lunedì 4 aprile 2016

Sotto assedio le università in india ad opera del regime 'hindutva fascism' di Modi - documento della JNU - Democratic students Union - per la mobilitazione - In questa settimana internazionale di azione sull'India invadere le università italiane con l'informazione e l'appello alla mobilitazione - info, materiali, video relatori csgpindia@gmail.com 3471102638

UNIVERSITÀ SOTTO ASSEDIO: LA REPRESSIONE DI STATO, IL MOVIMENTO DEGLI STUDENTI E LE SFIDE DA VINCERE



Negli ultimi mesi, gli slogan di libertà, giustizia per Rohith Vemula, contro la zafferanizzazione e privatizzazione dell'istruzione, contro la militarizzazione delle università e per il diritto al dissenso sono stati gridati nei campus in tutto il paese. Le università sono state bersaglio di campagne mediatiche sensazionalistiche e attacchi sia dei i media nazionali che degli apparati repressivi statali. Gli studenti, molti per la prima volta, hanno subito le incursioni di grandi spiegamenti di forze di polizia, CRPF e RAF nelle loro sedi. Ci sono stati arresti di studenti e docenti della JNU, HCU, TISS, FTII e continue intimidazioni, specie contro gli studenti più attivi, da parte della polizia in combutta con amministrazioni universitarie, ABVP-BJP-RSS. Alle classi dominanti basta una scritta sui muri per lanciare minacce aperte e mostrare, come se ce ne fosse bisogno, che cosa sono in grado di scatenare di scatenare contro di noi. Nella sola Delhi, sono già 10.000 gli effettivi CRPF schierati permanentemente. Mentre in tutto il subcontinente indiano gli studenti si stanno unendo contro gli attacchi del Parivar Sangh, affrontando anche le violenze della polizia, è importante per noi capire profondamente il contesto in cui questo assalto alle università è stato progettato e viene realizzato da chi comanda nel governo NDA.


Iniziamo dalla recente ondata di proteste studentesche unitarie innescata dalla decisione antidemocratica di liquidare e regolamentare le borse di studio non-NET assegnate ai ricercatori dalla University Grants Commission (UGC). Mentre le richieste dagli studenti erano di aumentare le borse di studio e di assegnare borse di studio non-NET per i ricercatori in tutte le università centrali e statali, MHRD e UGC hanno invece formato un comitato di revisione per imporre le loro politiche anti-studentesche di “Dio, merito e mercato”. Questo significa inevitabilmente che gli studenti provenienti dai settori emarginati tra cui adivasi, dalit, minoranze e donne, che accedono all'istruzione superiore nonostante tutte le ostilità religiose ed etniche, sarebbero sistematicamente esclusi dal sistema educativo. Spesso questi studenti sono la prima generazione che accede all’istruzione universitaria e per loro, per gli studenti provenienti da settori oppressi, data la drastica riduzione del numero di Borse di Ricerca Junior (JRF), le borse di studio non-NET diventano la principale fonte di sostegno finanziario. Inoltre, lo stesso sistema di esami NET, arbitrario e inaffidabile, mostra come sia falso il criterio di merito proposto dalle classi dominanti. Già prima della cancellazione delle borse di studio non-NET, il governo pensava di asfaltare l'istruzione superiore attraverso l'introduzione del sistema semestrale, del FYUP e CBCS alla Delhi University, con l’istituzione del Lyngdoh Committee Recommendation (LCR) in tutte le università, col Central University Bill ecc. Tutti questi provvedimenti puntano a minare l'autonomia delle università, trasformare le istituzioni educative in corpi burocratici, omogeneizzare e imporre un sistema di istruzione brahmanico, spianare la strada alla privatizzazione dell'istruzione, espellere ogni resistenza e trasformare l'istruzione in una merce vendibile finalizzata alla carriera. In effetti, la storia degli attacchi portati da politiche anti-studente e tagli dei fondi per l'educazione superiore è iniziata molto prima, con l'apertura al mercato e le politiche di liberalizzazione-privatizzazione-globalizzazione degli anni '90. Il Rapporto Birla Ambani sull'istruzione superiore (2000) espone chiaramente questo programma di privatizzazione dell'istruzione, basata sulle fondamenta del Bramanesimo in materia di istruzione, per aumentare gli investimenti esteri e quindi trasformare l'istruzione in una merce invece che un diritto fondamentale che guarda anche alla trasformazione sociale. Il continuo disimpegno dello Stato dal settore dell'istruzione mostra che quale che al di là del colore e sfumature politiche, le classi dominanti Brahmaniche servono i loro compari capitalisti, a loro volta asserviti al mercato imperialista, imponendo anche nell’ambito dell'istruzione superiore la sistematica e strutturale esclusione e discriminazione istituzionale di Dalit, Adivasi, minoranze religiose, donne e settori oppressi.

