martedì 4 dicembre 2012

SALUTO ALLA CONFERENZA DEI GIOVANI RIVOLUZIONARI CANADESI

Cari compagni e care compagne,


Vi mandiamo un caloroso saluto di lotta dall’Italia, l’enorme distanza non ci permette di partecipare alla vostra importante conferenza ma sappiamo di perseguire gli stessi obiettivi nei nostri rispettivi paesi e questo fa si che le nostre lotte siano una sola.

In questa fase di crisi internazionale del capitale, le lotte dei lavoratori, degli studenti e delle masse popolari nei paesi imperialisti come i nostri assumono un’importanza particolare. le borghesie imperialiste infatti cercano di uscire dalla crisi a proprio vantaggio intensificando lo sfruttamento sulle masse interne ai propri paesi scaricandone i costi della crisi da loro creata.

L’aumento dell’imposizione fiscale e il taglio alla spesa sociale si traduce in riduzione di benessere per le larghe masse e l’attacco ai diritti fondamentali conquistati in decenni di lotte come quello all’istruzione, alla sanità al diritto effettivo di sciopero e così via. Tutto questo viene imposto per mezzo dello stato di polizia che diventa norma per reprimere l’iniziale resistenza spontanea delle masse a tutto ciò, oggi nei paesi imperialisti diventa sempre più chiaro come tutto ciò tenda a strutturarsi in moderno fascismo.

Abbiamo seguito la vostra importante lotta con attenzione nei mesi passati e diffuso qui in italia le notizie e i vostri documenti principalmente in scuole e università. In queste settimane anche nel nostro paese i giovani e in particolare gli studenti sono in prima linea contro il governo moderno fascista monti e quasi quotidianamente gli studenti delle scuole in particolare ma anche delle università contestano i vari ministri di questo governo ed esponenti politici dei principali partiti scontrandosi con la polizia ed infrangendo divieti alla libertà di manifestare e zone rosse.

Pensiamo che in questa fase della lotta di classe il principale ostacolo sia il riformismo anche travestito in forme radicali ma con parole d’ordine che deviano dal cuore del problema: la rivoluzione come mezzo per la conquista del potere politico da parte del proletariato.

In questa fase il nostro compito di giovani rivoluzionari è quello di contribuire con le nostre lotte in prima linea alla costruzione dei partiti rivoluzionari per dare il nostro contributo, dall’interno del ventre della bestia imperialista, alla rivoluzione proletaria mondiale al fianco delle guerre popolari già in corso in India, Perù, Filippine e Turchia.

Auguriamo buon lavoro alla vostra importante conferenza.

Viva la lotta dei giovani rivoluzionari!

Abbasso l’imperialismo!

Avanti verso l’organizzazione dei giovani proletari e ribelli!

ENGLISH VERSION   Dear comrades,

we send you a warm struggle salute from Italy, the huge distance doesn’t let us to participate at your important conference, but we know that we pursue the same targets in ours countries and this make our struggles as one.

In this international capitalistic crisis phase, workers’ struggles, the students ones end the popular masses ones in imperialist countries like ours take on a particular importance. In fact imperialist bourgeoisies try to exit from the crisis with their own advantage intensifying the exploitation of the masses inside their countries discharging the costs of crisis on them created by themselves.

The tax increases and cuts in social spending results in reduction of welfare for the masses and the attack on the fundamental rights won through decades of struggle such as education, healthcare, the effective right to strike, and so on. All of this is imposed by the police state that becomes the norm to suppress the initial spontaneous resistance of the masses against all of this, today in imperialist countries is becoming clear that everything tends to be structured into modern fascism.

We followed your importantstruggle with attentionand widespread news and your documents mainly in schools and universitieshere in Italy in the past months. In recent weeks the young people in our country and in particular the students are at the forefront againstof modern fascistgovernment of Monti and almost daily school students in particular, but also of universities, challenge the various ministers of this government and politicians of the main parties clashing with police and violating prohibitions on the freedom of demonstrations and such as red zones.

We think that at this stage of the class struggle the main obstacle isreformism also disguised in radical forms but with slogans that deviate from the heart of the problem: the revolution as a means for the conquest of political power by the proletariat.

In this stage, our task as young revolutionaries is to contribute at the forefront with our struggles to the building of revolutionary parties to make our contribution, from inside the belly of the imperialist beast, to the world proletarian revolution on the side of people's wars already underway in India, Peru, the Philippines and Turkey.

Enjoy working on your important conference.

Long live the struggle of the young revolutionaries!

Down with imperialism!

Towards the organization of young workers and rebels!

lunedì 3 dicembre 2012

IMPORTANTE CONFERENZA GIOVANILE RIVOLUZIONARIA IN CANADA

l'imminente Conferenza dei giovani e degli studenti rivoluzionari sponsorizzata dal PCR-RCP (Partito Comunista Rivoluzionario Canada).

Carpe Diem! Tracciare un Cammino Rivoluzionario!

Una conferenza organizzata dal PCR-RCP, avrà luogo nella prima settiamana di Dicembre.
Nonostante è intesa essere piccola e in forma privata, e finora è stata organizzata solo su invito, chiunque interessato alla partecipazione dovrebbe contattare seizethetime2012@yahoo.ca per dettagli precisi

Una piccola brochure sugli obiettivi dell'evento è disponibile qui:
http://practoronto.files.wordpress.com/2012/11/seizethetimepamphlet.pdf
(presto la traduzione in italiano su questo blog)

* * *
EVENTO ROSSO E DI AUTOFINANZIAMENTO

Amnistia e piena compensazione per tutte le vittime della repressione durante la Primavera Rossa!

Con Webster, Mise En Demeure e altri ospiti
Musica, vendita all'asta democratica, animazione politica e molto altro!

La solidarietà è una nostra arma!

Ingresso

$5, biglietto di solidarietà $10*
Giovedì, 6 Dicembre dalle 7pm al Cafè Chaos, 2031, rue Saint-Denis, Montreal

*Tutti i fondi andranno al Clac per la difesa legale.


lunedì 8 ottobre 2012

CONTRIBUTO AL MEETING ANTIFASCISTA INTERNAZIONALE DI DUBLINO


ITALIAN VERSION

L’antifascismo è quanto mai necessario come pratica quotidiana, come sappiamo dalla storia nei periodi come questo in cui il capitale attraversa crisi cicliche, le borghesie dei vari paesi la scaricano sulle masse popolari rendendogli la vita più povera e misera da un lato, dall’altro per arginare le lotte sociali di chi resiste a questo meccanismo avanza la reazione, gli stati “democratici” marciano verso il fascismo e a livello di base la borghesia punta anche sull’utilizzo di manovalanza fascista.

Questo processo si svolge sotto i nostri occhi in molti paesi europei in primis dove la lotta di classe è più approfondita, caso emblematico la Grecia dove lo stato reazionario utilizza i neo-fascisti di Alba Dorata sostituendola all’utilizzo delle convenzionali forze repressive.

Per questo la nostra pratica antifascista è vista all’interno della più larga strategia rivoluzionaria nel contrastare i piani della borghesia imperialista italiana, accumulare le forze con il fine della rivoluzione proletaria. Come diciamo dal 2001 dal g8 di genova la borghesia “marcia verso il moderno fascismo per mezzo dello stato di polizia”, la manovalanza fascista è solo il contorno, il principale fascismo è rappresentato dallo stato borghese che si reazionarizza grazie ad “elementi moderni” che gli permettono di non ricorrere ad una nuova marcia su roma.
 Questi elementi in Italia ma anche negli altri paesi imperialisti sono:

il ruolo dei sindacati ufficiali, strutturalmente integratisi e mezzo del potere per attaccare i diritti dei lavoratori e frenarne la ribellione.

il ruolo dei partiti della “sinistra” borghese che da revisionisti, adesso sono anch’essi strutturali del potere dello stato reazionario. In Italia l’ex DS (già ex PCI) adesso PD ha introdotto la precarietà, condotto guerre imperialiste cose non nuove per i riformisti, il salto di qualità è ideologico e avviene principalmente con il revisionismo storico. Un tema caro ai fascisti, quello della favola delle foibe, e fino agli anni ’60 argomento utilizzato solo dai fascisti del nord-est, adesso è patrimonio collettivo bipartisan. Un partito come rifondazione comunista durante un suo congresso ha invitato l’attore principale di una fiction sulla questione e alla protesta di alcuni delegati l’allora segretario Bertinotti ha fatto cacciare dalla sala questi delegati. In seguito Bertinotti (ex sindacalista) diverrà presidente della Camera dei Deputati, la terza più alta carico dello stato in italia. Quindi come dicevamo anche i partiti revisionisti che si richiamano seppur formalmente al comunismo, sono parte del moderno fascismo.

Secondo noi in Italia l’antifascismo è efficace solo in certe zone, “a macchia di leopardo” questo è dovuto a due fattori:
innanzitutto all’assenza di un coordinamento nazionale anti-fascista che si era provato a fare circa 2 anni fa, Poi naufragato a causa di una mentalità ristretta e settaria.

Secondariamente spesso la pratica di alcune realtà è unilaterale e/o parziale. Per tutto quello che abbiamo detto finora l’antifascismo non può limitarsi solo all’azione militante ne solo all’azione culturale. Noi pensiamo che l’antifascismo debba avere un’azione a 360 gradi ed essere composto da 3 componenti parallele:

innanzitutto militante: che è il primo presupposto per contrastare sul campo la manovalanza fascista

secondariamente sociale: agire tra le masse che sono continuamente influenzate dall’informazione borghese e quindi di tipo reazionario vedi i pregiudizi razziali ecc. spesso le masse per questo motivo pensano in maniera spontaneamente fascista, a questo va contrapposto un lavoro politico nei quartieri popolari per ribaltare  queste false concezioni e l’avanzare di idee reazionarie tra il popolo

terzo è l’aspetto culturale di riappropriazione storica dei valori dell’antifascismo contro il revisionismo storico.

