lunedì 20 giugno 2016

50° Anniversario della GRCP - RIUNIONE CON I SEGRETARI PROVINCIALI E CON I MEMBRI DEL GRUPPO DEL COMITATO CENTRALE PER LA RIVOLUZIONE CULTURALE: PRIMO DISCORSO (21 luglio 1966)


Oggi sono qui presenti tutti i segretari regionali e i membri del Gruppo per la Rivoluzione culturale. Obiettivo di questo incontro è studiare i nostri documenti e, in primo luogo, cambiare il metodo di mandare in giro gruppi di lavoro in modo da consentire che nelle scuole gli insegnanti e gli studenti rivoluzionari, e alcuni degli elementi incerti possano organizzare dei gruppi per guidare la grande Rivoluzione culturale. Soltanto loro infatti possono capire i problemi delle scuole. I gruppi di lavoro non li capiscono. Alcuni gruppi di lavoro hanno fatto una grande confusione. Lo scopo della grande Rivoluzione culturale nelle scuole è di portare avanti il movimento lotta-critica-trasformazione. I gruppi di lavoro hanno ottenuto l’effetto di impedire il movimento. Possiamo noi portare avanti la lotta-critica-trasformazione? Per esempio, Chien Po-tsan ha scritto moltissimi libri, eppure voi non li avete ancora letti. Come potete lottare contro di lui e trasformarlo? Per quanto riguarda le scuole è il caso di dire che “quando il tempio è piccolo gli dei sembrano grandi e quando lo stagno è basso le tartarughe sembrano tante”. È evidente perciò che nelle scuole dobbiamo contare sulle forze interne. I gruppi di lavoro non servono. Io non servo, voi non servite. Non servono neanche i comitati provinciali di partito. Se volete la lotta-critica-trasformazione dovete contare sulle scuole stesse e sulle loro stesse unità. Non è bene basarsi sui gruppi di lavoro. Mi domando se i gruppi di lavoro possano essere trasformati in organismi di collegamento. Se venissero trasformati in gruppi di consiglieri avrebbero troppo potere. Forse potremmo chiamarli osservatori. I gruppi di lavoro impediscono la rivoluzione, ma alcuni di loro no. Se impediscono la rivoluzione diventano inevitabilmente controrivoluzionari. L’Università delle comunicazioni di Sian non permette a nessuno di telefonare e non permette di inviare persone al Centro. Perché hanno paura di inviare persone al Centro? Lasciate che vengano e che mettano sotto assedio il Consiglio di Stato. Dovremmo emanare delle direttive per permettere a quella gente di telefonare o di venire in delegazione. A che serve spaventarsi a questo modo? Quando per tre giorni a Sian e a Nanchino sono state messe sotto assedio le sedi dei giornali, quelli si sono presi tanta paura che a momenti esalavano l’ultimo respiro. Avete anche voi tanta paura? Proprio voi! Se voi non fate la rivoluzione, la rivoluzione si rivolgerà contro di voi. Alcuni distretti non permettono alla gente di assediare gli uffici dei giornali, di andare al comitato provinciale di partito o di rivolgersi al Consiglio di Stato.
Perché avete tanta paura? Quando arrivano al Consiglio di Stato essi vedono solo qualche funzionario di livello inferiore e così niente può essere chiarito. Perché le cose vanno così? Anche se voi non volete mostrare le vostre facce, io voglio mostrare la mia. Questa parola “paura” viene continuamente fuori: paura della controrivoluzione, paura della gente che si arma di coltelli e di fucili. Ma ci possono davvero essere tanti controrivoluzionari? In questi ultimi giorni Kang Sheng2 , Chen Po-ta e Chiang Ching sono andati nelle scuole a leggere i manifesti a grandi caratteri. Come si può andare avanti senza conoscenza diretta? Nessuno di voi c’è andato perché voi siete tutti occupati in lavori di routine; ma dovete andarci, anche se ciò significa trascurare i lavori di routine, perché voi dovete acquisire una conoscenza diretta. A Nanchino hanno fatto le cose un po’ meglio. Non hanno impedito agli studenti di venire al Centro. [Kang Sheng: “A Nanchino ci sono stati tre grandi dibattiti. Il primo riguardava il Quotidiano nuova Cina e voleva stabilire se era o non era rivoluzionario; il secondo doveva decidere se il comitato provinciale di partito del Kiangsu fosse o non fosse rivoluzionario. Il dibattito si è concluso con il riconoscimento che il comitato provinciale di partito del Kiangsu era in fin dei conti rivoluzionario. Il terzo dibattito è stato sull’opportunità che Kuang Ya-ming venisse mostrato per le vie della città con in testa il cappello d’asino”]. Nelle scuole la maggioranza è rivoluzionaria, la minoranza non è rivoluzionaria. Quanto a mostrare Kuang Ya-ming per le strade con il cappello d’asino in testa, la conclusione del dibattito arriverà a chiarire questo punto. Nel corso di questa riunione i compagni presenti devono andare all’università di Pechino e all’Istituto per le comunicazioni