martedì 24 maggio 2016

"LE CLASSI DOMINANTI, GLI OPPRESSORI HANNO ODIATO CHIANG CHING..."

RIPORTIAMO IL TESTO CONTENUTO NEL VIDEO "Onore alla compagna Chiang Ching nel 50° anniversario della rivoluzione culturale proletaria "La rivoluzione nella rivoluzione di una donna comunista".

Il video si può vedere cliccando questo link:


Nel 50° anniversario della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, in Cina, rendiamo onore alla compagna Chiang Ching, militante e dirigente del partito Comunista Cinese, la cui vita è stata sempre al servizio della lotta rivoluzionaria delle masse popolari per la costruzione di una società libera dallo sfruttamento e dall’oppressione del sistema dominante, per avanzare lungo la via che porti al comunismo…
Le classi dominanti hanno volutamente distorto il significato della vita e della morte di Chiang Ching e, in generale, su di lei si conoscono le menzogne e le calunnie riportate dalla stampa borghese. È ovvio che gli oppressori l’abbiano odiata, perché oggi, come allora, Chiang Ching è un vivo e luminoso esempio di una compagna e dirigente comunista che ha incarnato pienamente cosa significa “Ribellarsi è giusto” e che in quanto donna ha anche concretamente messo in atto la parola d’ordine “scatenare la furia delle donne come forza poderosa per la rivoluzione’…” dimostrando che questo è possibile!
Nata il 14 marzo 1914 a Zhucheng, nella provincia dello Shandong, Lǐ Shūméng, nominata Chiang
Ching, crebbe nelle case di ricchi signori presso cui sua madre lavorava… di impeto sempre ribelle, fin da quando ragazzina si strappò le bende dai piedi, simbolo dell’oppressione feudale delle donne in Cina. A vent'anni, si trasferì a Shanghai, separandosi dal marito, dove iniziò a intraprendere la carriera di attrice recitando opere progressiste che chiamavano il popolo alla difesa della Cina contro il Giappone. Lavorò come insegnante nei corsi serali per gli operai venendo sempre più a conoscenza delle pesanti condizioni di vita di essi nelle fabbriche di proprietà del capitale straniero.
Avvicinandosi al marxismo-leninismo, a 23 anni entrò nella scuola di partito del PCC, diretto da Mao Tse Tung, dove fece anche addestramento militare.
Ma per il fatto di essere donna Chiang Ching dovette lottare molto, affrontando tanti ostacoli, contro il peso della tradizione oscurantista e patriarcale della società cinese; la professione di attrice, per esempio, veniva considerata una occupazione per donne facili, tradizione che in alcune forme si ripercuoteva anche all’interno dello stesso PCC.
Le fu impedito, per esempio, di svolgere un ruolo politico pubblico fino agli anni ’60, ma con tanta determinazione e spirito rivoluzionario Chiang Ching si preparò a questo compito lavorando nel campo dell’arte e in altri campi, quali per esempio il movimento per la riforma agraria.
Sempre al fianco di Mao, che divenne anche il suo compagno di vita, lottò duramente contro tutto ciò che voleva ostacolare e impedire lo sviluppo rivoluzionario delle masse in Cina, la costruzione del socialismo, e fu attiva protagonista della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, lanciata da Mao nel Maggio del 1966, difendendola sempre e strenuamente fino alla sua morte, contro i revisionisti, anche interni al Partito, che miravano di fatto alla restaurazione capitalista in Cina.
Nella GRCP Chiang Ching fu in prima linea come compagna dirigente su diversi fronti. Animò e guidò per esempio i tantissimi giovani ribelli nella lotta contro i seguaci della via capitalista, difese sin nel più profondo il diritto delle masse a dare l’assalto al cielo, a sfidare la tradizione e spazzare via il vecchio della reazione in tutti i campi; lottò con grande ardore contro il revisionismo, intervenendo decisamente nel campo sovrastrutturale della cultura e dell’educazione, dando un grande contributo anche al rivoluzionamento delle arti, in particolare nell’ambito del teatro, secondo la linea proletaria e rivoluzionaria che poneva al centro l’azione delle masse contro la linea revisionista che dietro un apparente nuovo continuava a difendere i privilegi di classe.
Ma grande fu anche l'impegno di Chiang Ching sulla questione delle donne per svilupparne la lotta per una reale liberazione dall’oppressione familiare e sociale.
Dalle operaie alle contadine, milioni di donne, l’altra metà del cielo come affermava Mao, hanno contribuito attivamente alla GRCP avendo nella compagna Chiang Chingh una decisiva guida.
