martedì 31 maggio 2016

50° Anniversario della GRCP - INNALZIAMO LA GRANDE BANDIERA ROSSA DEL PENSIERO DI MAO TSE-TUNG; PARTECIPIAMO ATTIVAMENTE ALLA GRANDE RIVOLUZIONE CULTURALE SOCIALISTA (18 aprile 1966) -- 1° Parte


Editoriale del Quotidiano dell’Esercito popolare di liberazione

Il presidente Mao Tse-tung ci ha insegnato che le classi e la lotta di classe sussistono ancora nella società socialista. In Cina, egli ha detto, “la lotta di classe tra il proletariato e la borghesia, tra le differenti forze politiche e tra il proletariato e la borghesia nel campo dell’ideologia sarà ancora una lotta lunga, sottoposta a vicissitudini e che, in certi momenti, potrà diventare molto acuta”. La lotta per promuovere l’ideologia proletaria ed eliminare l’ideologia borghese sul fronte culturale è un aspetto importante della lotta tra due classi (il proletariato e la borghesia), tra due vie (la via socialista e la via capitalista) e tra due ideologie (l’ideologia proletaria e l’ideologia borghese). Il proletariato cerca di trasformare il mondo secondo la propria concezione e così fa anche la borghesia. La cultura socialista deve servire gli operai, i contadini e i soldati; deve servire la politica proletaria; deve servire a consolidare e a sviluppare il sistema socialista in previsione del suo graduale passaggio al comunismo. La cultura borghese e revisionista serve la borghesia, i proprietari terrieri, i contadini ricchi, i controrivoluzionari, i cattivi elementi e gli elementi di destra per spianare la strada alla restaurazione del capitalismo. Se il proletariato non occupa le posizioni del fronte culturale, esse saranno fatalmente occupate dalla borghesia. Si tratta di una lotta di classe acuta. Poiché le residue forze borghesi nel nostro paese rimangono ancora un fattore con il quale dobbiamo competere, poiché esiste ancora un gran numero di intellettuali borghesi, poiché l’influenza dell’ideologia borghese è ancora molto forte e i loro metodi per combatterci diventano sempre più indiretti, insidiosi e sornioni, sarà per noi difficile accorgerci che la lotta prosegue e forse potremo anche cadere vittime delle pallottole, indorate di zucchero, della borghesia e perderemo le nostre posizioni se allenteremo anche per poco la nostra vigilanza. In questo campo, non è ancora deciso chi trionferà, tra socialismo e capitalismo. La lotta è ineluttabile. Se non riusciremo a condurla in modo giusto, potrebbe portare al sorgere del revisionismo. Il nostro Esercito popolare di liberazione, le forze armate del popolo create e dirette dal Partito comunista cinese e dal presidente Mao, è lo strumento più leale del partito e del popolo, è il sostegno principale della nostra dittatura proletaria. Il ruolo importante che esso ha svolto per la causa rivoluzionaria del proletariato deve continuare a svolgerlo in questa grande Rivoluzione culturale socialista. Dobbiamo acquisire una conoscenza più approfondita della lotta di classe nel campo ideologico e, insieme a tutto il popolo del nostro paese, dobbiamo innalzare più in alto la grande bandiera rossa del pensiero di Mao Tse-tung e condurre, inesorabilmente e fino in fondo, la Rivoluzione culturale socialista, in modo che il lavoro letterario e artistico delle nostre forze armate contribuisca potentemente a dare la priorità alla politica e a incoraggiare il processo rivoluzionario del popolo.

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