Riceviamo e pubblichiamo,
dal blog dei compagni di militanz
la protesta studentesca a cosenza, cronistoria.
Giorno 25 novembre un sit-in convocato alle pensiline antistanti l’università si trasforma velocemente in un’occupazione temporanea delle stesse e della strada, bloccando così il transito ai mezzi di trasporto. Nessuno può più ignorare la rabbia degli studenti, i quali organizzatisi in corteo raggiungono l’aula magna dell’ università dove si stava svolgendo un consiglio di facoltà aperto, indetto dalla facoltà di scienze politiche. Alla fine della discussione gli studenti decidono di occupare l’aula magna.
L’ occupazione prosegue ad oltranza per tutta la settimana successiva, vedendo momenti di discussione partecipati da soggettività affini agli universitari, primi fra tutti gli studenti delle scuole superiori, insieme ai quali viene anche organizzato un volantinaggio capillare in tutti gli istituti di Cosenza e Rende il sabato mattina.
Il passo successivo è la partecipatissima assemblea di ateneo svolta lunedì 29, nel primo pomeriggio. Questa giornata ha visto un migliaio di studenti determinarsi per innalzare il livello del conflitto occupando il rettorato, centro nevralgico dell’amministrazione. Inoltre l’assemblea si è data appuntamento per il giorno successivo, con l’obiettivo di riversare la contestazione al di fuori delle mura universitarie, decidendo dunque di bloccare strade e piazze nel giorno della discussione alla camera del ddl Gelmini.
Il 30 novembre migliaia di persone, quasi settemila tra studenti universitari e medi, riempiono il piazzale antistante l’ aula magna e proseguono in corteo, in modo determinato, arrabbiato e rumoroso. “Se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città” è lo slogan che più di tutti scandisce il passo dei manifestanti, ma non mancano intonazioni di bandiera rossa, slogan antifascisti e di solidarietà alle lotte di precari e migranti. Raggiunto l’imbocco dell’autostrada, presidiato da un cordone della celere, il corteo scalpita per proseguire nel proprio percorso, facendo capire che se non gli sarà aperto il passaggio se lo aprirà da solo. Dopo pochi minuti, vista la grandezza e determinazione del corteo, quando questo inizia ad avanzare il cordone della celere è costretto a retrocedere, e gli studenti invadono l’autostrada A3. Il blocco del traffico perdura fino alle 14.30 quando si esce dall’ autostrada e ci si ridirige verso l’università, invadendo anche la statale 107.
L’ assemblea del pomeriggio ha visto ancora una ricca partecipazione e sono cosi proseguite le occupazioni, nonostante l’approvazione del ddl alla camera.
Mercoledì l’aula magna ha ospitato, oltre all’assemblea permanente, un dibattito aperto sulle dinamiche della costruzione del ponte sullo stretto di Messina, aprendo così alle tematiche ambientali che più incidono negativamente sul nostro territorio.Nella giornata di giovedì si è discusso approfonditamente della crisi e di come questa sia collegata strettamente al precariato diffuso. L’ assemblea serale ha deciso di disoccupare il rettorato in modo da poter concentrare le forze nella mobilitazione delle singole facoltà, puntando all’obiettivo del blocco totale della didattica. A tal fine già venerdì mattina si è svolta nella facoltà di scienze politiche una assemblea autoconvocata che si è organizzata in vista della prossima settimana.L’ intero movimento sta in questo momento spingendo per il blocco totale dell’università e quindi della didattica, ci si sta organizzando in gruppi di lavoro e di facoltà per rendere l’azione il più capillare, incisiva e conflittuale possibile, in vista anche (ma non solo!) della giornata di mobilitazione del 14 dicembre.
Movimento Studentesco Unical
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