mercoledì 30 marzo 2016

"GIULIO REGENI NON E' UN CASO ISOLATO" - LA DENUNCIA DEI GENITORI

Sull'ultimo numero di proletari comunisti, un dossier sull'assassinio di Regeni: un crimine targato al-Sisi/Renzi


Dalla conferenza stampa al Senato dei genitori di Giulio Regeni:

"Giulio aveva quel bel viso sempre sorridente con uno sguardo e una postura aperta, quando l'ho visto sul letto dell'obitorio l'ho riconosciuto solo dalla punta del naso". "Non pensavo di poter riconoscere mio figlio solo dalla punta del naso", ha proseguito. "Era un viso diventato piccolo piccolo, non vi dico che cosa hanno fatto a quel viso… Su quel viso ho visto il male, tutto il male del mondo si è riversato su lui"
Il volto di Giulio Regeni era completamente sfigurato, dopo cinque giorni di torture subite dai suoi carcerieri.
«È forse dall'antifascismo che noi in Italia non ci troviamo di fronte alla tortura, ma Giulio non era in guerra era andato a fare ricerca. Era un ragazzo come tanti invece è morto sotto tortura. Non era un giornalista né una spia, ma un ragazzo contemporaneo che studiava. Anzi un ragazzo del futuro», ha detto ancora Paola Regeni.
"Se il 5 aprile, quando verranno gli investigatori dell'Egitto, sarà una giornata vuota – ha aggiunto la signora Reggeni – confidiamo in una risposta forte, ma forte del nostro governo, perché noi aspettiamo una risposta su Giulio. E' dal 25 gennaio che aspettiamo una risposta". La madre ha poi sostenuto che le autorità egiziane pensano di cavarsela dicendo che l’omicidio è stato un caso isolato: "Forse per quanto riguarda gli italiani, ma non per gli egiziani. Giulio era un cittadino italiano, un cittadino del mondo"
"Continuerò a dire 'verità per Giulio', come d’altronde è scritto nello striscione che è stato mostrato all’inizio della conferenza stampa da lei stessa con il marito e Luigi Manconi, presidente della commissione Diritti umani del Senato. "Siamo qui per dire che continueremo a batterci per gli ideali e i valori di Giulio" ha ammonito Claudio Regeni, il padre di Giulio. «Non è facile essere qui, ma è un dolore necessario: quello di Giulio non è un caso isolato".

lunedì 28 marzo 2016

Acerra. Picchiatori di Casapound protetti dalla polizia ma stoppati dagli antifascisti

di Redazione Contropiano















“Acerra. Scontri tra i militanti di Casapound, organizzazione di estrema destra, e quelli della sinistra locale, tra i quali componenti dei movimenti dei disoccupati. Ci sono dei fermati. La polizia ha effettuato degli interventi per impedire che i militanti della sinistra assaltassero il gazebo montato nella centrale piazza San Pietro dai nazifascisti di Casapuond.”
Scrive lo stesso Mattino. E non gli sembra neanche surreale che possa essere difeso dalla polizia di uno stato che si definisce democratico un banchetto “nazifascista”…
I fermati sono tre, tutti compagni della zona, mentre un poliziotto asserisce di essere stato colpito da un oggetto scagliato non si sa da chi.
La provocazione fascista era nell’aria da giorni, ma prefettura e comune hano egualmente dato il permesso ai fascisti di installare un gazzebo nella stessa zona in cui, il 2 ottobre del 1943, i soldati tedeschi diedero il via all’eccidio di Acerra, uccidendo un centinaio di donne, vecchi e bambini nella strada che ora porta il nome di corso della Resistenza.
Dopo due o tre tenativi di assalto al gazebo nazista, i poliziotti – fin lì schierati a difesa di quelli che, a termine di legge, avrebbero dovuto arrestare – hanno “consigliato” ai fascisti di Casapound di smantellare tutto e di andare via. Per essere sicuri che filassero via indenni, li hanno scortati fino alla stazione (erano tutti “in trasferta”, a riprova del carattere assolutamente provocatorio della loro rpesenza).

Studenti francesi in lotta - un loro documento

[da https://lundi.am/] il testo degli studenti medi francesi comparso il 22 marzo dopo la mobilitazione del 17 contro la riforma del mercato del lavoro del ministro El Khomri. Traduzione italiana a cura della redazione di Infoaut.


