sabato 27 novembre 2010

CONTINUA LA MOBILITAZIONE STUDENTESCA!

Anche ieri estesa mobilitazione degli studenti dal Nord al Sud contro riforma Gelmini/governo

TORINO, 26 NOV - Alcune centinaia di studenti hanno bloccato in serata l'ingresso del Teatro Regio di Torino, dove è in programma la cerimonia d'apertura del Torino Film Festival. Gli studenti scandiscono slogan e mostrano cartelli e striscioni contro la riforma dell'Università proposta dal ministro Gelmini e di solidarietà ai lavoratori dello spettacolo. Una delegazione ha incontrato Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema di Torino. La manifestazione si sta svolgendo senza incidenti, nè tensioni
BOLOGNA Ulteriore azione comunicativa a Bologna da parte degli occupanti della Facoltà di Lettere e Filosofia. Blitz a Palazzo d’Accursio, sede storica del Comune di Bologna affacciata su piazza Maggiore, con comunicazione radicale contro il ddl Gelmini e il governo Berlusconi! Attivisti e attiviste della Facoltà di Lettere occupata hanno deciso oggi di continuare con un’azione comunicativa la protesta cittadina contro il ddl Gelmini. Ad essere stato temporaneamente occupato è un luogo simbolo della città, Palazzo D’Accursio, dalle finestre del quale sono stati appesi striscioni con scritte come: “Con voi la cultura è ruderi come Pompei, con noi l’alto della Torre di Pisa e della Mole Antonelliana”. Numerosi i cori che chiedevano le dimissioni del Governo, urlati da un capannello creatosi spontaneamente sotto le finestre dell’edificio.
E’ stato lanciato il corteo del 30 novembre prossimo, giorno in cui il ddl Gelmini dovrebbe avere la sua approvazione finale al Senato. Un corteo fondamentale, che in coordinamento con tantissime altre realtà in tutto il paese cercherà di dare una spallata decisiva al percorso della non-riforma e al governo Berlusconi
MESSINA RICERCATORI MESSINA 20 MINUTI SU CAMPANILE DUOMO Non si ferma la protesta dei ricercatori universitari, oggi in coincidenza del classico appuntamento delle 12 che richiama ogni giorno centinai di turisti, hanno simbolicamente occupato per 20 minuti il campanile del Duomo. Per strada un migliaio di studenti delle scuole cittadine ha manifestato in segno di solidarietà
NAPOLI CORTEO SELVAGGIO E SCONTRI CON LA POLIZIA, STUDENTI TENTANO DI ARRIVARE ALLA PREFETTURA DOVE SI TROVA BERLUSCONI IN QUESTO MOMENTO
-PRESIDIO A PIAZZA PLEBISCITO aspettando berlusconi che esce dalla prefettura cariche della polizia: UNO STUDENTE FERMATO piazza del plebiscito che da piazza pubblica è diventata piazza privata...-17.30 sta diluviando...Berlusconi protetto da cordoni della Polizia! LA CITTA' TI RIFUTA! di monnezza ce ne abbiamo ababstanza! BLOCCHIAMO LA RIFORMA GELMINI, PRE(TE)NDIAMO CIO' CHE CI SPETTA!-FACCIA A FACCIA TRA STUDENTI, DISOCCUPATI E MOVIMENTI A P.ZZA TRIESTE E TRENTO CON LA POLIZIA. VOGLIONO IMPEDIRCI D ARIRVARE IN PREFTTURA PER CONTESTARE BERLUSCONI!-17.00 SIAMO FACCIA A FACCIA CON LA POLIZIA CHE SBARRA L'ACCESSO A PIAZZA TRIESTE E TRENTO, POCO PRIMA DELLA PREFETTURA!-RIFORMA GELMINI, MONNEZZA, LAVORO, DIRITTI non deleghiamo nulla a NESSUNO (governo e opposizione). UNICA SOLUZIONE, AUTORGANIZZAZIONE!-STUDENTI, DISOCCUPATI E MOVIMENTO VERSO LA PREFETTURA IN CORTEO PER RAGGIUNGERE BERLUSCONI!-16.35 il corteo degli studenti e dei disoccupati ha già raggiunto VIA ROMA, strada storicamente negata ai cortei!!!-STIAMO PARTENDO ORA DA GIUSSO...AGGIORNAMENTI IN DIRETTA! BERLUSCONI IN PREFETTURA!!Alle 15.00 un’assemblea molto partecipata, tenutasi nell’università occupata, ha deciso di portare la rabbia al di fuori delle mura degli atenei. Centinaia di studenti e studentesse sono partite con un corteo non autorizzato percorrendo le strade della città: un blitz al Maschio Angioino, la rottura della “normalità” dello shopping pre-natalizio nella rinomata Via Roma, la protesta contro la Provincia, tra i colpevoli della cosiddetta emergenza rifiuti, la contestazione ad un convegno dell’estrema destra locale (rinfoltiti dalla presenza di noti esponenti della maggioranza regionale), la confluenza con un presidio dei disoccupati Bros, hanno caratterizzato questo pomeriggio di lotta.
PERUGIA CORTEO E NUOVE OCCUPAZIONI Decine di studenti stanno raggiungendo, in corteo il centro storico di Perugia nell'ambito delle diverse iniziative di protesta contro il ddl Gelmini in corso in questi giorni. Secondo i promotori, al corteo partecipano circa 200 persone. «Da poco è arrivata la notizia che non ci sono fondi e che quindi non c'è alcun beneficiario per le borse di studio - ha spiegato uno dei manifestanti - e quindi la rabbia degli studenti è esplosa in questo modo». Prosegue intanto l'occupazione dell'Aula magna nella facoltà di lettere e da oggi pomeriggio alle 15 è stato anche occupato il collegio di agraria.