Per fare degli esempi in cui da un lato sono stati applicati questi 3 aspetti dell’antifascismo in maniera efficace contro la nuova organizzazione fascista casapound foraggiata dalla borghesia in particolare dal partito di governo PDL di cui è costola ma anche tollerata dall’altro partito di governo di PD si possono citare gli episodi di Napoli 2010 e Palermo 2011.

Nel primo caso un’occupazione di un convento da parte dei fascisti è stata contrastata e respinta sia con la forza militante che con l’intervento sociale nel quartiere che si è schierato con gli antifascisti che hanno occupato un altro stabile nello stesso quartiere.

A Palermo invece, città dove operiamo, in seguito alla provocazione da parte dell’organizzazione fascista che non raggiunge neanche la decina di militanti ma che protetta dallo stato voleva presentare un libro alla libreria mondadori (di Berlusconi) in centro città. Un fronte di compagni di diverse aree politiche dagli anarchici, all’autonomia operaia ai comunisti ha fatto un profondo lavoro sociale e culturale nei luoghi e settori in cui opera e prendendo la piazza con un sit-in si è riusciti a far annullare l’evento e spostarlo di un mese. Durante questo mese è proseguito questo lavoro in forme massicce, i fascisti hanno fatto diventare la presentazione un evento nazionale chiamando a raccolta i loro militanti da tutta la sicilia, dalla calabria e facendo venire anche una delegazione da roma compreso il loro capo. La vittoria militante sul campo che ne è seguita è ben documentata da un video su youtube è spiegabile solo con l’utilizzo di tutte e tre le componenti.

Per concludere vorremmo invitare tutte le forze antifasciste e rivoluzionarie a partecipare alla Conferenza Internazionale di Sostegno alla Guerra Popolare in India che si terrà il prossimo 24 Novembre in Germania ad Amburgo.
La partecipazione attiva e il sostegno alla rivoluzione indiana in questa fase è molto importante in quanto lo stato indiano nel tentativo disperato di soffocare la più grande rivoluzione in corso del mondo sta usando metodi genocidi e fascisti come l’invio di 70mila paramilitari (pari al numero delle forze d’occupazione in Afghanistan) attacco delle popolazioni che sono parte integrante della Guerra Popolare con l’istituzione di campi di concentramento, utilizzo di vigilantes armati da parte delle multinazionali che a causa della GP non possono istallarsi in quelle zone ecc ecc, crediamo che una rivoluzione di questa portata sia la più alta e completa forma di antifascismo al di là del soggetto che la guida e vada sostenuta da tutte le componenti antifasciste come già effettivamente sta avvenendo in Germania a cui hanno aderito forze molto eterogenee tra di loro

Invitiamo a contattare gli organizzatori ai seguenti indirizzi email :

Bündnis gegen imperialistiche Aggression - BGIA (Hamburg): indien_hh@yahoo.de
International committe support people's war India: csgpindia@gmail.com 

e a consultare l’appello a questi indirizzi:





Saluti rivoluzionari
Red Block Italia

ENGLISH VERSION

Anti-fascism is more necessary than ever as a daily practice, as we know from history in times like this where capital through cyclical crises, the bourgeoisie of the various countries dump it on the masses making life more miserable and poor on the one hand, on the other one to curb the social struggles of those who resist this mechanism the reaction progresses, the 'democratic' states  march towards fascism, and at a basic level, the bourgeoisie also focuses on the use of fascists.

This process takes place before our eyes in many European countries in particular where the class struggle is more thorough, emblematic case of Greece where the state uses the reactionary neo-fascist Golden Dawn replacing the use of conventional forces of repression.

That's why our anti-fascist practice is seen in the wider revolutionary strategy to counter the plans of the Italian imperialist bourgeoisie, accumulating forces with the goal of proletarian revolution. As we say since 2001 by the G8 in Genoa the bourgeoisie "march to the modern fascism by means of the police state," the fascists militants is just the outline, the main fascism is represented by the bourgeois state that reactionarize itself thanks to "modern elements" that allow it not to use a new “march on Rome”.
These elements in Italy but also in other imperialist countries are:

The role of the official trade unions, structurally integrate themselves with power and its weapon to attack the rights of workers and curb their rebellion.

The role of the parties of the "left" bourgeois that from revisionists by now are also structural of the power of the reactionary state. In Italy the former DS (already ex PCI) now PD has now introduced the precariousness led imperialist wars, these are not new things for the reformists, the leap is ideological and occurs primarily with historical revisionism. A theme dear to the fascists, that the story of sinkholes, and until the '60s argument used only by the fascists in the north-east of Italy, is now bipartisan collective heritage. A party like Communist Refoundation during a congress called on the main actor in a drama on the sinkholes issue and after the protest of some delegates, they have been thrown out of the room by the secretary of party Bertinotti. Following Bertinotti (former trade unionist) will become president of the Chamber of Deputies, the third highest by the state in Italy. So as we said even the revisionist parties who refer to communism although formally, are part of modern fascism.

In our opinion anti-fascism in Italy is only effective in certain areas, "patchy". This is due to two factors:

First, the absence of a national anti-fascist coordination who had tried to make about 2 years ago, then foundered because of a narrow-minded and sectarian.

Secondly, often the practice of some comrades is one-sided and / or partial. For all that we've been talking, anti-fascism can not be limited neither only in militant action nor only in cultural action.

We think that the action should have anti-fascism to 360 degrees and be composed of three parallel components:

First militant aspect, who is the first condition to fight on the field fascist militants.

Secondly social aspect, working among the masses who are continually influenced by information and therefore bourgeois reactionary see racial prejudice, etc.. often the masses by this way think so spontaneously fascist, it’s necessary offset this by a political work in the popular districts to reverse these misconceptions and the advance of reactionary ideas among the people.

Third is the cultural aspect, of historical re-appropriation of anti-fascist values ​​against historical revisionism.

To give some examples in which these three  anti-fascists aspects have been applied effectively against the new fascist organization Casapound supported by the bourgeoisie, in particular by the ruling PDL of which is rib and well tolerated by the other party of government PD, which include the  episodes of Naples 2010 and Palermo 2011.

In the first case, an occupation of an abandoned  convent by the fascists was opposed and rejected both by the militant force and by social intervention in the district that has sided with the anti-fascists who occupied another building in the same neighborhood.

In Palermo, however, the city where we operate, as a result of provocation on the part of the fascist who does not even reach the ten militants but protected by the State wanted to present a book in the library Mondadori (owned by Berlusconi) in the city center. A comrades front formed by different policy areas such as anarchists, communists and, autonomy of social centres took a deep social and cultural work in the places and areas in which they operate and taking the square with a sit-in has managed to cancel the event and postpone it to a month after. During this month, this work has continued in massive forms, the fascists transform the presentation like a national event and mobilizing their activists from all over Sicily, Calabria (southern region of Italian peninsula) and mobilising also a delegation from Rome including their leader. The militant victory on the field that followed is well documented by a video on youtube can be explained only with the use of all three components.

Finally we would like to invite all the anti-fascist forces and revolutionary to participate in the International Conference of Support of People's War in India, which will be held on November 24 in Hamburg, Germany.
The active participation and support of the Indian revolution at this stage is very important as the Indian state in a desperate attempt to stifle the greatest revolution in the course of the world is using methods like genocide and fascist paramilitary sending 70 thousand (equal to the number occupation forces in Afghanistan) attacking the people which are integral part of the People's War with the establishment of concentration camps, the use of vigilantes armed by multinationals that due to the PW can not settle down in those areas etc etc, we believe that a revolution of this magnitude is the highest and most complete form of anti-fascism beyond the subject that guide it and should be supported by all members of anti-fascist as indeed is already happening in Germany that have joined forces very different among themselves.

Please contact the organizers at the following email addresses:
Bündnis gegen imperialistiche Aggression - BGIA (Hamburg): indien_hh@yahoo.de
International committe support people's war India:
csgpindia@gmail.com 

and to refer the appeal to these addresses:




Revolutionary greetings
Red Block Italy


domenica 7 ottobre 2012

LA RABBIA DEGLI STUDENTI IN PIAZZA CONTRO IL GOVERNO MONTI


Dal blog proletaricomunisti.blogspot.com


Ieri 5 ottobre gli studenti delle scuole superiori sono scesi in piazza in numerose città italiane, da Milano a Palermo.
L'autunno di lotta si è finalmente acceso e sembra essere partito con buoni propositi. Un autunno caldo che già dal primo appuntamento in piazza ha visto la partecipazione combattiva di studenti che non si sono fermati neanche davanti alle gravi provocazioni della polizia e hanno colpito  luoghi-obiettivo e con parole d'ordine non indifferenti.
Rivendicazioni non puramente studentesche (come quella contro la riforma sull'istruzione che taglia i fondi alle scuole pubbliche, per una scuola libera dalle logiche dell'aziendalismo) ma che si sono allargate a quelle lavorative, e al rifiuto che a pagare gli effetti di questa crisi siano i proletari, i lavoratori e le masse popolari, contro la casta e in alcune città come Palermo gli studenti hanno posto in piazza la critica alle elezioni e ai partiti istituzionali.

A Roma alcuni cortei sono partiti in diversi punti della città per poi concentrarsi in un unico corteo, puntando al ministero della Pubblica Istruzione,  poi bloccato dalle forze dell'ordine. Gli studenti vengono caricati a Porta Portese dalla polizia che rispondono con lancio di oggetti.  Alcuni giovani  vengono trascinati a terra,minacciati con un manganello puntato alla gola e poi identificati in questura. Il corteo dopo essersi sciolto lascia l'appuntamento a giovedì prossimo per un'assemblea cittadina. Quattro gli agenti di polizia contusi.