A forza di ripetercelo cominciamo ad esserne consapevoli: la gioventù vuol dire precarietà. Per la scuola, per il lavoro, per l'amore, per l'alloggio, per la condizione economica, per l’identità, per ogni cosa, in tutto e per tutto, siamo "precari". Vale a dire, non proprio finiti, stabilizzati, tranquilli, sicuri. Una specie di fiammifero in una bufera di neve. E dunque, è per questo che ci compatiscono, ed è in nome di questa decretata fragilità che parliamo, che prendiamo le nostre difese: con un po' di fortuna e fatica, dovremmo avere, un giorno il privilegio di diventare adulti, integrati, lavoratori soddisfatti.

Ed è vero che in un certo modo, siamo fragili, manipolabili, sfruttabili. A scuola, in realtà non ci hanno insegnato a difenderci, ancor meno a combattere da soli. Quello che ci hanno insegnato è preparaci a raccogliere merda tutta la vita col cucchiaino, una vita con le sue piccole rassegnazioni, i suoi chili di sogni infranti, la sua crudele mancanza di destino. È vero che molti versano in condizioni precarie. Ma per essere onesti, la "vita normale" che ci fanno intravedere è tanto entusiasmante quanto una nuova versione del film Visitatori.

Quando navighiamo sui social network o sui siti d'informazione, vediamo facilmente quello che i vecchi pensano di noi: ci compatiscono o ci disprezzano. Ancora un "movimento giovanile"! S’impietosiscono o se la ridono, ma sarebbe comunque tutto un film già visto. Forse o forse no. Noi abbiamo un'altra intuizione, l'intuizione che la storia ritorna, ma non si ripete. L'intuizione che questo governo è particolarmente spaventato che continuiamo, che non ci arrendiamo, che non abbandoniamo le strade. Questa è anche l'unica spiegazione alla brutalità delirante dei poliziotti schierati per impedire un’assemblea generale a Tolbiac. E no, Valls non ha paura della CGT [principale sindacato francese, equivalente della CGIL NdT] e dei lavoratori che marciano in silenzio. Quello che teme sono questi giovani che tutti disprezzano perché sa che, alla fine, forse ci stancheremo ma che non ci faremo comprare da false promesse o da un futuro sotto anestetico. Non sono completamente stupidi negli uffici ministeriali, sanno bene che non abbiamo molto da perdere e non sarà facile farci credere al loro futuro radioso.

domenica 27 marzo 2016

A Parigi c'e risposta alla repressione - notizie dai compagni maoisti francesi

En réponse aux violences policières et à la répression qui se sont déchainées contre le mouvement contre la loi Travail, la réponse a été l’attaque de deux commissariats à Paris ce matin. Voilà la détermination et la combattivité qui nous feront gagner cette lutte ! Le message est clair : nous ne vivront pas à genoux mais la tête haute !




Anche in Italia contro gli studenti uso sistematico della polizia

Roma. Scuola di polizia: arresti e perquisizioni al liceo Virgilio nuovo episodio di polizia all'interno delle scuole che da Bologna a Pontedera a Roma perquisisce e in questo caso arresta studenti, il tutto per qualche grammo di fumo.
La reazione è stata immediata: assemblea, corteo interno diretto verso l'ufficio della Preside difeso da carabinieri in divisa.
Gli studenti per le strade romane ha provato a muoversi un corteo studentesco lanciato ieri ma l'impedimento alla libertà di movimento e d'espressione non sta solo dentro le scuole. Una città commissariata e blindata in cui nessuno ha la possibilità di muoversi ed esprimere dissenso.


comunicato del Collettivo Autorganizzato Virgilio.

... gli studenti e le studentesse del Liceo Virgilio hanno deciso
di scendere nelle piazze per rivendicare il diritto ad avere luoghi

 di formazione e crescita liberi, dove ad un problema si risponde informando ed educando gli alunni, non reprimendo e intimidendo, dove la risposta del dirigente non è minaccia ma confronto, dove non si ha paura di attraversare le classi e i corridoi.
La risposta alle centinaia di studenti e studentesse scesi oggi in piazza è sempre la stessa: la chiusura, l'intervento delle forze dell'ordine, l'impossibilità di agire, non solo nella scuola ma anche nelle vie del quartiere. Il corteo è stato infatti bloccato da un ingente schieramento di polizia (due blindati e decine di poliziotti cordonati) dopo aver percorso solo un breve tratto di Via Giulia, impedendo alla mobilitazione di proseguire.

giovedì 24 marzo 2016

Scontri in Turchia tra polizia e manifestanti per le celebrazioni del nuovo anno kurdo NEWROZ - Solidarietà con le masse kurde contro il regime fascista turco di Erdogan!

