mercoledì 21 ottobre 2009

STUDENTI E OPERAI UNITI NELLA LOTTA... RIFLESSIONI POST CORTEO


Il 9 ottobre a Palermo ha avuto luogo il corteo regionale dei metalmeccanici in sciopero indetto a livello nazionale dalla FIOM (federazione italiana operai metalmeccanici) sezione operaia della CGIL.
Premettiamo che la nostra partecipazione non è stata a sostegno della linea sindacale della FIOM che giudichiamo sbagliata e perdente per gli operai, ma a sostegno degli operai in lotta.
Contrariamente alle cifre fantastiche sparate dagli organizzatori e dai centri sociali cittadini, la partecipazione al corteo è stata scarsa :complessivamente 1000 persone, divise quasi equamente tra studenti e operai.
Dire precisamente i numeri non è sinonimo di perfezionismo, ma è utile per chi vuole fare seriamente un’analisi sulle dinamiche e sulle le cause di una tale partecipazione operaia limitata, nonostante ci siano eccome i motivi per scendere in piazza contro padroni e governo.
Il primo dato da sottolineare è che senza la presenza studentesca il corteo sarebbe stato un flop.
La partecipazione studentesca è stata importante perché ha rappresentato l’unione del fronte di lotta studentesco contro la riforma Gelmini con il fronte di lotta operaio contro le politiche del governo volte a finanziare banche e padroni e fare pagare interamente la crisi internazionale del capitale agli operai.
Conto salato che per gli operai si traduce in migliaia di licenziamenti e casse-integrazioni.
Anche la lotta degli studenti è contro il governo, innanzitutto perché la riforma contestata è una riforma di questo governo che si traduce nell’esclusione del diritto allo studio per i figli dei proletari e degli operai con l’innalzamento progressivo delle rette scolastiche e delle tasse universitarie nonché del peggioramento qualitativo dell’istruzione a causa dei tagli.
A ciò si aggiunge il modello di scuola autoritario e fascista che vogliono imporre agli studenti.
Vedere la riforma Gelmini come un provvedimento a se stante sarebbe parziale come visione , essa è invece un tassello che è parte integrante della politica del governo Berlusconi.
Politica che è antioperia, antiproletaria, antipopolare, antistudentesca, razzista e fascista.
Gli operai rappresentano le fondamenta della società in cui viviamo, senza il loro lavoro nelle fabbriche la società non avrebbe la ricchezza che ha ma che viene rubata al 99 per cento dalla borghesia lasciando solo le briciole ai lavoratori. Se gli operai si fermano di produrre, si ferma tutta la società, ma cosa che fa paura ai padroni e al governo, diminuiscono anche i profitti dei padroni.
Gli studenti d’altro canto sono l’intellighenzia di ogni paese e ne rappresentano il futuro.
Per questo la fusione degli operai e degli studenti non è un mero slogan, ma ha un significato sostanziale e fa paura ai padroni perché rappresenta un’unione esplosiva e rivoluzionaria.
La storia ci insegna che i periodi rivoluzionari o le grandi stagioni di lotta sono stati vittoriosi quando gli operai e gli studenti hanno marciato fianco a fianco., con coscienza della lotta che stavano facendo contro i padroni.
Tornando alla manifestazione del 9, come si diceva 500 studenti scesi a fianco di 500 operai.

Analizziamo meglio la componente studentesca:

in generale possiamo dire che c’era una parte di studenti che ballava dietro 2 sound systems e che sicuramente neanche si è “accorta” degli operai e invece altri studenti che hanno preferito stare realmente e non solo a parole tra gli operai.
Purtroppo la maggior parte degli studenti ha preferito ballare sentendosi in discoteca o ad un concerto, mentre “solo” una cinquantina di studenti ha animato il corteo intonando per tutto il percorso slogan contro le politiche del governo e lanciando simbolicamente qualche uovo al palazzo del comune.
Come dire pochi ma buoni….
Questo è stato confermato alla manifestazione stessa, dove lo spezzone combattivo degli studenti ha inciso molto di più dei 450 “ballerini”, la prova è stata l’apprezzamento di molti operai che hanno ringraziato quegli studenti per la loro presenza così come l’intonazione di un paio di slogan insieme.
(Sarà un caso, ma le uniche due foto del corteo sul sito della fiom sicilia dove spuntano gli studenti sono entrambe dello spezzone studenti in lotta Umberto I, Galilei, Einstein,Meli…).
Il 9 ottobre quella è stata la vera unione degli studenti e degli operai entrambi in lotta!
L’unione che anche tragicamente ha unito Vito Scafidi (morto nella sua scuola perché il tetto della sua aula gli è crollato addosso a causa dei tagli che da più di quindici anni i governi eseguono a colpi di riforme e controriforme) e gli operai che muoiono sui posti di lavoro (circa 4 al giorno in Italia) sempre a causa delle politiche dei governi del capitale che per il profitto dei padroni di fabbrica non investono sulla sicurezza degli stabilimenti.
Chi balla e si sballa ai cortei non ha diritto di parlare né di lotta né di operai, e dovrebbe evitare di utilizzare meschinamente per i propri fini di visibilità la lotta degli operai a difesa del proprio posto di lavoro e del proprio pane quotidiano.
Invece bisogna forgiare nella lotta quotidiana nei posti di lavoro, nelle università e nelle scuole l’unione rivoluzionaria tra operai e studenti con l’obiettivo di rovesciare questo governo di fascisti,truffaldini, criminali,veline in poche parole la feccia del nostro paese e aprire la strada alla rivoluzione!

Red Block Palermo

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