lunedì 27 maggio 2013

CONTRO IL GOVERNO LETTA-BERLUSCONI-MONTI RIBELLARSI è GIUSTO!


Quest'ultimo mese è stato come una cartina di tornasole dell'operato e degli obiettivi fissati dal nuovo governo: la repressione contro i movimenti antagonisti e soprattutto nei confronti della componente giovanile e studentesca.

A Napoli, il 7 maggio la repressione poliziesca va a braccetto con i fascisti, la polizia sotto l'ordine del vicequestore Fiorillo ha improvvisamente caricato gli studenti davanti la sede della prefettura.

A Milano, il 22 Maggio viene sgomberato il centro sociale Zam: ruspe e camionette al lavoro per distruggere quanto è stato costruito dai compagni in uno spazio dedicato alla socialità e momenti di lotta.
Qui gli studenti hanno subito risposto all'aggressione per come si deve:  prima con una resistenza passiva, è seguita la reazione violenta dei servi in divisa e di conseguenza sono state costruite barricate, e arrivano lanci di oggetti. Una barricata prende fuoco.
In seguito per denunciare i fatti successi un corteo di un centinaio di persone si dirige a Palazzo Marino, dove parte l'ennesima carica e alcuni ragazzi rimangono feriti.
Dopo una giornata colma di tensione, scontri e cariche poliziesche, la giornata giunge al termine ed il sindaco, ovviamente, non  da risposta ai giovani.
I compagni dello Zam invece hanno già dato una risposta concreta al sopruso subito con l'occupazione di  un edificio adibito, anni fa, a scuola.

Lo stesso giorno a Bologna, gli studenti vengono clamorosamente accerchiati e caricati dalla polizia durante lo svolgimento di un'assemblea pubblica con lavoratrici in lotta della Sodexo a piazza Verdi. Anche in questa città, la provocazione poliziesca ha avuto una ferma risposta; i giovani hanno resistito alle cariche con un lancio fitto di bottiglie e costruito barricate per rallentare l’avanzata degli aggressori.

Di fronte a queste emblematiche situazioni, non ci resta che dire che il nuovo governo ha certamente alzato il tiro della repressione e non ha intenzione alcuna di lasciare spazio ai movimenti, alle legittime rivendicazioni delle masse, dei lavoratori, di chi la non vuole pagare gli effetti dell’attuale crisi capitalistica, una crisi creata dai padroni e scaricata sulle masse.
Per chi si era illuso di poter sperare nel cambiamento da parte di determinati personaggi più o meno nuovi in Parlamento, queste scene sono l'espressione nuda e cruda della natura della borghesia al potere e dei suoi rappresentanti, siano essi di centro-destra, di centro-“sinistra”, a pallini o grillini.

La legittima lotta dei lavoratori, la legittima lotta del movimento studentesco che va ricomponendosi in queste occasioni, sono soffocate al primo sentore di dissenso popolare nei confronti delle Istituzioni.
Non a caso i servizi segreti italiani (Aisi), in una loro relazione denunciano i movimenti e i conflitti sociali, parlando di "momenti di particolare tensione", di disordini e scontri, dovuti al "disagio giovanile e alla mancanza d prospettive occupazionali"...  i servizi segreti puntualizzano sul fatto che la miseria, la crisi e il carovita sono bombe ad orologeria nelle mani delle masse proletarie contro gli stessi padroni, e la risposta a tutto ciò ovviamente è la repressione a suon di manganellate!
Questa è la testimonianza del reale scopo del governo attuale come anche dei precedenti; questi vili attacchi non vanno intesi come episodi isolati, ma parte integrante di un programma repressivo del governo atto alla criminalizzazione e dispersione dei movimenti di lotta. E' aberrante assistere allo spettacolo di cariche contro studenti all'interno delle facoltà, in uno spazio che dovrebbe essere off-limits ai servi dello stato per cui lavorano. Ed è per questo che riteniamo importante l'unità tra i movimenti studenteschi in queste circostanze, come anche la preparazione di  nuove giornate di lotta a livello nazionale.