La polizia ha usato gas e pallottole di gomma, decine di manifestanti sono stati arrestati nel quartiere di Bakirkoy.
Gli scontri sono proseguiti per tutta la notte, i manifestanti hanno risposto con molotov.
In parecchie città sono stati proibiti assembramenti per tutto il weekend


martedì 22 marzo 2016

ANTIFASCISMO A COSENZA - SCONTRI PER CASAPOUND



La domenica delle Palme a Cosenza diventa una domenica di “passione” costellata da due colori: il rosso e il nero. I movimenti cittadini e un gruppo di esponenti di CasaPound provenienti da Lamezia Terme sono venuti a contatto questa mattina nei pressi di piazza XI Settembre. CasaPound avrebbe voluto allestire un banchetto nel centro città; gli attivisti delle realtà cosentine hanno visto in questa scelta una vera e propria provocazione. “Con i loro slogan di morte, i saluti romani e le provocazioni contro i tantissimi migranti che in questi giorni passano per la nostra città, volevano rovinare il meraviglioso clima di accoglienza che regna nella fiera di San Giuseppe”, è scritto in una nota del Centro sociale Rialzo.
Durante i tafferugli, un attivista è scivolato e si è procurato una lesione alla mascella medicata dai
medici del pronto soccorso dell’ospedale Annunziata.
“Conosciamo bene il vero volto del signor Gianturco e del fantomatico movimento “Sovranità”. Sappiamo bene che cosa rappresenti il gruppo politico di cui è leader a Lamezia: CasaPound. – continua la nota – Si ergono a difensori degli ospedali pubblici, ma sono i diretti continuatori dei responsabili dei campi di concentramento dove milioni di esseri umani furono ridotti a cavie; sostengono di voler tutelare gli interessi degli italiani ma loro gli italiani li hanno mandati al macello nella guerra di sterminio, 70 anni fa. In una parola: sono fascisti! E in quanto tali, al di là di ogni possibile camuffamento, rimangono i principali nemici della democrazia e della dignità umana. Diverse volte, negli ultimi anni, abbiamo visto questi personaggi tentare di sfilare impunemente nella nostra città, approfittando dell’ignoranza e della mancanza di memoria che purtroppo attanagliano il nostro tempo. Cosenza li ha sempre respinti. Negli ultimi mesi, questi soggetti si sono resi protagonisti di aggressioni ai danni di migranti e studenti, piccole e grandi provocazioni contro le associazioni che tra Cosenza e il resto dell’area urbana si battono per i diritti sociali e a difesa dell’ambiente”.

“Gianturco – ha concluso il Centro sociale Rialzo – ha approfittato del malcontento diffuso che regna in territori come quello lamentino. Così è riuscito a passare inosservato, ha ottenuto il consenso di molte persone disperate e addirittura il riconoscimento di soggetti istituzionali che, oggi come 70 anni fa, fingono di ignorare la pericolosità dei movimenti xenofobi e apertamente razzisti. Oggi si è presentato a Cosenza con la macchina del comune di Lamezia Terme, pagata a spese dei contribuenti, scortato dal solito manipolo di picchiatori che però le hanno prese e le prenderanno sempre nella città dei Bruzi. I fascisti di “Sovranità”, alleati di Salvini e della sua campagna di odio contro i più deboli, cercano di diffondere anche qui le solite parole d’ordine populistiche. A Cosenza troveranno sempre un muro. Le organizzazioni neofasciste e neonaziste non passeranno. Le bloccheremo con ogni mezzo necessario”.


sabato 19 marzo 2016

Palermo - volantinaggio/attacchinaggio agli studenti in occasione dello sciopero del 18 marzo contro la guerra,

Ieri 18 marzo a Palermo è stato fatto dai giovani di Red Block un volantinaggio e attacchinaggio per informare i giovani sullo sciopero generale contro la guerra. La guerra è al servizio degli interessi dei padroni. La guerra imperialista porta solo distruzione e morte per le masse popolari, con uno spreco enorme di denaro per gli armamenti, comportando tagli ai servizi sociali essenziali come sanità, istruzione e casa.



No alla guerra, allo sfruttamento, al razzismo

Contro la guerra interna ai giovani e agli studenti, che la “buona scuola” di Renzi mette al servizio dei padroni a costo zero, per esempio con le 400 ore di tirocinio nelle fabbriche; contro il preside padrone nel modello scuola-azienda. Questa stessa legge colpisce pesantemente anche i lavoratori e i precari della scuola.


LAVORO NON GUERRA DIRITTI PER TUTTI.
NO AL RAZZISMO, NO ALLO SFRUTTAMENTO. 
NON UN SOLDO, NON UN SOLDATO ALLA LORO SPORCA GUERRA!
DIRITTO ALLA VITA, SALUTE, NON MORTE SOTTO LE BOMBE DEGLI IMPERIALISTI.
SOLDI PER VIVERE E NON PER SPESE MILITARI E ARMAMENTI.




mercoledì 16 marzo 2016

A Torino mano libera a fascisti e leghisti, arresti agli antifascisti! Massima solidarietà e mobilitazione!