È questa “pulizia” brahmanica, inisme alla situazione critica dell'istruzione superiore, per cui gli studenti provenienti dai settori oppressi della sbattono impotenti contro un muro di ferro, senza alternative, anche in un’università come la JNU, dove aumentano i tassi di abbandono tra studenti emarginati e l’aperta discriminazione di casta, che ha fatto esplodere la rabbia dopo l'assassinio istituzionale di Rohith Vemula, studente di dottorato dalit della Università di Hyderabad. Mentre il cappio dei nefasti parassiti del Brahmanesimo e della privatizzazione più si stringe al collo dell'istruzione superiore, monta l’ondata di proteste degli studenti, in una fase in cui le classi dominanti con in testa il governo NDA intensificano i loro attacchi contro tutti i settori della società.

Se analizziamo la recente previsione di bilancio dell'Unione, è ben chiaro al servizio di chi è l'attuale governo antipopolare: il popolo di questo paese o le classi dominanti Brahmanici e i loro padroni imperialisti? Con gli annunciati pesanti tagli di fondi all'istruzione e alla sanità, i fondi assegnati all’UGC sono stati ridotti da 93,15 miliardi di rupie nel 2015 a 42,86 miliardi nel 2016, taglio demolitore del 55% dei fondi che significa cancellazione delle borse di studio, aumenti delle tasse, aumento delle rette per l’ostello e privatizzazione dell'istruzione superiore. A fronte di ciò, il governo ha spudoratamente concesso alle imprese rimborsi fiscale di Rs 680 miliardi, vale a dire 16 anni di dotazione in bilancio all’UGC! Allo stesso tempo, la dotazione di bilancio è stato portato dal 16,6% al 7% per le SC e dal 8,6% al 4,36% per le ST, mentre lo sconto fiscale complessivo, compresi redditi aziendale, accise e imposte dirette l'anno scorso ha raggiunto la cifra sbalorditiva di 6111,28 miliardi! Mentre il governo criminalizza gli studenti che rivendicano i propri diritti, invocando spudoratamente il denaro dei contribuenti, perpetra con arroganza la razzia delle risorse e del denaro del popolo a favore delle grandi imprese.
In questo contesto va inquadrato l'attacco all’università e agli studenti, dalla JNU, dove si infiamma la diatriba nazionalismo/anti-nazionalismo, alla HCU, teatro della violenza indiscriminata della polizia sugli studenti in lotta contro l'omicidio istituzionale di Vemula e la discriminazione degli studenti dei settori oppressi. Negli ultimi mesi il blocco costituito da polizia, amministrazione dello Stato, media, squadristi Sanghi non ha lasciato nulla di intentato per denigrare e demonizzare gli studenti come elementi anti-nazionale e sovversivi, accanto alla feroce propaganda Hindi-Hindu-Hindustan e la dittatura Brahmanica del 'Bharat ma ka apaman'. Questo è stati anche il periodo in cui in Parlamento l'attuale regime fascista Brahmanico ha dovuto rispondere a una raffica di interrogazioni sulla farsa del “Make in India”, l’omicidio istituzionale di Rohith, il falso scontro di Ishrat Jehan, la politica sul Kashmir e l'attuale crisi economica. Mentre nelle università gli studenti sono soffocati dal peso del marcio sistema educativo brahmanico al servizio di sfruttamento imperialista, l'economia rurale è schiaccia dalla perdurante siccità e crisi agraria. Il crescente tasso di suicidi di contadini in Marathwada e Vidharba non sono solo statistiche, ma una brutale ricaduta dello sfruttamento feudale e dell'esclusione strutturale, in assenza di un’alternativa economica sostenibile sotto il dominio delle classi Brahmaniche. Situazione ulteriormente amplificata dalla razzia di terre da parte delle aziendale e le massicce migrazioni di Dalit, Adivasi, musulmani e altri settori oppressi per far posto alle SEZ e alle grandi industrie al servizio del bottino imperialista e del saccheggio delle risorse.

Nel frattempo, la politica del divide et impera adottata dallo stato brahmanico in nome del nazionalismo, contro la macellazione dei bovini, della jihad dell’amore o con veri e propri pogrom e atrocità di casta mettono a nudo l’essenza del fascismo Hindutva e il governo NDA non lascia nulla di intentato per mantenere la forbice tra oppressori e oppressi. Inoltre, assistiamo a una sempre maggiore militarizzazione in Kashmir, Bastar e nelle regioni del Nord Est, che sono tra le zone più militarizzate del mondo. Dunque, mentre le forze fasciste Hindutva Brahmaniche alla guida dello Stato si preparano per attaccare militarmente i settori più oppressi, la repressione scatenata nelle università e sugli studenti del movimento devono essere correttamente analizzata per comprendere il ruolo dei movimenti degli studenti per la trasformazione rivoluzionaria della società.