A Milano le parole d'ordine sono “contro la mercantilizzazione del sapere” e “no alla privatizzazione della scuola pubblica”: un'agenzia San Paolo viene riempita di volantini e scritte e la sede SIAE colpita con fumogeni. Alcuni feriti e cariche ingiustificate all'arrivo del corteo formato da centinaia di studenti in prossimità del palazzo della Regione. «Alcuni di noi sono caduti e sono stati travolti», dice un manifestante. La città viene messa sotto controllo dagli elicotteri delle forze dell'ordine.
Ma Romano La Russa (Pdl), dice che il corteo è formato solo da finti studenti facenti parte di organizzazione di estrema sinistra, “per deturpare e mettere a soqquadro un'intera città”. E la risposta di Formigoni è “dobbiamo tirare la cinghia tutti in questo momento di crisi in cui le risorse scarseggiano”!

A Torino pesanti cariche e studenti finiti in ospedale. La repressione poliziesca è molto accesa nel capoluogo piemontese per la presenza della Fornero (che poi non si è presentata), di Fassino e del ministro Profumo al nuovo campus universitario “Einaudi”: quartiere militarizzato e forte tensione nell'aria. Al tentativo degli studenti di forzare il cordone di polizia, partono cariche infuriate. Il corteo non si scioglie alla prima carica dei poliziotti ma continua per diverso tempo per infastidire i presenti all'interno dell'università. Al termine della manifestazione gli studenti tengono un'assemblea e concludono con un sit-in durante il quale vengono bruciate fotografie di Monti, Profumo, Fornero, Cota e Fassino, oggetto di slogan durante tutta la giornata.

A Palermo circa 2000 studenti scendono in piazza. Tra slogan come “noi la crisi non la paghiamo”, “siete bravi solo a tagliare”, cartelli contro il governo Monti, alcuni slogan contro la Digos presente in piazza. Al termine della manifestazione gli studenti sono giunti al palazzo della regione sotto il quale i giovani, con lo striscione “nessuna fiducia nella casta”, hanno bruciato  tessere elettorali affermando che alle prossime elezioni regionali gli studenti non voteranno nessun partito perché non bisogna dare nessuna fiducia a chi scalda poltrone e appesantisce le condizioni economiche degli studenti, delle famiglie.
A Pisa gli studenti attaccano la camera del commercio, alcune banche e nel momento in cui il corteo si dirige al palazzo del comune, gli studenti trovano il cordone della polizia a difesa del palazzo. Momenti di tensione tra le due parti.

E' importante e da sottolineare come l'astensionismo al voto sia diffuso anche tra i più giovani che non credono più nel “meno peggio” bensì hanno  le idee chiare sulla realtà della politica istituzionale. Il movimento studentesco non è qualunquista e ha dimostrato di essere politicizzato a livello nazionale, slegato da partiti istituzionali e sindacati confederali che vanno a braccetto con i padroni ed il governo; gli studenti hanno tenuto alto il livello di scontro nei punti focali delle città fronteggiando la forte repressione poliziesca.
Sbirri che si accaniscono contro studenti dai 14 ai 18 anni in maniera indescrivibile, che si accaniscono in coppia o in “tripletta” contro uno studente inerme. E' questa la scena in tutte le città in cui i cortei hanno forzato i cordoni delle forze dell'ordine, scena che si ripete per ogni movimento studentesco nei momenti più caldi della lotta ma che dà pienamente idea dell'attacco fascista di cui  l'istruzione, come il settore lavorativo, della sanità ecc è vittima.
E' positivo l'elemento “contro il governo” di questo movimento studentesco, vedi le fotografie bruciate a Torino e l'attacco ai vari palazzi.

E' con queste parole d'ordine e con queste rivendicazioni che si allargano all'esterno del singolo settore dell'istruzione che è possibile legare le lotte studentesche alle lotte dei lavoratori, precari, disoccupati, degli operai nelle fabbriche a livello nazionale. E' quel passo in avanti che i vari movimenti devono fare per una combattività e un terreno di lotta che puntino a una mobilitazione di lunga durata e che possa fronteggiare con più grandi numeri gli effetti nefasti della crisi capitalista e la classe borghese artefice dell'attacco alle masse proletarie.

DAL QUEBEC RIVOLUZIONARIO


 I compagni del PCR-Canada ci hanno fatto pervenire questo messaggio contente un collegamento verso un documentario interessante sull'estrema sinistra nel movimento studentesco.

PC maoista di Francia

  Cari compagni,

La televisione di stato canadese ha diffuso questa settimana un grande reportage sull'estrema sinistra di Montreal, nel contesto del recente sciopero studentesco. Il reportage cita largamente la nostra organizzazione (più importante che il ruolo che noi abbiamo giocato nei fatti...). Si possono vedere delle immagini fornite dalla polizia sullo scontro che ha avuto luogo alla manifestazione del primo maggio 2011 a Montreal e su montature  e perquisizioni che si sono succedute. Ci sono anche belle scene delle azioni principali svolte nel quadro dello sciopero studentesco.

Potete guardare il reportage su: http://www.tou.tv/enquete/S2012E01 (sito alternativo: http://www.radio-canada.ca/widgets/mediaconsole/medianet/6069298).

giovedì 4 ottobre 2012

IMPORTANTE MEETING ANTI-FASCISTA IN IRLANDA

Il piano della settimana

Venerdi sera:
Aperitivo privato per i membri AFA e gli ospiti internazionali. Sarà presentato un opuscolo su la 'La storia dell'estrema destra e la Resistenza Anti-Fascista in Irlanda dal 1945 ad oggi'.

Sabato primo pomeriggio:
Conferenza privata degli Anti-fascisti irlandesi e internazionali per mettersi in rete, scambiare informazioni e avviare migliori legami

Sabato pomeriggio:
Incontro pubblico con gli attivisti Europei con sguardo allo stato attuale della politica anti-fascista in Europa e discussione su cosa il futuro ha in cantiere per il movimento. Relatori da Inghilterra, Svezia, Plonia, Italia e Grecia

Sabato notte:
Concerto con The Wakes, The Freebooters, The Bionic Rats, Section 4, Costello and Clash Jam Wallop. DJ da Glasgow, Leeds, Galway e Dublino.

Domenica Sera
Passeggiata guidata anti-fascista e di storia radicale della città di Dublino con inaugurazione speciale di murales e placca. A seguire sessione musicale nel The Cobblestone con Rónán Ó Snodaigh (Kila), Ciaran Murphy, Lynched, Pol MacAdaim e altri.

domenica 23 settembre 2012

NON SERVONO GLI UTILI IDIOTI CHE SPERANO IN NAPOLITANO, AVANTI CON LA LOTTA STUDENTESCA!


Recentemente un gruppo  di "studentesse e studenti dell'università degli studi di palermo" (?)
ha scritto una lettera-appello al presidente Napolitano.
I punti toccati sono quelli della precarietà, del futuro per niente roseo degli studenti, dei tagli all'istruzione e il conseguente diritto allo studio che diventa ogni giorno di più un privilegio di pochi.

Banale e scontata la risposta di Napolitano che, lavandosene abilmente le mani delle rivendicazioni degli studenti, dice di "non perdere la fiducia sul futuro del nostro paese" e di "aver sollecitato risposte concrete da parte del governo". Ma quali risposte concrete ha sollecitato? Cosa c'è di concreto in questa ridicola risposta?

La verità è che lui, come tutti gli altri "Barabba" esponenti dello stato, non ha nessun interesse a cambiare lo stato delle cose. Semmai le cambia in peggio, accentuando la forbice ricchi-poveri proprio come sta facendo questo governo "sollecitato" dal caro presidente Napolitano.
Napolitano è la carica più alta dello stato, uno stato che rappresenta gli interessi solo di una piccola minoranza ed i suoi profitti a discapito delle masse e che non può rispondere alle rivendicazioni di chi sta in una classe inferiore. E' da idioti pensare che "per noi giovani è l'unico baluardo istituzionale in grado di comprenderci ed aiutarci",ci sorge spontanea una domanda, questi "studentesse e studenti dell'università degli studi di palermo" dove sono stati finora? Forse non si sono accorti di tutte le firme apposte dal presidente Napolitano sulle leggi del Governo Berlusconi e Monti che colpiscono i diritti di studenti e lavoratori?

Ma, soprattutto oggi, chi decide le riforme e i tagli, è il governo post-berlusconi che dittatorialmente si è inserito in quanto non eletto da nessuno. Ergo, una lettera al presidente è inutile per le sorti dell'università e della formazione scolastica.

Un'annotazione che terremmo a sottolineare è: è sbagliato parlare di "meritocrazia" nella prospettiva dell'università, come hanno fatto questi studenti che così facendo si appiattiscono al linguaggio dei nostri "cari" politicanti.
La meritocrazia è sinonimo di competizione, un termine di natura imprenditoriale che abitua gli studenti a una visione imprenditoriale della vita. Tutti hanno diritto a formarsi, e tutti gratuitamente!

La giusta linea che ci occorre NON è quella di inviare lettere che vengono cestinate e che non toccano minimamente chi le legge, nè negoziare con loro: è quella di lottare contro chi ci distrugge la carriera scolastica e il futuro lavorativo, con chi ci fa vivere di precariato e disoccupazione, con chi attacca maggiormente le donne lavoratrici quando queste mettono alla luce i figli... Una lotta nella quale è necessario schierarsi: o dalla parte degli studenti, dei lavoratori, dei precari, oppure dalla parte degli approfittatori che vivono sopra le nostre spalle!
Di fronte ad un attacco indiscriminato a tutto campo,dalla scuola all'università, al lavoro, alla salute, bisogna riaccendere quella fiamma che qualche anno fa aveva dato vita ad un movimento studentesco che con forza bloccava  intere città con i suoi cortei.
Ci vuole la lotta per far venire loro paura, occupando la città, per far vedere che noi ci siamo e che non ci spaventiamo e che aspettiamo che tutti gli altri scendano in piazza con noi, dai lavoratori ai disoccupati (alcuni dei quali già sono per le strade), per unire le azioni e le rivendicazioni ed essere ancora più forti!