Arrestati sei antifascisti per le aggressioni a giovani di destra al Campus Einaudi


Gli episodi a novembre contro Fuan e Mpu

Sei  arresti domiciliari e un obbligo di firma per altrettanti antifascisti tra cui alcuni esponenti di Askatasuna, il centro sociale torinese. E’ il bilancio dell’operazione della Digos partita nelle prime ore di questa mattina che ha eseguito gli ordini di misura cautelare emessi dalla Procura di Torinoò L'indagine è condotta dalla pm Manuela Pedrotta. I fatti sono relativi a due episodi avvenuti a novembre al Campus Einaudi. Tra le accuse per tutti c’è la resistenza a pubblico ufficiale.
Il primo episodio è dei primi di novembre quando era stato impedito a un gruppo di studenti del Mup, movimento studentescoLega Nord, che stavano effettuando un volantinaggio  fascio-razzistaall'interno del Campus Einaudi. Per quell'episodio era già stato arrestato un compagno.
Il secondo è del 25 novembre quando tre giovani del Fuan, il gruppo vicino a Fratelli d'Italia, erano stati  attaccatio giustamente da un gruppo di antifascisti  mentre stavano sistemando l'aula intitolata al giudice Borsellino e a loro assegnata, e due di loro erano finiti all'ospedale. La polizia era intervenuta e aveva identificato 38 persone appartenenti al centro sociale Askatasuna e agli autonomi del Cua.

martedì 15 marzo 2016

ROMA - STUDENTI MEDI CONTRO LA GUERRA

Al liceo scientifico statale "Louis Pasteur" di Roma. L'11 marzo c'è stata l'assemblea d'istituto degli studenti che si è fusa con l'assemblea sindacale dei lavoratori per discutere delle strategie di lotta alla guerra imperialista.
Alla fine dell'assemblea gli studenti hanno sfilato per i viali e negli edifici della scuola con striscioni con le seguenti scritte: "Pasteur" contro la guerra", "Guerra alla guerra".

Un comitato di studenti e lavoratori si mobilita da una settimana contro la guerra.


domenica 13 marzo 2016

Chicago - Centinaia di persone e studenti hanno protestato all'università dell'Illinois contro Donald Trump , un candidato alla casa bianca dichiaratamente fascista che parla bene di Mussolini e propaganda odio razziale. Il comizio è stato annullato



Di seguito riportiamo la descrizione video di askanews

Chicago (askanews) - Centinaia di persone hanno protestato contro Donald Trump all'università dell'Illinois, a Chicago, dove era previsto un comizio del candidato repubblicano alla Casa Bianca, poi annullato. Fra loro sostenitori di Bernie Sanders e attivisti del movimento per i diritti delle persone di colore "Black lives matter". I dimostranti sono riusciti ad entrare nell'arena dove sono scoppiati scontri con i sostenitori di Trump, candidato con opinioni controverse su immigrati e musulmani, osteggiato anche dalla dirigenza del suo stesso partito. Per calmare la situazione è dovuta intervenire la polizia. Trump ha deciso di annullare il comizio per "evitare che qualcuno venga gravemente ferito".

Breve video che descrive l'uccisione nel 1977 di Francesco Lorusso, studente di lotta continua a Bologna, ucciso da un poliziotto con un colpo di pistola.



Nel corso di durissimi scontri fra gli studenti e carabinieri, a Bologna, viene ucciso il militante di Lotta Continua Francesco Lorusso. Al diffondersi della notizia, Bologna si trasforma in un campo di battaglia. Il carabiniere Massimo Tramontani, che ha esploso vari colpi per allontanare i dimostranti durante le cariche, viene accusato dell’omicidio e successivamente prosciolto.

sabato 12 marzo 2016

Bologna 11 marzo - per Francesco Lorusso in 1.000 a sventolare le stesse bandiere rosse di 39 anni fa




Centinaia e centinaia di persone hanno partecipato nella serata di oggi al corteo “per Francesco e le lotte di oggi”, nel giorno del 39esimo annivarsario dell’uccisione diFrancesco Lorusso per mano dei Carabinieri,promosso dal Cua con la partecipazione di altre realtà cittadine. In piazza, tra i gruppi pià numerosi, anche i facchini protagonisti delle lotte nella logistica degli ultimi anni e glioccupanti che in città lottano in prima persona per  il diritto all’abitare. Partito da piazza Verdi, il corteo è sfilato lungo via de’ Castagnoli e poi in via Mascarella, dov’è stato deposto un mazzo di rose rosse sotto la lapide che ricorda il punto in cui Lorusso morì...

venerdì 11 marzo 2016

Nella giornata di memoria a Francesco Lorusso, contestazione degli studenti alla rappresentante dell'amministrazione dell'Università di Bologna. Responsabile della militarizzazione dell'ateneo.