Esprimiamo forte solidarietà ai compagni che in questi giorni hanno subito le intimidazioni poliziesche e ci stringiamo a loro  nel rispondere colpo su colpo che hanno inflitto contro questo stato di polizia.
Riteniamo che è giusto scendere in piazza, che ci si riappropri di ciò che vogliono toglierci quotidianamente, dagli spazi alla cultura al futuro, per farci soccombere sotto il peso della crisi.

Rispondere colpo su colpo!

Organizzare il partito comunista di tipo nuovo per avanzare nel fuoco della lotta di classe e in stretto legame con le masse!

Contro lo stato di polizia che avanza verso il moderno fascismo, Ribellarsi è giusto!

Palermo, 27/05/13

domenica 26 maggio 2013

CANADA- SECONDA CONFERENZA NAZIONALE DELLA GIOVENTU RIVOLUZIONARIA E DEGLI STUDENTI


Seconda Conferenza Nazionale della Gioventù Rivoluzionaria e degli Studenti.

Carpe Diem! Ribellarsi è giusto!

Ottawa, 15-16 Giugno, 2013

Poco più di un anno fa, nel Febbraio 2012, gli studenti in Québec sono usciti fuori dalle loro aule e hanno iniziato il loro sciopero di massa degli studenti, che imperversava in tutta la provincia per oltre sei mesi. 
Lo sciopero contro aumenti della tassa d'iscrizione, una misura di austerità proposta dal precedente governo liberale, ha inaugurato la cosiddetta "Maple Spring." 
Un'intera generazione di studenti si è radicalizzata, portando ad una spaccatura sociale ed economica di massa. Lo sciopero contro gli aumenti della tassa d'iscrizione è diventata una messa in discussione radicale dell'ordine sociale attuale, e forse anche una messa in discussione del capitalismo stesso.
Non vi è dubbio che gli studenti in Quebec hanno ispirato gli attivisti radicali in tutto il Canada: gli studenti del Quebec sono stati in grado di mettere il governo in ginocchio non solo vincendo battaglie in aule e sale, ma anche per le strade. Una valutazione della vittoria dello sciopero, delle tattiche e delle forme di lotta che hanno spinto i limiti della legalità borghese, è un compito con cui i radicali e rivoluzionari devono cimentarsi con i prossimi anni. Temendo il peggio, il governo ha risposto con l'applicazione draconiana della legge, anche facendo nuove leggi speciali per reprimere il dissenso politico. 
Le classi dominanti sanno che possono gettare una carota alle masse indicendo le elezioni. Purtroppo, un sacco di buone intenzioni e la militanza si è persa nella trappola della politica elettorale.
Nemmeno un anno è passato da quando il Partito Quebecois salì al potere sulle spalle della lotta degli studenti, promettendo agli studenti che avrebbero invertito l'aumento delle tasse se li avessero votati. 
Oggi, Marois è intento a spremere soldi dagli studenti attraverso aumenti incrementali delle tasse universitarie.  E in effetti, le leggi draconiane sono ancora al loro posto: il 22 marzo, una marcia anniversario dello sciopero è stata circondata e i suoi partecipanti arrestati ancora prima che la marcia fosse iniziata. Partito Liberale o Partito Quebecois, la borghesia del Quebec  ha ancora paura della militanza mostrata dagli studenti durante il lungo sciopero del 2012.
In tutto il resto del Canada le tasse universitarie sono aumentate, e le dimensioni delle classi crescono. 
Gli studenti dell'Ontario ora hanno le più alte tasse universitarie del Paese, e sono contemporaneamente gravati dal minor finanziamento pro-capite per l'istruzione del governo in Canada. Gli studenti finiscono i loro corsi di laurea con una media di 28 mila dollari di debiti. Gli investimenti aziendali aumentano all’università, minando  la magra democrazia che precedentemente esisteva nei campus. 
