mercoledì 29 dicembre 2010

Ancora sull'attacco alla sede del Pd

Comunicato stampa

In merito ai fatti riportati dalla stampa in questi giorni circa l'attacco alla sede regionale e provinciale del Pd a Palermo in via Bentivegna, il movimento studentesco esprime la propria solidarietà ai giovani di Red Block la cui sigla è stata pretestuosamente accostata alle scritte comparse davanti il marciapiede e sulla saracinesca della sede del Pd.
Il movimento studentesco respinge tale provocazione funzionale al tentativo di criminalizzare le lotte e le ragioni che esso esprime in particolare in seguito alle mobilitazioni degli ultimi mesi culminate nelle grandi manifestazioni del 14 e del 22 Dicembre.
Pertanto si invitano i giornalisti a partecipare all'assemblea-conferenza stampa che si terrà all'Accademia di Belle Arti occupata giorno 30 Dicembre alle ore 16:00.

Accademia di Belle Arti occupata
CAIL (collettivo autorganizzato accademia in lotta)
Collettivo Carlo Giuliani
Collettivo Studentesco Antiautoritario
Coordinamento studenti medi Palermo
Lettere e Filosofia per l'autoriforma
Red Block
Scienze per l'autoriforma
Studentato occupato Anomalia

Sull’attacco alla sede regionale del PD a Palermo.

Comunicato stampa.

Sull’attacco alla sede regionale del PD a Palermo.

Le parole di smentita apparse ieri sull’Ansa e altre agenzie stampa circa il nostro coinvolgimento nell'attacco dell’altro ieri notte alla sede regionale del PD, si rifà ad una breve conversazione telefonica avuta tra un nostro militante e una giornalista Ansa. Durante tale telefonata abbiamo espresso la necessità di venire a conoscenza dei fatti per poi esprimere qualsiasi presa di posizione eccetto quella riportata dall'Ansa stessa e da altre agenzie e giornali sulla nostra totale estraneità al fatto in questione.
Dopo aver letto vari comunicati su internet e gli articoli di giornale, siamo in grado di dichiarare che l'intera faccenda ci puzza alquanto.Molti articoli mettono in connessione l'attacco alla sede del PD con un nostro comunicato apparso sul nostro blog (www.redblock-it.blogspot.com) il 24 Dicembre dal titolo “Prendiamo le distanze da chi prende le distanze! Sui fatti del 22 a Palermo”, in cui condanniamo le prese di distanza di alcuni partiti e sindacati come Cgil,Mdu, UDU, Sel, Cobas e anche il PD.

Ci fa pensare molto la dichiarazione di Giovane Italia sull'accaduto, unica organizzazione politica che punta il dito contro di noi a poche ore dalla notizia, ricordiamo che nel nostro ultimo comunicato critichiamo aspramente il ruolo che hanno avuto i neofascisti per l'appunto di Giovane Italia nel creare confusione tra gli studenti tramite sigle fittizie da loro create come "studenti in movimento" con il fine di strumentalizzarli.
Praticamente è dall'inizio dell'autunno che smascheriamo questo loro tentativo di infiltrazione nel movimento studentesco (basta consultare i nostri comunicati del 25 novembre, e del 13 e 27 ottobre), con il risultato che i loro cortei hanno visto la partecipazione di poche centinaia di studenti a fronte delle decine di migliaia portate in piazza dal movimento studentesco ed infine con il fatto che già da molte settimane gli studenti non ci cascano più e di conseguenza Giovane Italia non ha più avuto la possibilità di organizzare cortei sotto sigle fittizie. Quando Giovane Italia ha indetto “il corteo dei giovani studenti di destra” usando la propria sigla è stato un flop totale. Adesso i camerati tentano di tornare sulle scene criminalizzando le centinaia di studenti che hanno resistito alle cariche e ai lacrimogeni della polizia e attribuendo “all’estrema sinistra” l’intento di “alzare il clima di scontro contro le forze dell’ordine, le istituzioni ed i partiti per destabilizzare il paese”, addirittura!
Si può dire che ormai il nostro paese è totalmente destabilizzato e in tensione sociale permanente a causa delle politiche antipopolari di questo governo che non fa altro che scaricare la crisi sui lavoratori e le masse popolari, non c’è certo bisogno “dell’estrema sinistra” per questo!

La verità è che forse diamo fastidio a qualcuno in questa città ma non solo…

Pochi giorni dopo i “fatti dell’Umberto”, a Roma in occasione della manifestazione della Fiom del 16 Ottobre, siamo stati tra i pochissimi insieme a proletari comunisti e allo Slai Cobas per il sindacato di classe e a singoli operai, lavoratori e studenti ad interrompere l’intervento dell’allora segretario della Cgil Epifani chiedendo a gran voce lo sciopero generale. Anche in quell’occasione il ministro Maroni aveva paventato il “pericolo infiltrati”.

Tutto questo per dire che portiamo avanti coerentemente le nostre battaglie politiche sia tra i lavoratori che tra gli studenti che tra le masse in generale, questo sicuramente da fastidio a chi come dopo gli scontri del 14 a Roma e del 22 a Palermo cerca di dividere gli studenti in buoni e cattivi.
Tutta questa faccenda ci sembra l'ennesimo tentativo di criminalizzare un intero movimento come quello studentesco ed in particolare chi porta avanti pratiche radicali all’interno di esso.Non è la prima volta che finiamo sotto tiro e che provano a criminalizzare la nostra sigla.
Già per i famosi “fatti dell'Umberto”, dove per un volantinaggio organizzato da vari antifascisti tra cui nostri compagni, la stampa ha puntato il dito contro la nostra organizzazione parlando addirittura di uno scontro mai avvenuto davanti la scuola con i neofascisti di Casapound (smentito dai neofascisti stessi), inoltre le prime notizie riportavano l’arresto di nostri compagni, cosa non vera.
La polizia in seguito agli arresti in quell'occasione ha provato durante gli interrogatori ad "estorcere" confessioni agli arrestati perchè dichiarassero di appartenere alla nostra organizzazione, cosa che abbiamo smentito prontamente sia noi che gli arrestati stessi. Da ricordare che nei giorni che precedettero “i fatti dell’Umberto”, venne fuori la copertura che la digos dava ai neofascisti di Casapound nelle loro scorribande notturne. Cosa che denunciammo pubblicamente tra gli studenti ei lavoratori e che sicuramente avrà infastidito le due parti complici.
Adesso arriva l'ennesima montatura contro chi si ribella in linea con la “strategia della tensione” che prende corpo nelle dichiarazioni dei ministri Gasparri, La Russa e Maroni riferendosi alla possibilità che “potrebbe scapparci il morto” riferendosi agli scontri del 14 Dicembre a Roma, la storia del nostro paese ci insegna che quando gli esponenti di governo fanno simili dichiarazioni ciò è indice della loro stessa volontà di reprimere più aspramente i movimenti sociali e di cercare essi stessi “il morto”.

Non ci stupiamo e non ci facciamo intimidire dalle ennesime provocazioni e montature.
Continueremo il nostro lavoro politico consci del fatto che non siamo noi quelli ad avere paura.

Red Block
Palermo 28/12/2010

venerdì 24 dicembre 2010

Prendiamo le distanze da chi prende le distanze! Sui fatti del 22 Dicembre a Palermo


Lo scorso 22 dicembre Palermo ha visto una nuova grande giornata di mobilitazione in cui migliaia di studenti sono tornati di nuovo in piazza contro la riforma Gelmini e il governo Berlusconi.
Dopo il grande assalto dei palazzi del potere a Roma dello scorso 14 dicembre, gli studenti palermitani hanno tenuta alta la bandiera del movimento, assaltando il palazzo della regione siciliana che alla stregua del parlamento nazionale è dimora di mafiosi e parassiti.
Nel pomeriggio un secondo corteo ha bloccato la vita economica della città paralizzando il centro storico e colpendo simbolicamente con vernice e spray banche e grossi esercizi commerciali come la Rinascente.
Smentiamo categoricamente la versione dei principali quotidiani che hanno parlato di “corteo di violenti la mattina” e di “corteo pacifico di pomeriggio” come scritto da Repubblica, non ci sono ne buoni ne cattivi, il movimento studentesco è unico e attua pratiche condivise. In questo senso sono giuste e rivendichiamo tutte le pratiche e le azioni di questo movimento, dall’assalto alla sede regionale, ai cassonetti ribaltati in questi giorni, ai blocchi selvaggi della città e dei suoi centri nevralgici, agli attacchi simbolici a banche, Mondadori, Rinascente ecc.ecc.
Tutto questo è stato messo in atto dal movimento studentesco che nonostante le sue molteplici anime si è trovato d’accordo su queste pratiche radicali.
Tutto ciò è stato possibile perché dal movimento dell’onda del 2008 il movimento attuale ha imparato dagli errori ed è cresciuto, ha imparato a tenere fuori i partiti e i sindacati istituzionali (leggi di regime) anche di falsa sinistra come PD e CGIL ma non solo.
In questo senso provocano un forte senso di sdegno le dichiarazioni di individui squallidi, come le organizzazioni di cui fanno parte, che vistosi relegati in un angolo dagli studenti adesso tentano di risalire alla ribalta complice la stampa compiacente.
Le dichiarazioni di mdu-udu-giovani pd-cgil-sel-unipablock che condannano gli scontri avvenuti la mattina del 22 dicembre davanti la sede regionale siciliana e il lancio di oggetti contro la questura di Palermo additando un piccolo gruppo di “violenti e facinorosi” sono semplicemente vergognose, "E' veramente triste e sconfortante assistere alla mortificazione del movimento operata da frange estremiste che poco hanno a che vedere con la popolazione studentesca", afferma Giovanni Pagano, segretario dei Giovani Democratici di Palermo. Quando mai i Giovani Democratici di Palermo hanno fatto parte del movimento? Si vedono nelle facoltà solo nei periodi elettorali…

Queste dichiarazioni non solo sono vergognose, ma sono anche in linea con quelle del Ministro dell’Interno Maroni e con il governo in generale.
Un governo che difende i mafiosi e i vari dell’Utri, non può permettersi di parlare di “avamposti della lotta alla mafia” riferendosi alla questura.
I veri avamposti della lotta alla mafia sono i movimenti sociali che praticano l’antimafia sociale quotidianamente, non i luoghi del potere che arrestano e allo stesso tempo sono collusi. La lotta contro la mafia è indivisibile dalla lotta contro lo stato, la stessa questura che qualche mese fa ci ha mandato contro decine di sbirri in divisa e in borghese, arrestandoci per un semplice volantinaggio antifascista. La stessa questura che manda i suoi servi a reprimere le proteste sociali in città merita questo e altro ancora.