Chiang Ching ha rappresentato l’incarnazione ideologica e pratica della concezione che afferma che è necessario scatenare la “rivoluzione nella rivoluzione" per la piena affermazione del ruolo delle donne nella trasformazione reale e profonda della società… non basta, infatti, una rivoluzione che rovesci il potere della borghesia e instauri il potere proletario, socialista… occorre ancora una “rivoluzione nella rivoluzione” per rovesciare la terra ma anche il cielo, il cielo delle idee, delle concezioni feudali e patriarcali che sono dure a morire, dei vecchi rapporti sociali fino ai rapporti tra uomo e donna… La GRCP è stata l’esperienza più moderna del proletariato, che ha indicato come portare una lotta rivoluzionaria in ogni ambito, non solo della struttura ma anche della sovrastruttura. Le donne cinesi, nonostante i cambiamenti sociali già acquisiti durante gli anni precedenti, vedi l’ingresso massiccio nel mondo del lavoro, nelle fabbriche, la riforma della legge sul matrimonio, la riforma del sistema d’istruzione, vedi i corsi di istruzione gratuita per le contadine, la riforma agraria… che portarono più diritti per le donne, nella RCP per prima cosa dovettero battersi per esempio contro i tentativi revisionisti di Liu Shao qi di estrometterle dal lavoro e relegarle di nuovo nel lavoro domestico… Le donne lottarono contro la violenza sessuale organizzando comitati di quartiere in cui facevano processi popolari contro i mariti, padri violentatori; furono distribuite le pillole anticoncezionali tra le donne che potevano iniziare decidere a della propria vita e maternità…
In tutto questo fermento rivoluzionario Chiang Ching, al fianco di Mao, è stata sempre per le donne un solido punto di riferimento ed esempio vero che solo partecipando alla rivoluzione in prima persona le donne possono emanciparsi, portare la rivoluzione a tutti i livelli...
Dopo la morte di Mao, avvenuta nel 1976, Chiang Ching è stata arrestata con i 3 compagni rivoluzionari che i revisionisti hanno chiamato “banda dei quattro”. Questi revisionisti che avevano preso il potere e restaurato il capitalismo in Cina nel 1976, hanno tenuto Chiang Ching in carcere per ben 15 anni, ma lei non si è mai piegata alle minacce, alle diffamazioni, ai vili attacchi, tenendo alta la bandiera rossa della rivoluzione e difendendo sempre la GRCP. Ed è stato nelle loro indegne mani lorde di sangue che la sua vita è giunta alla fine, in circostanze sospette: la data scelta dai revisionisti per comunicare la sua morte è stata quella del 14 Maggio 1991.
Oggi, a 50 anni dalla GRCP, come Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario riaffermiamo con forza di essere figlie ed eredi dell’esperienza rivoluzionaria di Chiang Ching. Essa è testimonianza del chiaro riferimento rivoluzionario interno al movimento comunista marxista leninista maoista che il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario ha assunto fin dall'inizio della sua esistenza – il primo collettivo del Mfpr nato a Palermo fu chiamato “Chiang Ching”.
Nel percorso non facile ma entusiasmante della lotta rivoluzionaria, affinché la maggioranza delle donne si liberi dalla doppia oppressione, di classe e di genere, prodotta da questo sistema capitalista, che non può essere riformato ma solo rovesciato, guardiamo a Chiang Ching e alla GRCP che ci indicano come la rivoluzione è monca se non si sviluppa una “rivoluzione nella rivoluzione” necessaria, per spezzare tutte le catene economiche e ideologiche del sistema borghese che fa dell’oppressione delle donne una base per la sua esistenza.
Ma questi insegnamenti vanno impugnati già oggi e ad ogni stadio sia della battaglia esterna volta alla conquista delle donne, delle proletarie alla lotta rivoluzionaria secondo la parola d’ordine “scatenare la ribellione delle donne come forza poderosa per la rivoluzione”, sia nella battaglia interna della costruzione del partito comunista di tipo nuovo che guidi la lotta rivoluzionaria in cui le compagne impugnino sin da subito la concezione della “rivoluzione nella rivoluzione” per combattere in ogni ambito, anche nel partito, il permanere di concezioni borghesi, maschiliste…
Chiang Ching, la sua vita di compagna e donna comunista in questo senso è uno splendido faro che illumina il nostro doppio cammino rivoluzionario.

W la compagna Chiang Ching
W il 50° anniversario della GRCP

Da Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

14 maggio 2016

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