PALERMO OCCUPATA FACOLTÀ SCIENZE POLITICHE DI PALERMO Gli studenti di Scienze politiche di Palermo hanno deciso. nel corso di un'assemblea, di occupare la facoltà, dopo che ieri alcuni ragazzi erano saliti sul tetto dell'edificio di via Maqueda che ospita la facoltà. «L'occupazione - si legge in un documento degli studenti - deve esser vista in un'ottica di continuità con le forme di conflitto che giornalmente attraversano l'Italia: dalle lotte per un lavoro stabile, a quelle dei migranti per la cittadinanza. Non accetteremo mai una legge che precarizza le nostre vite e che dispone illeggitimamente del nostro futuro e dei nostri sogni». Da stasera la facoltà ospiterà dibattiti «per dimostrare - dice il documento - che l'occupazione non è una forma di protesta vuota e fine a se stessa, ma vuole essere un momento di conflitto e di riappropriazione. Ancora più crisi, sempre più conflitti».
MILANO Decine di striscioni con scritto 'Blocchiamo il Ddl Gelmini. Dimettetevi tuttì sono apparsi sulle facciate di numerose scuole superiori di Milano e provincia. A comunicarlo è il Coordinamento dei Collettivi studenteschi che elenca gli istituti Rosa Luxembourg, Vittorio Veneto, Parini, Tenca, Severi, Marie Curie, Itsos Satiner, Boccioni, Virgilio, Manzoni, Hajeck come alcune delle scuole che hanno partecipato all'iniziativa di oggi contro la riforma.
Inoltre, martedì 30 novembre, giorno della discussione alla Camera del disegno di legge che porta il nome del ministro all'Istruzione, gli studenti scenderanno ancora in piazza per un nuovo 'No Gelmini Day'. Lo stato di agitazione del mondo della formazione prosegue con le autogestioni e occupazioni delle scuole. Gli studenti dell'istituto tecnico Pasolini di Milano e il liceo Erasmo da Rotterdam di Sesto San Giovanni, afferma il Coordinamento in una nota, hanno occupato oggi le due scuole, mentre prosegue l'occupazione allo scientifico Donatelli di Milano, così come le autogestioni allo scientifico Galileo Galilei e all'artistico Hajeck di Brera
VENEZIA OCCUPATA BASILICA SAN MARCO VENEZIA, 26 NOV - studenti hanno preso possesso oggi della balconata centrale della Basilica di San Marco a Venezia, per protesta contro il decreto di riforma dell'Universita'.I manifestanti, che hanno srotolato un paio di striscioni con slogan contro la politica del governo per gli atenei, sono rimasti sulla Basilica per circa un'ora, controllati dalle forze di polizia. I dimostranti sono rimasti per questo tempo sul terrazzo della facciata principale della Basilica, dove vi sono i quattro cavalli di bronzo dorato e argentato.
LecceGli universitari prendono d’assalto alcuni luoghi simbolo della città. Stamane, uno striscione si è “materializzato” sul tetto di uno dei palazzi affaccianti su Piazza Sant’Oronzo, per sparire, volutamente, poco dopo, recante lo slogan: “Il diritto allo studio non ce lo Ruby”. In una nota degli studenti occupanti l’università in queste ore, si legge: “I soldi per le scuole e le università pubbliche scompaiono improvvisamente, salvo poi ricomparire magicamente per quelle private; scompaiono le rappresentanze studentesche e dei lavoratori, compaiono i manager esterni; scompaiono i ricercatori strutturati e compaiono i precari a vita. Restano invece i privilegi dei baroni e la falsa meritocrazia.”
PISA STUDENTI OCCUPANO RETTORATO Gli studenti universitari pisani hanno occupato il Rettorato. Decine di loro sono entrati nel Palazzo alla Giornata per chiedere al rettore, Massimo Augello, di sospendere la didattica in tutto l'Ateneo, lunedì e martedì, quando il Ddl Gelmini tornerà in Parlamento. Gli universitari hanno raggiunto la sede del rettorato dopo un lungo corteo iniziato nella tarda mattinata e che ha percorso le vie del centro, toccando le varie facoltà. Con il passare delle ore il numero dei partecipanti è andato aumentando; nell'ultimo tratto erano almeno 1500. Il corteo degli studenti, arrivato sul Lungarno, ha paralizzato il traffico nel centro della città.
