Ieri Martedì 17 Novembre "Giornata internazionale del diritto allo studio", il movimento studentesco è sceso in piazza anche in Italia ancora una volta contro la Riforma Gelmini: una riforma classista e ideologicamente reazionaria che taglia 8 miliardi e mezzo di euro all'istruzione pubblica e promuove l'idea di scuola-caserma e di studente-acefalo che non ha il diritto di ribellarsi e di "vivere" e gestirsi lasua scuola o la sua facoltà, in sintesi una riforma che attacca pesantemente il diritto allo studio.
Da Nord a Sud gli studenti hanno manifestato per difendere il diritto allo studio dagli attacchi pesanti del governo Berusconi, tra le 50 e più manifestazioni da segnalare la repressione poliziesca a Milano che ancora una volta non ha esitato a caricare gli studenti che si dirigevano all'assessorato della pubblica istruzione, fermando e denunciando due e arrestandone altri due che sono stati processati oggi per direttissima con l'accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, il giudice ha convalidato l'arresto ma non ha disposto misure cautelari, si è limitato a raccomandare agli studenti di "comportarsi bene in futuro".
Una ragazza denunciata e rilasciata ieri stesso ha una distorsione cervicale e una prognosi di 15 giorni a causa della violenza delle forze dell'ordine che per fermarla l'anno bloccata in 10 a terra.
Pochi giorni fa la polizia aveva sgomberato con forza il liceo Gahndi di Milano occupato dagli studenti perchè l'amministrazione comunale vorrebbe chiuderlo. Il liceo è noto per il suo corso serale che da la possibilità di studiare anche a lavoratori.
Da segnalare anche il lancio di uova contro al sede del Miur a Torino, il traffico in tilt a Roma e Napoli e le occupazioni simboliche al liceo socio-psicopedagogico Margherita a Palermo.
Il ministro dell'istruzione non ha perso tempo nel criminalizzare la giusta protesta studentesca dicendo come già fatto in passato che gli studenti scesi in piazza "sono dei centri sociali" e che "non sono rappresentativi".
Ancora una volta il governo esterna la sua paura verso la protesta studentesca e la ribellione giovanile in generale, per questo è necessario andare avanti:
Dall'Onda alla nuova Ondata per spazzare via il governo Berlusconi e le sue riforme moderno fasciste, anti studentesche e antipopolari e aprire la strada alla rivoluzione!
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