E' il momento di far vedere chi sono e quale forza hanno gli studenti! 
Noi la crisi non la paghiamo, verso un autunno caldo di lotta!
 SLP

venerdì 10 agosto 2012

IN SOLIDARIETA' CON GLI STUDENTI IMPRIGIONATI, CHE RESISTONO AL FASCISMO IN TURCHIA!

COMUNICATO DEL 17 LUGLIO DI ATIK-YDG:


Ci sono attualmente 771 studenti detenuti nelle carceri perché rivendicato il loro diritto ad un'istruzione equa, libera, scientifica e a lezioni  fatte nella loro lingua madre. Hanno affrontato le azioni disciplinari, sospensioni, la repressione, la violenza e reclusione a causa della loro posizione di opposizione . Questo, ancora una volta dimostra che il governante non ha pazienza a qualsiasi tipo di opposizione e alla domanda di diritti.
Gli studenti che lottano per i loro diritti sono visti come "una testa di ascia prima che cresca". Le università non sono più istituzioni di scienza, saggezza e l'intellettualismo dove gli studenti fanno ricerca, dibattito e sviluppano le loro conoscenze in materia sociale e politica, sono invece trasformate in fabbriche private con istruzione meccanica, competitiva, non-scientifica, qualificata per creare il tipo umano omogeneizzato . Lo Stato fascista Turco continua tutti i suoi attacchi contro coloro che si oppongono, si oppongono e parlano delle sue azioni brutali. La mentalità fascista dominante raddoppia la forza dei suoi attacchi quando si tratta di studenti rivoluzionari o curdi. I giovani del Popolo, in particolare i giovani curdi sono presi di mira e arrestati senza alcuna prova. Arrestano questi giovani per la lettura di libri e carte legali, la partecipazione a conferenze stampa, e come l'esempio di Cihal Kirmizigul, vengono arrestati per aver indossato un "pusi" che è un tradizionale sciarpa del Medio Oriente che è diventato un oggetto di moda molto trendy in tutto il mondo ed è stato indossato da tutti  i leader dei partiti di grandi dimensioni in Turchia durante le loro visite all'est.

mercoledì 25 luglio 2012

INTERESSANTE ANALISI-CONTRIBUTO DAI GIOVANI COMPAGNI CANADESI-Ipotesi N.1 del Movimento Studentesco Rivoluzionario Un'esperienza di lotta importante

Ipotesi N.1 del Movimento Studentesco Rivoluzionario

Un'esperienza di lotta importante
22 LUGLIO 2012
Nel quadro delle sue ipotesi di lavoro sullo sciopero studentesco, il MER [Movimento Rivoluzionario degli Studenti] afferma che la lotta degli ultimi mesi costituisce un momento importante nella lotta politica; o meglio, che questa lotta rappresenta un balzo in avanti nella pratica politica delle masse che potrebbe cambiare certi parametri della lotta di classe in Quebec, con alcune conseguenze per il Canada. Le prime indizioni di sciopero a febbraio, le azioni organizzate da gruppi di studenti e studentesse militanti o a partire dalle azioni di massa - qualcosa è cambiato nel panorama politico, qualcosa che permette di cambiare la situazione attuale e che ha la potenzialità di cambiare molte cose in futuro.
Lo sciopero studentesco del 2012 è certamente il più grande movimento della gioventù che sia esistito in Quebec. Oltre a ciò, il movimento dello sciopero avrà anche avuto come conseguenza quella di sconvolgere i piani elettorali del governo, di indebolire la classe politica nel suo complesso e in più di aprire una crisi politica e sociale importante.
Qualunque sia il mezzo utilizzato - basti pensare alle leggi repressive, alla violenza poliziesca, alle minacce, agli editoriali compiacenti, ecc.) - niente è riuscito a deviare la lotta degli studenti. In questo senso, il rifiuto di rassegnarsi ai diktat del governo, la volontà di combattere fino ad assumersi volontariamente la rottura del consenso sociale borghese, sono stati elementi importanti che hanno permesso al movimento studentesco di preservare una libertà d'azione e un margine di manovra che le direzioni sindacali del movimento hanno abbandonato da tempo.
A livello pratico, il movimento è stata l'occasione per migliaia studenti e studentesse per accumulare esperienze di lotta, e questo in tempo record, d'una ricchezza eccezionale - sia nelle forme utilizzate sia per l'estensione da esse raggiunta - che deve ancora essere pienamente riproposta. Ovunque, da Gatineau a Rimouski, sono migliaia di studenti e studentesse che hanno lavorato per organizzare lo sciopero nei campus universitari, che hanno tenuto i picchetti, che hanno partecipato ad assemblee generali e a manifestazioni di massa, messo in piazza delle azioni di disturbo economico e combattuto, a volte, in modo molto radicale.
Di fronte alle vecchie strategie del governo, un movimento studentesco ben differente.
Il governo ha creduto che, lasciando marcire il conflitto, sarebbe riuscito a dividere il movimento studentesco. Per fare ciò, esso si è basato sulla cabala mediatica dei suoi servi che abbondano da troppo tempo nella stampa di massa - i Martineau e Pratte di questo mondo - e anche sulla giuridificazione del conflitto. Gli obiettivi del governo erano semplici: più la scadenza del termine della sessione si farà sentire e l'obbligo di avere un lavoro estivo si avvicineranno, e più il movimento studentesco si sarebbe diviso.
La vecchia strategia del governo ha fallito miseramente. Non solo il movimento studentesco non si è ancora diviso, ma il movimento studentesco riformista più combattivo, CLASSE, attraverso le assemblee generali e la massiccia partecipazione degli studenti e studentesse è riuscito a continuare a guidare la lotta e mantenere l'unità degli studenti e studentesse contro il governo. Nei CEGEPs ["Collège d'enseignement général et professionnel]" - veri e propri centri della lotta - la composizione più ampiamente proletaria ha contribuito a mantenere alto il livello di combattività. La paura di perdere la sessione o di non trovare un lavoro si è rivelata inefficace: infatti, l'impoverimento generalizzato della popolazione negli ultimi 20 anni e la crisi del capitalismo hanno fatto apparire delle nuove realtà; da un lato, la grande maggioranza degli studenti lavora tutto l'anno per finanziare i propri studi e la propria vita, dall'altro, molti altri sono abituati a lavori precari, temporanei, lavori "dell'ultimo minuto" e alla disoccupazione.
A differenza del 2005, quando la sinistra riformista combattiva era stata messa in minoranza e gli elementi più radicali bloccati, il movimento del 2012 è in grado di fare affidamento su una sintesi delle esperienze positive dei movimenti più combattivi degli ultimi anni, movimenti molto spesso influenzati dall'anti-capitalismo. In molti campus, vi sono elementi che rivendicano l'anarchismo o il comunismo con la differenza che, oggi, alcuni di questi elementi esprimono apertamente i propri orientamenti politici e le loro proposte nelle assemblee generali e nelle manifestazioni. In tal modo, si è costruito giorno dopo giorno un nucleo duro di studenti e di studentesse pronti ad impegnarsi nella durata del conflitto e fino alle azioni più rischiose.
Dalle misure di austerità allo sciopero, dallo sciopero alla crisi sociale!
Un elemento importante della lotta studentesca, è la volontà di tante e tanti militanti delle associazioni studentesche di cercare di allargare la lotta oltre la sola lotta contro l'aumento delle tasse universitarie. Con lo sciopero, paradossalmente, gli studenti hanno aperto i campus verso l'esterno. Isolate e isolati in luoghi che normalmente sono riservati a una minoranza, i campus dei CEGEPS e le università sono generalmente ambienti chiusi dai quali gli studenti e le studentesse contemplano il mondo esterno, piuttosto che cercare di trasformarlo, come ci invitava a fare Marx nelle sue Tesi su Feuerbach. Il collegamento degli studenti agli altri settori del popolo ha portato all'integrazione di rivendicazioni che oltrepassano la sola lotta contro le tasse universitarie.
Gli studenti e le studentesse, attraverso le loro assemblee generali non si sono accontentati solo di discutere le azioni da portare avanti, hanno anche adottato delle proposte su una serie di questioni politiche e sociali e anche molte rivendicazioni di carattere economico al fine di soddisfare le esigenze delle masse. Lungi dal rinchiudersi in una lotta strettamente studentesca, queste rivendicazioni, anche se generalmente ignorate dai mezzi di comunicazione borghesi, hanno permesso a volte dei dibattiti sul capitalismo.
L'idea comincia a germinare; è possibile, anche con tutte le difficoltà che questo comporta, procedere all'elaborazione congiunta di un progetto che riesca ad esprimere gradualmente al sistema capitalista che "ne abbiamo le tasche piene".
Con la legge 12 (o progetto di legge 78) e la chiusura dei campus più colpiti dallo sciopero, sembra che ciascuno e ciascuna cerchi, avanzi in zone sconosciute, vada a tentoni per collegare tutte le iniziative e le proposte politiche. Come comporre a partire da tutti questi fuochi che si sono accesi nel quadro della lotta affinché si metta a fuoco la prateria durevolmente invece che lasciarli consumare senza lasciare traccia?
Iscrivere il movimento nella durata temporale, ecco il compito davanti a noi. Bisogna garantire che il movimento continuerà e che possa sviluppare la propria mobilitazione a partire da iniziative e proposte politiche superiori rispetto a quelle che esistono attualmente. Queste proposte devono essere in grado di legare insieme le varie lotte (e forme di lotta) svolte da diversi settori delle masse, detto in altro modo, dovranno stabilire una rottura più netta con il funzionamento "normale" del capitalismo e arrivare ad una critica costruttiva attraverso le azioni, ma anche nella critica del parlamentarismo borghese, arrivando ad un movimento che non collassi al primo duro colpo.
Attraverso assemblee e riunioni varie, migliaia di studenti e studentesse hanno iniziato a percepire che era possibile cominciare a costruire una società diversa, che non siamo obbligati a passare dal Parlamento né dalle elezioni. Numerosi sono gli studenti che oggi pensano che è il tempo di costruire una società più giusta, che sia fondata su qualcosa di diverso dalla ricerca del massimo profitto.
Le tattiche diversive del governo Charest, in particolare le sue apparizioni televisive, la sua caccia veemente alla violenza e le intimidazioni non hanno rallentato il movimento di protesta, al punto che persino gli scontri più importanti con la polizia hanno spesso coinvolto centinaia, anche migliaia di studenti e studentesse. Per avere un'idea, basti pensare alle manifestazioni attorno al Piano Nord a Montreal e al Congresso del PLQ [Parti libéral du Québec] a Victoriaville.