TRENTO studenti in presidio attendono arrivo di Maroni TRENTO, 26 NOV - Alcune decine di studenti hanno inscenato una protesta contro il decreto di riforma universitaria oggi a Trento, davanti all'auditorium Santa Chiara, dove per le 17.00 è atteso il ministro dell'interno Roberto Maroni. Maroni è in arrivo per presenziare alla consegna delle medaglie d'oro al valor civile alla memoria dei quattro soccorritori trentini morti nella notte del 26 dicembre 2009 nel tentativo di aiutare due turisti, che persero a loro volta la vita. Tra i manifestanti, ai quali le forze dell'ordine bloccano l'accesso all'auditorium,
siena SIENA, 26 NOV - Un gruppo di una decina di studenti ha esposto uno striscione con la scritta 'Resisterè da una finestra del Palazzo Comunale di Siena, come forma di protesta nei confronti della Riforma Gelmini. Gli studenti, appartenenti al gruppo Dimensione autonoma studentesca, parlano di «occupazione del Palazzo Comunale». In realtà sono entrati nel Museo Civico, si sono affacciati a una trifora al primo piano del Palazzo Comunale, hanno steso lo striscione per qualche minuto e poi sono stati bloccati dall'arrivo degli agenti della Digos, che hanno sequestrato lo striscione. Si tratta degli stessi studenti che ieri mattina avevano provato a esporre la stessa scritta sulla Torre del Mangia, prima dell'intervento degli agenti. Ci avevano riprovato questa mattina, causando ancora una volta la chiusura al pubblico del monumento, prima dell'azione delle 14 nell'adiacente Palazzo Comunale. Prosegue intanto in città la protesta studentesca: dopo la facoltà di Lettere e il complesso che occupa sia Giurisprudenza che Scienze Politiche, oggi è stata decisa l'occupazione delle facoltà di Ingegneria e Scienze Matematiche Fisiche NaturaliL'AQUILA ASSEMBLEA SUL TETTO SOTTO LA NEVE Arriva anche sui tetti delle poche sedi universitarie agibili dell'ateneo dell'Aquila la protesta contro il Ddl Gelmini che ha portato mobilitazioni e tensioni in tutta Italia. Studenti di Lettere e Filosofia, nonchè del Polo Scientifico di Coppito sono saliti sui tetti ed hanno esposto striscioni contro la riforma, senza però mettere in atto alcuna forma di occupazione. Per quanto riguarda il polo scientifico di Coppito, gli studenti esposti gli striscioni sono scesi; nell'altra facoltà, provvisoriamente in un'ex palazzina industriale, studenti docenti e ricercatori, un centinaio nel complesso, sono rimasti sulla terrazza per un'assemblea straordinaria, sfidando nevischio e basse temperature. Anche in questo caso le lezioni per chi vuole stanno procedendo regolarmente. Le motivazioni della protesta sono le stesse degli altri atenei: si combatte una privatizzazione di fatto dell'università italiana, il rischio di aumento del precariato e l'affermazione «che il potere dei baroni resta inalterato». Ma all'Aquila, colpita dal terremoto del 6 aprile 2009, la mobilitazione di studente e docenti è anche motivata a causa di una università a forte rischio non solo per il terremoto ma anche per la crisi economica straordinaria conseguente.
PALERMO; STUDENTI IN CATENE SU STATUA LIBERTÀ Anche a Palermo la protesta degli studenti contro la riforma Gelmini sta «salendo». Tre studenti si sono arrampicati questa mattina sull'obelisco della statua della libertà, in piazza Vittorio Veneto, e si sono incatenati, mentre i loro compagni continuano a fare il girotondo della piazza, che è stata simbolicamente occupata. A protestare sono gli alunni dei licei Meli e Galilei, che stanno bloccando il traffico nella rotonda all'inizio del viale della Libertà, uno dei principali assi viari della città. Ieri gli studenti palermitani avevano dato vita a diversi cortei, occupando simbolicamente anche l'ingresso del porto e la stazione centrale, dove il traffico ferroviario era rimasto paralizzato per circa un'ora.
GENOVA STUDENTI OCCUPANO STAZIONE E CHIEDONO SCIOPERO GENERALE SUBITO Un migliaio di studenti tra universitari e delle medie superiori hanno occupato la stazione ferroviaria di Genova Principe, a Genova. Tra gli striscioni stesi sui binari, 'Nell'ignoranza la sottomissionè e 'Sciopero generale subitò.
UDINE - Continua a Udine l'occupazione del Rettorato dell'Università da parte degli studenti, iniziata ieri per protesta contro il ddl Gelmini e i tagli alla ricerca. «La prima notte è passata in tranquillità - ha riferito all'ANSA Joshua Cesa, portavoce degli studenti - abbiamo ricevuto una visita dal rettore Cristiana Compagno, che ci mette a disposizione gli spazi per riunirci e solidarizza con le motivazioni della nostra protesta, che è comunque pacifica e ordinata». Davanti alla sede del rettorato, nel centro di Udine, prosegue il volantinaggio rivolto alla cittadinanza e alla popolazione studentesca. «Questo pomeriggio - ha annunciato Cesa - ci sarà un'assemblea tra noi ma aperta a tutti, in cui continueremo con la nostra analisi della riforma e con lo studio di nuove iniziative di formazione interna all'università, di informazione verso l'esterno e di protesta».