Gli estranei all’interno del movimento sono proprio i partiti di falsa sinistra come pd e sel che vorrebbero egemonizzare per i propri sporchi fini il movimento, i parassiti politici che quando al potere c’è il centro destra giocano a fare l’opposizione per fini elettorali e quando sale al potere il centro-“sinistra” che mette in atto le stesse politiche anti-popolari del centro-destra difendono l’operato del loro governo.
Estremisti? No, semplicemente non dimentichiamo. Non dimentichiamo i governi D’Alema e Prodi, non dimentichiamo la legge Treu che ha introdotto la precarietà nel nostro paese, non dimentichiamo i ministri dell’istruzione Berlinguer e Fioroni, non dimentichiamo le bombe sulla ex-Yugoslavia ecc ecc.
E lo sciopero generale che paventava la CGIL a Roma il 16 ottobre dopo che la piazza lo richiedeva a gran voce interrompendo più volte l’intervento del suo segretario Epifani? L’attuale segretario del sindacato più grande in Italia, la Camusso, ha dichiarato proprio il 22 che “secondo la CGIL attualmente non ci sono le condizioni per proclamarlo”!!! Di quanti altri disoccupati, cassaintegrati e precari la signora Camusso ha bisogno ancora perché ci siano “le condizioni” per proclamare uno sciopero generale?
Per tutto ciò dovrebbe essere chiaro come mdu, e udu ( i giovani della cgil) e i giovani del pd insieme alle loro organizzazioni madri siano nemici ed estranei al movimento, invitiamo gli studenti a prendere le distanze da questi loschi figuri! Che si facciano le loro carriere politiche e le loro scalate sociali lontani dal movimento studentesco.
Ma purtroppo non finisce qui…
In queste settimane di mobilitazione ne abbiamo viste veramente di tutti i “colori”: i giovani del PDL, il partito della Gelmini, che raccattando altri neofascisti si riciclano “in studenti in movimento” facendo finta di protestare contro la riforma del loro governo e prendendo in giro pochi studenti a parte ancor meno idioti che ci credono veramente. Abbiamo visto la “sinistra” di palazzo che dopo essere stata giustamente esclusa dal movimento, criminalizza e prende le distanze dal movimento.
Fin qui niente di nuovo, fascisti e riformisti sono sempre stati funzionali al potere e alla classe dominante.
Come se non bastasse anche chi sembrerebbe più interno al movimento, mercoledi 22 a Palermo si è messo contro le pratiche degli studenti scesi in piazza il pomeriggio, alcuni delegati e militanti della Confederazione Cobas hanno infatti strillato istericamente contro gli studenti che giustamente imbrattavano vetrine di banche e Rinascente. Cosa ancor più grave la dichiarazione a mezzo stampa della delegata del Cobas Confederazione Rina Ansaldi che farfuglia di partiti politici che dovrebbero essere più vicini alle richieste dei giovani ( ma quali? Gli stessi che ci fanno subire le loro politiche, che “prendono le distanze” e che ci condannano?) e ancora una volta ennesima dichiarazione di presa di distanze dagli “altri” studenti della mattina.
Un consiglio per tutti questi soggetti politico-sindacali più o meno istituzionali, la prossima volta statevi a casa!

Ormai gli studenti non si fanno strumentalizzare come nel 2008!
La riforma è legge, la lotta continua contro questo governo!
Sciopero generale dal basso!

mercoledì 15 dicembre 2010

Resoconto sulle mobilitazioni a Palermo il 14/12/2010




Rabbia e coraggio, ecco due parole per descrivere l'intensa giornata degli studenti palermitani giorno 14/12/2010.
La giornata di lotta inizia con concentramenti in più parti della città: gli studenti medi Palermo al Massimo, la rete dei collettivi studenteschi al Politeama, gli universitari alla cittadella universitaria, l'Accademia di Belle Arti dalla sua sede centrale in pieno centro.
Dai vari concentramenti si sviluppano tre grandi cortei che hanno attraversato le vie della città paralizzandola nuovamente, nel frattempo un altro gruppo all'aeroporto si univa allo sciopero degli aeroportuali.
Nel centro città blocchi stradali utilizzando i cassonetti dell'immondizia al centro degli incroci, lanci di oggetti, uova e palloncini ripieni di vernice in alcuni luoghi simbolo come la sede di Confindustria e della Camera del Commercio. CEPU e Mondadori assaltate dai manifestanti.
Piccole provocazioni da parte dei servi del potere che davanti la Mondadori si avvicinno scortando un'agente della DIGOS che filmava tutto.
La risposta degli studenti non si è fatta attendere ... compatti in due cordoni, faccia a faccia con gli sbirri gli urlavano contro "chiediamo istruzione ci danno polizia è questa la loro democrazia" e "siamo tutti antifascisti" mentre le uova ricominciavano a volare.
Il corteo dopo infine si è sciolto davanti la prefettura lanciando un'assemblea pomeridiana organizzativa.
Va valorizzata inoltre la decisione da parte dei disoccupati, del personale ata e delle cooperative sociali organizzati con lo SLAI COBAS per il Sindacato di Classe che sono scesi in piazza solidarizzando con gli studenti. L'Accademia di Belle Arti in primis seguita da altri studenti ha salutato con gioia tale partecipazione facendo un intervento al megafono e lanciando lo slogan seguito da tutti: "contro la crisi del capitale vogliamo lo sciopero generale! sciopero,sciopero, generale". Successivamente i lavoratori e i disoccupati hanno proseguito il loro corteo occupando il palazzo della Provincia di Palermo fino a tardo pomeriggio. La città è stata letteralmente paralizzata per tutta la mattinata con più di 30mila studenti per le strade del centro storico, l’aeroporto,il porto e la stazione bloccati!

Da questa giornata di lotta possiamo trarre alcune conclusioni:
il movimento studentesco ieri ha dimostrato che vi è la necessità di alzare il tiro della lotta, che gli studenti non hanno paura e vogliono lottare fino in fondo.
A Palermo blocchi come quelli delle ore passate non si vedevano da decenni e soprattutto è interessante notare che non era solo un gruppuscolo a rovesciare cassonetti, lanciare oggetti ecc, ma era un gruppo molto numeroso che aveva l'appoggio di tutto il corteo.
Abbiamo urlato per mesi e mesi, adesso spontaneamente gli studenti hanno capito che non bastano le sfilate, non basta urlare il proprio dissenso ma bisogna ribellarsi con forza contro uno stato indegno che deve essere rovesciato.

CONTRO IL GOVERNO BERLUSCONI E I GOVERNI DEI PADRONI
ORA E SUBITO SCIOPERO GENERALE DAL BASSO

Ancora sulla grande mobilitazione del 14 Dicembre

Nella grandiosa battaglia di Roma gli studenti e i proletari ribelli hanno vinto, lo stato dei padroni è stato messo in scacco.
Dopo Genova, la più grande battaglia nel nostro paese, in ogni città vi è stata lotta e ribellione, sindacati confederali partiti parlamentari ed ex parlamentari non c'entrano niente o sono fuori e in alcuni casi contro.
Ora in ogni città la lotta continua in ogni posto di lavoro bisogna prendere posizione a sostegno del movimento degli studenti per la libertà degli studenti arrestati e fermati, la riforma gelmini deve cadere, il governo berlusconi deve cadere con lo sciopero generale con la forza del movimento di massa e deve essere sbarrata la strada a ogni governo dei padroni,
per la rivoluzione necessaria
proletari comunisti-PCm Italia15 dicembre

Comunicato di proletari comunisti sulla grande mobilitazione del 14 Dicembre

Il movimento degli studenti e le parti del movimentoproletario in piazza rappresentano il paese reale e l'opposizione reale,rappresentano le decine di migliaia che saranno in piazza in ogni cittàpossibile, rappresentano le centinaia di migliaia di operai e studenti,precari e disoccupati scesi in lotta e in piazza in questi due mesisarebbe servito oggi lo sciopero generale per rovesciare il governocomunque, per affermare il peso e la forza del movimento operaio e popolare,per non lasciare solo lo straordinario movimento degli studenti in corsose questo non c'è le responsabilità ricadono sulla CGIL, la suadirezione didestra, il suo asservimento all'opposizione parlamentarequesta giornata passa alla storia innanzitutto per questocoloro che si pongono alla coda della direzione della cgil, nonl'attaccanoapertamente, tradiscono oggi gli interessi reale del movimento operaio estudentescola fiom aveva il consenso e l'adesione di tutti i suoi iscritti e dellamaggioranza operaia per lo sciopero generale, ma non lo ha dichiarato, sel'è cavata con una dichiarazione ipocrita di partecipazione allagiornata dioggi a livello romano, nuulla succede invece nelle altre cittàquesto non salva l'anima di Landini e il suo gruppo dirigentegli operai fiom hanno bisogno di un sindacato di classe e di una strutturasindacale di classe, che l'attuale fionm non garantisce, per questoservel'unità operaia per il sindacato di classe - senza lotta control'attualegruppo dirigente anche della fiom, questo obiettivo non è raggiungibilementre in parlamento si consuma il rito della compravendita lo stato i suoisbirri fronteggiano il movimento per rispondere con la violenza di statoalla parte migliore del nostro popolo studenti, precari,operai,cassintegrati precari, terremotati, immigratiresistere e opporsi alla violenza di stato e necessario, ma arriva il tempoche la migliore difesa è l'attacco, la forza politica organizzata chenelfuoco della lotta di classe in stretto legame con le masse, possa imporre leragioni della classe operaia, del movimento studentesco, delle massepopolari , ragioni che si basano sull'esercizio della forza per latrasformazione sociale e politica per la rivoluzione necessariaoggi è un giorno importante per aprire questa strada, contro la viaparlamentare ed elettorale per l'alternativa rivoluzionaria
proletari comunisti -PCm Italia14 dicembre 2010

venerdì 10 dicembre 2010

Avanza la lotta degli studenti inglesi!

Ieri più di 20.000 studenti britannici hanno manifestato nella capitale londinese contro il governo dei padroni Cameroon che tra i vari provvedimenti antipopolari e antiproletari ha triplicato la quota delle rette universitarie fino a 9.000 sterline (oltre 10.000 €).
Ciò significa che i neolaureati, ammesso e non concesso che trovino un lavoro, dovranno versare per diversi anni il 10% del loro stipendio per ripagare i debiti contratti per studiare…
Questa è la quinta manifestazione che in un mese ha scosso il paese, che non vedeva una tale mobilitazione studentesca da decenni.
Non sono bastati i divieti e le barriere metalliche erette intorno alla piazza del parlamento a difesa dei parassiti che dibattevano l’approvazione di tale scempio.
Gli studenti hanno travolto tutto: “gabbie metalliche”, sbirri armati di manganelli (più di 1.000), si sono fatti beffa della statua di Winston Churchill imbrattandola, hanno fatto irruzione nel Ministero del Tesoro eludendo e travolgendo nuovamente i controlli.
Ciliegina sulla torta l’assalto alla rolls royce con a bordo il Principe Carlo e la consorte Camilla che stavano recandosi a teatro per una serata di gala.
Bilancio della giornata di lotta è di 4 servi in divisa gravemente feriti, un numero imprecisato di manifestanti feriti e 7 arresti.
Il primo ministro inglese ha dichiarato che “sui colpevoli cadrà l’enorme perso delle leggi di questo paese”. I due volti della reazione della classe dominante alla ribellione travolgente: il volto di terrore impresso su Camilla e la promessa di ritorsione a chi combatte per un diritto fondamentale come quello allo studio.
Questo è il nocciolo della questione, in Gran Bretagna così come nel resto del mondo, i padroni e i governanti vivono nel lusso più sfrenato, da veri e propri parassiti sulle spalle dei lavoratori e del popolo. Per uscire da una crisi che loro stessi hanno creato varano di misure di austerity ovviamente rivolte verso gli stessi lavoratori, giovani e donne per continuare a permettere all’infima maggioranza di vivere nel lusso a spese dell’enorme maggioranza.
Questo è il significato delle misure di austerity varate da tutti i governi europei, americano e cosi via che prendono il nome di riforma Gelmini, taglio delle pensioni, attacco al diritto di sciopero, guerre di aggressione imperialista in Irak, Afghanistan, Libano ecc..
Gli studenti inglesi, così come quelli italiani e ancor prima i giovani ribelli in Francia, Grecia e molti altri paesi hanno detto un chiaro no a tutto questo.
Un “no” è stato scritto a caratteri cubitali con vernice rossa sul prato antistante il parlamento inglese.
Cresce sempre più la coscienza che il capitale insieme a tutti i suoi governi sia di destra che di “sinistra” è un sistema marcio, non può essere cambiato o migliorato ma distrutto e gettarlo per sempre insieme allo sfruttamento e morte da esso provocato, nella pattumiera della storia.