L’istruzione continua ad essere interamente al servizio della borghesia canadese, e viene utilizzata per la produzione di lavoratori obbedienti e dirigenti fedeli, piuttosto che essere al servizio della liberazione della classe operaia.
 Eppure, nonostante la terribile situazione affrontata da tutti gli studenti canadesi, gli studenti del resto del Canada non si sono impegnati in azioni di massa, come hanno fatto gli studenti del Quebec.
 In parte, ciò è dovuto alla disinformazione di organizzazioni come la Federazione canadese degli studenti e l'Alleanza canadese delle Associazioni studentesche, che pur desiderosi di svolgere un ruolo di solidarietà per lo sciopero in Quebec, sono stati totalmente nolenti a portare quella militanza nelle loro province di origine.
Ovunque, l'austerità è ancora perseguita ed attuata con la forza dagli agenti  della grande borghesia dai loro tirapiedi del governo.
 Le condizioni economiche e sociali delle masse più sfruttate continuano a deteriorarsi. In Canada 1,4 milioni di persone continuano ad essere disoccupate. La disoccupazione giovanile resta un punto critico a oltre il 14% (una stima in difetto del numero reale). E mentre anche il capo economista del Fondo Monetario Internazionale ora si riferisce all’ austerità come ad un "freno" sulla ripresa economica e la crescita, il governo conservatore sotto Stephen Harper è determinato come non mai a tagliare la spesa sociale e a fornire più tagli fiscali per le ricche società e le ricche persone, che accumulano le loro ricchezze e guardano passare la gente disperata e affamata. Il capitale si espande a spese della classe operaia.
Con tutto questo in mente, le domande per noi sono: Come possono gli studenti in Québec  trasformare il massiccio sciopero degli studenti del 2012, in una situazione rivoluzionaria?
Come possono gli studenti mobilitare altrove le proprie lotte contro le associazioni studentesche reazionarie, la borghesia, e il loro stato? 
Come possono gli studenti mettersi al servizio della più ampia classe operaia?
Gli studenti e i giovani attivisti non hanno intenzione di stare a guardare mentre i capitalisti continuano nel loro percorso di distruzione a vantaggio di una piccola minoranza. 
Facciamo appello a tutti gli attivisti radicali nelle scuole, college e campus universitari di fare della loro scuola un luogo di agitazione anti-capitalista. 
Chiediamo a tutti gli attivisti di sinistra e di estrema sinistra radicale di lavorare con la Partì Communiste Revoluttionaire-Revolutionary Communiste Party nella costruzione di un movimento studentesco rivoluzionario indipendente e combattivo, di rompere con il vecchio e stanco sindacalismo studentesco, in questa seconda conferenza nazionale che si terrà il 15-16 GIUGNO 2013 a Ottawa.
Qui, consolideremo i risultati ottenuti dalla prima conferenza degli studenti rivoluzionari e dei giovani attivisti "Carpe diem! Tracciare un percorso rivoluzionario”. 
Qui riaffermeremo la nostra determinazione a lottare per il comunismo.
Se siete interessati ad aiutarci a costruire questo movimento, entrate in contatto con il vostro  movimento studentesco rivoluzionario locale, se si tratta di Associazione degli Studenti Marxisti, o di un comitato anti-capitalista di campus.

Contattare conference@mer-rsm.com per ulteriori informazioni.

contestata la Gelmini dal movimento degli studenti a Massa

Massa: contestata la Gelmini, scontri con la polizia
 a Massa la visita dell'ex ministra dell'istruzione Gelmini, in città per sostenere il candidato sindaco del Pdl, è stata "accolta" da studenti e studentesse che hanno affermato con forza che la presenza di questi personaggi non è gradita.Appena il presidio ha provato ad avvicinarsi al luogo che ospitava la conferenza, le forze dell'ordine hanno caricato i manifestanti che sono rimasti compatti e hanno proseguito la protesta.

