sabato 19 giugno 2010

19 GIUGNO GIORNATA DELL'EROISMO: LOTTARE CONTRO LA REPRESSIONE!

CONTRO LO STATO DI POLIZIA E IL MODERNO FASCISMO
RIBELLARSI E’ GIUSTO!

Lo scorso 10 giugno tre giovani indipendentisti baschi (i Paesi Baschi sono una nazione non indipendente tra Spagna e Francia), sono stati arrestati a Roma mentre preparavano una conferenza stampa per informare l’opinione pubblica circa gli arresti, gli omicidi e le torture che i giovani indipendentisti baschi e i baschi in generale subiscono dallo stato spagnolo e dallo stato francese.
Oggi anche lo stato italiano si rende complice e colpisce la lotta dei giovani che lottano per la libertà e l’indipendenza del loro paese.

Sempre più lo stato di polizia italiano colpisce i giovani nei quartieri popolari, negli stadi, nelle scuole.
la presenza della polizia aumenta nelle scuole e nelle università quando gli studenti protestano e rifiutano una riforma scolastica che prevede solo tagli di posti di lavoro,tagli di risorse e peggioramento qualitativo dell’istruzione e contemporaneamente trasforma le scuole in “caserme” dove lo studente non ha diritto di parola su niente.

Soprattutto i giovani che si autorganizzano e si ribellano, i giovani rivoluzionari comunisti e anarchici sono oggetto di operazioni repressive da parte dello stato che tramite i suoi servi in divisa esegue pestaggi e incarcerazioni.
I giovani antifascisti che difendono i valori dell’antifascismo legati con un filo rosso ai partigiani che 60 anni fa ci liberarono dalla dittatura nazi-fascista, sono anch’essi colpiti dalla repressione mentre bande di fascisti e nazisti scorazzano per le nostre città pestando e accoltellando chiunque esce al di fuori dei loro canoni come immigrati, attivisti di sinistra, gay e lesbiche ecc.

Il moderno fascismo e lo stato di polizia avanzano e colpisco ogni giorno i nostri diritti destinandoci ad un futuro precario e senza lavoro, levandoci la possibilità di costruirci una coscienza critica fin dalla scuola e dequalificando anche i titoli di studio di università,accademie e conservatori.

Contro tutto questo non possiamo stare zitti, contro tutto questo dobbiamo organizzarci e ribellarci!

La repressione non ci fa paura anzi alimenta la nostra ribellione!

domenica 13 giugno 2010

GAVETTONI SEDIZIOSI AL LICEO SCIENTIFICO CANNIZZARO DI PALERMO

Red Block esprime solidarietà agli studenti del Liceo Scientifico Cannizzaro di Palermo colpiti dalla repressione da parte delle forze dell’ordine.
Ormai è evidente che ci troviamo in uno stato di polizia che avanza spedito verso il moderno fascismo; ne è la prova il fatto che in un liceo, l’ultimo giorno di scuola mentre gli studenti stavano festeggiando la fine dell’anno scolastico con gavettoni d’acqua alcuni poliziotti per impedire ai giovani di festeggiare hanno preso le generalità di alcuni e colpito fisicamente un ragazzo. Non contenti, i servi in divisa hanno anche espresso la volontà di effettuare dei fermi e portare alcuni studenti in questura. Questo fatto non rappresenta un episodio isolato o casuale, bensì rientra nel quadro delle politiche repressive e fasciste del governo come il pacchetto sicurezza varato,e alla visione di scuola-caserma che vuole il ministro Gelmini:
il voto in condotta che fa media e che può far perdere l’anno agli studenti (come dimostrano gli ultimi dati sull’aumento delle bocciature di quest’anno),il monitoraggio e l’avviso dei genitori in caso di assenze….
E adesso anche una gavettone di fine anno diventa un problema di ordine pubblico e “adunata sediziosa” come ha ridicolamente dichiarato un servo in divisa agli studenti che pieni di rabbia hanno chiesto spiegazioni per l’intervento “zelante” della polizia.
Gli studenti devono organizzarsi con i lavoratori le masse colpite ogni giorno dalla repressione dello stato di polizia e respingere con forza i servi in divisa!!

