domenica 27 settembre 2009

IL PIAVE MORMORO': SCATTA LA MINI-NAJA

Abbiamo già scritto sul progetto della mini-naja avanzato dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa, progetto avente come scopo finale, secondo le dichiarazioni ufficiali, il riavvicinamento dei giovani alle caserme, educarli ai sani valori d’identità nazionale presenti nelle forze dell’ordine italiane e amore per la patria.
Adesso è certo, scatta la mini-naja (in via sperimentale) il 14 settembre.
150 giovani dai 18 ai 25 anni (30 sono ragazze) sono gli “eletti” selezionati dall’Associazione Nazionale Alpini che per due settimane si addestreranno nella caserma «Piave» di Dobbiaco e in varie aree della Val Pusteria (Bolzano).

In una fase di restringimento generale delle libertà democratiche tali progetti non ci stupiscono affatto…
In questo senso la mini-naja ha il fine di educare i giovani a un modello sociale ben definito, quello della classe dominante, quello della classe borghese.
E’ ovvio che all’interno di questa fase storica, l’imperialismo italiano oltre ad espandersi fuori dal contesto nazionale deve necessariamente fortificarsi al suo interno, dunque tali progetti hanno il fine di fortificare/educare il pensiero borghese stesso, e da ciò appunto deriva la mini-naja.
I giovani devono essere prima possibile attratti dall’avanzata del regime, non deve fruttare tra di essi l’intellighenzia che possa fornire all’unica classe rivoluzionaria - il proletariato- l’avanguardia di cui la classe ha bisogno per forgiare le proprie armi - la teoria rivoluzionaria, il partito. E qualora la classe dominante non riesce a fermare l’avanzata cosciente dei giovani, delle avanguardie, utilizza i metodi repressivi per tagliare le gambe al nuovo che avanza.
Queste dinamiche sono ormai presenti in diversi settori e puntano a radicalizzarsi: prendiamo ad esempio le riforme sull’istruzione varate negli ultimi 15 anni (partendo dalla riforma Berlinguer arrivando alla riforma Gelmini), vediamo come tali riforme seguano tutte un impostazione ben definita, sono espressione vera e propria del modello sociale che vogliono imporci e seguono un processo di accelerazione di anno in anno agevolato dalla scarsità della lotta e dal piattume politico diffuso tra i giovani. E quando alcuni studenti si accorgono di queste dinamiche e si ribellano vengono scagliati su di essi i servi in divisa a reprimerli.
L’idea e l’impostazione della mini-naja è parallela a tutto questo, infatti come suddetto serve proprio ad educare al pensiero borghese stesso e ad accrescere tra i giovani uno degli aspetti fondamentali per lo Stato in questo periodo la costruzione del regime e cioè la “giustezza della Militarizzazione” dello Stato.
Ecco a cosa serve questo mese di addestramento militare:
ad educare ed inquadrare alcuni giovani “scelti” per servire i fini della borghesia imperialista italiana.

A proposito dei giovani “scelti” è dunque necessario capire: chi fa domanda per partecipare alla mini-naja?
Per rispondere a tale quesito spostiamo per un istante la nostra attenzione all’esercito e alle forze armate: è ormai risaputo che oltre ai giovani malati di “cretinismo patriottico”, nelle forze armate si trovano tantissimi giovani arruolati sol perché la disoccupazione li ha portati a ciò. Dunque se la mini-naja non dà alcun fondo economico si escluderebbero ovviamente tutti quei giovani che userebbero le forze armate come lavoro; e questo in primis …
per quanto concerne invece i “malati di patriottismo”, infami fascisti xenofobi, se non hanno intenzione di arruolarsi per un tempo maggiore possono partecipare alla mini-naja che è un occasione fornita dal loro “buon-governo” e ideata proprio per loro.
Per cognizione di causa, i “figli del proletariato”, i giovani che spesso sono costretti ad andare a lavorare fin dall’adolescenza per problemi economici, ad essi non gli passa nemmeno per la testa di fare un addestramento militare di un mese proprio perché il ritmo della loro vita non gli permette neanche di pensarci … e del resto non li porterebbe proprio a niente;
E’ forse rivolta agli studenti la mini-naja?
Parlare di studenti in generale è come parlare di popolazione, significa tutto e significa niente in quanto tra gli studenti e il popolo ci sono le classi, la classe oppressa e quella dominante, il proletariato, la borghesia e le loro rispettive sottoclassi…

