Quest'ultimo mese è stato come una cartina di tornasole
dell'operato e degli obiettivi fissati dal nuovo governo: la repressione contro
i movimenti antagonisti e soprattutto nei confronti della componente giovanile
e studentesca.
A Napoli, il 7 maggio la repressione poliziesca va a
braccetto con i fascisti, la polizia sotto l'ordine del vicequestore Fiorillo
ha improvvisamente caricato gli studenti davanti la sede della prefettura.
A Milano, il 22 Maggio viene sgomberato il centro sociale
Zam: ruspe e camionette al lavoro per distruggere quanto è stato costruito dai
compagni in uno spazio dedicato alla socialità e momenti di lotta.
Qui gli studenti hanno subito risposto all'aggressione per
come si deve: prima con una resistenza
passiva, è seguita la reazione violenta dei servi in divisa e di conseguenza
sono state costruite barricate, e arrivano lanci di oggetti. Una barricata
prende fuoco.
In seguito per denunciare i fatti successi un corteo di un
centinaio di persone si dirige a Palazzo Marino, dove parte l'ennesima carica e
alcuni ragazzi rimangono feriti.
Dopo una giornata colma di tensione, scontri e cariche
poliziesche, la giornata giunge al termine ed il sindaco, ovviamente, non da risposta ai giovani.
I compagni dello Zam invece hanno già dato una risposta
concreta al sopruso subito con l'occupazione di
un edificio adibito, anni fa, a scuola.
Lo stesso giorno a Bologna, gli studenti vengono
clamorosamente accerchiati e caricati dalla polizia durante lo svolgimento di
un'assemblea pubblica con lavoratrici in lotta della Sodexo a piazza Verdi.
Anche in questa città, la provocazione poliziesca ha avuto una ferma risposta;
i giovani hanno resistito alle cariche con un lancio fitto di bottiglie e
costruito barricate per rallentare l’avanzata degli aggressori.
Di fronte a queste emblematiche situazioni, non ci resta che
dire che il nuovo governo ha certamente alzato il tiro della repressione e non
ha intenzione alcuna di lasciare spazio ai movimenti, alle legittime
rivendicazioni delle masse, dei lavoratori, di chi la non vuole pagare gli
effetti dell’attuale crisi capitalistica, una crisi creata dai padroni e
scaricata sulle masse.
Per chi si era illuso di poter sperare nel cambiamento da
parte di determinati personaggi più o meno nuovi in Parlamento, queste scene
sono l'espressione nuda e cruda della natura della borghesia al potere e dei
suoi rappresentanti, siano essi di centro-destra, di centro-“sinistra”, a
pallini o grillini.
La legittima lotta dei lavoratori, la legittima lotta del
movimento studentesco che va ricomponendosi in queste occasioni, sono soffocate
al primo sentore di dissenso popolare nei confronti delle Istituzioni.
Non a caso i servizi segreti italiani (Aisi), in una loro
relazione denunciano i movimenti e i conflitti sociali, parlando di "momenti
di particolare tensione", di disordini e scontri, dovuti al "disagio
giovanile e alla mancanza d prospettive occupazionali"... i servizi segreti puntualizzano sul fatto che
la miseria, la crisi e il carovita sono bombe ad orologeria nelle mani delle
masse proletarie contro gli stessi padroni, e la risposta a tutto ciò ovviamente
è la repressione a suon di manganellate!
Questa è la testimonianza del reale scopo del governo
attuale come anche dei precedenti; questi vili attacchi non vanno intesi come
episodi isolati, ma parte integrante di un programma repressivo del governo
atto alla criminalizzazione e dispersione dei movimenti di lotta. E' aberrante
assistere allo spettacolo di cariche contro studenti all'interno delle facoltà,
in uno spazio che dovrebbe essere off-limits ai servi dello stato per cui
lavorano. Ed è per questo che riteniamo importante l'unità tra i movimenti
studenteschi in queste circostanze, come anche la preparazione di nuove giornate di lotta a livello nazionale.
Esprimiamo forte solidarietà ai compagni che in questi
giorni hanno subito le intimidazioni poliziesche e ci stringiamo a loro nel rispondere colpo su colpo che hanno
inflitto contro questo stato di polizia.
Riteniamo che è giusto scendere in piazza, che ci si
riappropri di ciò che vogliono toglierci quotidianamente, dagli spazi alla
cultura al futuro, per farci soccombere sotto il peso della crisi.
Rispondere colpo su colpo!
Organizzare il partito comunista di tipo nuovo per avanzare
nel fuoco della lotta di classe e in stretto legame con le masse!
Contro lo stato di polizia che avanza verso il moderno
fascismo, Ribellarsi è giusto!
Palermo, 27/05/13
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