Commento del video di Hobo su youtube

Contestazione alla rappresentante dell'amministrazione dell'Università di Bologna, responsabile della militarizzazione dell'ateneo e dei baroni della guerra. Con voi e il Pd nessuna memoria condivisa!

Commento del video di Hobo su youtube

Compagne di tre differenti generazioni depositano i fiori alla lapide di Francesco Lorusso e strappano l'ipocrita fascia dell'Unibo, complice di tutto ció contro cui Francesco e noi lottiamo

giovedì 10 marzo 2016

A Treviso striscioni razzisti contro studenti immigrati. Ci vuole la gioventù comunista per ricacciarli a calci nelle fogne. FASCISTI CAROGNE TORNATE NELLE FOGNE!

Attaccato nella notte striscione razzista da parte di merde fasciste nelle scuole trevisane.


Organizzare l'antifascismo militante in ogni ambito!
Chiudere tutte le sedi fasciste!
I fascisti non devono fare propaganda razzista tranquilli per le strade!
Per difendere la legge costituzionale sull'apologia di fascismo, che è un reato!

Red Block

Ogni fascista va trattato così

mercoledì 9 marzo 2016

In tutto il mondo gli studenti che lottano sono tanti, danno fastidio e sono scomodi ai governi fascisti - Messico nuovi studenti uccisi mentre la polizia dello Stato narcoterrorista del Messico, asservito all'imperialismo USA, aggredisce un bus di padri e madri dei 43 studenti uccisi e scomparsi a Ayotzinapa

Sono 5 questa volta gli studenti che sono scomparsi in Messico. La repressione di uno stato apertamente fascista si fa avanti in collaborazione con la criminalità dei narcos.
Ricordiamo che i 43 studenti uccisi l'anno scorso sono stati presi dalla polizia messicana e consegnati hai narcotrafficanti, che li hanno uccisi e poi bruciati.




IL MANDANTE








martedì 8 marzo 2016

Dedicato alle future giovani leve dello sciopero delle donne - una ragazzina al blocco degli operai di Brignano - dei giorni scorsi


Dalla Tunisia .. assemblea dei giovani studenti tunisini su i diritti delle donne nelle lotte di liberazione nazionale e rivoluzionarie

                                                                                                           DIPARTIMENTO DI ITALIANO


ORE 13:00 AULA C8

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, gli studenti del dipartimento di italiano sono invitati ad una proiezione/dibattito sul significato di questa giornata, le sue origini, come oggi nel mondo le donne lottano per i propri diritti con un ruolo determinante anche nelle lotte di liberazione nazionale e rivoluzionarie e nelle lotte contro l’oscurantismo
Durante il dibattito collegamento con la lotta delle donne in Italia

PROIEZIONE FILM “WE WANT SEX”

da pc 3 marzo - Nuovo opuscolo sulla Tunisia realizzato dal campo di battaglia - richiedi a pcro.red@gmail.com


Studenti di Milano del liceo Donatelli e liceo Pascal in lotta contro il preside sceriffo, che attua da più di un mese metodi di repressione contra la libertà di pensiero degli studenti. Ecco il moderno fascismo che avanza all'interno della "buona scuola" di Renzi.