E quindi si ritorna nuovamente al quesito, “ Chi fa domanda per partecipare alla mini-naja?”
Bene, come si è potuto capire sono proprio i giovani frustrati di cui gode la borghesia, quei fascisti ossessionati dal patriottismo e che accolgono con entusiasmo quei “sani valori d’identità nazionale” tanto ostentati dai media e che implicano necessariamente la caccia all’immigrato, la propaganda xenofoba, razzista, fascista, ecc.
Ogni partecipante alla mini-naja è quindi un figliol prodigo della borghesia che va sfruttato più possibile e dopo l’attuazione della legge sulla sicurezza non ci stupirebbe se in futuro verrebbero usati proprio come neosquadrismo legittimato: le ronde.

E così in questo momento di edificazione/fortificazione del moderno fascismo, in questo contesto storico dove il fascismo si maschera come democrazia ma la realtà dei fatti non può nascondere più di tanto né la dittatura borghese né l’inasprimento delle contraddizioni interne al sistema capitalista stesso (crisi, guerre d’aggressione, ecc.), contraddizioni che acuiscono e non possono sottrarre la borghesia dal destino che le spetta, essere spazzata dal suo “spettro” più temuto: il proletariato.
Proprio in questo preciso momento è necessario organizzarsi, è necessario difendere l’onore antifascista che non può essere calpestato.
Proprio in questo preciso momento bisogna organizzarsi con l’obbiettivo di intralciare i piani della borghesia!

mercoledì 23 settembre 2009

QUEI "BRAVI RAGAZZI" DI CASAPOUND... OVVERO: MISERIA DEL GIORNALISMO NAPOLETANO


ARTICOLO A CURA DEI COMPAGNI DEL COLLETTIVO AUTORGANIZZATO UNIVERSITARIO DI NAPOLI


Dobbiamo ricrederci: quando pensavamo che le scuole di giornalismo fossero solo un nuovo business nel settore della formazione avevamo torto. È vero, si pagano un sacco di soldi, lo sbocco lavorativo è incerto, ma forse due o tre nozioni di base lì te le insegnano... Tipo che una cosa sono le tue opinioni personali, un'altra fare informazione. Che quel che dice la persona che intervisti va sempre verificato. Che si devono cercare prove, tracciare percorsi... Che ci si deve chiedere: chi ti parla da dove viene? e a cosa mira? Domande minime, ma che sono alla base di un serio lavoro di inchiesta.

Ora, sarà che a Napoli i giornalisti non sono pagati abbastanza, sarà che in questo settore regna l'improvvisazione, in questi giorni stiamo leggendo sui quotidiani locali una serie di articoli davvero grotteschi. O forse non ce ne siamo accorti, e fra colleghi di penna è stata lanciata una gara a chi la sparava più grossa. Dagli articoli de Il Mattino, che incensano i fascisti di CasaPound e inventano “Barricate a Materdei”, con il correlato di odio e violenza di cui ovviamente sarebbero responsabili gli antagonisti di sinistra, ai post di giornaletti on line come Julienews.it e Paese Futuro, è tutto un fiorire di spropositi, conditi da un po' di mediocre sensazionalismo...

Che le cazzate le dicano i fascisti di Casa Pound non è poi tanto sorprendente: sono pur sempre quelli che per divertirsi si mettono a torso nudo e si danno cinghiate, e le loro esternazioni sono sempre pericolose e dementi (pensiamo all'attacco squadristico alla Rai contro la trasmissione Chi l'ha visto? o la loro irruzione ad un'iniziativa a favore dei disabili, etichettati come “iene” perché approfittano del bilancio pubblico)... Ma che i loro deliri, conseguenza del soggiorno fognario da cui sono usciti solo negli ultimi anni grazie all'opera di sdoganamento del centrosinistra e del centrodestra, siano ripresi pedissequamente da chi pretende di fare informazione, questo è molto più grave...

