martedì 24 marzo 2009

BRUNETTA CONTRO L'ONDA GUERRIGLIERA

Giovedì 18/03 il movimento studentesco è tornato nelle piazze italiane.
Già nei giorni precedenti gli studenti si erano mossi in alcune università a seguito del tentativo di gruppi neofascisti di fare la loro sporca propaganda grondante di demagogia.
Palazzo nuovo è stato occupato militarmente da ingenti forze di polizia a difesa dei 4 neofascisti di Azione Universitaria/Fuan , gli studenti che vivono l’università quotidianamente sono stati caricati e spinti fuori dall’edificio. Il compagno antifascista Luca arrestato e rilasciato con obbligo di firma solo dopo 2 settimane di galera.
Simili fatti sono avvenuti poco dopo alla statale di Milano… in più, pochi giorni prima a Bergamo un corteo antifascista che voleva sfilare per le vie del centro per denunciare l’apertura di un nuovo covo neonazista di Forza Nuova è stato brutalmente caricato, 50 compagni in stato di fermo, mentre si permetteva ai neonazisti con in testa Roberto Fiore (condannato dalla magistratura italiana per banda armata e associazione sovversiva) di sfilare per la città con caschi e bastoni.
In queste occasioni le istituzioni hanno mostrato ancora una volta da che parte stanno: a difesa dei fascisti e contro chi si ribella!
Per questo esprimiamo la massima solidarietà militante a tutti quei compagni fermati e arrestati “colpevoli” di contrastare la feccia nera che avanza.
Tutto ciò dimostra che l’antifascismo non si può delegare alle istituzioni che marciano sempre più verso un moderno fascismo per mezzo dello stato di polizia, ma deve essere necessariamente militante!
La fascistizzazione dello stato è stata evidente anche giovedì 18/03 come si diceva prima dove a Roma in seguito ai nuovi regolamenti sui cortei, è stato vietato agli studenti della sapienza di raggiungere in corteo il concentramento dei lavoratori della CGIL.
La stessa CGIL tra l’altro e firmataria insieme agli altri sindacati di regime: CISL,UIL,UGL e istituzione di tale regolamento liberticida e quindi politicamente responsabile alla pari di tutti i firmatari di ciò che è successo.
L’intera università è stata circondata dai servi in divisa e tutti gli studenti all’interno sequestrati e negati del loro diritto di manifestare.
Ancora una volta lo stato viola la sua stessa costituzione…
In seguito alla ritorno in piazza dell’onda la prima reazione del governo è stata quella della repressione plateale a Roma e del commento ideologicamente pregno di disprezzo del ministro Brunetta che ha definito gli studenti in modo denigratorio chiamandoli “guerriglieri”,
forse capendo poco dopo che per molti studenti e non solo il termine guerrigliero ha un accezione positiva si è corretto dicendo “i guerriglieri sono una cosa seria, sono ragazzotti che giocano a fare i guerriglieri”.
I ragazzotti a cui il ministro brunetta si riferisce con tale disprezzo allo stesso modo con il quale si rivolge spesso ai lavoratori, sono il futuro della società a cui però viene negato il diritto allo studio per mezzo delle riforme che i governi sia di destra che di sinistra hanno varato da 15 anni a questa parte rendendo quello che dovrebbe essere un diritto, un privilegio classista a forza di aumenti delle tasse, corsi a numero chiuso e adesso anche l’ingresso massiccio del diktat del privato che sarà il soggetto determinante per i finanziamenti nelle future prossime università trasformate in fondazioni di diritto privato.
Il movimento studentesco è stato l’unico reale movimento d’opposizione a questo governo in autunno per questo fa così paura al governo che risponde con repressione e dichiarazioni isteriche come quella del super nano Brunetta.
Con lo slogan “noi la crisi non la paghiamo!” gli studenti dicono che questo sistema è marcio e deve essere cambiato da cima a fondo, nonostante certe elaborazioni ambigue come quelle di “autoriforma” uscita fuori dai workshop della Sapienza che, lungi dal proseguire con una critica serrata al sistema trova invece con esso punti di incontro di tipo riformista, il movimento in questi giorni ha dimostrato una radicalità davanti la repressione che sicuramente lo porterà ad una radicalità anche di posizioni politiche e teoriche su un piano rivoluzionario.
Perché se gli studenti vogliono cambiare qualcosa devono capire che lo si può fare solo su basi rivoluzionarie senza scendere a compromessi.
Capito questo allora si che gli studenti diventeranno guerriglieri e i nuovi partigiani in lotta contro lo stato di polizia e il moderno fascismo, e quando arriverà quel momento non ci sarà scampo per nani vari,sindacati di regime,partiti fascisti o falso comunisti che siano!

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