Viva la rivolta degli studenti inglesi

Viva la rivolta degli studenti italiani

Viva la rivolta dei giovani proletari e ribelli greci

Viva la rivolta dei giovani proletari ribelli europei

Contro i governi della borghesia, ribellarsi è giusto!

giovedì 9 dicembre 2010

DALL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PALERMO OCCUPATA

DALL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PALERMO OCCUPATAIl 30 Novembre 2010 gli studenti dell'Accademia di Belle Arti di Palermo parteciparono numerosi alla manifestazione dei 50.000 studenti che ha paralizzato Palermo. La stessa sera, a seguito dell'approvazione alla Camera del ddl Gelmini, insieme ad altri studenti universitari e medi abbiamo occupato il Comune di Palermo dove si è tenuta una grande assemblea. Aveva preannunciato già quella sera un nostro militante interno all'accademia che a distanza di poche ore l'Accademia avrebbe occupato. Così è stato!Il 1 Dicembre i militanti del CAIL (collettivo autorganizzato dell'accademia) insieme ad altri studenti hanno deciso che era necessario occupare subito, l'indomani dunque in un'assemblea straordinaria di circa 300 studenti la decisione fu presa: l'Accademia occupa. Ci siamo resi conto che a Palermo la parola occupazione assume un senso un pò ambiguo poiché nelle altre facoltà le lezioni didattiche non sono state assolutamente bloccate e dunque non vediamo l'utilità di queste facoltà occupate oltre l'aspetto mediatico. Occupare un plesso per noi comporta come conseguenza oggettiva il blocco delle lezioni frontali tenute dai docenti, degli stage e dei tirocini al fine di sconvolgere la "normalità" della vita quotidiana di tutti.Consci di ciò, dopo averne ragionato, dal 2 dicembre 2010 l'Accademia di Belle Arti di Palermo è occupata con blocco totale delle lezioni nei suoi 5 plessi con stanziamento degli occupanti nel Palazzo S.Rosalia di via Papireto, edificio dove quotidianamente si svolgono la maggior parte delle lezioni. Tale edificio è considerato per noi occupanti una base di lotta da dove parte la mobilitazione di piazza e contemporaneamente un polo culturale che necessita di essere rivalorizzato. Da ciò l'attivazione di corsi autogestiti da noi studenti dove vivendo i nostri spazi portiamo avanti i nostri progetti senza l'ansia di seguire esami e corsi calati dall'alto, ansia che influisce negativamente per ogni individuo sia per quanto riguarda la salute che la creatività. I corsi autogestiti fin ora attivati sono: scultura, pittura, decorazione, street art, progettazione moda, grafica, scenografia e fotografia. A questi si aggiungono workshop e dibattiti culturali, cineforum, concerti, teatro.I laboratori sono aperti tutti i giorni con disponibilità h24 e non solo per gli studenti dell'accademia, tutte le altre attività sono state inserite in un calendario modificabile a seconda delle scadenze delle mobilitazioni studentesche in piazza. Questo aspetto infatti è fondamentale: il primo giorno d'occupazione abbiamo chiarito che durante manifestazioni, blocchi stradali ecc, tutti gli studenti sono impegnati a riversarsi in strada mantenendo un solo gruppo permanente dentro i locali dell'accademia ma non numericamente eccessivo, ciò comporta dunque che il resto delle attività sono sospese per la durata delle contestazioni."Ci tolgono la didattica e noi ce la riprendiamo" questa la frase che ha stimolato l'attivazione di questi corsi.A distanza di qualche giorno si ricavano i frutti, per la prima volta gli studenti di scultura, di pittura ed altri corsi che seguono percorsi didattici differenti, vedono come lavorano i propri colleghi, ci sono ulteriori stimoli, e si impara a vicenda.Oltre la contestazione alla riforma, noi studenti dell'accademia ci stiamo battendo conto la legge 508 ovvero quella legge che determina carta straccia il nostro titolo di studi che non è una laurea a tutti gli effetti, ma è considerato un diploma accademico equiparato alla laurea. Questa equiparazione a noi non serve a nulla e non ci permette alcuna spendibilità del titolo nè a livello nazionale nè internazionale visto che nel resto d'Europa le accademie sono vere e proprie facoltà universitarie. Paghiamo le stesse tasse, non abbiamo diritto allo studio tanto quanto gli studenti delle altre facoltà, abbiamo l'obbligo di frequenza e siamo costretti ad accumulare più crediti possibili per poter accedere agli anni successivi, vogliamo ora e subito l'equivalenza e l'equipollenza del nostro titolo.
NO ALLE UNIVERSITA' AZIENDE
NO AI MECENATI PRIVATI NELLE ACCADEMIE
NO ALLA RIFORMA GELMINI, IMPOSIZIONE DALL'ALTO DI UN MODELLO SOCIALE MODERNO-FASCISTA
VERSO IL 14 DICEMBRE ... LA LOTTA CONTINUA!

mercoledì 8 dicembre 2010

O ritirate la riforma o blocchiamo tutto!




Continuano le proteste contro la riforma Gelmini e contro il governo Berlusconi da parte del movimento studentesco.

Dopo il blocco delle città e dei loro punti strategici, l’occupazione simbolica di monumenti da nord a sud, ieri il movimento studentesco ha colpito ancora!
In tutte le città il movimento tiene e avanza, i fatti di ieri:
contestazioni alla Scala di Milano,
a Firenze corteo e occupazione di facoltà
a Bari occupata Lettere
a Roma alcuni studenti hanno fatto un blitz alla Fondazione Roma, nei pressi di via del Corso, con il bilancio di una vetrata rotta dopo uno scontro con i vigilantes dell'edificio, uno studente ferito e 12 fermati e poi denunciati.
A Torino occupati i binari della stazione Porta Nuova e l’ingresso della metropolitana
A Bergamo colpita simbolicamente l’abitazione della Gelmini facendo trovare del letame davanti al cancello, gli studenti hanno dichiarato:
"La città di Bergamo ospita nella sua roccaforte alta il ministro più amato da tutti gli studenti d'Italia. Abbiamo violato questa roccaforte e scaricato davanti a casa Gelmini la 'naturale' reazione alla sua riforma".

Gli scontri in Piazza la Scala di Milano non hanno avuto eco minore, 300 studenti sono arrivati nel pomeriggio unendosi ai lavoratori ed immigrati che protestavano contro i tagli alla cultura e alle politiche del governo in generale. Gli studenti hanno iniziato a scandire slogan contro il governo e la riforma, slogan che sicuramente davano fastidio ai borghesi, ai vip e ai politici che stavano per giungere ad assistere alla prima del teatro. Per la classe dominante è inaccettabile un simile affronto e allora scatta la “difesa dell’ordine pubblico”. I carabinieri e i poliziotti fanno partire una carica per disperdere gli studenti come è solito loro, a freddo, stavolta però gli è andata maluccio, gli studenti hanno rallentato la carica con petardi, fumogeni, bombe carta e quant’altro.
Il bilancio 12 sbirri (10 carabinieri e 2 poliziotti contusi 2 dei quali medicati sul posto).
Il sit-in si è sciolto alle 19:00.

Ancora una volta la finta opposizione, dai finiani all’italia dei valori e al pd si è smascherata dimostrandosi contraria alle ragioni degli studenti.
Infatti sono arrivate subito le dichiarazioni di solidarietà bipartisan sia nei confronti della Gelmini per la goliardata attuata davanti la sua abitazione sia ai prodi servi in divisa che hanno ricevuto la giusta risposta che si meritavano a Milano.

Questa è un’ulteriore conferma che quando il movimento studentesco avanza è autonomo e indipendente da partiti e sindacati istituzionali. Ma autonomia da essi significa anche autonomia dalle idee che rappresentano ovvero quelle della classe dominante. Ciò si è visto in questi giorni mettendo in pratica la radicalità delle mobilitazioni e la creatività della scelta e di come colpire gli obiettivi, nonché la giustezza nell’individuarli.

Adesso si va avanti almeno fino al 14 per dare la spallata definitiva al governo Berlusconi!
Ma come abbiamo gridato ad Epifani contestandolo il 16 ottobre, ciò che ci vuole è lo sciopero generale!
Studenti e operai uniti nella lotta contro padroni e governo!




Red Block

Riportiamo il comunicato dei compagni di Milano relativo ai fatti di ieri:

Scontri alla Scala: è il solito Stato di polizia.
Dalla cavalcata delle Walkirie a quelle di carabinieri e polizia.
Ieri in piazza della Scala abbiamo assistito alla solita, unica risposta di questo governo, di questo Stato: alla richiesta di diritti la soluzione è la repressione.
Periodo caldo, a dispetto delle temperature rigide e giornate innevate e piovose, questo per Milano. Sembra quasi di essere tornati agli anni settanta.
Tra Aler e Comune che “concedono” sedi pubbliche a gruppi neofascisti; teppisti in divisa scatenati nella caccia a studenti e lavoratori, che perdono il lavoro e il diritto al futuro; guerra agli immigrati, da via Imbonati fino a sconfinare a Brembate; in questa drammatica situazione la ricca borghesia e una classe politica corrotta, vuole divertirsi e godersi lo spettacolo della prima della Scala. Qualche giornale stamani titola che gli studenti se l’erano preparata bene, fumogeni e petardi, mentre glissavano sul fatto che Piazza della Scala e tutte le vie attorno erano state militarizzate stile Genova 2001 (450, ma forse molti di più, tra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, che nervosamente agitavano i manganelli, avevano sguardi da invasati tanto che qualcuno diceva “ma sono drogati”). Un numero esagerato di digossini, 40/50?, infiltrati in tutta la piazza che “scrutavano”-“ascoltavano”, per “prevenire” chissà quale sommossa popolare. Nessun giornalista ha “notato” la manovra orchestrata dalla questura che intorno alle 15.30 ha spezzato in due il fronte degli studenti, con in mezzo i lavoratori dello spettacolo proveniente da tutto il Paese, al di là delle contraddizioni interne, per impedire che vi fosse un fronte di protesta unitario e visibile, “non si può disturbare il divertimento delle signore in pelliccia”. Così come i cronisti non “notavano” l’indaffarato va e vieni della digos, da una parte all’altra della piazza, per impedire che i lavoratori e gli immigrati di via Imbonati, accorressero in supporto degli studenti, caricati vigliaccamente davanti e alle spalle.
Altro particolare “sfuggito” alle cronache dei media erano le parole di una rappresentante del Comitato Immigrati, che dall’alto di una copia in miniatura della Torre Imbonati, ricordava, tra le lacrime, la deportazione ed espulsione del marocchino sceso dalla Torre. Ma che, asciugandosi le lacrime, gridava che la lotta non era finita e che tutto questo non era frutto di leggi razziste, ma l’agire di un governo di fascisti, e che alla richiesta di parlare con il Presidente Napolitano non avevano ricevuto risposta alcuna.
Dopo le due/tre cariche la situazione è tornata “tranquilla”, ma con una strisciante tensione che si percepiva a pelle. Due le questioni rimaste in sospeso: studenti che volevano continuare a farsi sentire e il deflusso degli immigrati che giustamente diffidavano delle cosiddette forze dell’ordine, visto il trattamento subito dagli immigrati in lotta. Si è così improvvisato un corteo per condurre tutti alla metro.
In questo frangente si è innalzata di nuovo la tensione, con polizia e carabinieri che chiudevano in un imbuto i circa 200 manifestanti e ostruendo la strada verso la metro con i blindati. Una ventina diminuti di spettacolo quasi surreale che comunque non ha intimidito i presenti. Il tutto si è concluso con piccoli tafferugli con gli studenti che, giustamente, volevano portare la protesta alla vicinaFiera degli Oh Bej Oh Bej, dove qualcuno è arrivato. Dopo di che è calato il “sipario”