Dobbiamo chiederci se il movimento degli studenti è davvero una minaccia per le classi dominanti. Gli studenti sono effettivamente un’opposizione o l'attacco scatenato nelle università è parte di un piano più ampio di offensiva ideologica e strutturale sulla vita, i mezzi di sussistenza e l'esistenza, contro la resistenza e la lotta senza compromessi dei settori più oppressi? Mentre le università, dalla JNU alla HCU vengono trasformate in prigioni e casi mediatici ad alto indici di ascolto, con fatti manipolate e distorti, la persecuzione sistematica dei settori più oppressi continua senza sosta. La realtà attuale di siccità e crisi agraria, migrazione di massa dei poveri dalle aree rurali alle città, incendio di quartieri dalit e musulmani, e anche la resistenza organizzata, per esempio quella di 30.000 agricoltori scesi in piazza per chiedere aiuti per la siccità e cancellazione dei debiti sono invisibili per i media color zafferano. Se guardiamo al movimento degli studenti di oggi, abbiamo qualche domanda da fare a quelle forze opportuniste sempre pronte a scendere a patti con classi dominanti in nome dell'unità. Spetta a noi, come studenti, analizzare e tracciare il nesso strutturale tra la nostra lotta contro la discriminazione istituzionalizzata nelle università, la mercificazione dell'educazione e il Brahmanesimo imposto all’istruzione, e la resistenza dei settori più oppressi per l'eliminazione delle caste, contro gli attacchi feudali e imperialisti portati attraverso le forze del fascismo Hindutva. È certo vero che gli studenti denunciano la repressione di stato, ma l'attuale movimento di studenti non può avanzare senza allearsi ideologicamente con la lotta di classe e contrastare le forze opportuniste al suo interno.

Secondo Lenin,
“Gli schieramenti politici degli studenti non possono non riflettere gli schieramenti politici di tutta la società e dovere di ogni socialista è di tendere alla delimitazione più cosciente e coerente possibile dei gruppi politicamente eterogenei. L’invito rivolto agli studenti dal partito dei socialisti-rivoluzionari - “proclamare la propria solidarietà col movimento politico generale ed estraniarsi completamente dai contrasti di frazione esistenti nel campo rivoluzionario” - altro non è, in sostanza, che un invito a tornare indietro, dalla concezione socialista a quella democratica borghese. E ciò non è affatto strano, giacché il “partito dei socialisti-rivoluzionari” non è che una frazione della democrazia borghese in Russia.
Rottura dello studente socialdemocratico con i rivoluzionari e i politici di tutte le altre tendenze non significa affatto rottura delle organizzazioni comuni a tutti gli studenti come quelle culturali; al contrario, solo tenendo fermo il punto di vista di un programma ben determinato si può e si deve lavorare tra gli strati più larghi degli studenti per ampliare il loro orizzonte oltre i limiti accademici e propagandare il socialismo scientifico, cioè il marxismo”. (I compiti della Gioventù Rivoluzionaria)

Perciò, quando, in nome dell'unità contro le forze Hindtuva sotto il comando del governo NDA, il presidente della JNUSU dichiara irresponsabilmente che c’è una differenza tra massacro di sikh del 1984 e quello in Gujarat del 2002, perchè nel 1984 c’è stata semplice isteria di massa, senza alcun ruolo degli apparati dello Stato, è l'opportunismo e il fallimento politico delle forze parlamentari che viene alla luce. Se, per tornaconto elettorale, certe forze voglio continuare ad autocelebrarsi e a chiudere un occhio di fronte al carattere brahmanico delle classi dirigenti, per non dire dei loro alleati imperialisti, allora si compromette la stessa base un movimento studentesco unito. L’unità contro il fascismo può essere costruita solo condividendo la lotta ideologica e comprendendo il nostro ruolo nella lotta di classe, formulando il nostro programma e alleandoci con i settori più oppressi. Se studenti e intellettuali non si alleano con i lavoratori, i contadini e i settori più oppressi, non potremo vincere la battaglia contro lo sfruttamento feudale e l'imperialismo. Dobbiamo oggi ricordare le rivolte storiche dei contadini di Naxalbari e Srikakulam con le loro richieste di terra a chi la lavora, che ha ispirato migliaia di studenti negli anni '70 e '80. Dobbiamo definire il ruolo del movimento studentesco nella lotta contro brahmanesimo in materia di istruzione e le forze del fascismo in un periodo di crescente repressione di stato. Il tuono di primavera in India non è morto e non morirà e, come studenti, è tempo per noi di decidere; da che parte stiamo?

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