La strategia comunicativa dei “fascisti del terzo millennio” è semplice: noi siamo bravi ragazzi, noi facciamo le cose per il quartiere. Magari non siamo nemmeno fascisti, siamo futuristi (e comunque sia non ne sappiamo nulla, è troppo faticoso conoscere la storia e la letteratura...). Vogliamo solo fare tanto bene alla gente, disinteressatamente. Sì io vengo da Capri, lui da Ischia, lui dalla Costiera, ma che c'entra? Avevo improvvisamente voglia di aiutare Materdei... Anzi no: avevo voglia di recuperare il patrimonio archeologico italiano...

Sorprendentemente, davanti a risposte da bambini presi con le mani nel sacco, i giornalisti smettono di fare domande – “buona la prima!” – e riportano esattamente quanto gli è stato detto. Poi accennano a contestazioni di alcuni facinorosi di sinistra, che non si capisce perché vogliono ostacolare questo bel progetto, e chiudono sull'avvenire radioso del quartiere ora che le teste rasate hanno deciso di venirci a pulire quattro mura.
A essere un poco poco intelligenti viene da chiedersi: se è tutto qui, perché questi bravi ragazzi non fanno volontariato in parrocchia? Perché scelgono proprio quel posto? Chi è che li manda/comanda? Quali sono le loro storie personali? Quali sono i loro obbiettivi politici – visto che risulta dai loro siti e iniziative che hanno una chiara appartenenza politica, e in questo mondo nessuno fa niente per niente?

Domande che dai nostri “giornalisti” non vengono mai poste. Ecco ad esempio cosa scrive su “Paese Futuro” del 17 settembre il lucido Carmine De Cicco (evidentemente un prossimo adepto di CasaPound): “...a dispetto di tutto, gli immigrati indiani che vivono in salita San Raffaele ancora non hanno subito attacchi, né hanno da lamentarsi di alcunché”. Lasciamo stare il fatto che in zona ci vivono immigrati cingalesi (ma tanto per il giornalista fa lo stesso, sempre negri sono, no?), verrebbe quasi da ringraziare i ragazzi di CasaPound per aver fatto i bravi. Che poi gli immigrati non abbiano da lamentarsi, questo lo dice solo lui: si ammazzano di lavoro, vivono in case fatiscenti, e ora gli aprono sotto anche una discarica di immondizia del Ventennio... Resta comunque preoccupante quell'“ancora non hanno subito attacchi” (che il giornalista sappia qualcosa che noi non sappiamo? A quando un bel pestaggio italico per mandarli via, come già successo a Roma?).

Ed ecco a seguire un'altra prodezza di tal Nico Falco, giornalista di Julie News. Un simpaticone che sul suo Facebook si definisce “cazzaro” (se lo dice lui...), e “scrittore con la scintilla del genio” (meno male che ce lo assicura, perché noi non ce ne siamo accorti), risolutamente impegnato contro le quote rosa e gli aiuti ai disabili, e che annovera fra i suoi scoop un articolo denso come “Sesso orale agli invitati, 18enne finisce in ospedale”, dove si incarica di svelare come una leggenda metropolitana da lui stesso accreditata sia in effetti falsa (ma guarda un po').

Per Nico Falco, “i ragazzi di CasaPound... non negano di ispirarsi a correnti politiche di destra, ma ad essere definiti estremisti non ci stanno. Si sono sentiti dire che sono sessisti, xenofobi, razzisti. Tutte voci che si rincorrono e che farebbero pensare che all’interno di quel convento si stia allestendo un lager, una scuola per squadristi. Quasi un presidio nazista... Basta entrare, però, per vedere che la realtà è ben diversa...”. Falco ha ragione: bisogna entrare dentro al convento, perché se si rimane fuori si trovano scritte con celtiche e svastiche sui muri, e sul portone l'adesivo con l'aquila paranazista di Stupor Mundi, uno dei gruppi occupanti, e ancora un fascio littorio stilizzato, usato da molti gruppi dell'estrema destra europea. Chissà chi li avrà fatti...

