Il governo di dittatura tecnica Monti-Napolitano negli
ultimi giorni ha intensificato gli attacchi contro il movimento NoTav in Val Susa
supportato come sempre dall’apparato mediatico
menzognero di telegiornali e stampa.
Tutto ciò avviene dopo l’imponente manifestazione dello
scorso 25 Febbraio in cui oltre 75 mila persone hanno sfilato in valle
ribadendo ancora una volta il loro secco no a quest’opera inutile.
La risposta del governo non eletto è stata infatti quella dare
il via anzitempo agli espropri delle terre appartenenti ai valligiani per
allargare il “cantiere” (leggi fortino militare), in questa occasione come
sappiamo il compagno Luca a causa di un poliziotto che lo ha inseguito fin
sopra un traliccio dell’alta tensione nonostante egli avesse intimato di
lasciarlo stare, è rimasto folgorato cadendo da un’ altezza di oltre 15 metri . Anche in questo
caso il linciaggio mediatico non si è fatto attendere e gli infami pennivendoli
de “Il giornale” e “Libero” si sono lasciati andare con insulti e sproloqui
verso il militante che coraggiosamente facendo parte di un gruppo di 15 persone
accerchiato da centinaia di forze del disordine ha coerentemente messo in atto
un’azione di lotta volta ad impedire l’azione illeggittima.
Il governo ieri durante una conferenza stampa, per bocca del
primo ministro Monti ha confermato la volontà di “andare avanti” in quanto è un’opera
necessaria per non “rimanere fuori dall’europa”, utile per il progresso e per
il futuro dei giovani. Il primo ministro aggiunge anche, e qui sta l’essenza
moderno fascista di questo governo, che le comunità locali sono state già
ampiamente sentite e dopo accurate verifica e “modifiche” del progetto l’impatto
ambientale dello stesso è sostenibile, come dire: la farsa di consultarvi già è
stata fatta adesso si va avanti.
Nella sostanza è stato ribadito ciò che i governi e politici
vari dicono da vent’anni come ha sintetizzato bene nella conferenza stampa di
ieri il leader Perino: "Nel 2005, a Venaus, c'era
Berlusconi, voleva fare la
Tav. Poi è arrivato Prodi, voleva fare la Tav anche lui. Poi è tornato
Berlusconi e poi è arrivato Monti. Noi siamo ancora qui e il cantiere non è
partito”.
Dopo le grandi mobilitazioni degli ultimi tempi, dopo la
riconferma nelle pratiche dei valligiani a voler “bloccare tutto”, non solo la
valle, nella sola giornata di giovedì 1 Marzo, all’indomani delle vetrine
rotte, auto bruciate e donne con braccia e gambe spezzate (non da fantomatici
black block ma dalle forze dell’ordine o chi per loro), in oltre 70 città vi
sono stati blocchi di solidali su autostrade e stazioni e altre azioni
dimostrative, anche oltre confine e arrivata la solidarietà dai paesi baschi
all’ucraina fino all’Ungheria e si estende ogni giorno che passa (oggi anche in
Irlanda ad esempio).
All’arroganza e volontà di imporre il pugno di ferro di
Monti si aggiungono in coro le “pecorelle” belanti dei principali partiti che
lo sostengono, pd e pdl.
Il pdl per bocca dei suoi portavoce ripete a vanvera la
solita solfa, più interessanti invece le argomentazioni del segretario del pd
Bersani (fresco di contestazione a palermo) ricoperte da un’aura di moralità: “ha
deciso il parlamento e l’europa”, si tratta di rispettare la “democrazia”
secondo lui.
La finta democrazia di palazzi sfiduciati dalle masse che
sempre più non partecipano alla farsa elettorale, in quei palazzi dove questo
governo illegittimo non eletto da nessuno ha preso vita in seguito ad un vero e
proprio golpe presidenziale che ha nominato Monti il giorno prima senatore a
vita e il giorno dopo lo ha chiamato a formare il governo.
La finta opposizione legata a Di Pietro e Vendola maschera
le sue posizioni invocando populisticamente la sospensione dei lavori, salvo
unirsi al coro dei Bersani e Cicchitto circa il pericolo infiltrati ed
eversione. Argomentazione smentita in più occasione da qualsiasi valsusino
intervistato: dalla mamma che partecipa ai cortei, agli amministratori no tav,
fino al leader del movimento Perino.
La vera democrazia, in antitesi con la falsa democrazia
borghese, risiede nella capacità aggregativa e decisionale delle assemblee
popolari dove dall’anarchico al cattolico si decide quali forme di lotta
attuare, come gestire i campeggi, come organizzare qualsiasi tipo di attività,
tutto questo mentre si è sotto una vera e propria occupazione militare che come
tale attacca continuamente, provoca i militanti più conosciuti, può arrivare ad
uccidere come si è rischiato con Luca Abbà per fortuna dichiarato adesso fuori
pericolo di vita.
Una democrazia reale che fa paura al governo tecnico
(dittatoriale) in particolare ai suoi componenti che più di tutti per la loro
storia professionale di democrazia se ne intendono come ad esempio l’ex
prefetto di Parma adesso ministro dell’interno Cancellieri, si dice preoccupata
per il dilagare di blocchi e manifestazioni su tutta la penisola, si penserebbe
all’utilizzo delle misure prese da Maroni per quanto riguarda gli stadi, quindi
in democrazia i manifestanti verrebbero equiparati agli ultras colpiti dal
daspo.
Tutta questa gentaglia che da decenni a vari livelli governa
il paese gettando la maggioranza dei suoi abitanti in una crescente miseria,
alla retorica della “democrazia” aggiunge quella dello “sviluppo” presentando i
valligiani e chiunque si oppone alle grandi opere come dei trogloditi
anti-progresso. Ma quale progresso? Quello
che predilige un’opera osteggiata dalla maggioranza degli ipotetici “beneficiari”
e taglia linee ferroviarie ad alta percorrenza, o che da decenni non riesce ad ultimare
la salerno-reggio calabria?
È progresso o piuttosto barbarie che nel 2012 in un paese del G8
come l’italia si muoia per mala sanità o per il crollo di un tetto a scuola o
ancora per qualche giorno di maltempo vi siano frane e allagamenti dovuti
unicamente all’assenza totale di prevenzione del dissesto idrogeologico?
Queste forti ragioni stanno alla base della determinazione
del movimento No Tav nel non cedere di un millimetro neanche di fronte all’apparato
militare dello stato bensì di estendersi e travalicare i suoi originari “confini”.
Questa battaglia esemplare contiene in se insegnamenti e pratiche di valenza
generale, per questo lo stato vuole schiacciarne le ragioni e per lo stesso
motivo è necessario che nel paese nascano 10-100-100 “no-tav”.
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