i compagni di Milano

6 DICEMBRE 2008- 6 DICEMBRE 2010. VOGLIAMO VENDETTA!


Due anni fa il giovane Alexis (15 anni) veniva assassinato da un poliziotto greco nel quartiere Exarchia. Da quel giorno la Grecia non è stata più la stessa...
Ormai sono due anni che la "generazione degli 800€" scende in piazza infiammando le principali città greche. I giovani scagliano la propria rabbia contro i simboli del sistema capitalista:
un sistema che incatena un'intera generazione ad una vita precaria, che taglia le pensioni agli anziani, che colpisce lo stato sociale, che sta ritornando velocemente al periodo della dittatura militare dei colonelli.

In questi due anni il movimento giovanile ribelle, studentesco e proletario ha attaccato lo stato borghese greco trovando la solidarietà del movimento operaio greco e dei lavoratori in genere.
Il precedente governo di centro-destra è caduto sotto i colpi sferrati dalla piazza, l'attuale governo di centro-sinistra è duramente contestato per continuare sul solco di quello precedente nelle sue politiche antipopolari. Dopo due anni di manifestazioni oceaniche, scioperi generali, blocchi delle frontiere, dei porti e degli aereoporti, la borghesia greca utilizza sempre più lo stumento della repressione contro il popolo greco in rivolta e principalmente contro la sua anima: i giovani.



Il 6 Dicembre in occasione dell'anniversario dell'assassinio di Alexis 3.000 persone sono scese in piazza solo ad Atene ( diventate 5000 in serata), più volte la polizia (più di 5000) ha attaccato il corteo essendo respinta e ricevendo in risposta molotov e pietre, davanti alla determinazione dei manifestanti non sono bastati i lacrimogeni e servi in divisa sono dovuti ricorrere a granate stordenti.
Alla manifestazione erano presenti cartelli contro l'attuale crisi capitalistica e le sue istituzioni internazionali con su scritto "La Grecia non è un protettorato" e "Abbasso il Fondo Monetario Internazionale", slogan anche contro l'Unione Europea. Alla fine della giornata ci sono stati 44 arresti.
La condanna dei due sbirri responsabili della morte di Alexis rispettivamente all'ergastolo e a 10 anni può essere una condanna che "fa giustizia" all'interno di questo sistema borghese, per noi non è sufficiente.

Vogliamo vendetta!
Non devono esserci più Alexis, Stefano Chucchi, Carlo Giuliani....
Cosa Vogliamo? Vogliamo tutto! Questo sistema deve essere distrutto!






Red Block

domenica 5 dicembre 2010

E' APPENA L'INIZIO...



Nelle ultime settimane gli studenti sono tornati nuovamente in campo:
si sono ripresi le strade, le piazze, i binari, le autostrade, le scuole e le università.
Come un fulmine a ciel sereno, la protesta in minor tempo rispetto alla precedente ondata del 2008 ha travolto tutto, fino ad arrivare alle porte del parlamento, assediandolo.
I governanti e i politici che giocano con il nostro futuro per il profitto della classe che rappresentano, si sono giustamente sentiti sotto assedio e gridando alla “violazione dei santuari della democrazia” sono ricorsi al “monopolio della violenza” che detengono, la repressione tramite la sbirraglia.
In queste settimane centinaia di migliaia di studenti hanno visto con i loro occhi lo stato in azione contro chi protesta per difendere diritti fondamentali come quello allo studio.
Ma ha ancora senso parlare di “diritto allo studio”?
Anche se la riforma non fosse approvata già le rette universitarie escludono per censo i figli dei proletari e delle masse popolari, in questi anni c’è stato un progressivo aumento delle rette.
A tutto ciò si è aggiunto l’altrettanto progressivo aumento dei corsi di laurea a numero chiuso fino ad arrivare all’inizio di questo anno accademico dove ormai la totalità dei corsi ha uno sbarramento numerico. Anche i servizi come le mense, ad esempio, sono affidate a ditte esterne appaltatrici con il conseguente lievitamento dei costi per lo studente.
Ciò da un lato nega a molti studenti di poter accedere liberamente ai corsi per cui vorrebbero studiare, dall’altro solo i figli della borghesia possono permettersi di pagare corsi di preparazione privati pre-test alcuni dei quali addirittura durano un intero anno e costano migliaia di euro!
Oltre la selezione di classe appena descritta anche l’istruzione che viene impartita è di classe, ovvero al servizio della classe dominante.
L’istruzione dalle scuole alle università ormai ha un’impostazione nozionistica che non sviluppa la capacità di ragionamento dello studente in senso critico ma serve per sfornare la futura classe dirigente al servizio di questo sistema, alcuni argomenti scomodi vengono tagliati dai programmi, il revisionismo storico è imperante ed è difeso ideologicamente non solo da destra ma anche da “sinistra”, vedi l’ormai annoso falso storico bipartisan delle foibe solo per citare il più noto.
In queste settimane l’autorganizzazione dal basso degli studenti ha spaventato oggettivamente la classe dominante ed i suoi rappresentanti. Partendo dall’alto la Marcegaglia a nome della Confindustria ha detto più volte che al di là della crisi di governo questa riforma va fatta, già questo è indicativo di quanto questa riforma sia al servizio dei padroni e delle imprese.
Il governo è ricorso da un lato al manganello e dall’altro alla propaganda di regime ( ridicola la Gelmini su youtube che parla di “protesta di pochi e strumentalizzati dai centri sociali e dalla sinistra”), la finta opposizione che ogni qual volta che ci sono movimenti d’opposizione sociale cerca di metterci il cappello per i propri fini elettoralistici ( vedi Bersani e Vendola sui tetti insieme ai ricercatori).
Nonostante tutto ciò ancora il movimento studentesco prosegue la sua corsa da solo, senza partiti e sindacati di palazzo, e nonostante le violente aggressioni poliziesche a Milano, Firenze, Bologna, Roma e Napoli ( in particolare al San Carlo), continua selvaggiamente a invadere strade e palazzi simbolo del potere e del paese ( i monumenti artistici dal Colosseo alla Torre di Pisa).
Le prime vittorie in seguito alle grandi mobilitazioni radicali sono state il ritardo della approvazione alla camera, e dopo la sua approvazione e la continuazione delle mobilitazioni, la posticipazione della discussione al senato a dopo il 14, giorno della fiducia al governo.
Adesso è necessario il passo in avanti.
La storia (anche recente come in Grecia) insegna che i movimenti giovanili e studenteschi sono quel valore aggiunto che permettono ai grandi movimenti sociali di far cadere i governi come minimo, ma anche di fare le rivoluzioni.
È necessario che il movimento studentesco prosegua per questa via e si unisca ai lavoratori in lotta, dagli operai fiat, ai disoccupati e così via.
Solo gli operai e gli studenti uniti nella lotta possono dare la spallata definitiva a questo governo marcio e corrotto e proseguire senza farsi irreggimentare dalla “sinistra” istituzionale dei Bersani-Vendola-Di Pietro per non parlare di Fini che si riscopre Berlusconiano dopo tanti governi al fianco del puttaniere pedofilo. Una volta giunti al potere, questi signori farebbero le stesse politiche antiproletarie e antipopolari, già li abbiamo visti all’opera diverse volte.

Adesso basta!

Che il 14 sia una grande giornata di lotta radicale, fuori dalle (loro) regole con blocchi selvaggi e attacchi ai palazzi del potere!

Che dopo il 14 si lanci lo sciopero politico generale contro i padroni responsabili della crisi e i loro governi!

News dal movimento studentesco di Cosenza

Riceviamo e pubblichiamo,
dal blog dei compagni di militanz

la protesta studentesca a cosenza, cronistoria.


Giorno 25 novembre un sit-in convocato alle pensiline antistanti l’università si trasforma velocemente in un’occupazione temporanea delle stesse e della strada, bloccando così il transito ai mezzi di trasporto. Nessuno può più ignorare la rabbia degli studenti, i quali organizzatisi in corteo raggiungono l’aula magna dell’ università dove si stava svolgendo un consiglio di facoltà aperto, indetto dalla facoltà di scienze politiche. Alla fine della discussione gli studenti decidono di occupare l’aula magna.
L’ occupazione prosegue ad oltranza per tutta la settimana successiva, vedendo momenti di discussione partecipati da soggettività affini agli universitari, primi fra tutti gli studenti delle scuole superiori, insieme ai quali viene anche organizzato un volantinaggio capillare in tutti gli istituti di Cosenza e Rende il sabato mattina.
Il passo successivo è la partecipatissima assemblea di ateneo svolta lunedì 29, nel primo pomeriggio. Questa giornata ha visto un migliaio di studenti determinarsi per innalzare il livello del conflitto occupando il rettorato, centro nevralgico dell’amministrazione. Inoltre l’assemblea si è data appuntamento per il giorno successivo, con l’obiettivo di riversare la contestazione al di fuori delle mura universitarie, decidendo dunque di bloccare strade e piazze nel giorno della discussione alla camera del ddl Gelmini.
Il 30 novembre migliaia di persone, quasi settemila tra studenti universitari e medi, riempiono il piazzale antistante l’ aula magna e proseguono in corteo, in modo determinato, arrabbiato e rumoroso. “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città” è lo slogan che più di tutti scandisce il passo dei manifestanti, ma non mancano intonazioni di bandiera rossa, slogan antifascisti e di solidarietà alle lotte di precari e migranti. Raggiunto l’imbocco dell’autostrada, presidiato da un cordone della celere, il corteo scalpita per proseguire nel proprio percorso, facendo capire che se non gli sarà aperto il passaggio se lo aprirà da solo. Dopo pochi minuti, vista la grandezza e determinazione del corteo, quando questo inizia ad avanzare il cordone della celere è costretto a retrocedere, e gli studenti invadono l’autostrada A3. Il blocco del traffico perdura fino alle 14.30 quando si esce dall’ autostrada e ci si ridirige verso l’università, invadendo anche la statale 107.

