A parte qualche caso isolato la stragrande maggioranza dei lavoratori della scuola si è schierata al fianco degli studenti palermitani, in alcuni casi come all’Umberto I i docenti e i genitori hanno sostenuto attivamente l’occupazione partecipando alle assemblee e portando agli studenti da bere e da mangiare, tutte le aree del movimento finalmente si sono unite in questa forma di protesta radicale.
Fatto grave da segnalare, il comportamento del preside dell’Umberto I che ancora una volta riconferma la sua natura reazionaria: appena gli studenti hanno scelto a maggioranza di occupare l’istituto, il preside ha pensato bene di punire gli studenti più attivi “suggerendo” ai loro docenti di mettergli un bel 5 in condotta, al netto rifiuto dei docenti il preside avrebbe consegnato una lista di nomi alla digos. Tutto ciò, da come abbiamo appreso dai giornali e da fonti di prima mano, è stato fatto davanti la testimonianza di docenti e genitori presenti.
Il preside visto il fronte studenti-docenti-personale ata-genitori si è rimangiato tutto.
Ma ciò non basta, non dimentichiamo la condotta del preside Raffaele Antonino il mese scorso…
Già durante i famosi “fatti dell’Umberto” si era reso responsabile dell’aggressione da parte della polizia al pacifico volantinaggio antifascista chiamando prontamente la digos alla vista degli antifascisti, cosa che non fa con altrettanto zelo quando gruppi neofascisti montano banchetti davanti l’ingresso e aggrediscono gli studenti.
Ormai è chiaro che tra preside e digos corre buon sangue e che quando gli studenti si ribellano è pronto a reprimerli chiamando la polizia e usando gli strumenti stessi forniti dalla riforma, come il 5 in condotta che si dimostra un metodo per punire gli studenti più attivi politicamente e in prima linea nella lotta a difesa dei propri diritti.
Anche il preside del liceo scientifico Galilei Salvatore D’Agostino spesso minaccia gli studenti con provvedimenti disciplinari quando vi sono manifestazioni e proteste. Nonostante le minacce i ragazzi del Galilei hanno occupato dando al preside la risposta che si meritava.
Invitiamo gli studenti delle scuole palermitane a denunciare pubblicamente con volantini e locandine questi presidi fascisti e sputtanarli pubblicamente come si meritano!
Naturali alleati della polizia sono anche i fascisti, ancora una volta, come volevasi dimostrare, si schierano dalla parte del potere rappresentandone la più infima manovalanza, si legge da un comunicato di Studenti in Movimento (sigla fittizia dietro cui si cela Giovane Italia organizzazione giovanile del PDL, il partito della Gelmini) che queste proteste e occupazioni sono “politicizzate” e che negano il diritto allo studio!!!
Certo che sono politicizzate, ormai gli studenti sanno distinguere da che parte stare: se con chi è contro il governo o con chi li strumentalizza dietro false sigle… Questa è politica!
Il diritto allo studio non esiste più, lo stanno distruggendo a colpi di riforme sia da destra che da sinistra da più di 15 anni…
Il diritto allo studio ce lo riconquisteremo con la lotta, spazzando via i servi del governo come fascisti, sbirri e politicanti.
Tale comunicato arriva dopo il flop della manifestazione degli “studenti di destra” di sabato scorso che, dopo aver usato per settimane la sigla fittizia e riuscendo a mala pena a prendere in giro poche centinaia di studenti, usciti allo scoperto contavano meno di 200 studenti (che è stata la media di partecipazione ai cortei strumentalizzati dai fascisti).
A seguire del comunicato la sera stessa si è verificato un lancio di pietre contro il Regina Margherita occupato con la rottura di alcune finestre…
Oggi mentre gli studenti delle scuole occupate sono scesi in strada a migliaia bloccando la stazione e il porto, i fascisti hanno provato demagogicamente a cavalcare l’onda indicendo due cortei verso l’ex provveditorato e la provincia dove hanno fatto la solita farsa di incontrarsi con gli assessori loro colleghi di partito prendendo in giro gli studenti.
I soliti infami e servi del potere e del governo insomma…Red Block
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