Red Block 13/06/2010

Resoconto mobilitazione pro Palestina a Palermo

Sabato scorso si è svolta a Palermo la manifestazione a sostegno del popolo palestinese dopo i fatti che hanno coinvolto la Freedom Flotilla, in rotta verso Gaza carichi di aiuti umanitari, nel barbaro massacro israeliano di pacifisti.
Anche i compagni del Circolo di proletari comunisti e i giovani di Red Block hanno preso parte al corteo distribuendo un volantino (allegato sotto).
Il corteo ha visto la presenza del movimento palermitano quasi al completo, di molti immigrati arabi di diversi paesi nonché di Mohammed al-Farra, sindaco di Khan Younis città palestinese della striscia di Gaza e gemellata con Palermo.
Al di là della doverosa solidarietà e denuncia dei crimini dello stato fascista di Israele, la discriminante importante nello stare al fianco del popolo palestinese è per noi la lotta contro il governo Berlusconi, fedele alleato economico-militare di Israele, ed in secondo luogo combattere le posizioni politiche a nostro modo di vedere fallimentari e liquidazioniste presenti all’interno di settori del movimento.
Non basta proporre le campagne di boicottaggio dei prodotti israeliani, il “danno economico” per Israele è veramente simbolico e marginale, invece pensiamo che il miglior aiuto che possiamo dare alla lotta eroica del popolo palestinese sia quello di far cadere il “nostro” governo lottando quotidianamente contro di esso. Infatti il Governo Berlusconi è tra i più fedeli degli alleati di Israele nel mondo e lo si è visto anche dalle ultime dichiarazioni dei rappresentanti del governo in merito all’episodio dell’abbordaggio della Freedom Flottilla.
In questo senso fare cadere il governo Berlusconi significa colpire anche gli interessi di Israele con cui fa affari d’oro.
Il nostro appoggio alla lotta del popolo palestinese e incondizionata, senza se e senza ma, tutti quelli che spesso all’interno del movimento dicono di appoggiare la causa palestinese per poi subito dopo aggiungere i “se” e i “ma” riguardanti le forze in campo come Hamas e tutto ciò che ne consegue in realtà pretendono di giudicare la lotta di un popolo e dei suoi rappresentanti .
Tali prese di posizioni che tentano di dividere tra buoni e cattivi all’interno della resistenza palestinese fanno solo un favore ad Israele e all’imperialismo in generale, spesso chi dice questo non ha mai organizzato neanche una semplice lotta sindacale in vita sua e si riempie la bocca di stupidaggini come ad esempio della cosiddetta soluzione per la questione palestinese di “due popoli due stati”.
Questa piuttosto che essere una soluzione sarebbe una totale sconfitta del popolo palestinese per vari motivi.
Innanzitutto il popolo palestinese ha il diritto sacrosanto di reclamare il 100% della sua terra, la terra che ha abitato per secoli e secoli prima dell’invenzione da parte dell’imperialismo e dei sionisti di Israele e degli israeliani.
In secondo luogo lo stato fascista di Israele non ha nessuna legittimità storico e/o morale all’esistenza, esso è un’appendice dell’imperialismo in Medio Oriente creato ad hoc per ragioni geopolitiche di dominio. Da ciò consegue la necessità che un tale stato, che sistematicamente viola il diretto internazionale, attacca militarmente i paesi vicini come successo in passato con tutti i suoi paesi confinanti, e come pochi giorni fa assassina finanche civili e pacifisti per mezzo dei suoi militari, sia cancellato per sempre dalle cartine geografiche per lasciare spazio ad uno stato palestinese laico e secolarizzato dove musulmani, cristiani, ebrei, atei e chiunque possano convivere pacificamente seguendo le stesse leggi e avendo eguali diritti e doveri.
Uno stato palestinese affiancato da uno stato israeliano sarebbe perennemente sotto minaccia (così come lo sono attualmente i territori amministrati da Hamas e dall’ANP di Gaza e Cisgiordania) e di fatto continuerebbe ad essere una colonia di Israele.
Non ci soffermiamo più di tanto sulla posizione di alcuni compagni anarchici che camuffano la loro fedeltà ai propri principi politici come solidarietà alla lotta del popolo palestinese enunciando la cretineria politica di “due popoli nessuno stato”, ci vuole veramente coraggio a proporre una cosa del genere ad un popolo che lotta per più di 60 anni per avere un suo legittimo stato indipendente, sicuramente se i compagni anarchici proponessero direttamente tale “soluzione” ai palestinesi dei Territori Occupati non sarebbero sicuramente accolti con i guanti bianchi…
Uno strumento importante e indispensabile per la vittoria palestinese sarebbe la nascita di un partito comunista rivoluzionario rappresentante gli interessi della causa palestinese ed in particolare quelli degli operai e contadini che dia inizio ad una Guerra Popolare di lunga durata contro l’invasore israeliano e i suoi lacchè.