L’ assemblea del pomeriggio ha visto ancora una ricca partecipazione e sono cosi proseguite le occupazioni, nonostante l’approvazione del ddl alla camera.
Mercoledì l’aula magna ha ospitato, oltre all’assemblea permanente, un dibattito aperto sulle dinamiche della costruzione del ponte sullo stretto di Messina, aprendo così alle tematiche ambientali che più incidono negativamente sul nostro territorio.Nella giornata di giovedì si è discusso approfonditamente della crisi e di come questa sia collegata strettamente al precariato diffuso. L’ assemblea serale ha deciso di disoccupare il rettorato in modo da poter concentrare le forze nella mobilitazione delle singole facoltà, puntando all’obiettivo del blocco totale della didattica. A tal fine già venerdì mattina si è svolta nella facoltà di scienze politiche una assemblea autoconvocata che si è organizzata in vista della prossima settimana.L’ intero movimento sta in questo momento spingendo per il blocco totale dell’università e quindi della didattica, ci si sta organizzando in gruppi di lavoro e di facoltà per rendere l’azione il più capillare, incisiva e conflittuale possibile, in vista anche (ma non solo!) della giornata di mobilitazione del 14 dicembre.

Movimento Studentesco Unical

sabato 4 dicembre 2010

Continuano le mobilitazioni contro il ddl Gelmini.



Da Palermo, una settimana di lotte:
La notte tra Lunedì 29/11 e Martedì 30/11, contemporaneamente vengono appesi 30 manichini nei pressi del rettorato e vengono scaricati sacchi dell'immondizia davanti l'ingresso dell'ex provveditorato agli studi.
Martedì 30/11 blocchi stradali e manifestazioni non autorizzate hanno letteralmente paralizzato la città. Come nei giorni precedenti gli studenti medi sono usciti dalle loro scuole con cortei spontanei ricongiungendosi nella centrale Piazza Croci per poi proseguire in corteo per le vie del centro bloccandolo. Gli universitari in mattinata hanno occupato la Cattedrale e in seguito una parte si è diretta verso Via Regione Siciliana (il tratto autostradale che attraversa la città) bloccandola, bruciati anche dei copertoni. Un altro spezzone universitario si è diretto verso quello degli studenti medi bloccando il porto, arterie principali della città e in seguito la stazione ferroviaria Notarbartolo.
Complessivamente sono scesi in piazza 50.000 studenti e studentesse.
Dopo un' intera giornata di cortei, alla notizia dell'approvazione del ddl in serata, circa 200 studenti prettamente universitari, hanno occupato la sede del comune a Piazza Pretoria.
Gli occupanti si sono riuniti in assemblea nel salone del consiglio comunale, presente una larga rappresentanza delle varie facoltà palermitane tra cui studenti di lettere e filosofia occupata, scienze occupata e accademia di belle arti nonché una rappresentanza di studenti medi di varie scuole. L'assemblea ha deciso all'unanimità di proseguire le occupazioni di scuole e facoltà almeno fino al 14 (quando si voterà la fiducia al governo) con il fine di organizzare una grande mobilitazione contro il governo.
Mercoledì 01/12sera un corteo di circa 200 studentesse e studenti partito dalla facoltà di scienze politiche ha bloccato nuovamente il centro storico dalle 20:00 alle 22:00.
Giovedì 02/12: si intensifica la protesta con l'occupazione dell'Accademia di Belle Arti che ha sede nel palazzo storico Santa Rosalia e l’occupazione di Architettura. Questo è il breve comunicato degli studenti dell’Accademia di Belle Arti: “Saluti di lotta dall'accademia occupata di Palermo a tutti gli studenti che lottano attivamente per dare la spallata a questo governo. Questa mattina abbiamo occupato a maggioranza ed è in corso la strutturazione di una didattica autogestita e l'apertura degli spazi dell'accademia alle soggettività esterne. Ci teniamo a precisare che all'accademia vi è il blocco totale delle lezioni. L'accademia da ora è una base di lotta 24 ore su 24. Seguiranno comunicati e documenti. Fate girare.”
Venerdi 03/12: Cortei, occupazioni, striscioni e cori: oggi gli studenti palermitani sono scesi nuovamente in piazza contro la riforma Gelmini, paralizzando ancora la città. Un sit-in nella centralissima piazza Politeama, decine di studenti distesi a terra all'incrocio tra via Emerico Amari e via Ruggero Settimo, un blitz a Ingegneria per bloccare la cerimonia del «Premio nazionale all'Innovazione» e un altro nel teatro Massimo. Un corteo formato da circa duemila ragazzi, poi, ha paralizzato il traffico per le vie del centro di Palermo, bloccando le auto in piazza Indipendenza e corso Vittorio Emanuele, davanti alla Cattedrale. Sentendo i cori degli studenti molti negozianti sono usciti battendo le mani e la gente si è affacciata ai balconi.
da Palermo a Torino centinaia di migliaia di studenti rispondono con la lotta alla propaganda del governo e dei suoi lacchè.
Quando Berlusconi dice che gli studenti sono a studiare e non vanno in piazza, forse si riferisce ad un' infima minoranza figlia dell'alta borghesia che è già predestinata per sua appartenenza di classe ad essere futura classe dirigente (sfruttatrice) non di certo a quelle centinaia di migliaia che sono figli dei lavoratori e del popolo, chi in sostanza sono escluse per censo dal "diritto allo studio". Questa riforma classista colpisce i figli del proletariato e della classe lavoratrice a cui si vorrebbe fare pagare quest'ultima crisi capitalistica.
Finalmente anche in Italia, dopo la Grecia, la Francia e la Gran Bretagna, gli studenti scendono in massa contro un sistema sociale che" produce" solo disoccupazione, miseria e guerre...
Come a Londra, anche a Roma si assaltano i palazzi del potere, i "santuari della democrazia"( borghese) così come li chiamano i vertici delle forze dell'ordine ed il ministro dell'interno Maroni.
La "democrazia" che fa gli interessi dei grandi banchieri e capitalisti a discapito dei diritti conquistati dopo decenni di lotta.
Di fronte questo scempio sociale e ad un governo formato da veline con a capo il grande puttaniere Berlusconi , assaltare il palazzo che consacra questo stato di cose presenti è il minimo che possiamo fare.
Come abbiamo gridato numerosi in questi giorni:
Cosa vogliamo? Vogliamo tutto! Questo sistema deve essere distrutto!
È necessario che gli studenti siano affiancati dai lavoratori per dare una spallata e fare cadere questo governo. È necessario lo sciopero generale subito!
Ribellarsi è giusto!
Red block
Palermo 02/12/2010

sabato 27 novembre 2010

CONTINUA LA MOBILITAZIONE STUDENTESCA!

Anche ieri estesa mobilitazione degli studenti dal Nord al Sud contro riforma Gelmini/governo