Di seguito  pubblichiamo il comunicato:

Grande giornata di lotta  a Massa, dove un centinaio tra student* med* e universitar* ha contestato l’ex ministro dell’istruzione Maria Stella Gelmini, venuta a sostenere, con una conferenza stampa, il candidato sindaco del PDL locale. In un clima da campagna elettorale, che ha visto la città blindata da decine di poliziotti schierati a difendere il patetico teatrino, gli student* hanno convocato un presidio sotto al comune di Massa, per ribadire con forza all’ ex ministro che era un ospite alquanto sgradito. Non appena però il presidio ha cercato di muoversi verso il bar dove si teneva la conferenza, la strada è stata subito sbarrata da un ingente numero di carabinieri, che prima spingendo con gli scudi e tirando calci e pugni e dopo con qualche manganellata, ha cercato di sbarrare l’accesso ai manifestanti. Poco dopo è seguita un’altra piccola carica che ha visto gli student* reagire in maniera determinata e compatta alla violenza delle forze dell’ordine.
Vogliamo chiamare “vittoria” quella di oggi perché, nonostante le cariche non siano state eccessivamente violente o prolungate, dopo tanto tempo è tornato a Massa un corpo studentesco unito che, sfidando i manganelli, ha saputo rispondere alla visita provocatoria di un ex ministro che ha creato solo danni alla scuola pubblica, con tagli e privatizzazioni. Oggi gli student* non ci sono stati e hanno espresso a fondo la loro rabbia, manifestando con forza in una città dominata, negli ultimi mesi, dalle kermesse elettorali dei vari candidati sindaci. Sappiano questi individui, che ogni volta che cercheranno di portare a Massa personaggi sgraditi, troveranno sempre una pronta accoglienza


Coordinamento studentesco massese
Casa Rossa Occupat
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La polizia non riesce a impedire a bologna che studenti e operai si uniscano nella lotta

Editoriale del sito univ-aut.org
 Da alcuni anni a questa parte é evidente come i Rettori degli Atenei tendano a vedere gli studenti solo come consumatori. Consumatori dentro zone universitarie e città-vetrina, consumatori di saperi utili solamente a riprodurre le condizioni sociali di cui viviamo tutte le contraddizioni, nelle forme della precarietà e della mancanza di reddito e diritti sociali.
Ma a Bologna gli studenti hanno alzato la testa per difendere i loro diritto a vivere gli spazi che attraversano quotidianamnete con i loro linguaggi e la loro socialità sottratta ai meccannismi sempre più rapaci di mercificazione.


Come Collettivo Universitario Autonomo abbiamo organizzato una serata dal titolo "Ci sono cose che non bruciano" di sostegno allo Spazio Antagonista Newroz, vittima di un infame attacco incendiario. La serata è iniziata con un'assemblea, in Via Zamboni, con le lavoratrici in lotta della Sodexo e il contributo del Laboratorio Crash, che portava l'esperienza delle lotte nella logistica...
...pochi minuti dopo l'inizio, polizia e carabinieri in assetto anti-sommossa hanno fatto irruzione per sciogliere l'assemblea. Dinanzi ad una provocazione inaccettabile gli studenti e le studentesse non hanno avuto dubbi: bisognava resistere! E così è stato.
In una fase in cui la tendenza sembra essere quella di reprimere il più possibile le lotte e gli spazi di dissenso in Università, la risposta non può che essere quella di riprendersi,  pezzetto dopo pezzetto, spazi e agibilità politica, dal basso.