COSENZASono in assemblea permanente gli studenti dell'Università della Calabria che da ieri occupano l'aula magna dell'ateneo per protestare contro la riforma Gelmini. Gli studenti hanno invitato i presidi delle facoltà a sospendere le lezioni ma al momento l'attività sta proseguendo regolarmente. All'occupazione dell'aula magna stanno partecipando gli studenti di tutte le facolta. Durante la notte una cinquantina di loro hanno organizzato una assemblea durante la quale si è discusso della riforma e della protesta in corso. Nelle prossime ore sono previste una serie di riunioni durante le quali saranno decise le iniziative da attuare per lunedì e martedì che rappresenteranno i due giorni principali della protesta studentesca. Per lunedì pomeriggio, in particolare, è già stata fissata una assemblea generale di tutto l'Ateneo. «Stiamo utilizzando questi giorni - sostengono gli studenti - per organizzare le iniziative da attuare lunedì e martedì che saranno i giorni cruciali per la riforma Gelmini. Nell'aula magna occupata stiamo svolgendo riunioni ed assemblee».
URBINOSTUDENTI OCCUPANO MAGISTERO Al termine della «Notte della ricerca», promossa dai ricercatori dell'Università 'Carlo Bò di Urbino, l'Assemblea permanente degli studenti universitari ha occupato il Nuovo Magistero, in via Saffi. Alle 2 del mattino un centinaio di studenti ha preso possesso delle aule, dove l'occupazione proseguirà almeno fino a martedì 30, quando la Camera dovrebbe votare il ddl Gelmini. «La mobilitazione - ha spiegato Stefano Paternò, presidente del Consiglio degli studenti - è contro la riforma Gelmini e il definanziamento del diritto allo studio in Italia». Interrotte l'attività didattica e amministrativa, con un'assemblea generale in programma oggi alle 16. Fra le richieste, una riduzione dei tagli alle borse di studio Ersu, e la ristrutturazione dei collegi che ospitano i fuori sede. Nei giorni scorsi un gruppo di studenti della 'Carlo Bò aveva percorso a piedi i 100 km che separano Urbino ad Ancona per concludere la marcia di protesta partecipando alla manifestazione regionale del 17 novembre contro i tagli all'istruzione e alla formazione
TORINO CONTINUANO OCCUPAZIONI SEDI ATENEO Continuano le occupazioni degli atenei a Torino contro la riforma Gelmini. Dopo i cortei di ieri, che hanno comportato blocchi stradali e alla circolazione ferroviaria, oltre all'occupazione della Mole Antonelliana, per oggi non sono annunciati particolari iniziative degli studenti anche se i presidi dovrebbero continuare almeno fino a martedì, quando è annunciata l'esame della riforma in Parlamento. Al momento restano occupati Palazzo Nuovo, con un presidio sul tetto, e alcune aule del Politecnico e delle Facoltà Scientifiche, oltre al liceo classico 'Giobertì.
CATANIA: Succede di tutto in una ordinaria giornata di novembre. Sull´onda delle proteste che hanno portato all’occupazione di diversi atenei dello stivale, anche Catania continua a mobilitarsi. Dopo le occupazioni della Facoltà di Fisica e dell´Aula A13 dei Benedettini, a partire dalle 11,30 circa di oggi un centinaio di studenti di Scienze Politiche hanno occupato l’incrocio tra via Ventimiglia e via Vittorio Emanuele II paralizzando il traffico e protestando in questo modo contro la riforma Gelmini da poco approdata alle Camere.
Le forze dell’ordine stanno raggiungendo il luogo della protesta. Il traffico è attualmente bloccato in tutti i sensi di marcia presso l´incrocio all´altezza di Piazza Cutelli e, progressivamente, fino alla stazione centrale, dove sono presenti gli autobus municipali. Fino a questo momento non si registrano scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Per qualsiasi altra informazione in merito, vi terremo aggiornati.
ORE 14:30Dopo il blocco di stamane in via Vittorio Emanuele che per un´ora ha congestionato il traffico della città in una delle sue più importanti arterie, tuti gli studenti sono attualmente in assemblea permanente presso l´aula B della Facoltà. Nuovo concentramento fissato per le ore 15:00 in Facoltà
http://www.ateneinrivolta.org/rivolta/26-novembre-continua-la-moblilitazione-assemblee-sit-e-occupazioni-tutta-italia

