La notte tra il 30 aprile e il Primo Maggio durante una serata di raccolta fondi per gli operai cassintegrati dell’Ilva di Taranto organizzata dai compagni del C.S.O.A. Cloro Rosso, ha avuto luogo un’aggressione contro 2 compagni del centro sociale ad opera di ignoti con passamontagna armati di coltello e pistola. Per maggiori dettagli sull’accaduto rimandiamo al comunicato dei compagni che alleghiamo sotto.
Ciò che vogliamo esprimere è la piena solidarietà ai compagni che hanno subito questa vile aggressione di stampo mafioso-fascista che ha avuto come obiettivo un’ iniziativa a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi creata dai padroni per il loro profitto.
Secondo noi l’accaduto è favorito dal clima di criminalizzazione delle lotte operaie e di massa in generale, Le ultime leggi e provvedimenti promulgati dal governo, in primis il pacchetto sicurezza con la grave istituzione di ronde, fomentano lo squadrismo fascista e criminale e “spedizioni punitive” verso compagni così come successo a Taranto.
Già le istituzioni poche settimane fa avevano colpito con la repressione i compagni durante un'altra serata con spettacolo teatrale sulle morti bianche.
Pochi giorni fa, il 18 aprile a Taranto eravamo nello stesso corteo insieme ai compagni per l’importante battaglia contro gli omicidi padronali sui posti di lavoro.
L’iniziativa presa di mira era una naturale prosecuzione del medesimo percorso di lotta. La settimana successiva eravamo a Siracusa contro il g8 dell’ambiente.
Speriamo di poterci rivedere presto in un'altra occasione di lotta fianco a fianco!
Un saluto a pugno chiuso
Red block Palermo
Il fatto
dal sito di CloroRosso
http://www.myspace.com/csoaclororosso
Giovedì 30 Aprile, presso il Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso, era stato organizzato un evento musicale, il cui provento doveva essere destinato in parte alla cassa di resistenza del Comitato Lavoratori in Lotta, composto da alcuni operai recentemente messi in cassa integrazione dall’Ilva di Taranto.
L’incasso proveniva esclusivamente da un minimo contributo che ogni singolo spettatore doveva versare all’ingresso del Cloro Rosso.
Verso la mezzanotte, alcuni individui si recano al Centro Sociale e cercano di entrarci, con fare minaccioso e sprezzante, senza versare alcunché,. Parte di questo gruppo, addirittura, tenterà di aggirare la struttura, cercando di intrufolarsi all’interno scavalcando da alcune finestre.
Nonostante i vani tentativi di far capire la bontà di tale pagamento, il gruppo si rifiuta di pagare e, uno di loro, minaccia ed aggredisce alcuni ragazzi presenti.
Il servizio d’ordine del Cloro Rosso, tuttavia, riesce a respingere prontamente il teppista, mettendolo alla porta.
Dopo pochi minuti, quando la situazione sembrava ritornare alla normalità, un individuo coperto da passamontagna e armato di pistola entra nel Cloro Rosso sparando diversi colpi di arma da fuoco.
Alcuni colpi andranno a vuoto, tre invece colpiranno in pieno un ragazzo, più un quarto proiettile che si conficcherà, quasi per miracolo, nel suo telefonino cellulare.
C’è un fuggi fuggi generale, si assiste a ragazzi e studenti terrorizzati che si nascondono nelle aiuole o che scappano all’interno per ripararsi dalle pallottole.
Un compagno del servizio d’ordine, appena il teppista avrà svuotato il caricatore della sua arma, riesce ad immobilizzare il criminale, ma viene successivamente aggredito da un secondo individuo, riportando anche una ferita da coltello.
Il trambusto richiama altri presenti sulla scena del crimine e i due vigliacchi aggressori, vistosi in inferiorità numerica, si dileguano nella notte.
L’attacco subito da noi compagni del CSOA Cloro Rosso riteniamo che non riguardi solo la nostra struttura.
Giovedì 30 Aprile, a Taranto, è stata attaccata la democrazia e le basilari regole del vivere civile.
In questa città, oltre a rischiare la vita per l’inquinamento e per il lavoro, ci si può rimettere la pelle anche nell’organizzare un concerto di solidarietà.
Un chiaro segnale del degrado sociale e del culto “camorristico” che imperversa nei nostri quartieri e che sempre più spesso fa presa nelle nuove generazioni.
Ma altrettanto chiara sarà la nostra risposta a queste vili intimidazioni.
La nostra voglia di continuare a lottare per migliorare questa città, attraverso un percorso culturale ed aggregativo che ormai dura da un anno, non viene scalfita minimamente da questo seppur terribile episodio.