È a partire
da questa esperienza che il MER-PCR [Partito Comunista Rivoluzionario] intende proseguire il suo lavoro di costruzione. Il MER-PCR, è certamente composto da studentesse e studenti militanti maoisti, ma è anche di più. Il MER è il progetto di unificazione di tutti gli studenti e studentesse che aderiscono all'idea di lottare contro il capitalismo in tutte le sue forme e che cercano di collegare la loro lotta a quella della gioventù proletaria. Nel momento in cui si fa un bilancio parziale del moviemtno di lotta, il MER è anche un appello a tutte e a tutti coloro i quali vorranno discutere, scambiare, trarre le conseguenze politiche di un tale bilancio. Per noi, l'esperienza accumulata ci sembra piuttosto legata alle nuove pratiche che nel corso della lotta sono state elaborate collettivamente (sia per piccoli gruppi o attraverso le AGE [Association Général des Etudiants).
Il Movimento Studentesco Rivoluzionario (MER-PCR)
(17 luglio 2012)

www.mer-pcr.com

giovedì 5 luglio 2012

Massacro di civili in India. Comunicato Stampa degli Studenti per la Resistenza (SFR)


Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato da noi tradotto.


*01/07/2012*

*Comunicato Stampa degli Studenti per la Resistenza (SFR)*

SFR condanna l’assassinio a sangue freddo di 20 tribali innocenti di Bijapur, Chattisgarh da parte dello stato fascista indiano. La polizia del Chattisgarh e la Forza di Polizia Centrale di Riserva dichiarano di aver ucciso 20 guerriglieri del Partito Comunista dell’India (Maoista). Circa 600 truppe della Forza di Riserva Centrale di Polizia e unità di commando del Battaglione Centrale per l’Azione Decisa (COBRA) hanno condotto un operazione nel distretto Bijabur del Chhattisgarh. La polizia del Chattisgarh lo ha definito il più grande “incontro” (leggi scontro a fuoco n.d.r.) nel periodo recente, gli abitanti dei villaggi stanno offrendo una descrizione totalmente differente dell’incidente. Secondo gli abitanti dei villaggi le forze di sicurezza hanno sparato ad una riunione pacifica di abitanti dei villaggi uccidendo 20 di essi, inclusi 5 bambini tra i 12 e i 15 anni, inoltre hanno aggredito sessualmente 4 ragazze teenager durante “l’incontro”. Dieci tra quelli uccisi erano tra i 15 e i 28 anni. “ Ci eravamo riuniti per discutere circa l’imminente festival del seme, che è tenuto ogni anno prima che inizi la semina” ha dichiarato Madkam Ganpat di Rajpetta. Ha detto che la riunione è continuata per diverse ore, quando i partecipanti sono stati improvvisamente circondati da un grande contingente di forze di sicurezza. “Le forze hanno aperto immediatamente il fuoco, tutti noi abbiamo provato a scappare via ma molti sono stati colpiti alle gambe, alla schiena e al petto,” ha dichiarato.

La sparatoria è durata diversi minuti, hanno dichiarato gli abitanti dei villaggi, dopo di che le forze hanno chiesto via radio un trattore che ha portato via una serie di corpi.
“In seguito le forze si sono accampate nel villaggio e mi hanno trascinato nei campi”, ha dichiarato una ragazza di 14 anni in un’intervista. “Mi hanno buttato a terra, picchiato, presa a calci, strappati i vestiti e tenuta ferma minacciandomi di violentarmi”. Ha detto che altre 3 ragazze sono state molestate allo stesso modo. “Le forze sono rimaste nei campi fino al mattino seguente”, ha detto Irpa Raju. “Mio figlio è uscito fuori di casa per andare in bagno quando è stato sparato da un poliziotto. Ramesh è corso in casa gridando ‘Ayo, Ayo [Mamma, Mamma]’ ma le forze lo hanno seguito e ucciso nella nostra casa, davanti i miei occhi”. Raju ha anche accusato i poliziotti di aver aperto il salvadanaio di famiglia rubando cinquemila rupie.
Ieri, il Ministro dell’Interno P Chidambaram ha detto che 3 importanti capi maoisti, Mahesh, Nagesh e Somulu, sono stati uccisi “nell’incontro”. Non c’è Mahesh nella lista ufficiale di quelli uccisi. Ci sono due Nageshes. Kaka Nagesh, chiamato anche Rahul, era uno studente di 17 anni di classe 10. L’altro Nagesh, Madkam Nagesh, era un suonatore professionale di dholak (strumento di percussione popolare indiano n.d.r.) di 32 anni che era chiamato per suonare durante i festival, ha dichiarato un abitante del villaggio. Nessuno tra quelli uccisi “nell’incontro” aveva qualche precedente penale alla stazione di polizia a Barsaguda, la giurisdizione in cui cadono i 3 villaggi chiamati Sarkeguda, Kotteguda e Rajapetta. I poliziotti alla stazione hanno detto che non sapevano nulla circa il fatto che fossero naxaliti (nome dato ai maoisti indiani n.d.r.). Tutti i presunti “grandi maoisti” sembravano aver vissuto con le loro famiglie nei 3 villaggi. La stazione di polizia è praticamente nella porta accanto, e un grande campo della CRPF sorge solo a 3 kilometri. La squadra CoBRA sostiene di aver sostenuto “un fuoco pesante” da parte loro per circa 3 ore, ma ha potuto recuperare solo una bharmar (pistola locale n.d.r.) insieme ai 19 corpi. I media (Sunday Express) hanno riportato la dichiarazione del Comandante del Comitato dell’Area di Basaguda del Partito Comunista dell’India (Maoista), “se loro (forze di sicurezza) hanno ucciso 21 naxaliti in un “incontro”, pensate che non saremmo stati capaci di uccidere almeno qualcuno di loro? Hanno mai ucciso cosi tanti dei nostri in una volta?”.
È abbastanza chiaro che il modo in cui l’intero massacro è stato condotto non è nient’altro che l’Operazione Green Hunt intensificata per mezzo dell’ Operazione Vijaya e dell’Operazione Hakka.
È abbastanza evidente che dopo la fase del "Salwa Judum" (utilizzo di civili armati in senso paramilitare n.d.r.) e la fase dell’ Operazione Green Hunt, le operazioni anti-naxalite sono entrate in una nuova fase variamente chiamata “Operazione Haka” e “Operazione Vijay". Questa operazione ha avuto luogo nell’area Abujhmaad/Maad molto in profondità nella foresta; un gran numero di forze paramilitari congiunte di circa 3000 vi hanno partecipato. Mentre i resoconti della polizia parlano di campi naxaliti distrutti, scontri e arresti con i maoisti, la realtà è che le case sono state bruciate, adivasi e abitanti dei villaggi sono stati picchiati, tra cui picchiati a morte, e quelli arrestati non sono stati presentati dinnanzi ai giudici. Durante la fase del "Salwa Judum" sono state documentate circa 500 morti in affidavit (negli ordinamenti di common law trattasi di dichiarazione scritta resa da una persona sotto giuramento davanti un ufficiale giudiziario e avente natura probatoria n.d.r.) solo in una parte del Bastar del Sud. Un’altra lista di 192 uccisioni extra giudiziali, si presume siano accadute in Dantewada durante l’Operazione Green Hunt, tra il 2009 e il 2011.
Questo è il numero ufficiale. Il numero attuale è superiore.
Il Chattisgarh non è l’unico posto dove è avvenuta la brutalità delle forze di sicurezza.
In tutto il paese le forze di sicurezza e la polizia è impegnata nell’uccisione di tribali e dalits. Sotto la veste di “terrorismo” lo Stato Indiano è pesantemente impegnato in una caccia alle streghe.
E per I tribali è il “maoismo”. I nomi possono essere differenti, ma l’agenda dello Stato Indiano è zittire le voci dissidenti contro il bottino aziendale, le atrocità delle caste e la violenza [dell’amministrazione n.d.r.] comunale. Le forze di sicurezza stanno fronteggiando una resistenza militante dai popoli del Kashmir e del Nord-Est. La storia è ovunque la stessa. Quindi il racconto propagandato dalle forze di sicurezza riguardante l’uccisione di 20 tribali in Chattisgarh non è altro che una farsa, una bugia. Anche se erano Maoisti, non da nessuna licenza allo Stato di ucciderli. Il Maoismo non emerge fuori dalla fantasia ma dalla Repressione di Stato in varie forme. Quindi è la violenza strutturale che è responsabile della sua emersione. Ancora una volta condanniamo il massacro.
Abbasso la repressione di Stato!


sabato 23 giugno 2012

INTERVISTA AI GIOVANI MAOISTI GRECI DEL KOE




PUBBLICHIAMO QUESTA INTERESSANTE INTERVISTA  AI GIOVANI DELL'ORGANIZZAZIONE COMUNISTA DI GRECIA (KOE) IN CUI VENGONO AFFRONTATI INTERESSANTI TEMI E QUESTIONI POLITICHE ATTUALI CIRCA LA LOTTA POLITICA E RIVOLUZIONARIA IN GRECIA, LA LOTTA IDEOLOGICA CONTRO POSIZIONI ERRATE PROPUGNATE DA PARTITI REVISIONISTI IN PRIMIS IL KKE E SULLE MODALITA' IN CUI I COMUNISTI GRECI SI ORGANIZZANO NEL QUADRO DELLA LOTTA CONTRO LA TROIKA E IL MEMORANDUM. CREDIAMO CHE MOLTE POSIZIONI ESPRESSE DAI COMPAGNI SIANO UTILI PER IL RIFLESSIONE ANCHE PER QUANTO RIGUARDA IL CONTESTO POLITICO GENERALE E DI MOVIMENTO NEL NOSTRO PAESE.



