G8 University students Torino: un’altra battaglia contro il capitale!
Già l’8 e il 9 Maggio a Palermo, in occasione della “prima parte” del g8 University students,
studenti e lavoratori scesero in piazza contestando in maniera incisiva e determinata il summit, attaccando la zona rossa e resistendo alla carica della polizia.
Ieri e oggi Torino ha visto un’altra ampia mobilitazione con la partecipazione di studenti venuti da tutta Italia e non solo.
La mobilitazione da Palermo a Torino è un segnale che ha un duplice significato:
innanzitutto che il movimento studentesco di opposizione al governo e ai governi imperialisti del g8 è risorto dalle ceneri del temporaneo riflusso iniziato seguito alla due giorni della Sapienza dello scorso Dicembre.
In secondo luogo gli studenti sono tornati in piazza più determinati, agguerriti e carichi di rabbia.
La generazione dei giovani ribelli scesa oggi a Torino contesta le politiche globali delle potenze imperialiste in materia di scuola ma anche l'insieme delle politiche imperialiste basate sullo scaricamento della crisi sulla pelle dei proletari e dei popoli, sull’aggressione militare ai popoli del mondo per assicurarsi lo sfruttamento delle risorse e il controllo geopolitico del mondo.
La gioventù di mezza Europa è stata presente anche a Strasburgo in occasione del convegno della Nato ingaggiando una battaglia durata più di due giorni contro la repressione congiunta francese e tedesca e con l'appoggio della popolazione e dei giovani proletari locali.
In Italia in particolare il movimento reale d’opposizione ,in cui i giovani hanno un forte peso specifico, ha partecipato a tutti i vertici G8 preparatori di quello finale di luglio che si terrà a l’Aquila.
Le borghesie imperialiste e i loro governi sono stati contestati in tutte queste occasioni da nord a sud mostrando un filo rosso che lega i giovani ribelli e rivoluzionari da Atene a Parigi, da Londra a Strasburgo, da Palermo a Torino verso il G8 dell’Aquila.
Tale opposizione è necessaria contro un sistema che conduce un attacco sfrenato oltre che ai lavoratori alle masse popolari, anche agli studenti per mezzo di decreti e leggi che limitano il diritto di studio tagliando fondi alla ricerca e all’istruzione pubblica e privatizzando sempre di più e mercificando il sapere per ricavare profitto. Gli stati imperialisti rispondono con la repressione contro chi protesta.
Ovunque i potenti,rinchiusi nei loro palazzi per ratificare la loro azione comune, sono assediati e costretti a farsi difendere dai loro servi in divisa ricorrendo sempre più alla militarizzazione dei territori e delle città, alle illegittime e insopportabili zone rosse, sospendo temporaneamente i pochi diritti democratici che ancora non hanno violato “legalmente”.
L’arroganza dei potenti è tale che essi hanno proposto agli studenti contestatori del summit di partecipare in extremis, invitando una rappresentanza con il chiaro scopo “disperato” di fermare l’opposizione radicale di piazza che già il giorno precedente aveva lanciato forti segnali.
La stessa arroganza che pochi giorni prima aveva decretato la chiusura degli spazi dell’ateneo agli studenti…
Veramente pensano che il movimento degli studenti possa farsi corrompere così facilmente?
Il G8 non può essere un interlocutore credibile perchè non legittimo, esso ha lo scopo di decidere e imporre politiche atte a distruggere lo stato sociale e la scuola pubblica nel nome del profitto della minoranza sfruttatrice e parassita.
Per questo il movimento non può essere complice di tale meccanismo e/o cogestore.
Il movimento studentesco può avere la possibilità di cambiare il proprio futuro essendone l’artefice e il protagonista: ovvero partecipando attivamente allo scontro di classe nelle strade, misurandosi con le forze che difendono il privilegio e lo sfruttamento.
Anche a livello teorico è necessaria una rottura netta con le idee legate alla classe dominante.
La mobilitazione di oggi dimostra che il movimento non ha bisogno di elaborazioni quali “l’autoriforma” per crescere e rafforzarsi.
Serve invece la costruzione sempre più estesa e organizzata dell'opposizione reale per rovesciamento dei governi e del loro poter statale
Senza Rivoluzione politica e sociale non ci può essere cambiamento radicale e netto, bisogna rompere con qualsiasi tipo di attitudine “riformista” anche se dipinte apparentemente con una fraseologia “di sinistra”.
È quantomeno ingenuo pensare che gli studenti possano essere artefici e protagonisti del cambiamento radicale dell’organizzazione dell’istruzione e del sapere, facendosi parte integrante della struttura attuale con corsi alternativi valutati in cfu così come è impensabile poter cambiare l’organizzazione dell’istruzione lasciando inalterato il sistema di produzione capitalista.
È il concetto stesso che esprime il cfu che deve essere rovesciato non riformato o migliorato.
Solo con la lotta e dall’esperienza e insegnamenti che si traggono da essa, si può contribuire alla battaglia generale di trasformazione.
In questo senso è necessario che tutte le realtà studentesche rompano con il riformismo e si confrontino sulla base di tutto ciò che di positivo è venuto dalla lotta a partire da questo autunno ma anche dalle lotte degli studenti che per gli stessi motivi sono scesi nelle piazze di Atene, Parigi, Barcellona, Vienna ecc.
Aprire una nuova dialettica interna al movimento per rafforzare il movimento stesso su basi di classe e anticapitaliste e coordinare le forze combattive e rivoluzionarie all’interno del movimento studentesco.
La ribellione non si processa….. ribellarsi è giusto!
Verso la contestazione del G8 dell’Aquila!
Red Block
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