L'articolo del “cazzaro” Falco continua su questo tono, tirando in ballo “i giovani della cosiddetta sinistra antagonista (che ‘posseggono’ diversi centri a Napoli e da diversi anni)”, i quali vanno a braccetto con le istituzioni contro i poveri occupanti. I giovani (evidentemente non più “bravi ragazzi” come sono quelli di CasaPound!) della sinistra “possegono” i centri sociali - mica ci fanno cose per il quartiere, mica li aprono a feste e iniziative culturali, mica hanno problemi con le istituzioni, mica sono denunciati, inquisiti in ogni momento... In ogni caso, i leoni di CasaPound sotto minaccia di sgombero lanciano un assist alle stesse istituzioni: perché non affidate il recupero della struttura a qualcuno di noi? Perché insomma non ci pagate, come fatto da Alemanno a Roma?

Ancor meglio fa il video che accompagna lo scoop, dove le interviste a due militanti di CasaPound assicurano qualche momento di pura ilarità. Una sola parola può rendere infatti conto del loro capetto Giuseppe Savuto: beone. Lo sguardo vuoto, la pappardella recitata a memoria, senza alcun contraddittorio, ci consegna un memorabile “la Giunta Bassolino ha rimasto questa struttura abbandonata”... Viene da pensare: se non per la democrazia, censuratelo per la grammatica! Anche perché non è che non abbia potuto studiare, il poverino: è che proprio non ce la fa... Se questo è il leader, figuriamoci gli altri!
Per otto minuti di servizio il giornalista incoraggia e imbecca: non una parola contro questi stessi “bravi ragazzi” che si sono resi protagonisti di diverse aggressioni, fino a presentarsi coltelli e mazze alla mano fuori Giurisprudenza, nel marzo di quest'anno. D'altronde i coraggiosi militanti di CasaPound chiudono affermando che il giorno della manifestazione “la polizia si è comportata bene” ed ha “cacciato gli antifascisti” e ringraziando “i giornalisti che gli hanno espresso solidarietà”...

Se questo è lo stato dell'informazione, a Napoli come in Italia, due o tre spunti ai “giornalisti” nostrani su Casa Pound e dintorni glieli diamo noi. Senza citare gli arcinoti fatti che riguardano l'organizzazione nazionale (con il loro leader Iannone condannato per rissa aggravata, l'aggressione di Piazza Navona contro studenti inermi etc), restiamo a Materdei.

I “bravi ragazzi” dicono di “non avere dietro un partito”. Infatti ne hanno diversi. Savuto è l'ex responsabile giovanile di Fiamma Tricolore; Emanuela Florino, un'altra loro referente, è figlia di Michele Florino, ex-missino, ex-senatore, indagato per rapporti con il clan Misso, accusato dal boss Ciro Guazzo di aver commissionato ben tre omicidi, e ora dirigente de La Destra di Storace. Altri occupanti sono vicini a Forza Nuova e a Fronte nazionale, mentre quelli di Stupor Mundi sono sgherri di Ciro Manzo, ex mazziere anni '70 nostalgico del fascismo, prima presentatosi alle elezioni con Alternativa Sociale della Mussolini, adesso consigliere del PDL. D'altronde, nello stesso servizio su JulieNews, Savuto ringrazia, con il servilismo tipico di chi è ben pagato e già intravede una carriera, i consiglieri della seconda municipalità Claudio Capuozzo e Perez dell'MPA di Lombardo.
L'MPA, i cui leader sono stati più volte inquisiti per connivenza con ambienti mafiosi, a Napoli è particolarmente vicino a La Destra. Claudio Capuozzo, ex dell'UDC, definito dai suoi antichi compagni di partito un “mafioso” e un “accattone”, è uno stretto collaboratore del deputato Antonio Milo. Mentre Enzo Perez fino a qualche mese fa raccoglieva le firme contro Bassolino insieme ad altri due movimenti di estrema destra (Lega Sud Ausonia e Insorgenza Civile), ed ha il controllo di una piccola lista di disoccupati...