Circolo di proletari comunisti palermo
Palermo 08/06/2010

A seguire il volantino distribuito al corteo di Palermo:

Contro Israele, contro il governo e lo stato italiano

Le immediate manifestazioni e iniziative che in Italia, come in tanti paesi, si stanno facendo contro il criminale attacco fascista di Israele alla nave dei pacifisti, devono avere come uguale bersaglio anche il governo e lo Stato italiano.
Questi si sono mostrati subito da che parte stanno: hanno lasciato alle espressioni piu´istintive ma piu´vere di sottosegretari, politici, giornali del governo di esprimere subito la reale posizione dell´Italia sul massacro dei pacifisti, ma anche le dichiarazioni ufficiali che sono seguite non sono meno chiare circa la difesa prima di tutto delle ragioni di Israele, sia pur un po´"esagerate", difesa fondata sui legami politici, economici, ma anche ideologici tra Italia e Israele.A fronte di questo non si può e non si deve chiedere a questo governo "l´immediata interruzione degli accordi di cooperazione tra Italia e Israele, e sanzioni contro l´economia di guerra", come stanno facendo forze della sinistra ex parlamentare.
Primo, perché oscura che il governo italiano e lo stato sono nemici, per il popolo italiano quanto Israele; e che solo la lotta e denuncia aperta contro i nostri nemici interni può dare un contributo a livello internazionale, al popolo palestinese nella lotta contro lo Stato israeliano.
Secondo, perché siamo ad un salto di qualità grave dell´azione militare di Israele, che conferma la necessità per i palestinesi, ma anche per l´"umanita´" di rovesciare questo "cancro", a cui non si può rispondere con le solite parole d´ordine (compreso i boicottaggi dei prodotti, un piccolo buffetto per l´economia israeliana...), che se prima non hanno certo cambiato o intaccato ne´la politica economica dell´Italia, ne´la forza di Israele, ora lo possono meno che mai. Il salto di qualità dello Stato fascista di Israele e la risposta complice dell´Italia richiedono un salto di qualità anche della lotta antimperialista e di solidarietà con il popolo palestinese nel nostro paese, portando la protesta direttamente contro i centri politici, economici di Israele nel nostro paese, ma soprattutto lottando per la caduta del governo fascista italiano amico di Israele.
L'esistenza dello stato d'Israele è una minaccia per tutti i popoli del Medio Oriente. La "questione palestinese" si può risolvere solo con la guerra di popolo delle masse arabe e palestinesi, con un partito comunista basato sull'ideologia maoista, sull'esempio dell'India, Perù, Filippine, Nepal e Turchia, una strategia e tattica alternativa ad Hamas e all'ANP, la sola che può mettere fine al terrorismo dello Stato d'Israele e affermare il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione nazionale!

Proletari comunisti Red Block
prolcompa@libero.it redblock@alice.it
www.proletaricomunisti.blogspot.com www.redblock-it.blogspot.com

venerdì 11 giugno 2010

ARRESTATI A ROMA 3 GIOVANI INDIPENDENTISTI BASCHI: LIBERI SUBITO!

