mercoledì 6 febbraio 2013

19 gennaio - contestazione studentesca a Palermo all'inaugurazione dell'anno accademico all'università - report e volantino

Il 19 gennaio 2013 gli studenti dell'università di Palermo hanno contestato il Rettore Lagalla e altri personaggi istituzionali  contro l'inaugurazione-farsa del nuovo anno accademico.

La cittadella è stata fittamente riempita di camionette della polizia, volanti e sbirri in borghese per la riuscita dell'inaugurazione.
Presenti diverse decine di studenti, questi hanno voluto esprimere il loro dissenso nei confronti del Rettore e di tutti gli esponenti dell'università, hanno aperto uno striscione davanti la facoltà d'ingegneria (dove stava per cominciare l'evento) e a colpi di slogan hanno infastidito la cerimonia e i partecipanti.

Il giorno successivo all'applicazione definitiva del decreto Gelmini nell'ateneo palermitano, "non abbiamo nulla da festeggiare" hanno gridato al megafono gli studenti: non ci sta bene che l'università venga smantellata per colpa dei responsabili che, collaborando attivamente o all'applicazione delle riforme del governo, vogliono scaricare i costi della crisi sugli studenti. 
Mentre venivano denunciate le precarie condizioni dell'università palermitana a causa della riduzione dei fondi destinati all'istruzione pubblica, la riduzione delle borse di studio e delle mense, il livellamento verso il basso dell'istruzione basata sulle logiche del profitto, il Rettore intratteneva il sindaco di Palermo Orlando che, giunto alle porte della facoltà, è stato criticato a suon di "non ci rappresenta nessuno" e "vergogna".

Al suo arrivo, gli studenti hanno tentato di entrare all'interno dell'aula magna ma sono stati bloccati dallo schieramento della polizia che ha sbarrato l'ingresso, provocando così qualche piccola tensione e spintone tra i poliziotti e gli studenti.

Rimasti davanti ai poliziotti in cordone, gli studenti hanno denunciato quanto fosse grave il fatto di impedire loro il diritto di parola all'inaugurazione, in quanto avrebbero interrotto le "belle parole" (e il successivo buffet, a carico di chi paga le tasse!) di Lagalla e company per dare il punto di vista di chi subisce le riforme e l'austerity giornalmente, sempre più pesantemente; "chiediamo diritti ci danno polizia, è questa la loro democrazia" è stato lo slogan gridato mentre la polizia spingeva gli studenti per allontanarli dalle porte.

Alcuni studenti, aderenti al Circolo di proletari comunisti, in particolare hanno ribadito che, proprio perché dal centro-destra al centro-"sinistra" le riforme sono sempre a discapito delle masse popolari, anche in questa occasione nessun voto per le prossime elezioni nazionali ma un'azione invece di boicottaggio attivo che indichi la via della ribellione contro il sistema.

Un'azione di lotta significativa quella di oggi, l'intento dei giovani era quello di interrompere la farsa e, nonostante non si siano introdotti nell'aula magna, hanno dato filo da torcere agli organizzatori della cerimonia disturbandola con il baccano, la denuncia, gli slogans senza sosta.


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CONTRO L'INAUGURAZIONE DELL'ANNO ACCADEMICO 2013 E LA FARSA-INAUGURAZIONE DEL RETTORE!

Il rettore ha invitato tutti, anche gli studenti, a partecipare all'inaugurazione del nuovo anno accademico: ci fa, o ci è?

L'anno appena concluso si è rivelato peggiore dei precedenti e possiamo già da ora pronosticare che questo non sarà migliore.

In linea con le riforme sull'istruzione del governo, le università sono smantellate su tutti gli aspetti, dai programmi didattici striminziti, le strumentazioni inesistenti e le aule piccole e in numero insufficiente. Di contro, gli studenti subiscono l'aumento costante delle tasse universitarie (il cosiddetto "diritto allo studio", aumentato da 80 a 140 euro!); sugli studenti, come i lavoratori, i proletari, le masse popolari, vogliono far gravare il peso di una crisi che il capitalismo ha creato.

Dove vanno a finire i 50 euro per prova d'ingresso, ulteriore attacco al diritto universitario, che non tiene conto delle condizioni economiche delle famiglie? Questi milioni, a quale titolo vengono spesi?

Mentre le scuole dell'istruzione privata raggiungono fondi pubblici (!) da parte del governo Monti appena caduto, le borse di studio dedicate alla scuola pubblica vengono dimezzate... Sei idoneo alla borsa di studio? Mi dispiace, non ne sei vincitore!

Non dimentichiamo il famoso UNIPARKING: il parcheggio a pagamento all'interno di Viale delle Scienze, ad un costo onerosissimo per gli studenti, che permette un numero ridicolo di abbonamenti più "economici" e del quale ancora non si hanno notizie certe sui metodi di criterio di affidamento...

Grave è, anche, la drastica delibera del Senato accademico di "snellire" le prove scritte di tutti gli esami delle lingue, per tutti i corsi o quasi, rendendo l'esame un puro test a scelta multipla, livellando verso il basso le conoscenze e la preparazione. Ma questo è soltanto un assaggio...

Ma allora cosa abbiamo da festeggiare, in questa inaugurazione? Proprio nulla!
Le scelte dell'ateneo palermitano dipendono dal governo nazionale, dalle riforme che vogliono distruggere l'università, ma non dobbiamo sperare in un cambiamento radicale dall'insediamento del prossimo governo: sappiamo tutti bene che tutti i governi, da centro-destra a centro-sinistra, sono tutti complici del peggioramento delle condizioni delle masse popolari, dei lavoratori, dei precari, dei giovani che non hanno possibilità di lavoro se non in cambio di salari miserabili, mentre la maggior parte di loro sono disoccupati.
Governi che puntano a sviluppare i poli d'eccellenza, quelli privati, e a lasciare al proprio stato moltissimi atenei italiani che rischiano giorno per giorno il default e rischiano così la chiusura immediata, il tutto scaricato sulle spalle degli studenti.
Applicando il metodo della “meritocrazia”, si cela dietro il progetto di un'istruzione sempre più scheletrica, forgiata sulla visione aziendale della vita e dello studio.

Abbiamo un compito importante, quello di creare un movimento studentesco che punti alla trasformazione totale di questo sistema, che è la causa principale della miseria e dello sfruttamento.
Lottiamo insieme contro le università-aziende, mobilitiamoci e organizziamoci; boicottiamo le elezioni, perché se non abbiamo diritti nessuno merita il nostro voto: piuttosto meritano di veder scatenata la nostra ribellione!


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