lunedì 27 maggio 2013

CONTRO IL GOVERNO LETTA-BERLUSCONI-MONTI RIBELLARSI è GIUSTO!


Quest'ultimo mese è stato come una cartina di tornasole dell'operato e degli obiettivi fissati dal nuovo governo: la repressione contro i movimenti antagonisti e soprattutto nei confronti della componente giovanile e studentesca.

A Napoli, il 7 maggio la repressione poliziesca va a braccetto con i fascisti, la polizia sotto l'ordine del vicequestore Fiorillo ha improvvisamente caricato gli studenti davanti la sede della prefettura.

A Milano, il 22 Maggio viene sgomberato il centro sociale Zam: ruspe e camionette al lavoro per distruggere quanto è stato costruito dai compagni in uno spazio dedicato alla socialità e momenti di lotta.
Qui gli studenti hanno subito risposto all'aggressione per come si deve:  prima con una resistenza passiva, è seguita la reazione violenta dei servi in divisa e di conseguenza sono state costruite barricate, e arrivano lanci di oggetti. Una barricata prende fuoco.
In seguito per denunciare i fatti successi un corteo di un centinaio di persone si dirige a Palazzo Marino, dove parte l'ennesima carica e alcuni ragazzi rimangono feriti.
Dopo una giornata colma di tensione, scontri e cariche poliziesche, la giornata giunge al termine ed il sindaco, ovviamente, non  da risposta ai giovani.
I compagni dello Zam invece hanno già dato una risposta concreta al sopruso subito con l'occupazione di  un edificio adibito, anni fa, a scuola.

Lo stesso giorno a Bologna, gli studenti vengono clamorosamente accerchiati e caricati dalla polizia durante lo svolgimento di un'assemblea pubblica con lavoratrici in lotta della Sodexo a piazza Verdi. Anche in questa città, la provocazione poliziesca ha avuto una ferma risposta; i giovani hanno resistito alle cariche con un lancio fitto di bottiglie e costruito barricate per rallentare l’avanzata degli aggressori.

Di fronte a queste emblematiche situazioni, non ci resta che dire che il nuovo governo ha certamente alzato il tiro della repressione e non ha intenzione alcuna di lasciare spazio ai movimenti, alle legittime rivendicazioni delle masse, dei lavoratori, di chi la non vuole pagare gli effetti dell’attuale crisi capitalistica, una crisi creata dai padroni e scaricata sulle masse.
Per chi si era illuso di poter sperare nel cambiamento da parte di determinati personaggi più o meno nuovi in Parlamento, queste scene sono l'espressione nuda e cruda della natura della borghesia al potere e dei suoi rappresentanti, siano essi di centro-destra, di centro-“sinistra”, a pallini o grillini.

La legittima lotta dei lavoratori, la legittima lotta del movimento studentesco che va ricomponendosi in queste occasioni, sono soffocate al primo sentore di dissenso popolare nei confronti delle Istituzioni.
Non a caso i servizi segreti italiani (Aisi), in una loro relazione denunciano i movimenti e i conflitti sociali, parlando di "momenti di particolare tensione", di disordini e scontri, dovuti al "disagio giovanile e alla mancanza d prospettive occupazionali"...  i servizi segreti puntualizzano sul fatto che la miseria, la crisi e il carovita sono bombe ad orologeria nelle mani delle masse proletarie contro gli stessi padroni, e la risposta a tutto ciò ovviamente è la repressione a suon di manganellate!
Questa è la testimonianza del reale scopo del governo attuale come anche dei precedenti; questi vili attacchi non vanno intesi come episodi isolati, ma parte integrante di un programma repressivo del governo atto alla criminalizzazione e dispersione dei movimenti di lotta. E' aberrante assistere allo spettacolo di cariche contro studenti all'interno delle facoltà, in uno spazio che dovrebbe essere off-limits ai servi dello stato per cui lavorano. Ed è per questo che riteniamo importante l'unità tra i movimenti studenteschi in queste circostanze, come anche la preparazione di  nuove giornate di lotta a livello nazionale.

Esprimiamo forte solidarietà ai compagni che in questi giorni hanno subito le intimidazioni poliziesche e ci stringiamo a loro  nel rispondere colpo su colpo che hanno inflitto contro questo stato di polizia.
Riteniamo che è giusto scendere in piazza, che ci si riappropri di ciò che vogliono toglierci quotidianamente, dagli spazi alla cultura al futuro, per farci soccombere sotto il peso della crisi.

Rispondere colpo su colpo!

Organizzare il partito comunista di tipo nuovo per avanzare nel fuoco della lotta di classe e in stretto legame con le masse!

Contro lo stato di polizia che avanza verso il moderno fascismo, Ribellarsi è giusto!

Palermo, 27/05/13

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