Comunicato Stampa
02 Maggio 2009
Sostenete la lotta del Popolo Tamil per l’Autodeterminazione Nazionale
Condannate gli Attacchi Genocidi del Regime Rajapaksa
Prof. Jose Maria Sison
Presidente del Comitato Internazionale di Coordinamento
Lega Internazionale della Lotta dei Popoli (ILPS)
Rapporti usciti dallo Sri Lanka le scorse settimane hanno informato di una campagna di genocidi e di una massiccia crisi umanitaria provocate dal regime Rajapaksa contro il popolo Tamil. La cosiddetta “offensiva finale” dell’esercito dello Sri Lanka contro Le Tigri di Liberazione del Tamil Eelam (LTTE), applaudita da molti governi imperialisti occidentali, è il massacro senza freni di decine di migliaia di civili Tamil. Centinaia di migliaia sono i senzatetto, radunati in campi di concentramento.
Fotografie di uomini, donne e bambini morti e feriti, simili a quelle che abbiamo visto per anni nelle guerre di aggressione e occupazione degli USA contro l’Iraq e l’Afghanistan, cosi come durante l’invasione israeliana a Gaza lo scorso dicembre, hanno raggiunto il mondo esterno malgrado gli sforzi del governo dello Sri Lanka di applicare un blackout di notizie. Il regime si è particolarmente adoperato per tenere lontano dal fronte di guerra i giornalisti e le agenzie internazionali indipendenti.
Il regime reazionario Rajapaksa incita furiosamente lo sciovinismo cingalese per provocare attacchi genocidi contro il popolo Tamil. Le grandi masse del popolo Tamil hanno intrapreso un’eroica resistenza. I Tamil della diaspora e organizzazioni progressiste in tutto il mondo hanno vigorosamente condannato gli attacchi e hanno chiesto la fine della barbara guerra intrapresa dall’esercito reazionario dello Sri Lanka contro il popolo Tamil.
La Lega Internazionale della Lotta dei Popoli condanna l’uso criminale di armi chimiche, gas nervino, bombe a grappolo e altri tipi di bombe e fuoco di artiglieria da parte dell’esercito dello Sri Lanka contro il popolo Tamil. Sotto gli auspici degli USA, il regime dello Sri Lanka ottiene aperto sostegno politico dall’India e il suo esercito acquista materiale bellico dal Pakistan, noto sostenitore militare USA nella regione. L’uso spudorato di armi vietate costituisce crimine di guerra secondo la Convenzione di Ginevra.
L’allontanamento di centinaia di migliaia di civili Tamil è la diretta conseguenza delle tattiche dell’esercito dello Sri Lanka sotto la direzione del ministro della Difesa Gotabhaya Rajapaksa, fratello del Presidente Mahinda Rajapaksa. L’esercito reazionario ha bombardato civili persino nelle “zone di non-guerra” dichiarate dal governo e ha attribuito il bombardamento al LTTE, con l’intento di guadagnare il consenso dall’opinione pubblica internazionale.
Il regime Rajapaksa sta usando tattiche di “isolamento dalla base” ispirate dagli USA. Cerca di separare fisicamente la popolazione Tamil dai guerriglieri dell’LTTE, accusando falsamente quest’ultimo di tenere la popolazione Tamil in ostaggio e di usare armi di genocidio contro le comunità Tamil. Mira in tal modo a isolare le forze armate dell’LTTE, per circondarle e distruggerle con la presunta superiorità militare delle forze armate reazionarie dello Sri Lanka.
La popolazione civile è concentrata in piccoli villaggi strategici, dove è tenuta in condizioni disumane ed è soggetta a stretta sorveglianza, caccia alle streghe, tortura e uccisioni da parte dei servizi segreti e di combattimento dell’esercito dello Sri Lanka. Il regime ha messo in atto uccisioni senza processo e ha usato la tortura contro i sospetti membri e sostenitori dell’LTTE.
Il regime Rajapaksa difende i suoi metodi brutali affermando: “Non potete aspettarvi tutte le cose normali che accadono in una società normale, poiché l’LTTE tale non è”. Ciò richiama alla mente la difesa, da parte del regime di Bush, del “waterboarding” e di altri metodi di tortura contro i sospetti membri di Al Qaeda, etichettandoli come “combattenti illegali”. Gotabahaya Rajapaksa, in possesso della doppia cittadinanza, dello Sri Lanka e Americana, ha spesso paragonato la guerra contro l’LTTE con la guerra USA “contro il terrore” contro i cosiddetti militanti Islamici.
La Lega Internazionale della Lotta dei Popoli (ILPS) sostiene la giusta lotta del popolo Tamil per la liberazione nazionale e la democrazia. Il popolo Tamil ha il diritto all’autodeterminazione nazionale, fino al diritto di secessione dallo Stato sciovinista, oppressivo e genocida dello Sri Lanka. Ha il diritto di usare tutte le forme e i mezzi di lotta necessari per realizzare la propria salvezza nazionale e le proprie aspirazioni. Condanniamo nel modo più deciso l’ultra-reazionario regime Rajapaksa.
Sosteniamo gli sforzi delle organizzazioni Tamil all’estero e di altre organizzazioni progressiste nella condanna del reazionario regime dello Sri Lanka per aver intrapreso una guerra di genocidio contro il popolo Tamil. Denunciamo il sostegno dato al reazionario regime Rajapaksa dall’India e da governi occidentali imperialisti che fingono interesse per le centinaia di migliaia di rifugiati civili Tamil, ma allo stesso tempo stigmatizzano il movimento di liberazione nazionale Tamil come terrorista e applaudono la brutale campagna di soppressione dell’esercito dello Sri Lanka.
Chiamiamo tutte le organizzazioni e gli alleati dell’ILPS, tutte le altre organizzazioni progressiste e le grandi masse dei popoli del mondo amanti della libertà, a sostenere il popolo Tamil, a condannare le atrocità commesse dal governo dello Sri Lanka e a esercitare pressione per fermare la sua guerra di genocidio contro il popolo Tamil. Chiamiamo la comunità internazionale ad appoggiare il popolo Tamil nella sua lotta per l’autodeterminazione nazionale e la democrazia.
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