Eric Ribellarsi, di Kasama Project (gruppo maoista americano staccatosi dal neorevisionista e post-maoista Partito Comunista Rivoluzionario USA n.d.r.), ha incontrato 10 giovani membri dell’Organizzazione Comunista di Grecia (KOE). Hanno discusso del loro retroterra, delle loro esperienze, sul movimento studentesco, sul dogmato-revisionista Partito Comunista di Grecia (KKE), sulla strategia rivoluzionaria e sulle scelte politiche dei comunisti rivoluzionari nella crisi greca.
Questa intervista è parte del progetto Winter Has Its End (l’inverno ha la sua fine n.d.r.) e ce n’è molto di più a venire.
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Eric Ribellarsi: potete dirmi come qualcuno di voi è diventato comunista? Come siete arrivati ad unirvi al KOE?

Danae: Ero impegnata nel movimento anarchico. Nel 2006, ero parte del movimento studentesco contro la privatizzazione dell’istruzione. È stato massiccio, sono stati occupati 400 dipartimenti. Sono arrivata a sentire il bisogno dell’organizzazione e della lotta organizzata e ho deciso che mi sarei unita al KOE.
Avevo realizzato che in gruppi anarchici, c’è una leadership informale. Informalmente guidano, e non è controllato. Ho realizzato che avevamo bisogno di leader formali e riconosciuti.

Eva: Crescendo, mio padre era nello Synaspismos, che mi ha fatto pensare che non mi piacevano i comunisti. Quando ho deciso di unirmi al KOE, lui mi ha sempre dato lezioni su Stalin e Mao, e scherzava: "I Maoisti ti porteranno sulle montagne!"
Avrei partecipato ad un campo estivo del KOE di una settimana dove avremmo parlato tutto il giorno di differenti questioni politiche. E si, ci saremmo svegliati alle 8AM e lavorato duro, ma ho pensato tra me e me "mi piace. Spero che il mondo intero potrebbe essere così." Ho deciso di unirmi al KOE.

Eric Ribellarsi: Adesso potete dirmi qualcosa sul vostro lavoro dentro le università?

Christos: siamo parte dell’ "Unità di Sinistra," una coalizione studentesca collegata a SYRIZA dentro l’unione studentesca. Nell’ Unità di Sinistra, ci sono tutti i partiti di SYRIZA. È una coalizione per organizzarsi dentro le università. Organizzativamente è indipendente da SYRIZA, ma è collegata politicamente.

Il modo in cui funzionano le nostre università fa si che tutti gli studenti sono membri dell’unione studentesca, ma non tutti gli studenti sono membri di una coalizione studentesca nell’unione (come l’Unità di Sinistra o quella delle coalizioni del KKE, di Nuova Democrazia, del PASOK o di  ANTARSYA).

[nota editoriale (di Eric Ribellarsi n.d.r.): KKE è il tradizionale partito parlamentare corrotto chiamato Partito Comunista di Grecia – eredita il nome dell’influente movimento comunista post-Seconda Guerra Mondiale ed esprime la sua politica con un linguaggio di nostalgia e ortodossia. Nuova Democrazia e PASOK sono partiti tradizionali di centro-destra e  centro-sinistra. ANTARSYA è una piccola, coalizione politica separate della sinistra radicale che crede che l’unità “anticapitalista” è la piattaforma necessaria per questo movimento].

Noi nel KOE lottiamo per una linea comune nell’Unità di Sinistra che combatte contro il Memorandum di austerità, e lavoriamo per collegare la battaglia della società greca agli studenti.

Eva: Nel 2006, la Grecia ha avuto un movimento studentesco di successo circa le università pubbliche dopo tentativi di privatizzare le università pubbliche. I partiti borghesi hanno detto che avrebbero “alzato il valore dei nostri titoli di studio”, ma in pratica stavano abbassando la qualità della conoscenza e le capacità sviluppate nelle università.

Abbiamo fatto assemblee di massa e occupazioni delle università, e la polizia non poteva entrare a causa della resistenza determinate e perchè abbiamo leggi che vietano alla polizia di entrare nelle università. Abbiamo fermato con successo che avvenissero queste privatizzazioni.

In seguito, nel 2008: c’è stata la morte di Aleksandros, che è stato sparato dalla polizia. A quel tempo, il KOE ha fatto un’analisi che questo era il risultato di una crisi sia economica che sociale. [Alexandros Grigoropoulos fu assassinato dalla polizia, e una grande ondata di ribellione travolse la gioventù greca].

Dopo questo punto, decidemmo che gli studenti del KOE avrebbero combattuto perché la coscienza degli studenti si focalizzasse sulla situazione politica generale, e non su questioni specifiche nelle stesse università.
Se volevi essere attivo, dovevi combattere contro il Fondo Monetario Internazionale. Se non generalizzi la battaglia sarai isolato e schiacciato.

Danae: Il governo ha provato a dividerci in piccolo battaglie individuali e in piccolo gruppi di interesse per mezzo delle riforme che offrivano. In questo periodo il KKE e ANTARSYA scelgono di attaccarci per non combattere circa le questioni dirette degli studenti.
Invece, PASOK e New Democracy invogliano la gente a unirsi alle loro unioni studentesche organizzando gite sciistiche, feste e cene.

Eva: A differenza degli altri partiti, eravamo attivi non solo intorno alle elezioni, ma intorno alle battaglie politiche, sociali ed economiche dell’intera società

Danae: Prima alcuni degli altri partiti in SYRIZA sarebbero stati attivi solo intorno alle elezioni, ma la situazione li ha forzati a cambiare anche loro.

Eric Ribellarsi: Avete menzionato la lotta politica generale dell’intera società. Potreste dirmi di più su questo?

John: Crediamo che sta avvenendo una radicalizzazione generale nella società greca. C’è un movimento generale radicale che non è necessariamente di sinistra o comunista, non sono coscienti di alcune questioni, ma si stanno radicalizzando.

Danae: La nostra prima priorità è combattere per un nuovo, largo fronte politico, molto più largo di SYRIZA. SYRIZA deve starci dentro, ma questo fronte deve unire tutte le lotte del popolo.

John: Dentro questo fronte, crediamo che la gente dovrebbe essere d’accordo su alcune questioni politiche chiave. La questione principale è rovesciare il regime speciale e che la Troika deve andarsene. E non è riducibile alle elezioni. Ovunque dobbiamo colpire l’esperimento europeo. Dobbiamo vincere sulle persone che hanno votato per il PASOK quando il PASOK annuncia di opporsi al memorandum. Questo è il principale obbiettivo dei comunisti oggi. I giovani di ANTARSYA e del KKE rifiutano di riconoscere questo.
Si deve combattere nella realtà del popolo greco.

Danae: Non pensiamo che questo movimento produrrà esso stesso una rivoluzione socialista, ma se si combatte contro la Troika e il regime speciale si può creare una nuova situazione per la rivoluzione.

John: Questi altri partiti provano solo a ripetere le rivoluzioni della Russia e la rivoluzione della Cina. Noi crediamo che dobbiamo radicare la nostra rivoluzione sui problemi politici centrali del popolo Greco. Siamo in un paese che non è indipendente e che non produce niente. Non ci sono fabbriche in questo paese. La coscienza non è ancora al punto di una rivoluzione comunista. Ma tende ad essere molto radicale.

Eva: In Grecia, c’è un capitalismo con speciali caratteristiche, l’occupazione finanziaria e la dittatura politica del regime sulla Grecia. Questo è un paese dipendente dall’imperialismo. Stanno utilizzando questa politica per approvare il memorandum in tutti I paesi PIIGS.

[nota editoriale (di Eric Ribellarsi n.d.r.): PIIGS significa Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna]

Oggi combattiamo per l’indipendenza, la democrazia reale e la ricostruzione della Grecia.

Crediamo che se possiamo implementare questi cambiamenti profondi, saremo in una nuova situazione per la rivoluzione. Non crediamo che si possa realizzare il comunismo solamente dicendo comunismo e socialismo un milione di volte al giorno. Questo è quello che il KKE e
ANTARSYA fanno, dicono comunismo e socialismo senza un’analisi della società greca.

SYRIZA deve essere fatta per combattere per queste tre cose, se possiamo fare questo, ci può essere una nuova rottura dello status quo. Avremo una nuova situazione nella società, e può passare da li.

Eric Ribellarsi: Potete dirmi un pò di più sul KKE? In America e in alcuni altri posti, la gente percepisce che il KKE è un partito rivoluzionario. C’è del vero in questo?

Danae [ridendo]: A tutti in Grecia, è così ovvio che il KKE non è un partito rivoluzionario. Il KKE ha una base materiale: ha alcuni giornali greci e burocrati di professione.

Vassilis: In ognuna delle maggiori sollevazioni in Grecia, il Partito Comunista [KKE] rifiuta di partecipare. Dal rovesciamento della giunta militare fascista nel 1974, sono allineati con i partiti borghesi tradizionali. Ed esso crede che tutte le iniziative del popolo devono partire da esso stesso, dal loro partito, non dalle iniziative reali delle persone.
Nel programma del KKE, c’è il riferimento alla rivoluzione, ma in pratica combattono contro di essa. Combattono contro le lotte del popolo. Nelle elezioni, sono ambivalenti nella battaglia contro il Memorandum. Rifiutano di prenderne parte, e di conseguenza impediscono alla gente di lottare contro il Memorandum.