Di seguito riportiamo il comunicato del C.A.S.C. Lambrate

Prendiamo parola per raccontare quello che è successo sabato al liceo Donatelli e al liceo Pascal di Milano e più in generale per raccontare la difficile situazione che si è andata a creare in queste scuole negli ultimi mesi.
Infatti i due licei da quest’anno hanno una nuova preside che si è contraddistinta per aver usato metodi repressivi e intimidatori nei confronti di tutte le componenti scolastiche allo scopo di mantenere un controllo totale su quello che avveniva a scuola.
Per la prima volta da quando gli studenti delle due scuole hanno memoria si è cercato di censurare il giornalino studentesco (a causa di un articolo che parlava di Buona Scuola), non sono stati approvate assemblee durante l’autogestione perché “troppo politiche”, non si possono più affiggere volantini e striscioni senza permesso e addirittura quattro studenti sono stati puniti per aver organizzato un dibattito durante l’intervallo.
Secondo la preside in questione chi esprime liberamente le proprie idee è o un plagiatore di minori oppure una vittima di qualche altro plagiatore. La Polizia a scuola viene chiamata come se fosse prassi ordinaria, come quando giovedì sono arrivati i Carabinieri al Donatelli perché due ex-studenti avevano avuto la folle idea di andare a trovare i loro vecchi professori.
In questi mesi più volte studenti sono stati minacciati singolarmente di essere sanzionati e denunciati perché volevano esprimere il proprio dissenso, cercando di isolare le voci dissonanti dalla presidenza e di descriverle come un esiguo gruppo di estremisti.
Sabato tutti gli studenti delle due scuole hanno dimostrato di essere uniti e di non accettare più forme prepotenti di autoritarismo da parte della presidenza. Infatti la mattina si è svolto un corteo interno contemporaneamente nelle due sedi diretto in presidenza per consegnare tutti insieme una lettera in cui si chiedeva la modifica del suo comportamento.
Durante un franco confronto svoltosi nella palestra del Donatelli davanti a tutti gli studenti, alla preside è stato chiesto conto delle sue iniziative, ma quando i toni del confronto si sono alzati ha abbandonato la scuola sostenendo di essere diretta nella altra sede, dove però non è mai arrivata.
Questa figura di preside ci ricorda molto quella del Preside-Manager descritto nella legge 107, la Buona Scuola di Renzi: autoritario e gerarchico con studenti, professori e ATA e invece asservito ai potenti nell’applicare leggi ingiuste e impedire le forme di dissenso.
Crediamo che gli studenti del Donatelli e del Pascal sabato abbiano dato una grande prova di forza! Siamo con loro nella lotta contro le gerarchie e nella resistenza quotidiana contro la Buona Scuola che portiamo avanti per rendere i luoghi del sapere luoghi migliori, aperti al dialogo e al pensiero critico.
Continueremo a monitorare questa situazione sicuri che finché saremo determinati nessun preside sceriffo potrà fermarci!
C.A.S.C. Lambrate
Rete Studenti Milano
Collettivo Autonomo Virgilio
Collettivo Hajech
Collettivo Autonomo Donatelli
Collettivo Autogestito Pascal
Collettivo Politico Manzoni
Collettivo Autonomo Tenca
Collettivo CUBO Boccioni
Collettivo Autonomo Tito Livio
Collettivo Berchet
Collettivo Indipendente Agnesi
Collettivo Carducci

lunedì 7 marzo 2016

Red Block - Costruire la gioventù comunista è obbligo per la rivoluzione, senza la ribellione dei giovani non si può distruggere il capitale e costruire il socialismo.

Riportiamo una famosa citazione di Mao sui giovani.


Il mondo è vostro, come nostro, ma in ultima analisi è vostro. Voi giovani, pieni di vigore e vitalità, siete nel fiore della vita, come il sole alle otto o alle nove del mattino. Le nostre speranze sono riposte in voi.
Il mondo vi appartiene.

Mao Tse-Tung (17 novembre 1957)


domenica 6 marzo 2016

Bologna - un corteo e un convegno 9-10-11 marzo nel ricordo di Francesco Lorusso

…TENERE ALTA LA BANDIERA ROSSA DEL CONFLITTO E DELLE LOTTE...
BOLOGNA 9/10/11 MARZO 

NELLA GIOIA E NELLA RABBIA, TRE GIORNI DI UNIVERSITÀ RIBELLE PER FRANCESCO E LE LOTTE DI OGGI


                                                 dall'appello di convocazione
.... a distanza di 39 anni,,,, ricordare Francesco Lorusso: un lungo filo rosso che collega la sua storia alle lotte di oggi.

Il filo rosso che vogliamo continuare a tessere è fatto di riappropriazione muraria, di strade, di spazi, di facoltà, di soddisfazione ai nostri desideri e bisogni collettivi, dalle periferie sino al centro della città. Dal '77 ad oggi sono anche queste le pratiche che tengono viva la memoria di Francesco, un ricordo che non vogliamo e non possiamo condividere con chi, invece, le lotte sociali le attacca.

Tre giornate di università ribelle, dal 9 all'11 marzo dove percorsi politici si intrecciano a dibattiti, seminari, presentazioni di libri e socialità. Ci riprenderemo Via Zamboni e Piazza Verdi, per ribadirne la storia e l'identità, che è luogo di incontro e scontro tra i soggetti sociali e la città. Metteremo a confronto quelle storie e quelle esperienze che ci parlano di una società diversa attraverso il conflitto, che ci parlano della memoria storica come di quei caratteri ancora presenti nei luoghi e nei soggetti sociali, nelle lotte che attraversano i nostri territori e la nostra città.

