martedì 9 novembre 2010

E’ BEN ALTRO QUELLO CHE CI SERVE ...

Negli ultimi giorni è nata una “Rete dei Collettivi Studenteschi” che si propone di lottare contro il governo e per il diritto allo studio. Come abbiamo visto su internet è circolato lo statuto di questa rete in cui si trovano i punti chiave e distintivi.
Leggendolo ci sembra di essere tornati veramente indietro, peggio di due anni fa durante “l’onda” quando il riformismo ha avuto la meglio contro quella parte di movimento studentesco che proponeva di bloccare tutto e sfidare apertamente il governo e la sua riforma.
A tal proposito, consci del danno pratico ed effettivo che tale documento arreca al movimento studentesco causando un vero e proprio arretramento, ciò che segue è una critica ad alcuni punti dello statuto in questione:

Il pacifismo non è un’ alternativa di lotta ne tantomeno incide concretamente sulla riuscita delle
proteste. Bisogna scendere in piazza combattivi e adottare forme di lotta radicali perché solo in questo modo possiamo dare un segnale forte e ottenere qualcosa. Basta guardare ciò che succede attorno a noi per capire che questo è il mezzo più appropriato, vedi i recenti casi di Terzigno dove la popolazione è scesa combattiva contro un governo che non li rappresenta arrivando al punto di bruciare il tricolore, barricare le strade, rispondere senza paura alla repressione delle forze dell’ordine costringendo il governo a fare un passo indietro.

È fondamentale far capire al governo che
NOI NON ABBIAMO PAURA E LOTTEREMO FINO IN FONDO
!!

Sull’antifascismo: È riduttivo ed errato limitarsi ad un antifascismo culturale. E’ sicuramente fondamentale sensibilizzare le masse ed informarle ma non bisogna dimenticare l’azione militante contro i fascisti che continuano ad attaccare i compagni(come il recente caso a Catanzaro dove uno studente del collettivo Riscossa è stato colpito alla schiena con un coltello dalla feccia), studenti,compagni,immigrati. Ci siamo già dimenticati delle aggressioni fasciste che hanno preceduto i famosi “fatti dell’Umberto”… L’azione antifascista va praticata complessivamente: aspetto culturale, sociale e militante.

I collettivi non sono organizzazioni culturali pro-istituzioni o pacifiste: i collettivi devono essere un’ arma per gli studenti, devono essere combattivi e devono spingere gli studenti ad organizzarsi e ribellarsi, non diventare associazioni burocratiche “che promuovono e sostengono attività socio-culturali o ludico/ricreative”!!
In poche parole devono essere strumenti di lotta in mano agli studenti per ottenere diritti concreti che ci spettano
• In questo senso una “marcia funebre” qual è questa fiaccolata non serve a niente e a nessuno:

LA FIAMMA CHE DEVE ACCENDERSI E’ QUELLA DELLA RIBELLIONE
contro chi ci vuole marionette, servi, esseri non pensanti; contro chi ci vuole qualunquisti e passivi. Ci stanno facendo pagare la crisi, ci vogliono bloccare il futuro e ad ogni forma di dissenso ci reprimono sempre più violentemente. Dobbiamo essere combattivi, la crisi dobbiamo crearla noi a questi politicanti da strapazzo che sfruttano ogni giorno le masse, dai parlamentari del pdl fino all’ultimo piccolo burocrate del partitello della sinistra di palazzo come PD, rifondazione comunista e simili.
Noi giovani dobbiamo dare un segnale forte contro il moderno fascismo che avanza: la violenza ci viene imposta quotidianamente da questa società, dal primo puttaniere Berlusconi e dallo stato di polizia.
Violenza è la riforma Gelmini che licenzia migliaia di lavoratori, violenza sono tutti quegli operai che muoiono ogni giorno, violenza sono le guerre d’aggressione imperialista, violenza è il continuo attacco alle donne e ai nostri diritti in generale.

Questa è violenza, la nostra è ribellione: violenza rivoluzionaria giusta e sacrosanta!
UNIAMOCI ALLE LOTTE DEGLI OPERAI, DEI PRECARI E DEI LAVORATORI CONTRO IL GOVERNO!!
SCIOPERO GENERALE SUBITO!

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