TORINO, 26 NOV - Alcune centinaia di studenti hanno bloccato in serata l'ingresso del Teatro Regio di Torino, dove è in programma la cerimonia d'apertura del Torino Film Festival. Gli studenti scandiscono slogan e mostrano cartelli e striscioni contro la riforma dell'Università proposta dal ministro Gelmini e di solidarietà ai lavoratori dello spettacolo. Una delegazione ha incontrato Alberto Barbera, direttore del Museo del Cinema di Torino. La manifestazione si sta svolgendo senza incidenti, nè tensioni
BOLOGNA Ulteriore azione comunicativa a Bologna da parte degli occupanti della Facoltà di Lettere e Filosofia. Blitz a Palazzo d’Accursio, sede storica del Comune di Bologna affacciata su piazza Maggiore, con comunicazione radicale contro il ddl Gelmini e il governo Berlusconi! Attivisti e attiviste della Facoltà di Lettere occupata hanno deciso oggi di continuare con un’azione comunicativa la protesta cittadina contro il ddl Gelmini. Ad essere stato temporaneamente occupato è un luogo simbolo della città, Palazzo D’Accursio, dalle finestre del quale sono stati appesi striscioni con scritte come: “Con voi la cultura è ruderi come Pompei, con noi l’alto della Torre di Pisa e della Mole Antonelliana”. Numerosi i cori che chiedevano le dimissioni del Governo, urlati da un capannello creatosi spontaneamente sotto le finestre dell’edificio.
E’ stato lanciato il corteo del 30 novembre prossimo, giorno in cui il ddl Gelmini dovrebbe avere la sua approvazione finale al Senato. Un corteo fondamentale, che in coordinamento con tantissime altre realtà in tutto il paese cercherà di dare una spallata decisiva al percorso della non-riforma e al governo Berlusconi
MESSINA RICERCATORI MESSINA 20 MINUTI SU CAMPANILE DUOMO Non si ferma la protesta dei ricercatori universitari, oggi in coincidenza del classico appuntamento delle 12 che richiama ogni giorno centinai di turisti, hanno simbolicamente occupato per 20 minuti il campanile del Duomo. Per strada un migliaio di studenti delle scuole cittadine ha manifestato in segno di solidarietà
NAPOLI CORTEO SELVAGGIO E SCONTRI CON LA POLIZIA, STUDENTI TENTANO DI ARRIVARE ALLA PREFETTURA DOVE SI TROVA BERLUSCONI IN QUESTO MOMENTO
-PRESIDIO A PIAZZA PLEBISCITO aspettando berlusconi che esce dalla prefettura cariche della polizia: UNO STUDENTE FERMATO piazza del plebiscito che da piazza pubblica è diventata piazza privata...-17.30 sta diluviando...Berlusconi protetto da cordoni della Polizia! LA CITTA' TI RIFUTA! di monnezza ce ne abbiamo ababstanza! BLOCCHIAMO LA RIFORMA GELMINI, PRE(TE)NDIAMO CIO' CHE CI SPETTA!-FACCIA A FACCIA TRA STUDENTI, DISOCCUPATI E MOVIMENTI A P.ZZA TRIESTE E TRENTO CON LA POLIZIA. VOGLIONO IMPEDIRCI D ARIRVARE IN PREFTTURA PER CONTESTARE BERLUSCONI!-17.00 SIAMO FACCIA A FACCIA CON LA POLIZIA CHE SBARRA L'ACCESSO A PIAZZA TRIESTE E TRENTO, POCO PRIMA DELLA PREFETTURA!-RIFORMA GELMINI, MONNEZZA, LAVORO, DIRITTI non deleghiamo nulla a NESSUNO (governo e opposizione). UNICA SOLUZIONE, AUTORGANIZZAZIONE!-STUDENTI, DISOCCUPATI E MOVIMENTO VERSO LA PREFETTURA IN CORTEO PER RAGGIUNGERE BERLUSCONI!-16.35 il corteo degli studenti e dei disoccupati ha già raggiunto VIA ROMA, strada storicamente negata ai cortei!!!-STIAMO PARTENDO ORA DA GIUSSO...AGGIORNAMENTI IN DIRETTA! BERLUSCONI IN PREFETTURA!!Alle 15.00 un’assemblea molto partecipata, tenutasi nell’università occupata, ha deciso di portare la rabbia al di fuori delle mura degli atenei. Centinaia di studenti e studentesse sono partite con un corteo non autorizzato percorrendo le strade della città: un blitz al Maschio Angioino, la rottura della “normalità” dello shopping pre-natalizio nella rinomata Via Roma, la protesta contro la Provincia, tra i colpevoli della cosiddetta emergenza rifiuti, la contestazione ad un convegno dell’estrema destra locale (rinfoltiti dalla presenza di noti esponenti della maggioranza regionale), la confluenza con un presidio dei disoccupati Bros, hanno caratterizzato questo pomeriggio di lotta.
PERUGIA CORTEO E NUOVE OCCUPAZIONI Decine di studenti stanno raggiungendo, in corteo il centro storico di Perugia nell'ambito delle diverse iniziative di protesta contro il ddl Gelmini in corso in questi giorni. Secondo i promotori, al corteo partecipano circa 200 persone. «Da poco è arrivata la notizia che non ci sono fondi e che quindi non c'è alcun beneficiario per le borse di studio - ha spiegato uno dei manifestanti - e quindi la rabbia degli studenti è esplosa in questo modo». Prosegue intanto l'occupazione dell'Aula magna nella facoltà di lettere e da oggi pomeriggio alle 15 è stato anche occupato il collegio di agraria.
PALERMO OCCUPATA FACOLTÀ SCIENZE POLITICHE DI PALERMO Gli studenti di Scienze politiche di Palermo hanno deciso. nel corso di un'assemblea, di occupare la facoltà, dopo che ieri alcuni ragazzi erano saliti sul tetto dell'edificio di via Maqueda che ospita la facoltà. «L'occupazione - si legge in un documento degli studenti - deve esser vista in un'ottica di continuità con le forme di conflitto che giornalmente attraversano l'Italia: dalle lotte per un lavoro stabile, a quelle dei migranti per la cittadinanza. Non accetteremo mai una legge che precarizza le nostre vite e che dispone illeggitimamente del nostro futuro e dei nostri sogni». Da stasera la facoltà ospiterà dibattiti «per dimostrare - dice il documento - che l'occupazione non è una forma di protesta vuota e fine a se stessa, ma vuole essere un momento di conflitto e di riappropriazione. Ancora più crisi, sempre più conflitti».
MILANO Decine di striscioni con scritto 'Blocchiamo il Ddl Gelmini. Dimettetevi tuttì sono apparsi sulle facciate di numerose scuole superiori di Milano e provincia. A comunicarlo è il Coordinamento dei Collettivi studenteschi che elenca gli istituti Rosa Luxembourg, Vittorio Veneto, Parini, Tenca, Severi, Marie Curie, Itsos Satiner, Boccioni, Virgilio, Manzoni, Hajeck come alcune delle scuole che hanno partecipato all'iniziativa di oggi contro la riforma.
Inoltre, martedì 30 novembre, giorno della discussione alla Camera del disegno di legge che porta il nome del ministro all'Istruzione, gli studenti scenderanno ancora in piazza per un nuovo 'No Gelmini Day'. Lo stato di agitazione del mondo della formazione prosegue con le autogestioni e occupazioni delle scuole. Gli studenti dell'istituto tecnico Pasolini di Milano e il liceo Erasmo da Rotterdam di Sesto San Giovanni, afferma il Coordinamento in una nota, hanno occupato oggi le due scuole, mentre prosegue l'occupazione allo scientifico Donatelli di Milano, così come le autogestioni allo scientifico Galileo Galilei e all'artistico Hajeck di Brera
VENEZIA OCCUPATA BASILICA SAN MARCO VENEZIA, 26 NOV - studenti hanno preso possesso oggi della balconata centrale della Basilica di San Marco a Venezia, per protesta contro il decreto di riforma dell'Universita'.I manifestanti, che hanno srotolato un paio di striscioni con slogan contro la politica del governo per gli atenei, sono rimasti sulla Basilica per circa un'ora, controllati dalle forze di polizia. I dimostranti sono rimasti per questo tempo sul terrazzo della facciata principale della Basilica, dove vi sono i quattro cavalli di bronzo dorato e argentato.
LecceGli universitari prendono d’assalto alcuni luoghi simbolo della città. Stamane, uno striscione si è “materializzato” sul tetto di uno dei palazzi affaccianti su Piazza Sant’Oronzo, per sparire, volutamente, poco dopo, recante lo slogan: “Il diritto allo studio non ce lo Ruby”. In una nota degli studenti occupanti l’università in queste ore, si legge: “I soldi per le scuole e le università pubbliche scompaiono improvvisamente, salvo poi ricomparire magicamente per quelle private; scompaiono le rappresentanze studentesche e dei lavoratori, compaiono i manager esterni; scompaiono i ricercatori strutturati e compaiono i precari a vita. Restano invece i privilegi dei baroni e la falsa meritocrazia.”
PISA STUDENTI OCCUPANO RETTORATO Gli studenti universitari pisani hanno occupato il Rettorato. Decine di loro sono entrati nel Palazzo alla Giornata per chiedere al rettore, Massimo Augello, di sospendere la didattica in tutto l'Ateneo, lunedì e martedì, quando il Ddl Gelmini tornerà in Parlamento. Gli universitari hanno raggiunto la sede del rettorato dopo un lungo corteo iniziato nella tarda mattinata e che ha percorso le vie del centro, toccando le varie facoltà. Con il passare delle ore il numero dei partecipanti è andato aumentando; nell'ultimo tratto erano almeno 1500. Il corteo degli studenti, arrivato sul Lungarno, ha paralizzato il traffico nel centro della città.
TRENTO studenti in presidio attendono arrivo di Maroni TRENTO, 26 NOV - Alcune decine di studenti hanno inscenato una protesta contro il decreto di riforma universitaria oggi a Trento, davanti all'auditorium Santa Chiara, dove per le 17.00 è atteso il ministro dell'interno Roberto Maroni. Maroni è in arrivo per presenziare alla consegna delle medaglie d'oro al valor civile alla memoria dei quattro soccorritori trentini morti nella notte del 26 dicembre 2009 nel tentativo di aiutare due turisti, che persero a loro volta la vita. Tra i manifestanti, ai quali le forze dell'ordine bloccano l'accesso all'auditorium,
siena SIENA, 26 NOV - Un gruppo di una decina di studenti ha esposto uno striscione con la scritta 'Resisterè da una finestra del Palazzo Comunale di Siena, come forma di protesta nei confronti della Riforma Gelmini. Gli studenti, appartenenti al gruppo Dimensione autonoma studentesca, parlano di «occupazione del Palazzo Comunale». In realtà sono entrati nel Museo Civico, si sono affacciati a una trifora al primo piano del Palazzo Comunale, hanno steso lo striscione per qualche minuto e poi sono stati bloccati dall'arrivo degli agenti della Digos, che hanno sequestrato lo striscione. Si tratta degli stessi studenti che ieri mattina avevano provato a esporre la stessa scritta sulla Torre del Mangia, prima dell'intervento degli agenti. Ci avevano riprovato questa mattina, causando ancora una volta la chiusura al pubblico del monumento, prima dell'azione delle 14 nell'adiacente Palazzo Comunale. Prosegue intanto in città la protesta studentesca: dopo la facoltà di Lettere e il complesso che occupa sia Giurisprudenza che Scienze Politiche, oggi è stata decisa l'occupazione delle facoltà di Ingegneria e Scienze Matematiche Fisiche NaturaliL'AQUILA ASSEMBLEA SUL TETTO SOTTO LA NEVE Arriva anche sui tetti delle poche sedi universitarie agibili dell'ateneo dell'Aquila la protesta contro il Ddl Gelmini che ha portato mobilitazioni e tensioni in tutta Italia. Studenti di Lettere e Filosofia, nonchè del Polo Scientifico di Coppito sono saliti sui tetti ed hanno esposto striscioni contro la riforma, senza però mettere in atto alcuna forma di occupazione. Per quanto riguarda il polo scientifico di Coppito, gli studenti esposti gli striscioni sono scesi; nell'altra facoltà, provvisoriamente in un'ex palazzina industriale, studenti docenti e ricercatori, un centinaio nel complesso, sono rimasti sulla terrazza per un'assemblea straordinaria, sfidando nevischio e basse temperature. Anche in questo caso le lezioni per chi vuole stanno procedendo regolarmente. Le motivazioni della protesta sono le stesse degli altri atenei: si combatte una privatizzazione di fatto dell'università italiana, il rischio di aumento del precariato e l'affermazione «che il potere dei baroni resta inalterato». Ma all'Aquila, colpita dal terremoto del 6 aprile 2009, la mobilitazione di studente e docenti è anche motivata a causa di una università a forte rischio non solo per il terremoto ma anche per la crisi economica straordinaria conseguente.
PALERMO; STUDENTI IN CATENE SU STATUA LIBERTÀ Anche a Palermo la protesta degli studenti contro la riforma Gelmini sta «salendo». Tre studenti si sono arrampicati questa mattina sull'obelisco della statua della libertà, in piazza Vittorio Veneto, e si sono incatenati, mentre i loro compagni continuano a fare il girotondo della piazza, che è stata simbolicamente occupata. A protestare sono gli alunni dei licei Meli e Galilei, che stanno bloccando il traffico nella rotonda all'inizio del viale della Libertà, uno dei principali assi viari della città. Ieri gli studenti palermitani avevano dato vita a diversi cortei, occupando simbolicamente anche l'ingresso del porto e la stazione centrale, dove il traffico ferroviario era rimasto paralizzato per circa un'ora.
GENOVA STUDENTI OCCUPANO STAZIONE E CHIEDONO SCIOPERO GENERALE SUBITO Un migliaio di studenti tra universitari e delle medie superiori hanno occupato la stazione ferroviaria di Genova Principe, a Genova. Tra gli striscioni stesi sui binari, 'Nell'ignoranza la sottomissionè e 'Sciopero generale subitò.
UDINE - Continua a Udine l'occupazione del Rettorato dell'Università da parte degli studenti, iniziata ieri per protesta contro il ddl Gelmini e i tagli alla ricerca. «La prima notte è passata in tranquillità - ha riferito all'ANSA Joshua Cesa, portavoce degli studenti - abbiamo ricevuto una visita dal rettore Cristiana Compagno, che ci mette a disposizione gli spazi per riunirci e solidarizza con le motivazioni della nostra protesta, che è comunque pacifica e ordinata». Davanti alla sede del rettorato, nel centro di Udine, prosegue il volantinaggio rivolto alla cittadinanza e alla popolazione studentesca. «Questo pomeriggio - ha annunciato Cesa - ci sarà un'assemblea tra noi ma aperta a tutti, in cui continueremo con la nostra analisi della riforma e con lo studio di nuove iniziative di formazione interna all'università, di informazione verso l'esterno e di protesta».
COSENZASono in assemblea permanente gli studenti dell'Università della Calabria che da ieri occupano l'aula magna dell'ateneo per protestare contro la riforma Gelmini. Gli studenti hanno invitato i presidi delle facoltà a sospendere le lezioni ma al momento l'attività sta proseguendo regolarmente. All'occupazione dell'aula magna stanno partecipando gli studenti di tutte le facolta. Durante la notte una cinquantina di loro hanno organizzato una assemblea durante la quale si è discusso della riforma e della protesta in corso. Nelle prossime ore sono previste una serie di riunioni durante le quali saranno decise le iniziative da attuare per lunedì e martedì che rappresenteranno i due giorni principali della protesta studentesca. Per lunedì pomeriggio, in particolare, è già stata fissata una assemblea generale di tutto l'Ateneo. «Stiamo utilizzando questi giorni - sostengono gli studenti - per organizzare le iniziative da attuare lunedì e martedì che saranno i giorni cruciali per la riforma Gelmini. Nell'aula magna occupata stiamo svolgendo riunioni ed assemblee».
URBINOSTUDENTI OCCUPANO MAGISTERO Al termine della «Notte della ricerca», promossa dai ricercatori dell'Università 'Carlo Bò di Urbino, l'Assemblea permanente degli studenti universitari ha occupato il Nuovo Magistero, in via Saffi. Alle 2 del mattino un centinaio di studenti ha preso possesso delle aule, dove l'occupazione proseguirà almeno fino a martedì 30, quando la Camera dovrebbe votare il ddl Gelmini. «La mobilitazione - ha spiegato Stefano Paternò, presidente del Consiglio degli studenti - è contro la riforma Gelmini e il definanziamento del diritto allo studio in Italia». Interrotte l'attività didattica e amministrativa, con un'assemblea generale in programma oggi alle 16. Fra le richieste, una riduzione dei tagli alle borse di studio Ersu, e la ristrutturazione dei collegi che ospitano i fuori sede. Nei giorni scorsi un gruppo di studenti della 'Carlo Bò aveva percorso a piedi i 100 km che separano Urbino ad Ancona per concludere la marcia di protesta partecipando alla manifestazione regionale del 17 novembre contro i tagli all'istruzione e alla formazione
TORINO CONTINUANO OCCUPAZIONI SEDI ATENEO Continuano le occupazioni degli atenei a Torino contro la riforma Gelmini. Dopo i cortei di ieri, che hanno comportato blocchi stradali e alla circolazione ferroviaria, oltre all'occupazione della Mole Antonelliana, per oggi non sono annunciati particolari iniziative degli studenti anche se i presidi dovrebbero continuare almeno fino a martedì, quando è annunciata l'esame della riforma in Parlamento. Al momento restano occupati Palazzo Nuovo, con un presidio sul tetto, e alcune aule del Politecnico e delle Facoltà Scientifiche, oltre al liceo classico 'Giobertì.
CATANIA: Succede di tutto in una ordinaria giornata di novembre. Sull´onda delle proteste che hanno portato all’occupazione di diversi atenei dello stivale, anche Catania continua a mobilitarsi. Dopo le occupazioni della Facoltà di Fisica e dell´Aula A13 dei Benedettini, a partire dalle 11,30 circa di oggi un centinaio di studenti di Scienze Politiche hanno occupato l’incrocio tra via Ventimiglia e via Vittorio Emanuele II paralizzando il traffico e protestando in questo modo contro la riforma Gelmini da poco approdata alle Camere.
Le forze dell’ordine stanno raggiungendo il luogo della protesta. Il traffico è attualmente bloccato in tutti i sensi di marcia presso l´incrocio all´altezza di Piazza Cutelli e, progressivamente, fino alla stazione centrale, dove sono presenti gli autobus municipali. Fino a questo momento non si registrano scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Per qualsiasi altra informazione in merito, vi terremo aggiornati.
ORE 14:30Dopo il blocco di stamane in via Vittorio Emanuele che per un´ora ha congestionato il traffico della città in una delle sue più importanti arterie, tuti gli studenti sono attualmente in assemblea permanente presso l´aula B della Facoltà. Nuovo concentramento fissato per le ore 15:00 in Facoltà
http://www.ateneinrivolta.org/rivolta/26-novembre-continua-la-moblilitazione-assemblee-sit-e-occupazioni-tutta-italia