Eva: I loro volantini per le elezioni puntano ad attaccare SYRIZA.

Danae: Dobbiamo capire che sono diventati così diventando burocrati di professione il cui unico obiettivo è di perpetuare la loro attuale condizione nella società.
Il loro intero obiettivo non ha niente a che fare con la rivoluzione, ma solo di rimanere un piccolo gruppo nella sinistra del parlamento europeo.

Eva: Non hanno fede nel popolo. E per il popolo questo è ovvio.

Danae: Sono ossesionati dalla purezza. Lenin e i Bolscevichi erano nel RDSLP [Partito del Lavoro Social Democratico Russo] con I Menscevichi, e i Bolscevichi erano in minoranza a quel tempo.
I Bolscevichi erano nella leadership ideologica del RDSLP.
Il KOE prova ad essere nella leadership ideologica di SYRIZA, anche se non siamo la maggioranza.

Vissilis: E intendiamo far questo grazie alla nostra fiducia sul popolo e al nostro legame con il popolo. Il KKE non ha mai rotto con il ventesimo Congresso del Partito dell’Unione Sovietica che auspicava la coesistenza pacifica tra i comunisti e i capitalisti. Immaginavano una transizione pacifica al socialismo. Questo è il motivo per il quale non hanno mai preso parte a nessun conflitto o rivolta nella società. Vogliono crescere pacificamente fino ad una data futura dove possono prendere pacificamente il potere. Il loro slogan “ Un KKE forte” significa questo. Crediamo che bisogna lottare, combattere e influenzare il popolo.

Danae: "Osare lottare, osare vincere" — questo slogan è il più grande nemico del KKE.
Se SYRIZA fosse distrutta adesso, l’intero movimento comunista sarebbe decimato. Bisogna avere il coraggio di esserne parte, e combattere, e avere fede nel popolo.

Eva: Il Synaspismos aveva anche questa visione. Ma questa è cambiata grazie alle battaglie in SYRIZA.

Danae: La visione del KKE da ventesimo secolo, di essere alla volta di prendere il potere attraverso i sindacati è fantasia. La base economica della società è cambiata.

Eric Ribellarsi: Precedentemente avete menzionato lo slogan del KOE, "Indipendenza, democrazia reale e ricostruzione." Potreste spiegare la parte dello slogan ricostruzione?

Danae: Ci sono 3 livelli per la ricostruzione della società greca. I 3 livelli interessati sono politico, economico e sociale.
il primo è prendere la Troika e tutti i loro alleati politici greci, e buttarli fuori dalla Grecia.

Il secondo è economico: dobbiamo smettere di pagare il nostro debito. Inizialmente dichiareremo che tutto il debito basato sulla speculazione è illegale. E dopo dichiareremo che tutto il debito è illegale. Tatticamente, prima cominceremo con un comitato nazionale legale che studierà questo debito, che può quindi svolgere un ruolo nelle legalità dell’aspetto internazionale

Eva: Dobbiamo ripristinare la produzione in Grecia. Libereremo la Grecia dalla dipendenza dai mercati imperialisti globalizzati. Dobbiamo produrre quello che mangiamo. Importiamo qualsiasi cosa in questo momento e questo deve essere fermato. Un paese che produce il proprio cibo non può essere costretto ad obbedire e prendere in prestito dal debito degli imperialisti

Danae: La lotta contro il debito ha anche due livelli. Uno è la produzione, ripristinandola ci libereremo da questi debiti. Il secondo è la lotta politica per rifiutarci di pagare questi debiti.

Eva: Il terzo aspetto della ricostruzione è l’aspetto sociale.

Fammi fare un esempio: nel periodo 1968-1974, avevamo la dittatura militare greca. Dopo il cambio di regime, ci sono stati  governi di destra fino al 1981. C’è stata un’agitazione sociale dopo la caduta della dittatura. Questo ha portato all’ascesa del PASOK che aveva una retorica di sinistra. Hanno provato con ogni mezzo che avevano di cooptare qualsiasi movimento di resistenza del popolo.
Rappresentarono l’ascesa della politica della classe media in Grecia. Questo ha creato illusioni sulla politica e il sistema democratico borghese di rappresentanza. L’ideologia generale era individualismo e clientelismo. I brokers avrebbero offerto lavoro a chiunque avrebbe portato 50 persone a votare per loro in parlamento. Ha provocato la totale corruzione della società greca, e il popolo è stato forzato in questo tipo di relazioni.

Le offerte di lavoro non erano il diritto del popolo, ma doni dal parlamento. E il KKE e gli Eurocomunisti non giocarono il ruolo che era necessario. Negli anni ’50 il KKE aveva smesso di essere un partito rivoluzionario. Ma aveva gruppi dentro di esso che svolgevano differenti ruoli. C’erano aree dentro di esso, da cui i maoisti greci uscirono negli anni ’60. Il KKE ha attraversato l’inferno e la tortura durante la dittatura,  e dopo negli anni ’70 diventarono legalizzati e furono cooptati immediatamente. Accettarono le posizioni del PASOK, furono nominate come eroi della resistenza dal PASOK, e dissero che questa era una nuova epoca. Si spinsero ad accettare le riforme e i seggi dal PASOK. Il movimento comunista è stato fatto a pezzi in questo momento.

Divenne un movimento del passato, non un movimento di combattimento del popolo. I valori, fedeltà, e solidarietà delle persone una verso l’altra furono distrutti uno dopo l’altro. I comunisti ortodossi erano corrotti, non avevano un ruolo-modello nella società.
Questi valori furono messi da parte, e sostituiti con l’individualismo capitalista. Oggi, tuttavia, la situazione è cambiata e questi capitalisti non possono permettersi di dare queste tangenti al popolo.

Danae: Il KOE crede che il popolo necessita di nuovi valori: Solidarietà contro individualismo. Dignità contro corruzione. Emancipazione contro dipendenza.
Questa è una battaglia molto difficile per noi. Significa la trasformazione del popolo. È per questo che prendiamo parte attivamente in cose come fornire sanità agli immigrati che non sono legali. E siamo stati parte di movimenti come “Il Movimento della Patata” dove i contadini del nord davano patate gratis alla gente affamata nel sud. Eravamo aiutanti e attivisti in questo. Questa è solidarietà, non carità.

Eva: Se vogliamo che il popolo combatta, dobbiamo anche dar loro una vita. Si tratta di una lotta parallela alla lotta per la salute. Combattiamo in un sistema sociale per la salute, ma combattiamo anche perché i dottori stessi diano la sanità gratis.

Danae: O con il Festival Resistenza, forniamo uno spazio dove la gente non deve pagare molto, e possono venire ed essere parte di un nuovo tipo di cultura, nuova musica e arte, ed impegnandosi essere parte in differenti movimenti che sono in corso.

O abbiamo posti come questa cooperative dove la gente si impegna l’uno con l’altro in ogni modo in cui possono. Abbiamo performance teatrali, incontri di movimenti sociali, caffè e birra, partite di calcio, e concerti. Ogni attività di cultura del popolo greco qui è benvenuta. I nostri membri sono parte di squadre di calcio dove portiamo le bandiere palestinesi nelle partite contro Israele. Abbiamo anche dato il via a squadre di calcio, perché pensiamo che dovrebbe esserci un tipo differente di sport.

[Nota Editoriale (di Eric Ribellarsi n.d.r.): Qui, Danae si sta riferendo agli spazi comunità di cafè/bar dove siamo seduti, chiamati @Roof. È uno dei molti spazi che il KOE ha fondato per tutto il paese].
C’è una canzone greca che ci piace, che dice: "Quando combattiamo tra noi stessi è sport. L’economia mondiale è salva”.
Combattere su questo ci aiuta anche a combattere con i nostri stessi compagni e innalzare il loro livello politico, allenarli attraverso le cose di cui sono parte.
Il KOE sta anche provando ad entrare nella lotta delle donne tramite i cambiamenti nelle attuali relazioni tra le persone. In Grecia, gli accademici e i Troskyisti sono ossessionati dall’uso delle versioni maschili e femminili di ogni parola ogni volta che le dicono. Ci sono anche persone che sono ossessionate anche da un attivismo inutile.
Noi diciamo cambiamo le interazioni delle persone, che il linguaggio riflette. Se cambiamo le relazioni tra la gente, possiamo costruire un nuovo linguaggio. I Troskyisti si rifiutarono di prendere parte alla rivolta del 2008 a causa del principale slogan “ i poliziotti sono stronzi”. Invece si concentrarono a fare manifesti che denunciavano questo slogan al posto di essere con il popolo.
Secondo me, questo è anche il problema di persone coma Lacan che trattano la coscienza come parole.

 Danae: un’altra importante parte della ricostruzione è fermare l’emigrazione dalla Grecia.
Lo stato paga grosse somme di denaro per l’istruzione della gente in Grecia e dopo sono costretti ad andare in paesi come la Germania, dove producono pochi dottori e scienziati, ma li affittano dalla Grecia. È come un famoso quadro sulla Grecia rappresentata come un migliaio di uccelli che prendono il volo.
Christine Lagarde rivendica che questa forma di oppressione è la soluzione per la Grecia. Che la Lettonia aveva già i problemi della Grecia e li ha risolti facendo emigrare il13% dei lettoni fuori dalla Lettonia

Eva: Nella nostra città, Heraklion, il KOE ha circa il 50 rappresentanti dentro l’unione studentesca e siamo il più grande gruppo nell’unione.
Abbiamo usato questa posizione per tenere forum sull’emigrazione studentesca dalla Grecia. Invece, Nuova Democrazia ha tenuto dei forum su come poter emigrare dalla Grecia.
I loro manifesti avevano foto di persone che viaggiavano fuori dalla Grecia con lo slogan “Andiamo all’estero!”
La ricostruzione richiede convincere le persone a restare in Grecia e a rifiutare queste offerte corrotte. Significa che la gente dovrà sacrificare il guadagno personale per risolvere i problemi create dalla crisi.
Intanto, tutti I nostri parenti ci dicono di andare semplicemente via in altri paesi. È molto difficile convincere la gente di vivere con l’economia di scambio e con i dottori volontari.

