sabato 11 febbraio 2017

Bologna - la repressione non passerà



Ancora scontri oggi in zona universitaria a Bologna. Dopo lo sgombero da parte della polizia della biblioteca di lettere, ci sono stati nuovi scontri fra studenti e polizia, nuove cariche e tre manifestanti sono stati portati in questura per essere identificati. Il corteo, partito da piazza Verdi, è stato la conseguenza diretta di quello che è successo ieri, un pomeriggio di guerriglia urbana scaturita dall'iniziativa del Collettivo universitario autonomo di togliere i tornelli che l'Ateneo aveva messo all'ingresso della sala studio della biblioteca di lettere, per avere il controllo degli accessi. Una decisione che ha provocato la reazione del movimento studentesco con cariche e scontri anche dentro la biblioteca.

Il corteo di ieri con diverse centinaia di studenti guidate dal collettivo degli autonomi, hanno sfilato per le strade del centro della città. Il corteo è poi tornato in via Zamboni, dove
ci sono le aule di lettere, il rettorato e la sala studio al centro della questione, oggi chiusa per lavori di ripristino. Gli studenti si sono trovati davanti le forze dell'ordine in tenuta anti sommossa, poi è partita una carica, durante la quale tre compagni sono state trattenute e portate in questura. Una di loro è stata rilasciata, gli altri due sono stati invece arrestati con l'accusa di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e domani saranno processati in direttissima.


Un momento della protesta dei collettivi studenteschi che protestano contro i tornelli alla biblioteca della facoltà di Lettere di Bologna

Università, collettivi: biblioteca distrutta da polizia 
«La biblioteca è stata distrutta dall'intervento della polizia, nei filmati si vedono agenti che si fanno spazio tirando sediate addosso agli studenti'. Risponde
così all'Ateneo il Cua (Collettivo universitario autonomo), dopo lo sgombero di ieri pomeriggio della biblioteca di Lettere in via Zamboni 36, che era stata occupata nell'ambito della protesta contro i tornelli. Per il collettivo, le responsabilità di quello che è successo sono del Questore Ignazio Coccia e del
Rettore Francesco Ubertini

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