I fatti dell'Ex-Cuem di Milano di qualche settimana fa sono l'emblema di come chiunque cerchi di portare avanti percorsi autogestione e lotta dentro e contro l'università della crisi continui a non trovare risposte politiche, ma soltanto scudi e manganelli.
E' lapalissiano il ragionamento che sta venendo portato avanti riguardo ad una università declassata incapace di dare futuro a studenti e studentesse. D'altronde, i dati sulla disoccupazione, che riguardano soprattutto chi si è già laureato, suffragano la mancanza di risposte di un sistema che scarica le sue incapacità tramite un nuovo attacco agli spazi di socialità e di galleggiamento dentro la condizione di precarietà.
A fronte di questa innegabile realtà, rispondere con forza ad ogni momento di repressione nei confronti dei movimenti sociali è ciò che segna la discontinuità di fronte ai troppi esempi di rassegnazione e perdità di diritti a cui stiamo assistendo giorno dopo giorno.


E'necessità collettiva impedire l'attacco a chi tenta di ricomporre le lotte vive dei lavoratori, come quelle della Sodexo di Pisa e dei facchini della logistica, o ancora degli studenti nel loro quotidiano affrontare l'università che diventa azienda.
Oggi come sempre, la nostra determinazione contro i soprusi sarà un punto fermo e imprescindibile, così come quella di tante e tanti che ci stanno fianco a fianco nelle lotte, siano esse in zona universitaria che in tutta la città!

sabato 25 maggio 2013

SESTA NOTTE DI SCONTRI NELLE BANLIEUE A STOCCOLMA

 Stoccolma, sesta notte di scontri ma tensione sembra allentarsi

Stoccolma (Svezia), 25 mag. (LaPresse/AP) – Ancora una notte di violenze giovanili nell’area di Stoccolma, in Svezia, sebbene i fatti registrati siano stati meno gravi rispetto a quelli delle precedenti cinque notti. Lo fa sapere la polizia, tramite il portavoce Kjell Lindgren, secondo cui almeno 25 auto sono state incendiate. Non si è però verificata alcuna sassaiola da parte dei giovani dimostranti contro gli agenti, ha riferito la polizia, e la tensione sembra lentamente allentarsi. Nei giorni passati la polizia ha arrestato almeno 13 persone, di età compresa tra 18 e 25 anni.
Gli scontri nei sobborghi di Stoccolma, in alcuni dei quali la popolazione è composta in gran parte da immigrati, sono stati scatenati dall’uccisione di un 69enne armato di coltello da parte della polizia, che si era asserragliato nella propria abitazione. L’atto della polizia è però stato percepito come un abuso da parte delle autorità. Alcuni ritengono però che questo sia solo il pretesto con cui i giovani hanno finito per dare sfogo alla frustrazione legata alla loro vita nei sobborghi di sud e ovest di Stoccolma. In quelle zone, teatro degli scontri, vivono molti immigrati e i giovani soffrono particolarmente di disoccupazione e isolamento.
Ieri la polizia ha annunciato l’arrivo di rinforzi da tutto il Paese, nel timore del proseguimento dei disordini, dopo che nelle notti precedenti i gruppi di giovani hanno dato fuoco ad auto e scuole, tentato di assaltare una stazione di polizia e danneggiato proprietà pubbliche in varie zone intorno alla capitale. Gli agenti dei reparti anti-sommossa sono quindi stati affiancati dai rinforzi. “Abbiamo agenti giunti da Goteborg e Malmo che ci stanno aiutando, perché non siamo in grado di lavorare 24 ore su 24″, ha detto la portavoce della polizia Marie Hummer. Già ieri mattina le autorità avevano sottolineato che la situazione sembrava lentamente calmarsi. “Ho girato in auto nei sobborghi di Stoccolma e ho incontrato varie persone che mi sono sembrate più calme di quanto non fossero in precedenza”, aveva detto Hummer.

Napoli. I fascisti hanno scelto la città sbagliata

A Napoli i neonazisti vogliono costituire Alba Dorata europea. “Hanno scelto la città sbagliata”. Convocata manifestazione antifascista per domenica mattina.