La borghesia imperialista italiana ancora una volta colpisce i popli che si ribellano, ieri pomeriggio i carabinieri hanno arrestato 3 giovani indipendentisti baschi che svolgevano un volantinaggio sulla condizione dei giovani rivoluzionari nei Paesi Baschi e sulla criminalizzazione e repressione del movimento nazionalista basco in generale da parte dello stato spagnolo.
La borghesia imperialista italiana si rende complice dei crimini che la borghesia imperialista spagnola attua nei confronti del popolo basco. Ai 3 compagni va la nostra solidarietà militante, liberi subito!

Red Block Palermo
11/06/2010

A seguire il comunicato dei compagni di EHL Milano


Ciao a tutti,questo pomeriggio a Roma l'arma dei Carabinieri ha arrestato 3 giovani indipendentisti baschi: Fermin Martinez, Zarine Gojenola, ArtzaiSantesteban.L'arresto è avvenuto in prossimità di Piazza Montecitorio nei pressi dellagalleria che avvicina alla piazza mentre i compagni stavano distribuendovolantini sulla situazione di criminalizzazione del movimento giovanile diEuskal Herria e di denuncia contro il governo spagnolo per per la violentarepressione politico-militare che attua da decenni contro il popolo basco.I 3 compagni arrestati sono ricercati dalle autorità spagnole dallo scorso24 novembre giorno in cui c'è stata in Euskal Herria una maxi retata controla gioventù indipendentista, a posteriori della quale il governo spagnolosegnalò queste persone come membri di ETA.Il motivo per il quale erano a Roma era quello di fare una conferenza stampadavanti al Parlamento Italiano, (P.zza Montecitorio), in concomitanza dellariunione che il primo ministro spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero tenevacon Berlusconi.Nella giornata di ieri, i compagni baschi, hanno informato tutte le agenziedi stampa italiane e straniere di questa iniziativa, agenzie che si sonopresentate puntualmente (alle ore 13) in piazza , compresi giornalisti ditestate spagnole, senza trovare assolutamente nessuno. Solo verso le 13.30,alcuni giornalisti italiani, hanno avuto la notizia tramite l'AGI(Associazione Giornalisti Italiani) che i 3 compagni che avevano indetto laconferenza erano già stati arrestati dai Carabinieri che, in collegamentocontinuo con le autorità spagnole, avevano saputo della loro presenza aRoma.I Carabinieri che hanno provveduto all'arresto dei 3 ragazzi non hannoancora dato informazioni su di loro...dove sono, come stanno, il perchèdell'arresto....Ad adesso non riusciamo ad avere informazioni più dettagliate nonostante cisiano già avvocati e giornalisti che stanno facendo pressione per avereinformazioni sull'accaduto.Come EHL Milano esprimiamo tutta la nostra solidarietà con i compagniarrestati richiedendone l'immediata scarcerazione. Ancora una volta vediamo il vero volto del governo Spagnolo che di fronte aproposte democratiche per la soluzione del conflitto nel Paese Bascorisponde con la repressione più selvaggia...con arresti selettivi,illegalizzazioni di partiti, illegalizzazione di rappresentaze sociali, dicollettivi giovanili e di rappresentanza dei lavoratori, con la chiusura diorgani di stampa, con la tortura (pratica ormai quotidiana ad opera dei varicorpi di Polizia presenti sul territorio Basco), utilizzando la dispersionecontro i prigionieri politici, ecc.................Come comitato di Solidarietà con Euskal Herria rivendichiamo con forza lanostra assoluta complicità nel lavoro costante che i compagni baschi fannoper una Euskal Herria indipendente e socialista oggi ancor più convinti chel'internazionalizzazione delle lotte è la strada per sconfiggere tutti igoverni totalitari capitalisti ed imperialisti.
Gora Euskal Herria Askatuta!!
EHL Milano

martedì 1 giugno 2010

Ravenna, pesante condanna per antifascismo!

RIportiamo il comunicato di proletari comunisti Ravenna:

Non saranno i Tribunali borghesi a fermarci!