giovedì 25 novembre 2010

Mentre la Camera esamina il ddl Gelmini, fuori sono barricate!

Mentre la Camera esamina il ddl Gelmini, fuori sono barricate!

Mentre dentro i palazzi del potere i politicanti di vari partiti pensano al futuro governo e a spartirsi poltrone, ministeri ecc. in tutto il paese monta la rivolta studentesca.
Oggi era in esame alla camera il ddl Gelmini per la sua approvazione. La crisi di governo e le proteste hanno fatto si che la votazione finale avverrà martedì prossimo.
La settimana scorsa centinaia di licei e facoltà si sono mobilitati contro la riforma entrando in occupazione o organizzando altre forme di proteste.
Palermo e Torino sono state le città dove in assoluto vi sono state più occupazioni.
A Palermo (da dove scriviamo), dopo anni e anni finalmente assistiamo a forme di proteste radicali, dopo i primi cortei autunnali sembrava che il movimento si stesse spegnendo, invece inaspettatamente una dopo l’altra tutte le scuole palermitane sono entrate in agitazione.
Parte il liceo classico Garibaldi, storicamente all’avanguardia nel movimento studentesco palermitano, subito dopo lo scientifico Cannizzaro e a seguire il liceo classico Umberto I, il liceo scientifico Einstein, l’ex magistrale Regina Margherita, l’industriale Vittorio Emanuele III e Alessandro Volta, l’artistico Catalano, i commerciali Crispi e Pareto, il classico Meli infine; proprio tutte le scuole attualmente sono in occupazione o autogestione. Quest’ondata di proteste ha portato un fresco vento di ribellione al movimento studentesco palermitano ma anche a livello nazionale la notizia che tutti gli istituti medi superiori palermitani fossero in agitazione ha giovato sicuramente. Finalmente si è data la giusta risposta a chi da anni si oppone alle occupazioni, gli studenti hanno dimostrato che negli istituti occupati da un lato si sono organizzate iniziative come assemblee, gruppi di studio, cineforum ecc, dall’altro sono state delle vere e proprie basi organizzative per la grande mobilitazione di stamattina dove migliaia di studenti medi e universitari hanno bloccato la città…
A Palermo : vi sono stati più cortei non autorizzati tra cui principalmente due: uno organizzato dalla rete dei collettivi studenteschi partito dal Liceo Classico Umberto, a cui si è unito lo scientifico Einstein e via via altre scuole, che si è diretto verso il porto della città bloccandone l’ingresso.
L’altro partito dalla cittadella universitaria con la presenza del Coordinamento Universitario in Lotta (Accademia di Belle Arti, Scienze Politiche, Giurisprudenza e Medicina) e del collettivo universitario autonomo di Lettere e Filosofia che si è diretto verso la stazione centrale bloccando per più di un ora i treni (11 treni regionali cancellati).
Il tentativo dei neofascisti di “studenti in movimento” di incanalare gli studenti in sit-in improduttivi di fronte la sede della provincia e del provveditorato, tanto per fare quattro chiacchiere con i loro padrini e colleghi di partito che siedono sulle poltrone degli assessorati, non è riuscito. Molti studenti sotto la sede della provincia sentito cosa stava accadendo negli altri cortei li hanno raggiunti lasciando come dei fessi i prodi camerati che hanno invocato le cariche, che non sono arrivate, contro gli studenti che occupavano i binari. Infine dopo ore di blocchi in tutta la città un corteo capeggiato dal coordinamento universitario in lotta e dalla rete dei collettivi si è diretto a piazza politeama tenendo una grande assemblea pubblica cittadina. L’altro con gli studenti medi palermo ed il CUA si è diretto verso la facoltà di lettere dove anche li si è tenuta una grande assemblea.
Al di là delle sigle e delle aree politiche oggi tutti gli studenti sono stati accomunati dalla radicalità della lotta che ha paralizzato la città.
E nelle altre città?
Roma: Ieri grande giornata di lotta che ha visto l’assalto del palazzo del senato, al grido di “dimissioni!”. Ne è seguito uno scontro con i servi in divisa con il bilancio di 2 compagni arrestati e quasi 30 denunciati a cui va la nostra solidarietà e di 8 carabinieri feriti.
Oggi altra manifestazione con blocco della capitale e assedio della Camera dei Deputati dov’era in corso la discussione parlamentare.

Sempre ieri a Torino i ricercatori e gli studenti salgono sui tetti del politecnico, di Palazzo Nuovo e delle facoltà di chimica e fisica. Anche a Palermo, Ancona, Cagliari, Sassari e altre città si occupano i tetti di varie facoltà.
Scontri tra studenti e polizia oggi a Bologna,Firenze e Milano
A Firenze la polizia carica gli studenti che contestavano la presenza della neofascista Santanchè, uno studente ferito alla testa
A Bologna cariche contro gli studenti che hanno tentato l’ingresso in stazione ed essendo respinti brutalmente dai servi in divisa hanno dato vita a cortei non autorizzati in tutta la città
A Milano gli studenti occupano l’agenzia delle entrate lanciando uova sulla facciata ed esponendo uno striscione dal balcone. Cariche selvagge di polizia e carabinieri.
A Napoli il Collettivo Autorganizzato Universitario occupa l’orientale e gli studenti della Federico II il rettorato.
A Pisa occupata la Torre!!!

In tutte le città insomma c’è stato uno scontro frontale tra il movimento studentesco e lo Stato che ha messo in campo le sue forze repressive.

La prima vittoria è stata ottenuta: il ddl oggi non è stato approvato

Intensificare la lotta contro il governo e le sue riforme: Martedi la riforma deve essere bloccata!

Sciopero generale subito di tutti i lavoratori appoggiato dagli studenti e dalle masse popolari per dare la spallata definitiva a questo governo dei padroni!

Red BlockPalermo 25/11/2010

Chi sono i nemici degli studenti?