Insomma, ce n'è abbastanza per porsi qualche domanda. Non solo “quei bravi ragazzi” non sono tanto bravi, perché vanno in giro a picchiare la gente e militano in un'organizzazione fascista, razzista, sessista... Forse non hanno nemmeno belle frequentazioni, e non sono così anti-istituzionali e ingenui come dicono... Siamo pur sempre sotto elezioni... O no?
Collettivo Autorganizzato Universitario - Napoli


giovedì 3 settembre 2009

CONTRO IL MASSACRO DEL POPOLO TAMIL. CONTRO IL GOVERNO GENOCIDA DELLO SRI LANKA



Dietro la retorica e le falsità del governo dello Sri Lanka e delle Nazioni Unite, la situazione nei campi profughi Tamil (leggi campi di concentramento) è disastrosa.
Il governo Srilankese sta attuando un vero e proprio piano genocida contro il popolo Tamil che per anni ha resistito e combattuto per il proprio diritto di autoderminazione.
Red Block sostiene tutti i popoli che giustamente si ribellano contro l'oppressione, per questo è giusto diffondere la verità e quello che realmente succede dietro la cortina di fumo diffusa dai media asserviti ai governi.


segue una libera traduzione con delle immagini tratte dal sito http://www.lankasrinews.com/



Le esecuzioni extra giudiziarie di Tamil dal governo dello Sri Lanka sono state portate alla luce dal canale londinese Channel 4 News. Dà chiara evidenza di come il terrorismo di stato è stato condotto contro gente arresa e innocente.

Nei primi mesi di quest’anno dopo pesanti bombardamenti e attacchi di artiglieria nell’area di Wanni abitata da civili migliaia di persone si sono arrese all’esercito dello Sri Lanka in assenza di alcuna alternativa di essere bombardati a morte nelle loro case. Molte di queste persone sono state massacrate come bestie, con donne stuprate nei bunker dell’esercito e poi uccise. Al tempo in cui queste atrocità iniziarono ad avere luogo, LTTE (Tigri per la Liberazione del Tamil Eelam n.d.r.) lanciò l’allarme sia ai civili che alla comunità internazionale. I civili furono avvertiti sulla possibilità che potevano essere massacrati illegalmente dai soldati dell’esercito dello Sri Lanka è il messaggio fu inviato alla comunità internazionale tramite i canali mediatici dell’LTTE. La comunità internazionale voltò (deliberatamente) un occhio ceco a questi incidenti, e invece domandò l’evidenza di questi supposti massacri, anche quando fu ben a conoscenza che il governo dello Sri Lanka non permetteva a nessun giornalista indipendente di entrare nella zona di guerra. Adesso i Tamil sono stati guidati in un buco nero come orfani politici, senza l’aiuto o il sostegno di nessuno, la loro gente è tenuta in campi di concentramento sovrappopolati e non igienici, i loro bambini portati in “centri di riabilitazione” da dove non torneranno più, mentre lo Sri Lanka e altre nazioni straniere cantano la “sconfitta del terrorismo”.
La comunità internazionale ha pienamente fallito i suoi obblighi di proteggere i Tamil dalla pesante catastrofe umana quando la guerra ha raggiunto il suo zenit, e grazie all’inazione ha permesso al governo di raggiungere il desiderato obiettivo, non importa quanto ingiusto. Anche oggi, le Nazioni Unite continuano a prendere la via vergognosa e irresponsabile e permettono allo Sri Lanka di abusare di 300 mila persone dietro filo spinato in campi di detenzione e soffocano migliaia di altri in prigioni aperte nel Nord e nell’Est del Paese.
Questi civili continuano ad essere rapiti dai campi negli infami “van bianchi” quotidianamente e il destino di queste persone rimane sconosciuto. Non c’è una singola persona, neanche i rappresentanti del popolo, che pone domande circa queste situazioni per una terribile paura di un esercito nazista e un modo di governare stile Hitler.