A Napoli i neonazisti vogliono costituire Alba Dorata europea. “Hanno scelto la città sbagliata”. Convocata manifestazione antifascista per domenica mattina.E' in momenti di profonda crisi del capitalismo che servi fascisti e nazisti cercano di trasformare il disagio ed il malessere sociale generalizzato in guerra tra poveri, nazionalismo, xenofobia e razzismo.

Domenica al Teatro Palapartenope di Fuorigrotta un appello in rete vorrebbe promuovere un convegno per la costituzione di "Alba Dorata Europea".
Nonostante i promotori dicano che non ci sia legame con Alba Dorata in Grecia - la stessa che in questi anni si è resa responsabile di decine di aggressioni, violenze, pestaggi a omosessuali, immigrati e attivisti politici - il riferimento è evidente
A Napoli - città medaglia d'oro alla Resistenza - non è possibile permettere a gruppi nazi-fascisti di qualsiasi forma e specie di avere agibilità politica. Ancor più in un territorio quello di Bagnoli - Fuorigrotta simbolo del movimento operaio


L' appello Napoli antifascista ha invitato tutte le forze a mobilitarsi all'appuntamento pubblico di Domenica 26 ore 10:00 Cumana di Agnano.

In una lettera al Prefetto e al Sindaco anche gli amministratori locali – lettera alla quale ha aderito anche il sindaco De Magistris – chiedono di vietare il raduno neonazista a Fuorigrotta. “Rivolgiamo quindi un appello al Sindaco, al Prefetto e e a tutte leIstituzioni ad opporsi e a vietare la manifestazione Costituente Europeaorganizzata dalla nota organizzazione Neo Fascista Alba Dorata  inprogramma per il giorno 26 Maggio c/o il Palapartenope a Napoli. Tale appello incontinuuità con quanto previsto dal nostro ordinamento giuridico” scrivono nella lettera.

mercoledì 22 maggio 2013

JOVANOTTI ALL'UNIVERSITA' PALERMITANA - VOGLIAMO L'ISTRUZIONE, FUORI I BORGHESI!


Riteniamo offensivo e un inutile spreco di soldi l'invito a Jovanotti da parte dell'università di Palermo in un momento in cui la crisi viene fatta gravare sulle tasche degli studenti, mentre aumentano le tasse, aumenta il prezzo della mensa universitaria, il sistema didattico è nelle mani dei professori alcuni dei quali, a discapito degli studenti, decidono arbitrariamente di livellare verso il basso i programmi dei corsi, il servizio studentato equivale ad un campo di battaglia... e potremmo continuare ma lo sappiamo tutti dato che lo proviamo sulla nostra pelle quotidianamente.

Il paradosso è che per molte altre evenienze, organizzazione di un'assemblea studentesca, manifestazioni, seminari costruttivi ed interessanti, i docenti chiudono le porte con la scusa del "non ci sono aule libere, non c'è l'autorizzazione, l'iniziativa non è inerente al corso di laurea"!

Non ce ne frega nulla dei 25 anni di carriera (leggasi "soldi a palate") del cantante di turno, anzi, personalmente lo butteremmo fuori a calci dalla cittadella universitaria, insieme ai docenti e ai presidi che, invece di dedicarsi ad un'università che rischia il baratro, cantano e ballano allegramente sulle note dell'approfittatore di turno.

E QUESTO VALE PER JOVANOTTI COME VALE PER CLIO-MAKE UP, una donna che nella vita si occupa di maquillage per donna, nata da un qualsiasi video di youtube ed entrata nel mondo della tv-spazzatura che dedica il suo palinsesto a programmi che diffondono ai proletari la più pura e marcia ideologia borghese sull'ideale di una donna sottomessa al suo aspetto, invitata mesi fa dall'università di Palermo per truccare le studentesse tra una lezione e l'altra. L'ENNESIMO INSULTO ALLA CULTURA E DIMOSTRAZIONE DI CHE TIPO DI BUSINESS COINVOLGA QUESTE ISTITUZIONI!


Pagherete caro, pagherete tutto!!!!!!!