A parte qualche caso isolato la stragrande maggioranza dei lavoratori della scuola si è schierata al fianco degli studenti palermitani, in alcuni casi come all’Umberto I i docenti e i genitori hanno sostenuto attivamente l’occupazione partecipando alle assemblee e portando agli studenti da bere e da mangiare, tutte le aree del movimento finalmente si sono unite in questa forma di protesta radicale.
Fatto grave da segnalare, il comportamento del preside dell’Umberto I che ancora una volta riconferma la sua natura reazionaria: appena gli studenti hanno scelto a maggioranza di occupare l’istituto, il preside ha pensato bene di punire gli studenti più attivi “suggerendo” ai loro docenti di mettergli un bel 5 in condotta, al netto rifiuto dei docenti il preside avrebbe consegnato una lista di nomi alla digos. Tutto ciò, da come abbiamo appreso dai giornali e da fonti di prima mano, è stato fatto davanti la testimonianza di docenti e genitori presenti.
Il preside visto il fronte studenti-docenti-personale ata-genitori si è rimangiato tutto.
Ma ciò non basta, non dimentichiamo la condotta del preside Raffaele Antonino il mese scorso…
Già durante i famosi “fatti dell’Umberto” si era reso responsabile dell’aggressione da parte della polizia al pacifico volantinaggio antifascista chiamando prontamente la digos alla vista degli antifascisti, cosa che non fa con altrettanto zelo quando gruppi neofascisti montano banchetti davanti l’ingresso e aggrediscono gli studenti.
Ormai è chiaro che tra preside e digos corre buon sangue e che quando gli studenti si ribellano è pronto a reprimerli chiamando la polizia e usando gli strumenti stessi forniti dalla riforma, come il 5 in condotta che si dimostra un metodo per punire gli studenti più attivi politicamente e in prima linea nella lotta a difesa dei propri diritti.
Anche il preside del liceo scientifico Galilei Salvatore D’Agostino spesso minaccia gli studenti con provvedimenti disciplinari quando vi sono manifestazioni e proteste. Nonostante le minacce i ragazzi del Galilei hanno occupato dando al preside la risposta che si meritava.
Invitiamo gli studenti delle scuole palermitane a denunciare pubblicamente con volantini e locandine questi presidi fascisti e sputtanarli pubblicamente come si meritano!
Naturali alleati della polizia sono anche i fascisti, ancora una volta, come volevasi dimostrare, si schierano dalla parte del potere rappresentandone la più infima manovalanza, si legge da un comunicato di Studenti in Movimento (sigla fittizia dietro cui si cela Giovane Italia organizzazione giovanile del PDL, il partito della Gelmini) che queste proteste e occupazioni sono “politicizzate” e che negano il diritto allo studio!!!
Certo che sono politicizzate, ormai gli studenti sanno distinguere da che parte stare: se con chi è contro il governo o con chi li strumentalizza dietro false sigle… Questa è politica!
Il diritto allo studio non esiste più, lo stanno distruggendo a colpi di riforme sia da destra che da sinistra da più di 15 anni…
Il diritto allo studio ce lo riconquisteremo con la lotta, spazzando via i servi del governo come fascisti, sbirri e politicanti.
Tale comunicato arriva dopo il flop della manifestazione degli “studenti di destra” di sabato scorso che, dopo aver usato per settimane la sigla fittizia e riuscendo a mala pena a prendere in giro poche centinaia di studenti, usciti allo scoperto contavano meno di 200 studenti (che è stata la media di partecipazione ai cortei strumentalizzati dai fascisti).
A seguire del comunicato la sera stessa si è verificato un lancio di pietre contro il Regina Margherita occupato con la rottura di alcune finestre…
Oggi mentre gli studenti delle scuole occupate sono scesi in strada a migliaia bloccando la stazione e il porto, i fascisti hanno provato demagogicamente a cavalcare l’onda indicendo due cortei verso l’ex provveditorato e la provincia dove hanno fatto la solita farsa di incontrarsi con gli assessori loro colleghi di partito prendendo in giro gli studenti.
I soliti infami e servi del potere e del governo insomma…Red Block

giovedì 18 novembre 2010

BASTA PREDICARE, E' L'ORA DI AGIRE

(volantino distribuito alla manifestazione del 17 Novembre a Palermo)
Sono ormai due anni che continuiamo a parlare e scrivere volantini contro la riforma Gelmini che ormai come tutti possono verificare con gli effettivi provvedimenti già in atto distrugge l'istruzione pubblica e aumenta le file dei precari.
Lo studente adesso non ha più bisogno di sentirsi dire sempre le solite cose, ora è necessario organizzarsi e dire chiaramente quello che ci vuole: contro questo governo che ci sfrutta e ci reprime è necessaria una rivolta popolare che cacci realmente questa casta di politici al governo e anche quelli dell'opposizione e per farla è necessaria un'organizzazione giovanile rivoluzionaria.
Da troppo tempo ormai assistiamo a un continuo evolversi di lotte in tutto il mondo, dai giovani greci alle rivolte in Francia fino ad arrivare a Londra dove gli studenti hanno manifestato tutta la loro rabbia contro un governo che triplica le tasse universitarie e non assicura alcun futuro ai giovani.
E cosa hanno dichiarato gli studenti quando a Londra hanno distrutto il palazzo del partito conservatore britannico e si sono scontrati con la polizia?
E' solo il minimo che possiamo fare rispetto a quello che subiamo tutti i giorni!
Sentire queste dichiarazioni, vedere ciò che succede negli altri paesi, da un lato ci da una gioia intensa dall'altro la rabbia sale al massimo livello proprio perchè in Italia abbiamo le condizioni oggettive per ribellarci contro questa casta di politici al potere indegna che ci sfrutta, ci reprime e ci usa per i loro interessi economici e fisici (vedi i continui Bunga Bunga (orgie) di Berlusconi l'utilizzatore di donne che considera merce il corpo della donna) e invece siamo a livelli veramente indegni.

