Abbiamo letto con attenzione il comunicato della Rete dei Collettivi Studenteschi " Comunicato sull'aggressione di Sabato" dello scorso 25 Ottobre e quello di Studenti Medi Palermo " Palermo : Destra e certa “Sinistra” unite nella lotta e nella diffamazione (contro Anomalia)!" dello scorso 29 Ottobre.
Non vogliamo entrare nel merito del fatto in se, ma dire la nostra opinione circa le prese di posizione pubbliche e le loro conseguenze politiche contestualizzate nell'attuale fase politica.
Che ci siano divergenze politiche all'interno del movimento non è una novità e neanche una stranezza, che ciò provoca scontri anche duri verbali e non, non è di per se motivo di scandalo, per noi piuttosto è principale capire collettivamente verso che direzione vanno certe prese di posizione, se giovano e rafforzano il movimento studentesco e il movimento d'opposizione in generale o se fanno favori al nemico.
In prima persona da sempre abbiamo dato massima importanza alla critica e all'autocritica, alla lotta ideologica e allo scontro di posizioni anche aspro, sia all'interno della nostra organizzazione che all'esterno, questa pratica e concezione rivoluzionaria di intendere e praticare la dialettica politica deve però rapportarsi con la realtà sociale e oggettiva che vogliamo trasformare, deve essere "disinteressata" e finalizzata all'avanzamento collettivo e non strumentale ai fini di singoli gruppi politici.
Crediamo anche noi che non si possa strumentalizzare una semplice scazzottata tra due studenti medi per parlare pubblicamente di aggressione criminalizzando di fatto una determinata realtà politica.
Sembra davvero che il vento "nero" di Roma del 15 ottobre sia arrivato anche qui con il suo carico di delazione e di divisione tra "buoni e cattivi" fomentato dagli stessi soggetti che in quell'occasione hanno svolto questo ruolo chi in maniera netta e chiara chiara chi ambiguamente, in primis Sel o da partiti come Rifondazione che coerenti con la loro impostazione elettoralista hanno costantemente l'intenzione di sfruttare momenti di piazza per ottenere più visibilità in vista delle prossime elezioni di turno.
Per non parlare degli infiltrati che si travestono da sindacato di base e che assumono invece il ruolo di veri e propri sbirri di movimento arrivando a fare servizi d'ordine contro i manifestanti radicali, aggredendo e consegnando alla polizia giovani rivoluzionari, su questo le dichiarazioni ai giornali di Bernocchi della Confederazione Cobas e di Luca Casarini dovrebbero chiarire le idee a chi ancora avesse dei dubbi al riguardo.
L'anno scorso ill movimento studentesco nel suo complesso, sia a livello locale che nazionale ha fatto grandi cose proprio grazie alla sua indipendenza da questi partiti e sindacati istituzionali, senza farsi imbrigliare dalle logiche elettoraliste ed egemoniche di questi soggetti che in certe fasi usano i movimenti di massa per arrivare al governo e li giunti attuano vere e proprie politiche antipopolari: o già ci siamo dimenticati delle riforme studentesche targate centrosinistra come quelle Fioroni o Berlinguer, o dell'introduzione della precarietà nel nostro paese con il pacchetto Treu o le bombe sull'Ex Jugoslavia con la benedizione di D'Alema o il rifinanziamento della missione militare in Afghanistan con i voti di Rifondazione e Pdci ?
In questo senso è innegabile che il comunicato della Rete dei Collettivi così posto sembra soffrire di condizionamenti "esterni" riconducibili non dai collettivi che la compongono quanto piuttosto da singoli elementi presenti in essi che in realtà fanno capo ad altre strutture politiche e sindacali non autorganizzate, ottenendo il risultato concreto di allinearsi e "rafforzare" le tesi e le argomentazioni dell'ambiente neofascista Palermitano a partire dagli sciacalli di Giovane Italia.
Soprattutto tra compagni giovani, molti dei quali lottano in maniera genuina, si può sbagliare, nessuno di noi è scevro da errori, in tal senso però il primo atto doveroso era quello di prendere in maniera forte ed inequivocabile le distanze dalla "solidarietà" strumentale da parte della giovanile del PDL e ribadire invece la propria solidarietà ad uno spazio come quello dello Studentato Occupato Anomalia che al di là delle differenze politiche, si deve difendere senza se e senza ma, da qualsiasi tentativo da parte di neofascisti, giustizialisti e affarismo cittadino che vogliono sgomberarlo e riconsegnarlo alla miseria e all'abbandono, così come per qualsiasi spazio occupato o per sedi e luoghi dei compagni.
Per concludere, giorno dopo giorno l'attuale governo è sempre più deleggittamato agli occhi del popolo e visto come responsabile di far pagare la crisi del sistema capitalista ai lavoratori, agli studenti e alle masse popolari in genere, in questo contesto una generazione giovanile (ma non solo) si ribella quotidianamente e radicalmente riuscendo a mettere concretamente in difficoltà il potere come ha fatto in particolare il 14 Dicembre 2010 ed il 14 Ottobre 2011, su questo è doveroso ragionare e orientare le nostre azioni, bisogna ripartire da queste grandi battaglie espellendo dal movimento chi vuole strumentalizzarlo, praticando l'unita d'azione all'interno di esso superando sterili divisioni, non perchè siamo convinti che l'azione rivoluzionaria debba essere orientata secondo il principio de "il movimento per il movimento" , il movimento è il soggetto agente non il fine in se, che invece deve essere il cambiamento radicale e quindi rivoluzionario di questo sistema sociale.
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