giovedì 9 febbraio 2012

Giornata del ricordo? Ricordiamo con orgoglio i partigiani italiani e jugoslavi che ci liberarono dal Nazifascismo!


Il 10 febbraio si celebra ufficialmente per il settimo anno consecutivo la “Giornata del
ricordo dell’esodo degli italiani dell’Istria e della Dalmazia e delle foibe”. Quest’anno la celebrazione bipartisan assume un carattere particolare sotto il governo Monti che dietro il paravento del “governo tecnico” rappresenta un governo sostenuto pienamente, politicamente parlando, da differenti fazioni della grande borghesia finanziaria e industriale rappresentata in parlamento dai principali partiti politici PD e PDL. In tempo di crisi i partiti gettano la maschera e dimostrano di essere sostanzialmente d’accordo nell’attacco ai diritti di lavoratori, giovani, donne, studenti e immigrati, attuato da questo governo che mentre predica sacrifici, per i soliti ovviamente, acquista i primi tre caccia F35 per 80 milioni di dollari…

Anche quest’anno dobbiamo sorbirci la retorica nazionalista e da revisionismo storico di questo ipotetico genocidio anti-italiano in cui i partigiani jugoslavi avrebbero gettato (c’è chi dice migliaia), nelle foibe (formazioni carsiche), gente inerme “sol perché italiani”. Una tale falsità, storicamente argomento propagandistico esclusivo dei neofascisti dal dopoguerra, adesso è fatto proprio dalle istituzioni a tutti i livelli: si organizzano iniziative nelle scuole, intellettuali della sinistra istituzionale come Pansa spendono da qualche anno fiumi di inchiostro sui “martiri delle foibe”, tutto questo ha creato un humus favorevole per i gruppuscoli neofascisti, da Forza Nuova a Casapound passando per i giovani del PDL per rilanciare tali falsità storiche e parlare di “crimini dei partigiani comunisti”. In realtà, basta consultare le fonti storiche per apprendere che già nel ’43 la popolazione locale slovena e dalmata (anche italiana) sostenne i partigiani e cacciò gli invasori fascisti e nazisti dando vita ad un “potere popolare” per circa 20 giorni che venne a sua volta rovesciato dai nazifascisti i quali si abbandonarono ad ogni tipo di eccidio e stragi, arrivando a bruciare persino interi villaggi. Inoltre già dal ’41 alcune delle zone balcaniche erano state annesse dall’Italia fascista iniziando la cosiddetta opera di “italianizzazione”: imposizione dell’italiano negli uffici pubblici, colonizzazione mediante agevolazioni economiche per gli italiani a discapito degli slavi. Le centinaia di cadaveri riesumati dalle foibe (non migliaia) indossavano quasi tutte uniformi militari dell’esercito nazista e fascista o erano degli slavi collaborazionisti con l’occupante che si erano macchiati per anni di crimini, non si è trattato di certo di genocidio contro gli italiani, infatti molti di essi finita la guerra hanno continuato a convivere pacificamente con gli slavi.

Questo tentativo di cambiare la storia per riabilitare il fascismo, dall’alto dei palazzi, rientra in un preciso piano del moderno fascismo che mentre fa pagare la crisi ai lavoratori e al popolo in generale, cerca contemporaneamente di distrarlo con falsi nemici quali gli immigrati o il risveglio di istinti nazionalistici verso le “terre irridenti di Istria, Fiume e Dalmazia”.
Non ci stupiamo del fatto che in questo clima, mentre continuano le aggressioni razziste nelle nostre città (la più grave circa un mese fa a Firenze dove un militante neofascista di Casapound ha fatto fuoco in mezzo a un mercato uccidendo due senegalesi), il PD a Ponticelli (NA) come fosse la Lega Nord cavalca populisticamente l’ondata razzista organizzando iniziative per la chiusura del campi rom.
In altre città queste azioni sono promosse da gruppi neofascisti e dalla Lega Nord a Napoli sopperisce il Partito (nazi)Democratico!
Chi a “sinistra”, dal PD a Beppe Grillo, solidarizza con i fascisti e il loro “diritto a manifestare” (una contraddizione in termini per la nostra costituzione) allo stesso tempo non perde mai occasione per condannare gli antifascisti quando si oppongono concretamente alle sfilate di rigurgito nazionalista e neofascista; si perde il conto dei procedimenti giudiziari a carico di compagni e compagne per antifascismo da Trento a Palermo.
A Firenze il sindaco Renzi (PD) dopo le sue ordinanze anti-immigrato dei mesi scorsi, all’indomani dell’uccisione dei due senegalesi ha sfilato ipocritamente nel corteo dando “solidarietà ai familiari delle vittime” mentre lo scorso 4 febbraio ha permesso che il corteo promosso da Casapound, organizzazione di cui l’assassino era militante attivo, sfilasse tranquillamente. Tanto per cambiare trattamento ben diverso è stato riservato ad un corteo antifascista lo stesso giorno, che dopo i primi tentativi della questura di vietarlo e trasformarlo in un semplice sit-in, non riuscendoci è stato fatto sfilare totalmente circondato da centinaia di sbirri in assetto antisommossa.

Partiti come PD, Sel, Movimento 5 Stelle e IDv che in varie occasioni hanno civettato con Casapound sono da considerare dall’altra parte della barricata nella lotta antifascista e antirazzista; altri ancora, come Rifondazione Comunista, che a parole condannano il governo nazionale e le sue politiche razziste e xenofobe ma poi non esitano a livello locale a fare alleanze elettorali con queste forze xenofobe e fasciste nei fatti, sono di un’ambiguità inaccettabile per qualsiasi coerente antifascista.

Il movimento antifascista deve rispondere colpo su colpo a tutto questo, in piena autonomia da partiti e sindacati filo padronali, delimitandosi senza ambiguità da questa palude formata dall’accozzaglia di partiti istituzionali ed elettoralismi, piuttosto la battaglia antifascista deve rientrare a pieno titolo nella lotta contro il governo Monti e chi lo sostiene, sia direttamente che indirettamente, smascherandone il loro carattere anti-popolare come parte integrante del moderno fascismo in costruzione, che utilizza a piene mani il revisionismo storico e la bassa manovalanza fascista.

Contro il revisionismo storico e il moderno fascismo, antifascismo militante, culturale e sociale!
Chiudere tutti i covi fascisti!
Pd e Pdl, a Piazzale Loreto c’è ancora posto!

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