Il CSOA Cloro Rosso continuerà ad esistere fino a quando ci saranno persone che continueranno a credere in questo progetto.
Le nostre idee e la nostra volontà sono più forti di qualsiasi pallottola.
Ciò che vogliamo esprimere è la piena solidarietà ai compagni che hanno subito questa vile aggressione di stampo mafioso-fascista che ha avuto come obiettivo un’ iniziativa a favore dei lavoratori colpiti dalla crisi creata dai padroni per il loro profitto.
Secondo noi l’accaduto è favorito dal clima di criminalizzazione delle lotte operaie e di massa in generale, Le ultime leggi e provvedimenti promulgati dal governo, in primis il pacchetto sicurezza con la grave istituzione di ronde, fomentano lo squadrismo fascista e criminale e “spedizioni punitive” verso compagni così come successo a Taranto.
Già le istituzioni poche settimane fa avevano colpito con la repressione i compagni durante un'altra serata con spettacolo teatrale sulle morti bianche.
Pochi giorni fa, il 18 aprile a Taranto eravamo nello stesso corteo insieme ai compagni per l’importante battaglia contro gli omicidi padronali sui posti di lavoro.
L’iniziativa presa di mira era una naturale prosecuzione del medesimo percorso di lotta. La settimana successiva eravamo a Siracusa contro il g8 dell’ambiente.
Speriamo di poterci rivedere presto in un'altra occasione di lotta fianco a fianco!
Un saluto a pugno chiuso
Red block Palermo
Il fatto
dal sito di CloroRosso
http://www.myspace.com/csoaclororosso
Giovedì 30 Aprile, presso il Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso, era stato organizzato un evento musicale, il cui provento doveva essere destinato in parte alla cassa di resistenza del Comitato Lavoratori in Lotta, composto da alcuni operai recentemente messi in cassa integrazione dall’Ilva di Taranto.
L’incasso proveniva esclusivamente da un minimo contributo che ogni singolo spettatore doveva versare all’ingresso del Cloro Rosso.
Verso la mezzanotte, alcuni individui si recano al Centro Sociale e cercano di entrarci, con fare minaccioso e sprezzante, senza versare alcunché,. Parte di questo gruppo, addirittura, tenterà di aggirare la struttura, cercando di intrufolarsi all’interno scavalcando da alcune finestre.
Nonostante i vani tentativi di far capire la bontà di tale pagamento, il gruppo si rifiuta di pagare e, uno di loro, minaccia ed aggredisce alcuni ragazzi presenti.
Il servizio d’ordine del Cloro Rosso, tuttavia, riesce a respingere prontamente il teppista, mettendolo alla porta.
Dopo pochi minuti, quando la situazione sembrava ritornare alla normalità, un individuo coperto da passamontagna e armato di pistola entra nel Cloro Rosso sparando diversi colpi di arma da fuoco.
Alcuni colpi andranno a vuoto, tre invece colpiranno in pieno un ragazzo, più un quarto proiettile che si conficcherà, quasi per miracolo, nel suo telefonino cellulare.
C’è un fuggi fuggi generale, si assiste a ragazzi e studenti terrorizzati che si nascondono nelle aiuole o che scappano all’interno per ripararsi dalle pallottole.
Un compagno del servizio d’ordine, appena il teppista avrà svuotato il caricatore della sua arma, riesce ad immobilizzare il criminale, ma viene successivamente aggredito da un secondo individuo, riportando anche una ferita da coltello.
Il trambusto richiama altri presenti sulla scena del crimine e i due vigliacchi aggressori, vistosi in inferiorità numerica, si dileguano nella notte.
L’attacco subito da noi compagni del CSOA Cloro Rosso riteniamo che non riguardi solo la nostra struttura.
Giovedì 30 Aprile, a Taranto, è stata attaccata la democrazia e le basilari regole del vivere civile.
In questa città, oltre a rischiare la vita per l’inquinamento e per il lavoro, ci si può rimettere la pelle anche nell’organizzare un concerto di solidarietà.
Un chiaro segnale del degrado sociale e del culto “camorristico” che imperversa nei nostri quartieri e che sempre più spesso fa presa nelle nuove generazioni.
Ma altrettanto chiara sarà la nostra risposta a queste vili intimidazioni.
La nostra voglia di continuare a lottare per migliorare questa città, attraverso un percorso culturale ed aggregativo che ormai dura da un anno, non viene scalfita minimamente da questo seppur terribile episodio.
Il CSOA Cloro Rosso continuerà ad esistere fino a quando ci saranno persone che continueranno a credere in questo progetto.
Le nostre idee e la nostra volontà sono più forti di qualsiasi pallottola.
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