Le azioni repressive e la militarizzazione del territorio da parte del governo Berlusconi aumentano di giorno in giorno, lo stato di polizia per mezzo dei suoi servi in divisa ci sta con il fiato sul collo. Ci etichettano come banditi, teppisti, vandali, violenti che assaltano le strade sol perché ci ribelliamo ad un sistema che produce solo sfruttamento, crisi economica e repressione per i lavoratori e le masse popolari. Se è pur vero che i militanti politici sono più esposti alla repressione di stato tuttavia l’obiettivo è colpire i lavoratori, le donne, i giovani e le masse popolari in genere che sono soggetti ad attacchi non indifferenti quando lottano e si ribellano contro la classe al potere.
Insomma agli occhi della borghesia chi si ribella alle ingiustizie sociali è “criminale” e “pericoloso” per la sicurezza del “bel paese”.
Lo Stato borghese mentre usa la repressione, legittima le carogne fasciste che prendono piede sul nostro territorio.
Il vero fascismo è quello rappresentato dallo stato, i suoi servi con le teste rasate eseguono e ne fanno gli interessi.
Contro i fascisti di palazzo e la sua manovalanza alcuni compagni appartenenti a diverse organizzazioni politiche e studentesche di diverse città hanno costituito una assemblea nazionale antifascista lo scorso 6 febbraio e il 25 aprile è stato il primo appuntamento nazionale di iniziative coordinate in diverse città; su questo filo rosso c’è anche Palermo.
Resoconto giornate di lotta a Palermo:
Alcuni antifascisti palermitani con hanno iniziato un percorso comune che ha portato all’organizzazione di un sit-in il 24 aprile e un corteo serale per il 25 Aprile.
24/04/2010: Sit-in a Piazza Verdi (Teatro Massimo)
Circa 40 compagni antifascisti, comunisti e anarchici dietro uno striscione rosso con su scritto “contro il fascismo non un passo indietro” firmato Antifascisti/e Palermo, in pieno centro città, tra la gente che il sabato pomeriggio affolla le strade, hanno urlato la loro rabbia contro il fascismo che avanza. Il fine del sit-in era quello di informare lavoratori e cittadinanza che ci sarebbe stato il corteo antifascista l’indomani, dire esplicitamente che il 25 Aprile non è una ricorrenza, denunciare le organizzazioni neofasciste che si espandono sul territorio italiano con la complicità delle istituzioni.
Tantissime foto sono state scattate da passanti, spesso anche turisti contenti di vedere le bandiere rosse al vento con la falce e martello (in particolare una giovane coppia di turisti russi che si sono messi in posa insieme ad un compagno che teneva la bandiera dell’URSS), diverse persone si fermavano a parlare e facevano domande mentre prendevano il volantino.
In tutto ciò non è mancata neanche la provocazione fascista: una camerata sulla quarantina mettendosi davanti lo striscione comincia a provocare i compagni insultandoli e facendo il saluto romano.
Ha avuto ciò che si meritava: mentre alcuni compagni gli urlavano quale fine dovrebbero fare i fascisti, le è stato detto di tornare con altri suoi camerati, noi li avremmo aspettati. Subito dopo è stata riempita di sputi in faccia fino a cacciarla.
Allontanandosi, difesa da un paio di sbirri, telefona ad altri camerati citando queste parole: “ non sappiamo fare un cazzo oltre alle raccolte firme, loro (riferendosi ai compagni) erano compatti, io li ho provocati e loro mi hanno sputato in faccia”.
Il sit-in è continuato sempre in modo molto comunicativo e nessun altro si è azzardato ad avvicinarsi.
25/04/2010: Corteo con concentramento a Piazza Verdi.
Ore 20:00, presenti circa 200 compagni, parte il corteo aperto dallo striscione comune, a seguire lo striscione “Per un 25Aprile di lotta e di festa, per conquistarci la rossa primavera”di proletari comunisti e Red Block.
A seguire l’ultimo striscione quello dello spazio occupato Anomalia.
In sostanza un bel corteo combattivo e comunicativo per tutto il percorso, infatti una scelta degli organizzatori è stata quella di non usare sound system stile rave party ambulante, l’intento principale era proprio quello di comunicare, attraverso gli interventi al megafono e gli slogan, cosa stavamo facendo e i nostri interlocutori erano le persone in strada ma soprattutto gli abitanti dei quartieri che si sporgeva dalle finestre e dai balconi esprimendo approvazione, infine arrivati nella piazza principale del quartiere popolare Vucciria diverse sono state le foto scattate dagli abitanti e molti i volantini richiesti.
Un corteo che ha dato un segnale di unità da parte delle forze antifasciste cittadine, infatti era presente tutto il movimento palermitano, eccezion fatta per il Coordinamento Anarchico Palermitano che è andato in trasferta partecipando all’iniziativa di Trapani organizzata dal Coordinamento per la pace-Trapani e da Rifondazione Comunista.
La giornata di lotta del 25 Aprile si è conclusa con la proiezione all’aperto del film “Terra (e)strema” sempre alla Vucciria.
Questa due giorni antifascista a Palermo sicuramente non rappresenta un punto d’arrivo bensì un punto di partenza che sarà seguito da altre iniziative fino ad arrivare alla prossima due giorni antifascista del 22-23 Maggio.
Andare avanti senza fare un passo indietro!
Red Block
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