Il Tribunale di Ravenna, nella persona del giudice Galassi, ha condannato Diano Enzo del circolo di proletari comunisti e coordinatore dello slai cobas per il sindacato di classe ad una pena pecuniaria di 3000 euro totali per antifascismo! La compagna antifascista è stata assolta per non aver commesso il fatto.

Il pm aveva chiesto 900 euro di multa per ciascun compagno e la parte civile addirittura 5000 euro! La sentenza condanna l’esponente di proletari comunisti e dello slai cobas per il sindacato di classe a pagare 1000 euro al fascista, 1000 euro alla parte civile a titolo di risarcimento danni e altre 1000 euro per le spese legali!

Il Tribunale di questo Stato ha dato ragione alla denuncia del fascista Paolo Casadio per lesioni (art. 582 c.p.) non volendo accogliere le ragioni politiche e morali che hanno portato tanti antifascisti e immigrati ad impedire una provocazione fascista e xenofoba autorizzata dalla Questura davanti al seggio elettorale per la Consulta immigrati a Lido Adriano (Ravenna), il 15/06/2008.

Il sindaco dell'amministrazione comunale di "sinistra", Matteucci, aveva immediatamente rilasciato dichiarazioni sulla stampa che avrebbe denunciato i cori razzisti ma, in realtà, non ha fatto nessun passo in quella direzione. Ancora una volta la sinistra di palazzo cerca di darsi un'immagine progressista con il simbolico diritto di voto agli immigrati e, contemporaneamente, ha autorizzato la contestazione di questo diritto da parte di un gruppetto neofascista, che può agire grazie al clima politico antimmigrati creato dai provvedimenti razzisti del governo Berlusconi-Bossi. Così, ancora una volta, i fascisti vengono protetti dalla polizia nelle piazze e legittimati dalle istituzioni.

Con quelle scelte scellerate hanno trasformato in un problema di ordine pubblico una mobilitazione spontanea e di massa di solidarietà e mobilitazione antirazzista e antifascista. Hanno voluto colpire proletari comunisti e lo slai cobas per il sindacato di classe in prima fila in quella battaglia politica per dare un segnale repressivo a tutto il movimento antifascista e di incoraggiamento ai fascisti (basta una regolare richiesta di manifestazione per potere incitare all'odio razziale e reprimere, così, gli antifascisti!).

La denuncia politica è stata fatta con un presidio davanti al Tribunale alla mattina alle 8 promosso da proletari comunisti a cui ha aderito il Coordinamento Antifascista romagnolo con la presenza di compagni antifascisti di Forlì e Cesena.

Una denuncia portata nell’aula del Tribunale dall'avvocato degli imputati, Monica Miserocchi , che, davanti al giudice che l’ha considerata irrilevante, ha ricordato come sia stata quantomeno singolare l'autorizzazione a questa provocazione fascista davanti al seggio con maggiore affluenza di immigrati.

Ogni qualvolta che l'antifascismo viene praticato la polizia carica, arresta, denuncia. E poi seguono i processi e le condanne.

Il diritto borghese pretende di applicare le sue norme senza tenere conto del contesto e delle motivazioni della mobilitazione antifascista. Ma lo Stato borghese “dimentica”-stranamente?-di applicare le sue stesse leggi, la Costituzione, la legge Scelba, la legge Mancino contro i fascisti e l'odio razziale. Dai Tribunali assistiamo al solo giudizio “tecnico” e così le ragioni dell'antifascismo vengono messe sullo stesso piano delle iniziative dei fascisti (gli “opposti estremismi”).

La sola difesa legale è debole per respingere l'attacco repressivo. E' indispensabile la mobilitazione politica.

Ovviamente porteremo la denuncia politica, che ristabilisca la verità dei fatti e che smascheri il ruolo dello Stato e della falsa sinistra al governo locale, tra gli immigrati e le loro associazioni, nel movimento antirazzista e antifascista, tra i lavoratori e a livello cittadino perchè è inaccettabile che, oggi, l'antifascismo si debba difendere. Non certo dai neofascisti, contro cui le mobilitazioni di massa hanno dimostrato di saperli ricacciare nelle fogne da cui sono partiti. Ma dall'apparato repressivo dello Stato.