Anche quest'anno una 3 giorni aperta a coloro che non vogliono smettere di lottare, che vogliono tenere alta la bandiera rossa del conflitto e delle lotte, per riportare l'11 Marzo nelle strade e nelle piazze in un corteo che dia nuovo slancio alla primavera delle lotte.

Con la memoria di Francesco, nella gioia e nella rabbia, per distruggere la gabbia!

dal Programma della tre giorni:

11 marzo
Ore 18 concentramento Piazza Verdi - Bandiere rosse al vento! Corteo per Francesco e le lotte di oggi.
https://www.facebook.com/events/838735906254522/


C.ollettivo U.niversitario A.utonomo

Gli studenti di Bologna occupano l'ufficio scolastico regionale contro la "buona scuola" di Renzi, contro lo sfruttamento dell'alternanza scuola-lavoro, e cioè manodopera a costo zero per i padroni!


Di seguito il comunicato del C.A.S.

Oggi 3 Marzo noi, studenti e studentesse di Bologna, abbiamo deciso di occupare l’Ufficio Scolastico Regionale per contestare ancora una volta la ricorrente somministrazione delle prove invalsi, per conseguenze della Buona Scuola come alternanza scuola-lavoro, comitati di valutazione e i presidi sceriffi. Le uniche risposte che hanno saputo darci sono state parole vuote e uno scarico continuo di responsabilità senza proposte di soluzioni!

Per la distribuzione e la realizzazione delle invalsi vengono spesi milioni di euro che potrebbero essere destinati a questioni più urgenti nell’ambito scolastico. Inoltre non sono altro che una limitazione per lo studente, che viene classificato con domande a crocette anche sulla sua famiglia, che oggettivamente non servono a nulla per capire che livello ha raggiunto nella sua istruzione. Sono prove che non fanno altro che classificare le scuole in istituti di serie “A” ed istituti di serie “B” dando dei finanziamenti a delle scuole che non ne hanno bisogno perché già ad un buon livello, negandoli a scuole a cui servirebbero per crescere nella formazione didattica.

L’anno scorso, nel giorno delle prove c’è stato un assenteismo di massa nella maggior parte delle scuole italiane, mostrando il dissenso non solo da parte degli studenti delle scuole superiori ma anche dai genitori di bambini delle elementari e medie. Per questo oggi abbiamo fatto questa azione, per dimostrare che siamo contro a questo modello di scuola azienda, che tramite l’alternanza scuola-lavoro ci fa uscire dai nostri istituti con una formazione povera e che porta solo ad etichettare gli studenti e a classificare le scuole! Ci fanno perdere 200 ore di scuola per andare a fare degli stage, non pagati, piuttosto che continuare ad apprendere reali saperi che ci possono essere più utili durante la nostra carriera scolastica e nella nostra vita. Con questi stage siamo ridotti a manodopera gratuita, eseguendo lavori che non c’entrano niente con l’indirizzo della scuola che frequentiamo. È l’ennesimo tentativo di trasformare la scuola in un azienda e privare gli studenti dei propri diritti.

Noi non ci stiamo a tutto questo, crediamo che uno studente possa essere libero di andare a scuola senza essere obbligato a lavorare e che non debba essere etichettato da inutili prove ministeriali!

Inoltre in seguito a questa iniziativa vogliamo lanciare un’assemblea studentesca mercoledì 16 marzo alle Laura bassi per continuare a parlare di questi problemi che viviamo ogni giorno a scuola e continuare a organizzare mobilitazione!

Collettivo Autonomo Studentesco Bologna

sabato 5 marzo 2016

USA antifascisti arrestati mentre contestano il Ku Klux Klan - polizia e stato borghese Usa agiscono già come se Trump fosse Presidente




Rilasciato il leader studentesco arrestato in India, dopo un grande movimento di denuncia e lotta, appoggiato dal PCI maoista

India: JNU Student Union President Kanhaiya Kumar Released On Bail After Being Arrested for Sedition






Torino, studenti occupano un'aula del Campus Einaudi per contestare Israele





Nonostante il ritiro dell'autorizzazione da parte dell'Ateneo, si è svolta l'assemblea voluta da Progetto Palestina, Collettivo Universitario  Autonomo e Studenti Indipendenti 

