Anche quest’anno gli studenti subiranno sulla propria pelle l’ennesima (contro)riforma che comunque si inserisce in stretta continuità con i precedenti governi sia di centro-sinistra che di centro-destra che si susseguono ormai da circa 10 anni e che hanno in comune il fatto di demolire sempre di più la qualità dell’istruzione, privatizzando la scuola, fornendo un sapere nozionistico propedeutico al volere delle aziende private e non dando invece ad ogni singolo studente gli strumenti per formarsi una propria cultura strumento necessario per lo sviluppo di un pensiero critico individuale.
Questa riforma in questo senso non è da meno rispetto alle altre, anzi da un colpo di acceleratore, le prime conseguenze saranno: migliaia di licenziamenti sia tra personale ata che tra docenti,
classi che già sono al collasso saranno ancora più numerose, un passo avanti verso la privatizzazione trasformando scuole e università in fondazioni, ciò significa che ogni singola scuola dovrà attivarsi per procacciare finanziamenti da enti privati,gli studenti che capiteranno in una scuola “sfigata” avranno meno servizi e qualità rispetto ad altri.
Anche quest’ anno le famiglie dovranno sborsare più soldi per tasse e libri rispetto all’anno precedente.
Inoltre a livello ideologico si fa un salto indietro di oltre 30 anni, non a caso il ministro Gelmini come altri di questo governo ha attaccato il movimento di protesta del ’68 da cui abbiamo ereditato i pochi diritti che ancora non ci hanno tolto come ad esempio le assemblee d’istituto.
Attaccando il 68 si dice anche quali dovrebbero essere i principi che guideranno la “nuova scuola”: autorità e disciplina.
Ovvero un’istituzione sempre più repressiva che richiama il periodo buio del fascismo non a caso verrà introdotto il voto in condotta con pericolo bocciatura.
Repressione e nozionismo questo sarà quindi il mix della riforma: d’altronde più si è ignoranti più è difficile la formazione di un pensiero critico che vada fuori dal pensiero unico e che sfoci in dissenso come successo qualche settimana fa al Liceo Newton di Roma, dove docenti e studenti che hanno contestato il ministro sono stati identificati dalla polizia e cacciati fuori, questa è la democrazia e la libertà di parola di cui si riempiono la bocca ogni giorno i nostri governanti!
C’è da aspettarsi che nella scuola del ministro Gelmini qualsiasi studente che “osi” contestare un docente o un dirigente scolastico venga punito disciplinarmente per mancanza di rispetto così come avveniva prima del ’68 o che chiunque esca fuori dagli schemi dettati dal “pensare bene” borghese (come l’omologazione di pensiero ma anche estetica vedi i l’obbligo dei grembiulini) venga etichettato come deviato,bullo o sovversivo.
Il ministro Gelmini dovrebbe occuparsi di più della qualità dell'insegnamento e dell'edilizia scolastica fatiscente piuttosto che rigurgitare provvedimenti demagogici e proclami che sanno molto di ventennio fascista.
Contro questa scuola dove gli studenti non sono protagonisti è necessario ribellarsi e organizzarsi autonomamente in collettivi studenteschi al di fuori di qualsiasi partito istituzionale complice di queste riforme sia a destra che a sinistra.
MANIFESTAZIONE CONTRO LA RIFORMA VENERDI’ 26 SETTEMBRE PIAZZA MASSIMO ORE 16, 30.
Red Block
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