Studenti della facoltà di Lettere e Filosofia Palermo

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jovanotti-palermo

Jovanotti a Unipa per festeggiare i 25 anni di carriera
di Younipa

Jovanotti a Unipa per festeggiare i 25 anni di carriera.
L’incontro del celebre cantautore Lorenzo Cherubini con gli studenti dell’Università degli Studi di Palermo, infatti, avverrà lunedì 27 maggio, alle 17.30, nell’anfiteatro dell’Edificio 15 della Facoltà di Scienze della Formazione, in viale delle Scienze.
Previsti gli interventi del preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione, Michele Cometa e del docente di Comunicazione Musicale, Ivano Cavallini.


martedì 7 maggio 2013

SOLIDARIETA' AGLI STUDENTI MILANESI, CONTRO LO STATO DI POLIZIA RIBELLARSI E' GIUSTO!



RICEVIAMO E RIGIRIAMO IL COMUNICATO DEI COMPAGNI E COMPAGNE DELL'EX-CUEM LIBRERIA AUTOGESTITA:

DISTRUGGONO LA LIBRERIA, MANGANELLANO GLI STUDENTI, DOVE DEVASTANO NOI RICOSTRUIREMO!

Distruggono la libreria, manganellano gli studenti...manca solo il rogo dei libri. 
Questa mattina siamo entrati in università e ci si è presentato un vero e proprio scenario di guerra:
Lo spazio della libreria ex-Cuem non è stato semplicemente sgomberato, è stato completamente devastato, spariti i libri, spariti i computer, i tavoli, le pareti, la cucina e persino il pavimento. 
Subito abbiamo deciso di non permettere che la vita dell'excuem venisse interrotta e abbiamo riallestito la libreria nell'atrio. Dopo una grossa assemblea nel primo pomeriggio, in tante e tanti ci siamo mossi in un corteo interno terminato con l'occupazione di un nuovo spazio. Non un'aula a caso, ma una stanza privatizzata e normalmente data in gestione a interni o chi per esso per farci la casa base delle loro speculazioni in università durante salone del mobile o career day. Quel posto è vuoto per la maggior parte del tempo, ci abbiamo trovato degli scaffali vuoti...non come quelli dell'excuem, però erano perfetti per essere riempiti di vita e progetti slegati dal profitto.
Il rettore Vago e il cda della Statale si sono assunti la responsabilità di richiedere l'intervento della polizia. In quel momento abbiamo deciso di resistere alle intimidazioni e alle minacce della Digos. Oltre 60 poliziotti in tenuta antisommossa hanno caricato a freddo spingendoci alle porte dell'università, con una ferocia completamente ingiustificata. Quattro studenti in ospedale, un braccio, un polso e due teste rotte. Questo è il volto dell'amministrazione universitaria. Oggi è stato messo in campo un precedente inaccettabile per l'università di Milano, per gli atenei di tutta italia e per tutte e tutti in generale. Questo è solo un episodio che si iscrive nel loro piano di "gestione del dissenso" in Italia e in Europa, un dissenso gestito con una repressione brutale. Anche noi però usciamo forti da questa intensissima giornata e dopo aver appena terminato un presidio in via Festa del Perdono e una partecipatissima assemblea fuori dalla Statale, invitiamo tutte e tutti quelli che si sentono solidali, incazzati neri, per nulla disposti ad ingoiare questo attacco a chi lotta, costruisce percorsi, si attiva, partecipa domani.
-dalle 8,30 : banchetti diffusi in università,interrompiamo le lezioni e comunichiamo a professori e studenti la nostra rabbia 
-dalle 10: dove loro distruggono, noi ricostruiremo!
-dalle 12: pranzo in atrio
-dalle 14: ASSEMBLEA PUBBLICA! Discutiamo con chi vuole condividere la rabbia, le impressioni, le considerazioni sulla giornata, ci organizziamo con chi vuole dare una risposta.