Prendiamo ad esempio la situazione palermitana, gli studenti sono allo sbando totale e si lasciano facilmente abbindolare da partiti riformisti come Rifondazione Comunista e pacifisti beceri come Socialismo Rivoluzionario che meritano realmente la cacciata da ogni manifestazione e assemblea visto che sono veri e propri sbirri di movimento che restano a guardare quando la polizia ci reprime e criminalizzano i compagni quando rispondono con la giusta violenza rivoluzionaria.
Ma non solo, anche le reti e i coordinamenti che si vengono a costituire sono giorno dopo giorno uno peggio dell'altro e non danno alcuna alternativa se non l'arretramento del movimento stesso:
Gli studenti medi sono divisi tra la Rete dei collettivi studenteschi che adotta prassi prettamente pacifiste tipiche come suddetto da Socialismo Rivoluzionario (è inutile dilungarci sull'inutilità dunque di tale prassi soprattutto in una fase politica dove la repressione è sempre più utilizzata e sarebbe necessario trasmettere il segnale che non ci spaventiamo e che le loro azioni aumentano la nostra ribellione) e il coordinamento degli studenti medi guidato dall'area autonoma (centri sociali) che propone alla riforma Gelmini l’autoriforma concetto assolutamente errato oggettivamente perché il nostro obiettivo deve essere quello di far crollare questo governo e non di creare una riforma “parallela” (tra l'altro la proposta avanzata è piuttosto una fantasia impossibile).
E poi cortesemente, siamo veramente stanchi di trasformare le manifestazioni in buffonate con questi sound system sempre presenti e controproducenti perchè deviano l'interesse dello studente a partecipare in maniera combattiva al corteo, trasformando dunque i manifestanti in ballerini sballati.
Per quanto concerne gli universitari invece al momento vi sono schierati in campo due coordinamenti: il primo è quello formato da collettivi studenteschi e associazioni già operanti all'Accademia di Belle Arti, Scienze Politiche, Medicina e Giurisprudenza insieme ad altri studenti singoli di diverse facoltà che al momento sta cercando di rilanciare il movimento combattendo il qualunquismo diffuso tra gli studenti ma non avendo ancora idee chiarissime riguardo al modo di intraprendere la lotta radicalmente e il secondo appena nato vede un avvicinamento del CUA di Lettere e Filosofia (legato all'area autonoma) a organismi più che riformisti come UDU e MdU che praticamente rappresentano la GCIL giovanile.
Tale coordinamento è veramente ridicolo sul piano di linee perchè a tal punto se si stringono tali alleanze bisogna chiedersi chi all'interno è il più radicale?
CONTRO CHI CI SFRUTTA E CI VUOLE SCHIAVI RIBELLIAMOCI!!
organizziamoci insieme in maniera realmente combattiva e determinata e facciamo dello slogan lanciato a Roma, Sciopero Generale, un punto di forza per la caduta di questo governo!

Contatti: redblock-studenti@libero.it Red Block
vedi il nostro blog: redblock-it.blogspot.com

giovedì 11 novembre 2010

RIBELLIONE DEI GIOVANI INGLESI CONTRO L'AUMENTO DELLE TASSE UNIVERSITARIE




Mercoledì un centinaio di manifestanti ha fatto irruzione nella sede del partito conservatore di Londra, nel corso di una massiccia protesta contro l’annunciato aumento delle tasse universitarie ha riunito decine di migliaia di persone. Manifestavano contro il progetto da parte della coalizione di conservatori e liberali di triplicare le tasse universitarie, hanno bruciato i cartelli, e fracassato le finestre della sede del partito Conservatore britannico al potere e si sono scontrati con la polizia. I manifestanti, con i loro volti coperti da sciarpe, hanno preso a calci le porte di vetro del palazzo, che si trova vicino al Parlamento. Alcuni hanno occupato al piano terra la zona della reception, mentre altri sono corsi sul tetto dell'edificio. I giovani hanno fracassato le finestre al piano terra e sono entrati nella 30 Millibank hall dell'edificio, che ospita la sede della formazione guidata dal Primo Ministro David Cameron, sulle rive del Tamigi, nel quartiere centrale di Westminster, secondo un giornalista AFP. Con striscioni con scritto "Stop ai tagli all'istruzione" e cori "Dicono taglio, diciamo combattere", il manifestanti sono passati davanti il Parlamento, dove i politici voteranno nelle prossime settimane per alzare i tassi massimi di istruzione a 9.000 sterline (più di 16.000 €) all'anno. La polizia, che sembrava sopraffatta dal numero elevato di manifestanti non è riuscito a fermare alcuni di loro che hanno vandalizzato gli interni e altri che sono andati anche sulla terrazza, da dove hanno lanciato gli oggetti sulla strada. I manifestanti hanno anche provocato un incendio nel palazzo, nelle cui vicinanze si sono riunite decine di migliaia di persone. Dieci persone, di cui almeno tre poliziotti, sono rimaste ferite, secondo un portavoce di Scotland Yard. Un altro portavoce della polizia ha detto che ci sono stati arresti, senza precisare il numero. In ogni caso, è stata la più grande protesta contro il governo di coalizione di conservatori e socialdemocratici arrivato al potere in maggio. Tra i tanti striscioni trasportati dai manifestanti si legge: "Stop ai tagli nel settore dell'istruzione" o "£ 9.000? Non è possibile! "In riferimento al prezzo massimo che possono pagare gli studenti al momento dell'iscrizione. "è stata una manifestazione pacifica. Abbiamo portato la nostra voce in strada ", ha detto Bernard Goyber, uno studente di storia di 19 anni. "Il 50% degli studenti non trovano lavoro, la maggior parte non possono pagare le tasse”, ha detto, lamentando la mancanza di consultazione precedente. Un’ altra studentessa è arrivata dall’ Irlanda del Nord, Anna Tennant-Siren, ha criticato i politici, che "dovrebbero togliere soldi alla gente che guadagna stipendi a sette cifre, non agli studenti che non hanno soldi. " Il governo di coalizione ha annunciato per il 3 novembre un aumento considerevole delle tasse di iscrizione nelle università inglesi prima del 2012, alcuni che potrebbe raggiungere il triplo del canone. Anche se sono attualmente limitati a £ 3.290 (5.300 dollari, 3.850 €) all'anno per alunno, il governo ha annunciato la sua intenzione di aumentare fino a 6.000 sterline (9.650 dollari, 7.000 euro) e addirittura 9.000 £ "in circostanze eccezionali ". Il numero due del governo, Nick Clegg, che ha sostituito Mercoledì Cameron nella sessione settimanale di domande al primo ministro ha difeso il piano del governo, dicendo che è "una soluzione giusta e progressista a un problema molto difficile ". L'aumento avrà effetto solo su studenti britannici e dell'Unione europea (UE), perché gli extracomunitari pagano una tassa extra e un insegnamento spesso estremamente elevato e liberamente determinato da ciascuna università.