giovedì 25 novembre 2010

Mentre la Camera esamina il ddl Gelmini, fuori sono barricate!

Mentre la Camera esamina il ddl Gelmini, fuori sono barricate!

Mentre dentro i palazzi del potere i politicanti di vari partiti pensano al futuro governo e a spartirsi poltrone, ministeri ecc. in tutto il paese monta la rivolta studentesca.
Oggi era in esame alla camera il ddl Gelmini per la sua approvazione. La crisi di governo e le proteste hanno fatto si che la votazione finale avverrà martedì prossimo.
La settimana scorsa centinaia di licei e facoltà si sono mobilitati contro la riforma entrando in occupazione o organizzando altre forme di proteste.
Palermo e Torino sono state le città dove in assoluto vi sono state più occupazioni.
A Palermo (da dove scriviamo), dopo anni e anni finalmente assistiamo a forme di proteste radicali, dopo i primi cortei autunnali sembrava che il movimento si stesse spegnendo, invece inaspettatamente una dopo l’altra tutte le scuole palermitane sono entrate in agitazione.
Parte il liceo classico Garibaldi, storicamente all’avanguardia nel movimento studentesco palermitano, subito dopo lo scientifico Cannizzaro e a seguire il liceo classico Umberto I, il liceo scientifico Einstein, l’ex magistrale Regina Margherita, l’industriale Vittorio Emanuele III e Alessandro Volta, l’artistico Catalano, i commerciali Crispi e Pareto, il classico Meli infine; proprio tutte le scuole attualmente sono in occupazione o autogestione. Quest’ondata di proteste ha portato un fresco vento di ribellione al movimento studentesco palermitano ma anche a livello nazionale la notizia che tutti gli istituti medi superiori palermitani fossero in agitazione ha giovato sicuramente. Finalmente si è data la giusta risposta a chi da anni si oppone alle occupazioni, gli studenti hanno dimostrato che negli istituti occupati da un lato si sono organizzate iniziative come assemblee, gruppi di studio, cineforum ecc, dall’altro sono state delle vere e proprie basi organizzative per la grande mobilitazione di stamattina dove migliaia di studenti medi e universitari hanno bloccato la città…
A Palermo : vi sono stati più cortei non autorizzati tra cui principalmente due: uno organizzato dalla rete dei collettivi studenteschi partito dal Liceo Classico Umberto, a cui si è unito lo scientifico Einstein e via via altre scuole, che si è diretto verso il porto della città bloccandone l’ingresso.
L’altro partito dalla cittadella universitaria con la presenza del Coordinamento Universitario in Lotta (Accademia di Belle Arti, Scienze Politiche, Giurisprudenza e Medicina) e del collettivo universitario autonomo di Lettere e Filosofia che si è diretto verso la stazione centrale bloccando per più di un ora i treni (11 treni regionali cancellati).
Il tentativo dei neofascisti di “studenti in movimento” di incanalare gli studenti in sit-in improduttivi di fronte la sede della provincia e del provveditorato, tanto per fare quattro chiacchiere con i loro padrini e colleghi di partito che siedono sulle poltrone degli assessorati, non è riuscito. Molti studenti sotto la sede della provincia sentito cosa stava accadendo negli altri cortei li hanno raggiunti lasciando come dei fessi i prodi camerati che hanno invocato le cariche, che non sono arrivate, contro gli studenti che occupavano i binari. Infine dopo ore di blocchi in tutta la città un corteo capeggiato dal coordinamento universitario in lotta e dalla rete dei collettivi si è diretto a piazza politeama tenendo una grande assemblea pubblica cittadina. L’altro con gli studenti medi palermo ed il CUA si è diretto verso la facoltà di lettere dove anche li si è tenuta una grande assemblea.
Al di là delle sigle e delle aree politiche oggi tutti gli studenti sono stati accomunati dalla radicalità della lotta che ha paralizzato la città.
E nelle altre città?
Roma: Ieri grande giornata di lotta che ha visto l’assalto del palazzo del senato, al grido di “dimissioni!”. Ne è seguito uno scontro con i servi in divisa con il bilancio di 2 compagni arrestati e quasi 30 denunciati a cui va la nostra solidarietà e di 8 carabinieri feriti.
Oggi altra manifestazione con blocco della capitale e assedio della Camera dei Deputati dov’era in corso la discussione parlamentare.

Sempre ieri a Torino i ricercatori e gli studenti salgono sui tetti del politecnico, di Palazzo Nuovo e delle facoltà di chimica e fisica. Anche a Palermo, Ancona, Cagliari, Sassari e altre città si occupano i tetti di varie facoltà.
Scontri tra studenti e polizia oggi a Bologna,Firenze e Milano
A Firenze la polizia carica gli studenti che contestavano la presenza della neofascista Santanchè, uno studente ferito alla testa
A Bologna cariche contro gli studenti che hanno tentato l’ingresso in stazione ed essendo respinti brutalmente dai servi in divisa hanno dato vita a cortei non autorizzati in tutta la città
A Milano gli studenti occupano l’agenzia delle entrate lanciando uova sulla facciata ed esponendo uno striscione dal balcone. Cariche selvagge di polizia e carabinieri.
A Napoli il Collettivo Autorganizzato Universitario occupa l’orientale e gli studenti della Federico II il rettorato.
A Pisa occupata la Torre!!!

In tutte le città insomma c’è stato uno scontro frontale tra il movimento studentesco e lo Stato che ha messo in campo le sue forze repressive.

La prima vittoria è stata ottenuta: il ddl oggi non è stato approvato

Intensificare la lotta contro il governo e le sue riforme: Martedi la riforma deve essere bloccata!

Sciopero generale subito di tutti i lavoratori appoggiato dagli studenti e dalle masse popolari per dare la spallata definitiva a questo governo dei padroni!

Red BlockPalermo 25/11/2010

Chi sono i nemici degli studenti?

