"Violenza sulle donne: BALLIAMO SI'! ma armate della lotta
rivoluzionaria . . . " con questo e altri slogan, le compagne del
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario hanno partecipato al
Flashmob internazionale "One Billion Rising", nel quale centinaia di
donne, di qualsiasi età, hanno ballato in piazza con l'obiettivo di
mostrare di essere contro la violenza e le uccisioni.
Le compagne dell'MFPR hanno partecipato stando tra le donne che vi
hanno aderito ballando, ma hanno detto che il solo "ballo" non può
bastare perché il femminicidio la violenza sessuale sono conseguenza
del sistema sociale in cui viviamo e che l'oppressione della donna e le
catene che ci stringono ("catene" citate anche dalla candidata alla
Camera dei deputati per Rivoluzione Sociale Giovanna Marano in Sicilia,
che noi critichiamo e contrastiamo perché la sua adesione
all'iniziativa, come quella di molte altre candidate, serviva solamente
per la passerella elettorale -
http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/2013/02/violenza-sulle-donne-contro-le.html)
possono essere rotte soltanto con una lotta rivoluzionaria, con un
percorso di lotta che punti alla distruzione delle radici di questa
società, ed è per questo che sui cartelloni e striscioni abbiamo scritto
"Balliamo sì! ma sui governi, sui padroni, sullo stato che sono la vera
causa della violenza, femminicidi e oppressione", "Balliamo sì! ma sui
corpi degli uomini che odiano le donne".
Il materiale diffuso è stato preso volentieri dalle donne, tra cui molte studentesse, sia il volantino il cui messaggio sulla necessità di uno "sciopero delle donne" contro tutti gli attacchi e oppressione che la maggioranza delle donne subisce di cui la violenza fino all'uccisione è l'aspetto più drammatico è stato accolto positivamente , un messaggio differente ma molto attuale; sia, guardando anche alla condizione delle donne nel mondo, il foglio speciale su India/violenza che in particolare tratta delle grandi mobilitazioni degli ultimi mesi contro gli stupri e di come milioni di donne indiane, subendo nel loro paese un'oppressione tripla, quadrupla...di classe, di genere, di casta, di religione, abbiano deciso di ribellarsi e di unirsi alla guerra di popolo contro il regime indiano e l' imperialismo divenendo parte determinante della lotta rivoluzionaria.
Per questo abbiamo portato le donne indiane come riferimento, come
esempio di lotta e abbiamo gridato slogan in cui abbiamo detto che
dall'India all'Italia, al mondo intero contro le violenze, i femminicidi
e l'oppressione non basta solo ballare ma occorre armarsi della forza e
lotta rivoluzionaria per rovesciare questa società che produce tutto
questo.
Sabi per il Movimento femminista proletario rivoluzionario Palermo
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