venerdì 1 ottobre 2010

Sabato 25/09/2010: Milano-Palermo "Divario Nord-Sud"


Sabato 25 settembre è stata una giornata particolare che ha visto due città lontanissime geograficamente, Milano e Palermo, teatro di tafferugli tra fascisti e antifascisti davanti al liceo Manzoni nella prima e al liceo Umberto I nella seconda.

Milano:

Praticamente da un anno a questa parte la situazione politica al liceo Manzoni, storicamente di sinistra, è piuttosto tesa: sabato scorso i fascisti che ancora una volta hanno provato dall’esterno di provocare gli studenti propagandando idee razziste e xenofobe, hanno avuto una buona risposta da parte di una sessantina di militanti antifascisti che organizzati hanno cacciato via la feccia nera che cercava di fare un volantinaggio proprio davanti l'ingresso del Manzoni. Al loro arrivo i compagni erano già presenti e immediatamente li hanno attaccati e poi inseguiti nella fuga ricacciandoli nella fogna da cui erano venuti.
Gli studenti del collettivo del Manzoni hanno esposto uno striscione: «Fuori i fascisti da scuola» e nel pomeriggio hanno scritto un comunicato per denunciare «le incursioni di Forza Nuova nelle scuole» e «ribadire che il Manzoni antifascista non accetta messaggi xenofobi e razzisti»

Palermo:

Totalmente diversa la situazione nel palermitano che nello stesso giorno invece ha visto 6 compagni in fuga da un'aggressione di 8 militanti di Giovane Italia (ex Azione Giovani) che hanno attaccato i compagni davanti il liceo classico Umberto I con caschi e cinture provocando qualche contusione lieve a un paio di loro.
Anche il liceo classico Umberto I di Palermo, così come il Manzoni, dall’anno scorso è un campo di battaglia dichiarato che vede schierati da un lato i fascisti di Casapound che cercano di conquistarsi agibilità politica in questa scuola e i compagni in generale dall'altro.

Per fare un breve excursus, tutto è iniziato l’anno scorso quando un nostro militante all’interno della scuola ha vietato fisicamente l'intervento, durante un’assemblea d'istituto, ad un militante del blocco studentesco appoggiato da dieci simpatizzanti. L’intervento del compagno ha riscosso immediata solidarietà da parte di altri studenti antifascisti con il risultato che i prodi camerati hanno incassato il colpo con la coda tra le gambe.
Da quel momento in poi Casapound ha cominciato ad intensificare i volantinaggi con la presenza di militanti universitari dall’esterno a supporto dei più "piccoli", garantendogli la possibilità di poter svolgere tranquillamente la propria attività politica, ma ciò non è bastato, infatti prima della fine dello scorso anno scolastico, nel giro di due mesi sono stati cacciati via per ben quattro volte consecutive sia dagli studenti della scuola che da diverse anime del movimento che in queste occasioni hanno impedito fisicamente i volantinaggi di Casapound.

Digerita la batosta, Casapound e Giovane Italia, da settembre hanno stretto alleanza per contrastare i compagni con l’obiettivo di strappare una scuola che a questo punto è diventata un simbolo della lotta antifascista. Questa unità d’azione non ci stupisce, anzi è la prova ulteriore che, nonostante la retorica anti-istituzionale di Casapound, in realtà i legami con la destra istituzionale sono molto stretti così come a livello nazionale.

Nel movimento antifascista accade il contrario:
Anziché fare fronte unito contro il fascismo determinati compagni preferiscono agire da soli, provocando così una frammentazione delle forze che giova soltanto ai fascisti. In questo senso anche se sabato scorso ad essere colpiti sono stati compagni facenti capo ad una determinata area politica, tutto il movimento antifascista è stato danneggiato dall’accaduto per ovvi motivi.

A fronte dei fatti dello scorso sabato di Milano e Palermo, Red Block continua a ribadire che a Palermo, così come in altre città, è necessario fare fronte unito tra le realtà antifasciste con l’obiettivo di costruire la Raf (rete antifascista) che agisca sul territorio a 360° sia da un punto di vista militante, che sociale che culturale.

L’organizzazione, questo è il punto:
il primo ostacolo è il settarismo, il secondo è la pretesa di “autosufficienza” quando invece ancora molto c’è da fare da parte di tutte le realtà palermitane in quanto radicamento tra le masse e lavoro culturale contro l’ideologia fascista propagata direttamente dal governo e dai padroni.
Se ci si limita ad avere un’ impostazione di solo antifascismo militante, come gridano alcuni compagni in piazza “il vero antifascismo è quello militante, parole poche mazzate tante”, piuttosto che di solo antifascismo culturale, si castra l’antifascismo e con queste analisi e pratiche si scade nella lotta tra bande e appunto nell’avventurismo oppure in un’inutile intellettualismo da salotto.

Come possiamo vedere tra Milano e Palermo quindi la differenza sostanziale sta nel fatto che diverse realtà antifasciste milanesi si sono organizzate insieme per cacciare i fascisti da una scuola simbolo, mentre a Palermo prevale la superbia di singole realtà che provoca danni all'intero movimento antifascista.
Ai compagni colpiti va la nostra totale e incondizionata solidarietà che però rimarrebbe ad un piano formale senza tale doverosa critica.

L'attacco subito lo scorso Sabato al liceo classico Umberto I è chiara espressione che a Palermo i fascisti crescono, o meglio ancora, che stanno facendo un salto di qualità organizzativo.
Per completare il quadro, nella notte tra Sabato e Domenica in Via Roma nei pressi del Mercato Vucciria, luogo di ritrovo “alternativo” il sabato sera, si è consumata un’altra aggressione da parte di 3 teste rasate armate di tira pugni e coltelli ai danni di un altro militante antifascista.
Entrambi gli avvenimenti devono essere oggetto di riflessione per dare una risposta quanto mai efficace, nascondere e insabbiare non serve a niente.

Per la nostra città questi due episodi rappresentano oggettivamente un tentativo dei fascisti di alzare il tiro dello scontro.
Adesso spetta al movimento antifascista organizzarsi e rispondere colpo su colpo!

Red Block
Palermo 28/09/2010

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