A parte qualche caso isolato la stragrande maggioranza dei lavoratori della scuola si è schierata al fianco degli studenti palermitani, in alcuni casi come all’Umberto I i docenti e i genitori hanno sostenuto attivamente l’occupazione partecipando alle assemblee e portando agli studenti da bere e da mangiare, tutte le aree del movimento finalmente si sono unite in questa forma di protesta radicale.
Fatto grave da segnalare, il comportamento del preside dell’Umberto I che ancora una volta riconferma la sua natura reazionaria: appena gli studenti hanno scelto a maggioranza di occupare l’istituto, il preside ha pensato bene di punire gli studenti più attivi “suggerendo” ai loro docenti di mettergli un bel 5 in condotta, al netto rifiuto dei docenti il preside avrebbe consegnato una lista di nomi alla digos. Tutto ciò, da come abbiamo appreso dai giornali e da fonti di prima mano, è stato fatto davanti la testimonianza di docenti e genitori presenti.
Il preside visto il fronte studenti-docenti-personale ata-genitori si è rimangiato tutto.
Ma ciò non basta, non dimentichiamo la condotta del preside Raffaele Antonino il mese scorso…
Già durante i famosi “fatti dell’Umberto” si era reso responsabile dell’aggressione da parte della polizia al pacifico volantinaggio antifascista chiamando prontamente la digos alla vista degli antifascisti, cosa che non fa con altrettanto zelo quando gruppi neofascisti montano banchetti davanti l’ingresso e aggrediscono gli studenti.
Ormai è chiaro che tra preside e digos corre buon sangue e che quando gli studenti si ribellano è pronto a reprimerli chiamando la polizia e usando gli strumenti stessi forniti dalla riforma, come il 5 in condotta che si dimostra un metodo per punire gli studenti più attivi politicamente e in prima linea nella lotta a difesa dei propri diritti.
Anche il preside del liceo scientifico Galilei Salvatore D’Agostino spesso minaccia gli studenti con provvedimenti disciplinari quando vi sono manifestazioni e proteste. Nonostante le minacce i ragazzi del Galilei hanno occupato dando al preside la risposta che si meritava.
Invitiamo gli studenti delle scuole palermitane a denunciare pubblicamente con volantini e locandine questi presidi fascisti e sputtanarli pubblicamente come si meritano!
Naturali alleati della polizia sono anche i fascisti, ancora una volta, come volevasi dimostrare, si schierano dalla parte del potere rappresentandone la più infima manovalanza, si legge da un comunicato di Studenti in Movimento (sigla fittizia dietro cui si cela Giovane Italia organizzazione giovanile del PDL, il partito della Gelmini) che queste proteste e occupazioni sono “politicizzate” e che negano il diritto allo studio!!!
Certo che sono politicizzate, ormai gli studenti sanno distinguere da che parte stare: se con chi è contro il governo o con chi li strumentalizza dietro false sigle… Questa è politica!
Il diritto allo studio non esiste più, lo stanno distruggendo a colpi di riforme sia da destra che da sinistra da più di 15 anni…
Il diritto allo studio ce lo riconquisteremo con la lotta, spazzando via i servi del governo come fascisti, sbirri e politicanti.
Tale comunicato arriva dopo il flop della manifestazione degli “studenti di destra” di sabato scorso che, dopo aver usato per settimane la sigla fittizia e riuscendo a mala pena a prendere in giro poche centinaia di studenti, usciti allo scoperto contavano meno di 200 studenti (che è stata la media di partecipazione ai cortei strumentalizzati dai fascisti).
A seguire del comunicato la sera stessa si è verificato un lancio di pietre contro il Regina Margherita occupato con la rottura di alcune finestre…
Oggi mentre gli studenti delle scuole occupate sono scesi in strada a migliaia bloccando la stazione e il porto, i fascisti hanno provato demagogicamente a cavalcare l’onda indicendo due cortei verso l’ex provveditorato e la provincia dove hanno fatto la solita farsa di incontrarsi con gli assessori loro colleghi di partito prendendo in giro gli studenti.
I soliti infami e servi del potere e del governo insomma…Red Block

giovedì 18 novembre 2010

BASTA PREDICARE, E' L'ORA DI AGIRE

(volantino distribuito alla manifestazione del 17 Novembre a Palermo)
Sono ormai due anni che continuiamo a parlare e scrivere volantini contro la riforma Gelmini che ormai come tutti possono verificare con gli effettivi provvedimenti già in atto distrugge l'istruzione pubblica e aumenta le file dei precari.
Lo studente adesso non ha più bisogno di sentirsi dire sempre le solite cose, ora è necessario organizzarsi e dire chiaramente quello che ci vuole: contro questo governo che ci sfrutta e ci reprime è necessaria una rivolta popolare che cacci realmente questa casta di politici al governo e anche quelli dell'opposizione e per farla è necessaria un'organizzazione giovanile rivoluzionaria.
Da troppo tempo ormai assistiamo a un continuo evolversi di lotte in tutto il mondo, dai giovani greci alle rivolte in Francia fino ad arrivare a Londra dove gli studenti hanno manifestato tutta la loro rabbia contro un governo che triplica le tasse universitarie e non assicura alcun futuro ai giovani.
E cosa hanno dichiarato gli studenti quando a Londra hanno distrutto il palazzo del partito conservatore britannico e si sono scontrati con la polizia?
E' solo il minimo che possiamo fare rispetto a quello che subiamo tutti i giorni!
Sentire queste dichiarazioni, vedere ciò che succede negli altri paesi, da un lato ci da una gioia intensa dall'altro la rabbia sale al massimo livello proprio perchè in Italia abbiamo le condizioni oggettive per ribellarci contro questa casta di politici al potere indegna che ci sfrutta, ci reprime e ci usa per i loro interessi economici e fisici (vedi i continui Bunga Bunga (orgie) di Berlusconi l'utilizzatore di donne che considera merce il corpo della donna) e invece siamo a livelli veramente indegni.

Prendiamo ad esempio la situazione palermitana, gli studenti sono allo sbando totale e si lasciano facilmente abbindolare da partiti riformisti come Rifondazione Comunista e pacifisti beceri come Socialismo Rivoluzionario che meritano realmente la cacciata da ogni manifestazione e assemblea visto che sono veri e propri sbirri di movimento che restano a guardare quando la polizia ci reprime e criminalizzano i compagni quando rispondono con la giusta violenza rivoluzionaria.
Ma non solo, anche le reti e i coordinamenti che si vengono a costituire sono giorno dopo giorno uno peggio dell'altro e non danno alcuna alternativa se non l'arretramento del movimento stesso:
Gli studenti medi sono divisi tra la Rete dei collettivi studenteschi che adotta prassi prettamente pacifiste tipiche come suddetto da Socialismo Rivoluzionario (è inutile dilungarci sull'inutilità dunque di tale prassi soprattutto in una fase politica dove la repressione è sempre più utilizzata e sarebbe necessario trasmettere il segnale che non ci spaventiamo e che le loro azioni aumentano la nostra ribellione) e il coordinamento degli studenti medi guidato dall'area autonoma (centri sociali) che propone alla riforma Gelmini l’autoriforma concetto assolutamente errato oggettivamente perché il nostro obiettivo deve essere quello di far crollare questo governo e non di creare una riforma “parallela” (tra l'altro la proposta avanzata è piuttosto una fantasia impossibile).
E poi cortesemente, siamo veramente stanchi di trasformare le manifestazioni in buffonate con questi sound system sempre presenti e controproducenti perchè deviano l'interesse dello studente a partecipare in maniera combattiva al corteo, trasformando dunque i manifestanti in ballerini sballati.
Per quanto concerne gli universitari invece al momento vi sono schierati in campo due coordinamenti: il primo è quello formato da collettivi studenteschi e associazioni già operanti all'Accademia di Belle Arti, Scienze Politiche, Medicina e Giurisprudenza insieme ad altri studenti singoli di diverse facoltà che al momento sta cercando di rilanciare il movimento combattendo il qualunquismo diffuso tra gli studenti ma non avendo ancora idee chiarissime riguardo al modo di intraprendere la lotta radicalmente e il secondo appena nato vede un avvicinamento del CUA di Lettere e Filosofia (legato all'area autonoma) a organismi più che riformisti come UDU e MdU che praticamente rappresentano la GCIL giovanile.
Tale coordinamento è veramente ridicolo sul piano di linee perchè a tal punto se si stringono tali alleanze bisogna chiedersi chi all'interno è il più radicale?
CONTRO CHI CI SFRUTTA E CI VUOLE SCHIAVI RIBELLIAMOCI!!
organizziamoci insieme in maniera realmente combattiva e determinata e facciamo dello slogan lanciato a Roma, Sciopero Generale, un punto di forza per la caduta di questo governo!

Contatti: redblock-studenti@libero.it Red Block
vedi il nostro blog: redblock-it.blogspot.com

giovedì 11 novembre 2010

RIBELLIONE DEI GIOVANI INGLESI CONTRO L'AUMENTO DELLE TASSE UNIVERSITARIE




Mercoledì un centinaio di manifestanti ha fatto irruzione nella sede del partito conservatore di Londra, nel corso di una massiccia protesta contro l’annunciato aumento delle tasse universitarie ha riunito decine di migliaia di persone. Manifestavano contro il progetto da parte della coalizione di conservatori e liberali di triplicare le tasse universitarie, hanno bruciato i cartelli, e fracassato le finestre della sede del partito Conservatore britannico al potere e si sono scontrati con la polizia. I manifestanti, con i loro volti coperti da sciarpe, hanno preso a calci le porte di vetro del palazzo, che si trova vicino al Parlamento. Alcuni hanno occupato al piano terra la zona della reception, mentre altri sono corsi sul tetto dell'edificio. I giovani hanno fracassato le finestre al piano terra e sono entrati nella 30 Millibank hall dell'edificio, che ospita la sede della formazione guidata dal Primo Ministro David Cameron, sulle rive del Tamigi, nel quartiere centrale di Westminster, secondo un giornalista AFP. Con striscioni con scritto "Stop ai tagli all'istruzione" e cori "Dicono taglio, diciamo combattere", il manifestanti sono passati davanti il Parlamento, dove i politici voteranno nelle prossime settimane per alzare i tassi massimi di istruzione a 9.000 sterline (più di 16.000 €) all'anno. La polizia, che sembrava sopraffatta dal numero elevato di manifestanti non è riuscito a fermare alcuni di loro che hanno vandalizzato gli interni e altri che sono andati anche sulla terrazza, da dove hanno lanciato gli oggetti sulla strada. I manifestanti hanno anche provocato un incendio nel palazzo, nelle cui vicinanze si sono riunite decine di migliaia di persone. Dieci persone, di cui almeno tre poliziotti, sono rimaste ferite, secondo un portavoce di Scotland Yard. Un altro portavoce della polizia ha detto che ci sono stati arresti, senza precisare il numero. In ogni caso, è stata la più grande protesta contro il governo di coalizione di conservatori e socialdemocratici arrivato al potere in maggio. Tra i tanti striscioni trasportati dai manifestanti si legge: "Stop ai tagli nel settore dell'istruzione" o "£ 9.000? Non è possibile! "In riferimento al prezzo massimo che possono pagare gli studenti al momento dell'iscrizione. "è stata una manifestazione pacifica. Abbiamo portato la nostra voce in strada ", ha detto Bernard Goyber, uno studente di storia di 19 anni. "Il 50% degli studenti non trovano lavoro, la maggior parte non possono pagare le tasse”, ha detto, lamentando la mancanza di consultazione precedente. Un’ altra studentessa è arrivata dall’ Irlanda del Nord, Anna Tennant-Siren, ha criticato i politici, che "dovrebbero togliere soldi alla gente che guadagna stipendi a sette cifre, non agli studenti che non hanno soldi. " Il governo di coalizione ha annunciato per il 3 novembre un aumento considerevole delle tasse di iscrizione nelle università inglesi prima del 2012, alcuni che potrebbe raggiungere il triplo del canone. Anche se sono attualmente limitati a £ 3.290 (5.300 dollari, 3.850 €) all'anno per alunno, il governo ha annunciato la sua intenzione di aumentare fino a 6.000 sterline (9.650 dollari, 7.000 euro) e addirittura 9.000 £ "in circostanze eccezionali ". Il numero due del governo, Nick Clegg, che ha sostituito Mercoledì Cameron nella sessione settimanale di domande al primo ministro ha difeso il piano del governo, dicendo che è "una soluzione giusta e progressista a un problema molto difficile ". L'aumento avrà effetto solo su studenti britannici e dell'Unione europea (UE), perché gli extracomunitari pagano una tassa extra e un insegnamento spesso estremamente elevato e liberamente determinato da ciascuna università.


tradotto dal blog "odio de clase" a cura di Red block