Nei giorni scorsi il preside dell'istituto tecnico industriale Alessandro Volta ha firmato una circolare repressiva rivolta agli studenti che pensando con la propria testa decidono di ribellarsi a un futuro precario loro riservato da chi governa.
Non ha perso tempo il preside Tripodi, in linea con la riforma Gelmini, affermando che gli studenti che parteciperanno a manifestazioni e scioperi non potranno partecipare ad attività extrascolastiche come gite e viaggi d'istruzione e ancora chi bloccherà l'attività didattica con occupazioni o autogestioni si beccherà da 15 a 30 giorni di sospensione. Nelle dichiarazioni rilasciate ai giornali dal preside Tripodi si legge che le sue intenzioni
sono quelle di garantire il diritto allo studio e che questa circolare da lui firmata è il frutto di una discussione avuta anche con i docenti e i genitori che si erano precedentemente riuniti.
Innanzitutto ci sarebbe da obiettare quando Tripodi afferma che la sua delibera è voluta anche dai genitori dei ragazzi, forse si riferisce a un piccolissimo numero di genitori presenti al consiglio d'istituto che di certo con i genitori di ragazzi di tutto l'istituto non hanno alcun contatto, ma cosa più importante ancora è notare come ogni anno fascisti di ogni specie parlano di diritto allo studio cercando di far passare come fannulloni e
buoni a nulla quegli studenti che per il diritto allo studio che viene loro negato
lottano con tenacia e coraggio affrontando ogni rischio.
Il diritto allo studio non esiste, sono gli studenti che devono conquistarlo.
Pensiamo a tutto lo spreco di denaro per permettersi gli studi, dai libri alle tasse, è forse questo il diritto allo studio di cui tanto si parla?
Ritorniamo alle affermazioni del preside Tripodi.
Queste affermazioni di certo non stupiscono affatto poichè i presidi nelle scuole rappresentano gli esecutori della riforma Gelmini, vero è anche che a livello individuale ci sono presidi che possono anche opporsi e magari solidarizzare con gli studenti per eventuali proteste, ma si parla appunto di individualità e in ogni caso vi sono sempre dei ruoli da mantenere e ciò spinge i presidi ad avere per condizioni materiali e oggettive interessi differenti da quelli degli studenti. Inoltre non è questo il caso…
In quanto esecutore della riforma Gelmini il preside Tripodi non ha assolutamente dubbi in merito all'interpretazione ed è già entrato nel personaggio che gli si chiede di essere, un preside neofascista ma forse addirittura neanche ha dovuto impegnarsi più di tanto per immedesimarsi nella parte, gli è venuto spontaneo.
Come definire se non come provvedimenti fascisti i provvedimenti previsti dalla riforma che sono ben applicati nell'esempio in questione?
Riteniamo vergognose le dichiarazioni rilasciate dal preside dell'Alessandro Volta ed esprimiamo massimo appoggio a tutti gli studenti dell'istituto che invece di sottomettersi a tali provvedimenti scelgono la via della ribellione per un futuro migliore, per il diritto allo studio, quello vero che è pesantemente sotto attacco da questo governo e da personaggi come il preside fascista Tripodi
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