tradotto dal blog "odio de clase" a cura di Red block

martedì 9 novembre 2010

E’ BEN ALTRO QUELLO CHE CI SERVE ...

Negli ultimi giorni è nata una “Rete dei Collettivi Studenteschi” che si propone di lottare contro il governo e per il diritto allo studio. Come abbiamo visto su internet è circolato lo statuto di questa rete in cui si trovano i punti chiave e distintivi.
Leggendolo ci sembra di essere tornati veramente indietro, peggio di due anni fa durante “l’onda” quando il riformismo ha avuto la meglio contro quella parte di movimento studentesco che proponeva di bloccare tutto e sfidare apertamente il governo e la sua riforma.
A tal proposito, consci del danno pratico ed effettivo che tale documento arreca al movimento studentesco causando un vero e proprio arretramento, ciò che segue è una critica ad alcuni punti dello statuto in questione:

Il pacifismo non è un’ alternativa di lotta ne tantomeno incide concretamente sulla riuscita delle
proteste. Bisogna scendere in piazza combattivi e adottare forme di lotta radicali perché solo in questo modo possiamo dare un segnale forte e ottenere qualcosa. Basta guardare ciò che succede attorno a noi per capire che questo è il mezzo più appropriato, vedi i recenti casi di Terzigno dove la popolazione è scesa combattiva contro un governo che non li rappresenta arrivando al punto di bruciare il tricolore, barricare le strade, rispondere senza paura alla repressione delle forze dell’ordine costringendo il governo a fare un passo indietro.

È fondamentale far capire al governo che
NOI NON ABBIAMO PAURA E LOTTEREMO FINO IN FONDO
!!

Sull’antifascismo: È riduttivo ed errato limitarsi ad un antifascismo culturale. E’ sicuramente fondamentale sensibilizzare le masse ed informarle ma non bisogna dimenticare l’azione militante contro i fascisti che continuano ad attaccare i compagni(come il recente caso a Catanzaro dove uno studente del collettivo Riscossa è stato colpito alla schiena con un coltello dalla feccia), studenti,compagni,immigrati. Ci siamo già dimenticati delle aggressioni fasciste che hanno preceduto i famosi “fatti dell’Umberto”… L’azione antifascista va praticata complessivamente: aspetto culturale, sociale e militante.

I collettivi non sono organizzazioni culturali pro-istituzioni o pacifiste: i collettivi devono essere un’ arma per gli studenti, devono essere combattivi e devono spingere gli studenti ad organizzarsi e ribellarsi, non diventare associazioni burocratiche “che promuovono e sostengono attività socio-culturali o ludico/ricreative”!!
In poche parole devono essere strumenti di lotta in mano agli studenti per ottenere diritti concreti che ci spettano
• In questo senso una “marcia funebre” qual è questa fiaccolata non serve a niente e a nessuno:

LA FIAMMA CHE DEVE ACCENDERSI E’ QUELLA DELLA RIBELLIONE
contro chi ci vuole marionette, servi, esseri non pensanti; contro chi ci vuole qualunquisti e passivi. Ci stanno facendo pagare la crisi, ci vogliono bloccare il futuro e ad ogni forma di dissenso ci reprimono sempre più violentemente. Dobbiamo essere combattivi, la crisi dobbiamo crearla noi a questi politicanti da strapazzo che sfruttano ogni giorno le masse, dai parlamentari del pdl fino all’ultimo piccolo burocrate del partitello della sinistra di palazzo come PD, rifondazione comunista e simili.
Noi giovani dobbiamo dare un segnale forte contro il moderno fascismo che avanza: la violenza ci viene imposta quotidianamente da questa società, dal primo puttaniere Berlusconi e dallo stato di polizia.
Violenza è la riforma Gelmini che licenzia migliaia di lavoratori, violenza sono tutti quegli operai che muoiono ogni giorno, violenza sono le guerre d’aggressione imperialista, violenza è il continuo attacco alle donne e ai nostri diritti in generale.

Questa è violenza, la nostra è ribellione: violenza rivoluzionaria giusta e sacrosanta!
UNIAMOCI ALLE LOTTE DEGLI OPERAI, DEI PRECARI E DEI LAVORATORI CONTRO IL GOVERNO!!
SCIOPERO GENERALE SUBITO!

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