È di nuovo paura nelle scuole per i crolli. E stavolta solo la fortuna ha evitato il peggio. Momenti di terrore sono stati vissuti ieri mattina in una scuola superiore di Biella, il «Quintino Sella», dove un pezzo di soffitto si è staccato, precipitando sui banchi durante le lezioni: quattro studenti sono rimasti feriti in modo lieve. (tratto da “Il Tempo”)
Appena un mese fa moriva Vito Scafidi uno studente del liceo Darwin di Torino a causa del crollo del tetto della sua classe.
Dopo le continue morti nelle fabbriche (una media di 4 operai al giorno) adesso nel Bel Paese si muore pure a scuola.
Com’era da aspettarsi le istituzioni sia per il caso di Torino sia per questo recente di Biella parlano di fatalità.
Ma quale fatalità?
Continuiamo a ribadire che la fatiscenza delle scuole e i relativi crolli di tetti sono la diretta conseguenza delle cosiddette “razionalizzazioni della spesa” e delle politiche e riforme non ultima quella della Gelmini che aggiungono tagli a tagli perché la scuola “costa troppo” .
I dati statistici parlano di circa il 50% delle scuole italiane a rischio sicurezza (con punte del 70% in Sicilia) e questi sono solo i dati ufficiali!
Intanto il governo manda più militari in Afghanistan ed in altri scenari di guerra come in Somalia spendendo milioni di euro in armamenti per guerre di aggressione contro altri popoli impoverendo anche le masse e i lavoratori in Italia.
Queste politiche oltre a colpire la qualità dell’istruzione colpiscono anche la salute degli studenti e la loro stessa vita come successo tragicamente a Torino.
Non si può morire né di scuola né di lavoro!
Questa è la “civiltà” del sistema capitalista basato sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, in un paese che è considerato civile e industrializzato come l’Italia nel 2008 si muore sul lavoro perché per i padroni di fabbriche e aziende la sicurezza costa troppo e adesso pure nelle scuole perché i governi che fanno gli interessi dei padroni volontariamente dirottano 8 miliardi di euro dall’istruzione alle banche e ai padroni con il duplice obiettivo di finanziare la loro crisi da un lato e dall’altro per far crescere un popolo ignorante che difficilmente possa ragionare con la propria testa e quindi ribellarsi a tutto ciò.
Per questo è necessario che gli studenti si organizzino dal basso in collettivi studenteschi, che lottino per il loro diritto allo studio e il loro diritto alla vita e alla salute in ogni scuola e facoltà.
Adesso che il sistema uccide già a scuola ancor prima di arrivare in fabbrica e quanto mai necessario che gli studenti e i lavoratori combattano fianco a fianco contro i padroni e i loro governi siano essi di centro-destra o centro-sinistra.
È importante inoltre che gli studenti singolarmente o in collettivi si uniscano alla “Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro” nata l’anno scorso che si riunirà nuovamente il 24 Gennaio a Roma e di cui fanno parte sindacati di base, associazioni di familiari di morti sul lavoro, associazioni in difesa della salute ecc.
Basta morti sul lavoro mai più morti nelle scuole!
Per il diritto alla sicurezza nelle scuole e all’istruzione è giusto ribellarsi!
Aderisci alla Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, inscriviti alla mailing list : bastamortesullavoro@domeus.it
Red block (organizzazione giovanile di proletari comunisti)
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