Senza incidenti l'assemblea studentesca contro l'Università di Haifa al campus Luigi Einaudi, nonostante il ritiro dell'autorizzazione da parte dell'Università di Torino. Poco prima delle 17 un centinaio di ragazzi ha occupato l'aula D5 del complesso in Lungodora Siena.
L'incontro era stato lanciato dal Progetto Palestina, dal Collettivo Universitario  Autonomo e da Studenti Indipendenti per discutere dell'appello per il boicottaggio dell'Istituto Technion di Haifa con cui Politecnico e Università nei mesi scorsi hanno siglato diversi accordi di collaborazione: in un primo momento l'amministrazione dell'ateneo aveva concesso lo spazio per la conferenza, ma in seguito alle proteste di alcuni docenti per la mancanza di contraddittorio il rettore Gianmaria Ajani aveva fatto marcia indietro. Gli universitari però hanno deciso che l'incontro si sarebbe svolto comunque e questo pomeriggio si sono radunati nell'atrio del campus per occupare poi l'aula.

"Anche senza autorizzazione ci prendiamo lo spazio che pensiamo ci spetti - ha spiegato una delle militanti - Non volevamo una conferenza con contraddittorio, ma un dibattito dove abbiano voce quelle persone che pensano non sia giusto che gli atenei italiani collaborino con un istituto che collabora alla costruzione di tecnologie militari che sono utilizzate per colpire i palestinesi".
All'incontro hanno partecipato anche alcuni professori dell'università, tra cui l'ordinario di antropologia Piero Paolo Viazzo, l'ordinario di psicologia Roberto Beneduce, l'associata d'inglese a scienze politiche Elana Ochse e altri docenti e ricercatori torinesi che hanno firmato l'appello.

Nell'aula anche esponenti della comunità palestinese di Torino, mentre è intervenuto l'attivista israeliano per il boicottaggio dello Stato di Israele Ronnie Barkan. Durante l'incontro è stato proiettato anche un video di studenti palestinesi che chiedono di boicottare il Technion.

venerdì 4 marzo 2016

Pesante attacco al diritto di sciopero e di lotta contro gli studenti. La Buona Scuola di Renzi è Scuola di Polizia


"Invocare il diritto di sciopero non salva lo studente che blocca l'ingresso della scuola a compagni e professore":
Con linguaggio questurino e da Santa Inquisizione, la Cassazione con sentenza 7094 conferma una sentenza di condanna di studenti che attuavano il picchetto davanti alla scuola 'per interruzione di pubblico servizio e violenza privata'.
"Inutile invocare il diritto di sciopero garantito dall'art. 18 della Costituzione..", per la Cassazione con linguaggio astruso si tratta di un "diritto difficilmente riconducibile alle situazioni soggettive ravvisabili in capo allo "studente" (ma che significa?), "i diritti fondamentali trovano un limite. L'esercizio del diritto di sciopero come di riunione e di libera manifestazione del pensiero 'cessa di essere legittimo' quando travalichi nella lesione di altri interessi costituzionalmente garantiti".
Così sciopero, riunioni, manifestazioni ecc. sono di fatto vietati
Aberranti motivazioni da Stato di polizia e da fascismo di Stato!
Nella discussione in Cassazione, il Gup, bontà sua aveva 'suggerito' sistemi alternativi,(agli scioperi e occupazioni) per 'instaurare un dialogo costruttivo con compagni di scuola e insegnanti come l'autogestione programmata con obbligo di preavviso'.
Lo stato borghese pretende di imporre agli studenti pure come si deve protestare... in maniera da non disturbare il manovratore e che gli studenti si muovano come soldatini di una recita a soggetto.
Ma in questa udienza-decisione della Cassazione vi sono altre aberrazioni affermate.
Per giustificare la repressione verso gli studenti d'avanguardia più attivi, si afferma testualmente
'il leader o i leaders studenteschi sono 'soggetti intellettualmente attrezzati' perfettamente in grado di comprendere il carattere antisociale delle proprie azioni'.
Per cui essere studenti consapevoli e attivi nell'esercizio dei propri diritti è per la Cassazione, un reato, una aggravante da condannare.
Per la Cassazione sono ammessi d'esercitare i diritti solo studenti stupidi e non consapevoli!

Questa sentenza aberrante è nascosta dalla stampa borghese ma  è pronta ad essere usata contro le lotte degli studenti

E' giusto ribellarsi!
studenti Red Block
marzo 2016

giovedì 3 marzo 2016

RITORNA ATTIVO DA OGGI IL BLOG DI RED BLOCK PER RICOSTRUIRE IL FILO ROSSO DELLA GIOVENTU' COMUNISTA

Vogliamo cominciare pubblicando le immagini di alcune copertine dei numeri di  Red Block, per ripercorrere la memoria storica.
Nella parte laterale del blog potete trovare in pdf l'ultimo numero (23) come archivio di Red Block.