Ancora una volta lo stato per mezzo dei suoi servi in divisa ha violato la sua stessa costituzione permettendo l'apertura di un covo neonazista di Forza nuova a Bergamo e reprimendo da vero e proprio stato di polizia gli antifascisti scesi in piazza per contrastare la feccia nera.
Riportiamo il comunicato di proletari comunisti Bergamo sulla vicenda.
Contro la parata nazi-fascista di Forza Nuova e la repressione poliziesca dei fascisti in divisa
Sabato 28 febbraio a Bergamo, grazie alla complice indifferenza delle istituzioni cittadine è stato permesso al branco di razzisti, fascisti e omofobi che si riconoscono nel partito di forza nuova di aprire la loro sede cittadina sfilando in un’ignobile parata.
Un insulto alla Resistenza e al sangue versato dai partigiani per liberare il nostro paese da 20 anni di dittatura fascista fatta di guerra, miseria e sofferenze per il popolo ed i lavoratori.
A questa ideologia si richiama il partito fascista di Roberto Fiore fondatore e ideatore di Forza Nuova, europarlamentare condannato in passato per banda armata e associazione sovversiva che ripropone, come soluzione alla crisi capitalista, guerra tra poveri, odio razziale e nazionalismo, perpetuando in questo modo il ruolo di servi del potere borghese che è storicamente è connaturato nelle organizzazioni fasciste.
Agli antifascisti bergamaschi, che volevano dimostrare la loro contrarietà a questa vergogna era stato permesso di fare un presidio in una via vicina alla sede dei fascisti, ma completamente isolata dal resto della città da un asfissiante schieramento di forze di polizia.
Assodata l’impossibilità, in quelle condizioni, di comunicare le nostre ragioni alla popolazione bergamasca, nel tardo pomeriggio, in alcune centinaia di antifascisti si era deciso di lasciare via Quarenghi ed in corteo di sfilare per il centro cittadino.
Un corteo comunicativo che, con comizi volanti, serviva a diffondere le ragioni dell’antifascismo denunciando, agli ignari bergamaschi che passeggiavano in centro che, con la protezione della polizia, era stato permesso a questi tristi figuri di insediarsi in città, commettendo, proprio in quel momento e sotto gli occhi delle forze dell’ordine, una serie di reati, tra i quali apologia di fascismo ed incitamento all’odio razziale.
Come risaputo, all’incrocio di via Paleocapa, il corteo veniva attaccato a freddo con violente cariche e pestaggi, dalla polizia in stile g8 2001, dopodichè, nel successivo rastrellamento, venivano fermate 59 persone (57 rilasciate nella serata di sabato e 2 lunedì) a dimostrazione, se ancora c'è ne fosse bisogno, che chiunque osi uscire dalle compatibilità imposte da questo sistema di falsa democrazia ma di dittatura effettiva, è considerato un nemico e quindi represso pesantemente.
Il governo Berlusconi, come i precedenti governi di centro sinistra, che si tratti di studenti, lavoratori in lotta, immigrati o antifascisti non perde l’occasione per dimostrare da che parte sta, procedendo verso un moderno fascismo, in difesa degli interessi di padroni, ricchi e banchieri.
Ma la repressione non puo’ che alimentare la ribellione.
Mobilitiamoci dal basso e assediamo i covi neri e i comuni delle ordinanze securitarie e razziste.
Solidarietà ai compagni denunciati e arrestati.
Non un passo indietro. L’antifascismo non è reato.
proletari comunisti 02/03/2009
Sabato 28 febbraio a Bergamo, grazie alla complice indifferenza delle istituzioni cittadine è stato permesso al branco di razzisti, fascisti e omofobi che si riconoscono nel partito di forza nuova di aprire la loro sede cittadina sfilando in un’ignobile parata.
Un insulto alla Resistenza e al sangue versato dai partigiani per liberare il nostro paese da 20 anni di dittatura fascista fatta di guerra, miseria e sofferenze per il popolo ed i lavoratori.
A questa ideologia si richiama il partito fascista di Roberto Fiore fondatore e ideatore di Forza Nuova, europarlamentare condannato in passato per banda armata e associazione sovversiva che ripropone, come soluzione alla crisi capitalista, guerra tra poveri, odio razziale e nazionalismo, perpetuando in questo modo il ruolo di servi del potere borghese che è storicamente è connaturato nelle organizzazioni fasciste.
Agli antifascisti bergamaschi, che volevano dimostrare la loro contrarietà a questa vergogna era stato permesso di fare un presidio in una via vicina alla sede dei fascisti, ma completamente isolata dal resto della città da un asfissiante schieramento di forze di polizia.
Assodata l’impossibilità, in quelle condizioni, di comunicare le nostre ragioni alla popolazione bergamasca, nel tardo pomeriggio, in alcune centinaia di antifascisti si era deciso di lasciare via Quarenghi ed in corteo di sfilare per il centro cittadino.
Un corteo comunicativo che, con comizi volanti, serviva a diffondere le ragioni dell’antifascismo denunciando, agli ignari bergamaschi che passeggiavano in centro che, con la protezione della polizia, era stato permesso a questi tristi figuri di insediarsi in città, commettendo, proprio in quel momento e sotto gli occhi delle forze dell’ordine, una serie di reati, tra i quali apologia di fascismo ed incitamento all’odio razziale.
Come risaputo, all’incrocio di via Paleocapa, il corteo veniva attaccato a freddo con violente cariche e pestaggi, dalla polizia in stile g8 2001, dopodichè, nel successivo rastrellamento, venivano fermate 59 persone (57 rilasciate nella serata di sabato e 2 lunedì) a dimostrazione, se ancora c'è ne fosse bisogno, che chiunque osi uscire dalle compatibilità imposte da questo sistema di falsa democrazia ma di dittatura effettiva, è considerato un nemico e quindi represso pesantemente.
Il governo Berlusconi, come i precedenti governi di centro sinistra, che si tratti di studenti, lavoratori in lotta, immigrati o antifascisti non perde l’occasione per dimostrare da che parte sta, procedendo verso un moderno fascismo, in difesa degli interessi di padroni, ricchi e banchieri.
Ma la repressione non puo’ che alimentare la ribellione.
Mobilitiamoci dal basso e assediamo i covi neri e i comuni delle ordinanze securitarie e razziste.
Solidarietà ai compagni denunciati e arrestati.
Non un passo indietro. L’antifascismo non è reato.
proletari comunisti 02/03/2009
Nessun commento:
Posta un commento