domenica 27 aprile 2014

25 APRILE A MILANO - “LA LIBERAZIONE E’ ANCORA DA FARE” – L’ALTRO 25 APRILE DI PROLETARI COMUNISTI

Per ribadire la necessità di una Nuova Resistenza  Proletaria e Popolare che cacci il moderno fascismo

Al di la dei numeri, di sicuro non i centomila gridati dai giornali, la manifestazione nazionale per il 70° della Resistenza è stata lo specchio della fase attuale. Da un lato le istituzioni che hanno voluto ribadire, con un spropositato e indegno dispiegamento di vari corpi di polizia e digos, tutto il corollario del revisionismo storico e sciovinismo nazionalista: “Unità nazionale attorno alla democrazia borghese”, nell’ottica di legittimare la democrazia dell’oggi che cancella proprio i valori della Resistenza Partigiana – “pacificazione nazionale”, mettendo sullo stesso piano i Partigiani e i fascisti della rsi che si traduce oggi nel legittimare il diritto d’espressione per i gruppi neo nazi/fascisti – “lotta a tutti i terrorismi”, che vuol dire considerare  “banditi” tutti coloro che resistono alla barbarie di questo sistema, dai NoTav ai NoExpo, da chi lotta contro il razzismo istituzionale a chi lotta per il diritto all’abitare. A supporto la Cgil e l’Anpi: i primi “che parlano di antifascismo e chiamano alla mobilitazione contro la parata nazifascista del 29 per Ramelli” per coprire il loro fascismo a partire dall’accordo sulla rappresentanza del 10 gennaio; i secondi che gridano “difesa della Costituzione” che poi è la stessa che legittima la libertà d’espressione per tutta la feccia, da FN a casa pound.


Dall'altra, a cercare di infastidire e contestare questo scempio, dai solidali con gli arrestati Notav,
a chi si oppone al canale che devasta una fetta del territorio in nome dell’Expo e che ha visto un attivista contestare vivacemente Pisapia, primo sostenitore di questa “grande opera”, il quale con la risposta alla contestazione mostra il suo vero volto di destra
«Erano 2 persone, qua siamo oltre 100.000 e io sento la voce dei 100.000 che sono, oggi, in piazza e dei 3,2 milioni di abitanti della futura città metropolitana che sono, sicuramente, favorevoli a fare tutto il necessario per rendere la nostra città e il nostro Paese più vivibili e sempre più avanti nella lotta alla povertà». Commenta così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, la breve contestazione, ai suoi danni, messa in atto da 2 esponenti del Comitato No Canal. «Il problema è che c’è ancora una piccola minoranza che contesta la democrazia», continua Pisapia, alla testa del corteo meneghino per il 25 aprile. «Questo è inaccettabile, ma la forza di questa manifestazione dimostra che Milano, i milanesi e gli italiani sono antifascisti ma, soprattutto, guardano in avanti per una democrazia ancora più compiuta di quella che oggi è perché ancora troppi punti della Costituzione non sono diventati realtà».

A chi era a ricordare la resistenza del popolo palestinese e che ha contestato la presenza delle brigate ebraiche con la bandiera israeliana
A chi si oppone allo job act


A chi ha ribadito l’invito alla manifestazione del 29 contro la parata dei fascisti

Da sottolineare che non è mancata nella mattinata la provocazione di forza nuova allo Stadera, dove un anziano militante dell’Anpi ha detto che “chiudere questi covi ci vuole poco, un litro di benzina e un cerino”

noi condividiamo appiano questo concetto che afferma che l'unico Antifascismo è Militante

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