inammissibilità dei ricorsi presentati dalla Procura della Repubblica di Palermo. Prendiamo atto, che la Procura intende comunque procedere su tale strada".

martedì 5 settembre 2017

Presidio a Palermo per la libertà di Emiliano, Alessandro e Orazio che si trovano ancora detenuti nelle carceri tedesche dopo il G20 di Amburgo.

Ieri a Palermo si è tenuto un presidio per gli arrestati di Amburgo che attualmente dopo il G20 si trovano ancora in carcere. Il presidio organizzato dai centri sociali palermitani era in concomitanza con quello di Amburgo. Al presidio hanno partecipato i militanti di Rifondazione comunista di Partinico, di cui fa parte il compagno Emiliano attualmente nelle carceri tedesche, alcuni sindacati di base, anarchici, noi di proletari comunisti.



Abbiamo partecipato portando la solidarietà e il sostegno per i compagni che attualmente si trovano in carcere con due volantini, uno con la posizione del Pcm Italia sul G20, l’altro con la mozione dei lavoratori e precari di Palermo in lotta che fanno riferimento al circolo politico di proletari comunisti. Ma prima dell'inizio abbiamo avuto modo di parlare direttamente con i compagni di Partinico per avere notizie per quanto riguarda il compagno Emiliano e gli altri. 
Ci è stato riferito che nonostante la tenuta degli arrestati sul piano della resistenza per la detenzione, essi sono però abbastanza preoccupati per la situazione dei giudici che hanno un atteggiamento alquanto ostile e punterebbero a dare condanne severe, nonostante non ci siano prove sostanziali a carico dei compagni, ci hanno informato che ogni giorno hanno solo 3 ore d'aria e poi il resto del tempo lo passano dentro la cella. Hanno letto del nostro messaggio e dell’assemblea che si è fatta a Palermo con i lavoratori e precari di controinformazione su quello che è un vero e proprio sistema repressivo contro il movimento che in quei giorni ha reso davvero difficile la vita dei 20 più potenti del mondo, concretizzando la parola d’ordine “Benvenuti all’inferno”, di come la polizia si è vendicata con odiose rappresaglie di vera e propria caccia allo straniero, polizia che ha visto il proprio servizio "d'ordine" andare in frantumi mentre i ribelli rompevano la vetrina dell'imperialismo.


Il presidio è quindi iniziato scandendo le parole: Emiliano, Alessandro, Orazio liberi! Tutti liberi! I compagni dei centri sociali hanno denunciato le condizioni di repressione nelle carceri, e poi anche il fascismo poliziesco che in Italia viene attuato dal ministro Minniti, che vuole reprimere le libertà dei cittadini con il daspo cittadino, ma anche con i fogli di via, vedi quelli emanati a diversi compagni dopo il G7 di Taormina. Parlando con i compagni abbiamo informato che anche un nostro compagno operaio di Bergamo ha ricevuto il foglio di via post G7 e ribadito la necessità di denunciare attivamente questi atti repressivi del governo.
E’ intervenuta una nostra compagna che ha letto il volantino portato in piazza.





















Poi c'è stato anche l'intervento dei compagni di Partinico che hanno gridato a gran voce, libertà per Emiliano! Tutti liberi! Nel loro intervento è stato appunto denunciato lo stato di polizia che era presente ad Amburgo e che la manovra di arrestare i manifestanti a caso è stata come una vendetta dopo che il g20 ha fallito.

Altri slogan: Fuori i compagni dalle galere, dentro la digos e le camicie nere!
Vogliamo diritti, ci danno polizia. Questa è la loro democrazia!
Alla fine il presidio si è concluso con l'accensione di qualche fumogeno gridando con forza ancora con forza Emiliano, Orazio, Alessandro liberi! Tutti liberi!


Leggi posizione PCm italia: pc 20 luglio - LEZIONI DA AMBURGO LA ROSSA


Leggi mozione dei lavoratori da Palermo: pc 6 agosto - TUTTI LIBERI GLI ARRESTATI DI AMBURGO! Mozione dei lavoratori e precari da PALERMO