Con l’intitolazione del parco nel quartiere operaio ANIC a Walter Rossi e Mario Zicchieri, definite
“vittime, negli anni di piombo, degli opposti estremismi”, il comune, il sindaco, il PD e le forze
politiche che lo sostengono, l'opposizione di destra, TUTTI hanno la pretesa di voler pacificare
lo scontro politico degli anni'70, mettendo in atto un' operazione di revisionismo storico che ha
come fine l’obbiettivo di cancellare la verità storica in funzione anticomunista per le generazioni di oggi.
Lo scontro politico degli anni 70 è stato il proseguimento dello scontro tra partigiani e fascisti
durante la Resistenza.
Walter Rossi fu ucciso con un colpo di pistola alla testa a Roma il 30 settembre del ’77 per mano di alcuni neofascisti appena usciti da una sede del MSI, organizzazione promotrice di spedizioni
punitive, in sintonia con le forze dell’ordine dell’allora ministro dell’interno Cossiga, protetti e
scortati dalla polizia.
Nessuno ha pagato per l’omicidio di Walter ed è rimasto impunito uno dei tanti crimini fascisti che lo stato ha coperto. L’inchiesta è stata archiviata. Walter Rossi è stato ucciso dalla stessa parte politica di cui faceva parte il giovane missino a cui il comune di Ravenna vuole onorare il ricordo.
A che serve, dunque,questa ignobile e vergognosa iniziativa da parte del comune di Ravenna? Non certo a stabilire la verità storica, men che mai rendere giustizia ad un compagno antifascista ucciso dai fascisti.
Oggi come ieri, lo stato si serviva dei fascisti per attaccare il movimento e reprimere le lotte sociali, non a caso lo stesso movimento rivendicava la chiusura dei covi fascisti, cioè quelli dell'MSI e l'abrogazione della famigerata legge Reale, che legittimava la violenza poliziesca, lasciando così impuniti gli omicidi di stato.
Con il ricordo delle “vittime del terrorismo”, si mira ad assolvere lo stato delle stragi e degli omicidi impuniti con l'attiva collaborazione della sinistra di palazzo che, con la sua ansia revisionista, ha portato al rafforzamento della marcia reazionaria di questo governo verso la trasformazione reazionaria dello Stato, verso un moderno regime, e aiuta l’attuale governo a liquidare l'antifascismo militante.
Anche a Roma l'ex sindaco Veltroni si fece promotore della riabilitazione dei fascisti, intitolandogli strade e "giorni della memoria" proprio nel momento in cui crescevano le aggressioni fasciste.
Senza dimenticare l’attacco alla Resistenza antifascista portata avanti dalla classe politica ex PCI. La memoria di Walter Rossi, comunista, antifascista, non deve essere infangata!
Per questo la decisione della giunta deve essere annullata. Ci attiviamo da subito a portare la
denuncia nelle scuole e a livello cittadino, così come nazionalmente.
Facciamo appello agli antifascisti, ai sinceri democratici, ad unirsi a noi contro questa battaglia
revisionista.
Ancora una volta lo ripetiamo: i morti non sono tutti uguali!
Red Block
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