Eric Ribellarsi: Potete dirmi come vedete il ruolo dei comunisti in Grecia?

John: La carenza di strategia tra i comunisti provoca danni alle persone e alla loro capacità di combattere il sistema politico. È molto importante che in un movimento come quello di Occupy Wall Street ci sono profondi cambiamenti nella coscienza e nella politica delle persone. Il ruolo dei comunisti è portare la coscienza e l’organizzazione ai movimenti di massa spontanei come questo.

Questo è un punto basilare di come i comunisti concepiscono le loro azioni. Dobbiamo stare nelle azioni spontanee della gente, e non solo essere con noi stessi o solo nelle cose in cui solo noi crediamo. Il modo in cui cambieremo le cose nella società è agire con le masse, non gridargli con le cose a cui personalmente crediamo. Le cose non funzionano nel modo in cui crede il KKE.

Eva: mi piacerebbe condividere un esempio. Nel 2010, quando il fondo Monetario Internazionale arrivò in Grecia, furono organizzate alcune battaglie, senza reali risultati. Tuttavia, un anno dopo, dopo tutte queste battaglie, la gente andò nelle piazze, il nostro "movimento Occupy ."
Il KKE e ANTARSYA prima dicevano sempre "bisogna essere attivi." Ma quando ci fu una grande sollevazione del popolo, rifiutarono di unirsi.
Eppure nonostante il loro costante attivismo, non hanno prodotto nessun nuovo movimento o coscienza o cambiamento nella società. Ma il movimento delle piazze ha portato profondi cambiamenti nella società.
Crediamo che i comunisti dovrebbero stare nelle piazze, ed innalzare la coscienza politica delle persone

Danae: Ti farò un altro esempio del KKE negli anni ’40. Negli anni ’40, c’è stata la più importante battaglia politica della storia della grecia. Il KKE  svolse un grande ruolo a quel tempo. Presero i bisogni di base di cibo e la lotta per la libertà, e prestarono l’organizzazione e un programma a questi bisogni di base. Se oggi un comunista dice che vogliamo combattere per il comunismo e il socialismo e non ha niente da dire sul regime speciale della Grecia, e come dire il popolo combatterà senza niente da mangiare. La nostra principale battaglia politica deve essere contro la Troika. C’è un teorico greco, Dimitris Glinos, degli anni ’40 che dice che se aspettiamo le circostanze che vogliono i comunisti, è come cooperare con il nemico.

Danae: Nel 1995, avevamo uno slogan circa la nostra decisione di formare un’organizzazione comunista. Era “ trasformiamo la società e trasformiamo noi stessi”.

mercoledì 20 giugno 2012

CONTRO L'ATTACCO AL DIRITTO ALLO STUDIO, STUDENTI DI LINGUE IN LOTTA!

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UN RESOCONTO DA ALCUNI STUDENTI DI LINGUE DELLA FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA DI PALERMO CHE DA QUALCHE MESE STANNO LOTTANDO AUTORGANIZZANDOSI AL DI FUORI DI LOGICHE ISTITUZIONALI E RIFORMISTE. IL NOSTRO PIENO APPOGGIO A QUESTA LOTTA!


Nella facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo un gruppo di studenti e studentesse del corso di Lingue hanno formato un gruppo, sotto la sigla di "LLM e Mediazione Linguistica in LOTTA", il cui scopo era quello di cominciare e portare avanti nei prossimi mesi un percorso di lotta che potesse riunire tutti gli studenti di lingue in primis e secondariamente gli studenti di altri corsi.
Il gruppo è nato sotto la spontanea volontà di alcune matricole, volontà dettata dalla necessità di un cambiamento radicale nella struttura organizzativa e nelle fondamenta del corso di laurea.

Dopo un paio di volantinaggi portati avanti da alcuni studenti, si è arrivati a una prima assemblea tenutasi nel mese di maggio; unica pecca è stata la difficoltà nel radunare un numero discreto non prima del mese di maggio, appunto, ma essendo studenti di primo anno è stato un lavoro di volantinaggio con doppio scopo: quello di conoscersi a vicenda e quello di attuare poi un momento assembleare.
Nell'assemblea di maggio gli argomenti trattati sono stati i vari disservizi e disagi che gli studenti sono costretti a subire.
I disagi più rilevanti che sono stati discussi sono stati:
- Il ritardo nell'avvio delle lezioni del primo e del secondo anno del corso: gli studenti non hanno potuto frequentare la maggioranza delle lezioni se non prima del secondo semestre, partito a marzo-aprile;
- Successiva coincidenza di moltissime lezioni durante il secondo semestre: ciò ha provocato una conseguente scelta vincolata, da parte nostra, delle lingue che non subivano accavallamenti di orario, non concedendo assolutamente la libertà di scelta delle cosiddette materie a scelta;
- Insufficienza della didattica causata dall'inesistenza, per alcune lingue straniere, dei lettori madrelingua, ossia soggetti con il ruolo di ampliare importanti campi linguistici che sono oggetto di esame, omettendo dalla didattica una parte fondamentale della preparazione di una lingua, quale effettivamente è il contatto con il docente madrelingua.
Questi tre punti hanno avuto molta rilevanza durante l'anno accademico: la scelta vincolata delle lingue, innanzitutto, ha recato un malcontento generale tra gli studenti che, ad esempio, avrebbero desiderato combinare  in maniera ponderata due lingue correlate fra loro (ad esempio, francese ed arabo); secondariamente il ritardo nell'avvio delle lezioni ha comportato una mole di esami inaccettabile da sostenere tra giugno e settembre, con un conseguente alto numero di studenti che sarà costretto a rinviare all'anno prossimo alcuni esami.
La decisione, quindi, presa al termine dell'assemblea di maggio è stata quella di stilare a nome del neonato gruppo una lettera di contestazione che avesse contenuto i vari problemi discussi e altri che, dopo una accurata "inchiesta" tra gli studenti, fossero fuoriusciti man mano; la lettera è stata poi sottoscritta da più della metà degli studenti del primo anno del corso di lingue.
Un ulteriore passo, successivo alla diffusione della lettera e alla propaganda del gruppo di lotta, è stato quello di presentarsi al Consiglio di Facoltà con lo scopo di prenderci il diritto di parola e denunciare a voce alta quanto scritto sulla lettera dopo averla inviata a più soggetti istituzionali possibili.  Ci contiamo a sottolineare un fatto importante successo pochi minuti prima dell'inizio del Consiglio:  a primo acchito, la Presidente di Corso è stata molto accesa; indisponente, questa si è subito lamentata delle modalità con cui noi avessimo denunciato i vari disservizi: è stato palese il suo disappunto nel constatare che delle matricole avessero “saltato delle tappe burocratiche” (cit.) essendosi subito recati al consiglio in questione senza esser passati prima dai fantomatici rappresentanti di corso. Se all'inizio della discussione la Presidente era stata indisponente, al termine della chiacchierata il registro è mutato decisamente... fino ad ottenere un invito informale per il successivo Consiglio di Corso, durante il quale gli studenti avrebbero ribadito davanti a tutti i professori tutti i punti della lettera,  ammettendo (testuali parole) di essere contenta nel vedere delle matricole interessate a cambiare ciò che non va, mettendosi in prima fila e non lasciando che il tutto rimanga per com'è !

Ultima tappa raggiunta ad oggi è stata la partecipazione al consiglio di corso che ci ha dato la possibilità di ricevere risposte chiare e concrete su tutti i punti; la Presidentessa ha espresso l'assoluta garanzia che i disagi avutisi quest'anno non saranno più presenti l'anno venturo.
Queste parole, ovviamente, non verranno dimenticate...

Da notare l'assenza dei rappresentanti degli studenti in carica nonché dei "candidati" che in questi giorni chiedono il voto promettendo di interessarsi dei problemi del corso di laurea. Questo spiega perché è inutile votare un rappresentante piuttosto che un altro: nessuno di loro ha realmente l'interesse di lottare e che solo gli studenti autorganizzati possono cambiare le cose.
Perché votare, se poi gli unici a rappresentare gli studenti siamo stati noi stessi?
In qualità di studenti, abbiamo avuto più interesse, più determinazione e più successo noi, che questi fantomatici individui che avrebbero dovuto bloccare certi disagi sin dalla loro nascita, prima che venisse attuata una organizzazione di corso simile.
Ogni anno, e in particolare in questo periodo di crisi, gli studenti pagano delle somme sempre maggiori a titolo di tasse universitarie in cambio di un servizio sempre più carente. Non abbiamo intenzione di diventare la prossima generazione di “studenti ventottenni sfigati”, come ci ha appellato un vice ministro del Governo!
Per questo l'unica arma, anche dentro l'università, è la lotta: solo questa può permettere di raggiungere risultati. Grazie alla nostra pressione chi organizza il nostro corso non ha potuto fare a meno di mettere all'ordine del giorno i nostri disagi e per un paio di essi impegnarsi formalmente perché non si ripresentino a partire dall'anno prossimo. E non è cosa da poco!
Ovviamente sappiamo che le promesse non sempre vengono mantenute: per questo non daremo spazio alle illusioni e vigileremo attivamente sugli organi accademici competenti continuando a lottare, l'università è la nostra e deve essere forgiata sui nostri bisogni ed è bene alzare la voce contro chi non ci ascolta!