Sabato 28 febbraio a Bergamo, con il beneplacito delle istituzioni democratiche, ha avuto luogo l’inaugurazione di un nuovo covo nazifascista ed un corteo di militanti di forza nuova, provenienti da varie città e armati di caschi, bastoni e spranghe, con la protezione delle forte dell’ordine.
Ancora una volta lo stato continua a calpestare la sua stessa costituzione permettendo appunto l’apertura di una nuova sede di un partito che dovrebbe essere illegale, un partito che si riconosce negli ideali nazifascisti, omofobo e razzista, un partito che quotidianamente organizza raid squadristi contro immigrati, omosessuali e chiunque non rientri nei suoi canoni di normalità.
Oltre alle leggi razziste, in primis il pacchetto-sicurezza e la continua propaganda xenofoba che alimenta l’odio verso gli immigrati e che crea l’humus sociale funzionale alla crescita di gruppi neofascisti, questa è l’ennesima dimostrazione di come il governo legittimi il razzismo e il fascismo (apertamente dichiarato da partiti politici come forza nuova), oltraggiando i valori della resistenza partigiana che ha duramente combattuto e versato sangue contro il regime fascista dopo 20 anni di odio e sfruttamento.
Per contrastare l’infame parata forzanovista, era stato indetto un presidio dagli antifascisti bergamaschi in una via vicina alla nuova sede di forza nuova, ma totalmente isolata dal resto della città a causa di un forte schieramento delle forze dell’ordine.
Gli antifascisti dunque, vista l’impossibilità di denunciare apertamente l’apertura della sede fascista all’insaputa dei cittadini, con la complicità dello stato, hanno deciso di sfilare per le vie del centro in corteo.
Arrivati all’incrocio di via Paleocapa i servi in divisa hanno caricato il corteo antifascista con violenza, pestando studenti, giovani e lavoratori e fermando 59 manifestanti (57 di questi rilasciati in serata). Nel frattempo il corteo di forza nuova, protetto dalle forze dell’ordine, sfilava tranquillamente per le vie della città…
Non ci siamo mai fatti illusioni sulla natura delle istituzioni, per questo rivendichiamo la giustezza dell’ antifascismo militante come pratica quotidiana e necessaria per contrastare la feccia fascista che rialza la testa pronta a servire nuovamente gli interessi della borghesia in chiave antipopolare. Ma antifascismo significa anche combattere le politiche reazionarie dei governi, significa combattere il moderno fascismo che avanza nascondendosi dietro la falsa maschera di democrazia, che altro non è che vera e propria dittatura della borghesia che opprime, sfrutta e uccide i lavoratori, le masse popolari e chiunque si ribelli.
VIVA L’ANTIFASCISMO MILITANTE !
RIBELLARSI E’ GIUSTO!
Red Block
passavo di qui e non potevo non dire nulla..condivido con voi la rabbia e l'odio per quanto successo a Bergamo ...
RispondiEliminaAvete ragione ...ribellarsi è giusto perchè la soprafazione è molto peggio della violenza ..
saluti e un abbraccio