a leggere i manifesti a grandi caratteri. Dovete andare nei posti dove c’è più subbuglio e dare un’occhiata. Oggi non potete andarci perché dobbiamo studiare i documenti. Quando leggerete i manifesti a grandi caratteri potete dire che siete lì per imparare, per sostenere la loro rivoluzione; voi andate lì per accendere la fiamma della rivoluzione e sostenere gli studenti e gli insegnanti rivoluzionari, non per ascoltare i discorsi dei controrivoluzionari e degli elementi di destra. Dopo due mesi voi non avete acquisito la minima conoscenza diretta e siete ancora dei burocrati. Se andate lì sarete circondati dagli studenti, dovete esserlo. Quando comincerete a parlare con alcuni di loro, gli altri vi circonderanno. All’Istituto per le comunicazioni sono state malmenate più di un centinaio di persone. C’è una buona cosa nella nostra epoca: gli elementi di sinistra, a forza di essere picchiati dagli elementi di destra, si rafforzano come elementi di sinistra. Non serve a niente mandare i gruppi di lavoro per sei mesi o anche per un anno; soltanto la gente che sta sul posto può fare il lavoro. La prima cosa è la lotta, la seconda la critica, la terza la trasformazione. Lotta significa distruzione e trasformazione significa costruire qualcosa di nuovo. Non serve cambiare il materiale di insegnamento nel giro di sei mesi. La cosa da fare è cancellare, abbandonare, condensare e semplificare. Il materiale che è sbagliato o ripetitivo può essere tagliato da un terzo alla metà. [Wang Jen-chung3 : “Dovremmo tagliarne via due terzi e studiare le citazioni del presidente Mao”]. Il materiale di insegnamento politico, le direttive centrali e gli editoriali dei giornali servono da guida alle masse; non devono essere considerati come dei 73 dogmi. Nelle nostre circolari non abbiamo menzionato il problema dei pestaggi. Questo non va. Questo è un problema che riguarda la nostra direzione di fondo e come si devono tracciare le direttive. Dobbiamo stabilire al più presto la nostra politica generale. Nell’attuare la trasformazione nelle scuole noi dobbiamo contare sugli insegnanti e sugli studenti rivoluzionari e sugli elementi di sinistra. Non importa se gli elementi di destra si uniscono ai comitati per la Rivoluzione culturale nelle scuole; essi possono essere utili come maestri negativi, però non bisogna permettere che gli elementi di destra si concentrino assieme. Il comitato municipale di partito di Pechino non ha bisogno di tanta gente. Quando c’è troppa gente in giro ecco che non si fa altro che telefonare ed emanare direttive. Bisogna dare un bel taglio a tutti gli uffici di segreteria. Quando lavoravo al Comitato del fronte avevo un segretario che si chiamava Hsiang Pei. In seguito, durante la Lunga Marcia, non avevamo più segretari. Basta che ci sia semplicemente qualcuno per ricevere e spedire i documenti. [Kang Sheng: “Il Presidente ha parlato di quattro cose. Una è la riorganizzazione del comitato municipale di partito di Pechino. Questo è stato fatto. La seconda è la riorganizzazione della sezione propaganda del Comitato centrale e anche questo è stato fatto. La terza è l’eliminazione del Gruppo dei cinque per la Rivoluzione culturale, cosa fatta anche questa. La quarta è la trasformazione di alcuni ministeri in dipartimenti, cosa che ancora non è stata fatta”]. Giusto e per quanto riguarda i ministri non c’è nessun bisogno di cambiare quelli che sono in grado di svolgere il loro lavoro. Possono essere chiamati ministri, capi di dipartimento, capiufficio, capisezione, ma quelli che non fanno il proprio lavoro devono essere sostituiti e trasferiti al dipartimento della Metallurgia, al dipartimento per il Carbone. [Qualcuno interrompe: “All’università di Pechino si sono svolti quattro grandi dibattiti. L’incidente del 18 giugno è stato opera dei controrivoluzionari? Alcuni sostengono di sì perché vi sono stati coinvolti dei teppisti, mentre alcuni dicono di no e che è stato il gruppo di lavoro a commettere degli errori. Più di quaranta persone della Scuola media dell’università di Pechino propongono che venga destituito il capo del gruppo di lavoro, Chang Cheng-hsien”]. Ci sono molti gruppi di lavoro che impediscono il movimento e tra questi c’è quello di Chang Cheng-hsien. Ma noi non dobbiamo compiere arresti indiscriminati. Che cosa costituisce attività controrivoluzionaria? Soltanto l’assassinio, il sabotaggio, lo spargimento di veleno. Gente del genere potete arrestarla. Quelli che scrivono slogan reazionari per il momento potete lasciarli liberi in modo da poter avere un termine di confronto. Potrete sempre riconsiderare la cosa dopo che avrete lottato contro di loro.


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