sabato 5 novembre 2011

ALL' I.T.I. A. VOLTA DI PALERMO IL PRESIDE REPRIME IN NOME DEL DIRITTO ALLO STUDIO.

Nei giorni scorsi il preside dell'istituto tecnico industriale Alessandro Volta ha firmato una circolare repressiva rivolta agli studenti che pensando con la propria testa decidono di ribellarsi a un futuro precario loro riservato da chi governa.
Non ha perso tempo il preside Tripodi, in linea con la riforma Gelmini, affermando che gli studenti che parteciperanno a manifestazioni e scioperi non potranno partecipare ad attività extrascolastiche come gite e viaggi d'istruzione e ancora chi bloccherà l'attività didattica con occupazioni o autogestioni si beccherà da 15 a 30 giorni di sospensione. Nelle dichiarazioni rilasciate ai giornali dal preside Tripodi si legge che le sue intenzioni
sono quelle di garantire il diritto allo studio e che questa circolare da lui firmata è il frutto di una discussione avuta anche con i docenti e i genitori che si erano precedentemente riuniti.
Innanzitutto ci sarebbe da obiettare quando Tripodi afferma che la sua delibera è voluta anche dai genitori dei ragazzi, forse si riferisce a un piccolissimo numero di genitori presenti al consiglio d'istituto che di certo con i genitori di ragazzi di tutto l'istituto non hanno alcun contatto, ma cosa più importante ancora è notare come ogni anno fascisti di ogni specie parlano di diritto allo studio cercando di far passare come fannulloni e
buoni a nulla quegli studenti che per il diritto allo studio che viene loro negato
lottano con tenacia e coraggio affrontando ogni rischio.
Il diritto allo studio non esiste, sono gli studenti che devono conquistarlo.
Pensiamo a tutto lo spreco di denaro per permettersi gli studi, dai libri alle tasse, è forse questo il diritto allo studio di cui tanto si parla?

Ritorniamo alle affermazioni del preside Tripodi.
Queste affermazioni di certo non stupiscono affatto poichè i presidi nelle scuole rappresentano gli esecutori della riforma Gelmini, vero è anche che a livello individuale ci sono presidi che possono anche opporsi e magari solidarizzare con gli studenti per eventuali proteste, ma si parla appunto di individualità e in ogni caso vi sono sempre dei ruoli da mantenere e ciò spinge i presidi ad avere per condizioni materiali e oggettive interessi differenti da quelli degli studenti. Inoltre non è questo il caso…
In quanto esecutore della riforma Gelmini il preside Tripodi non ha assolutamente dubbi in merito all'interpretazione ed è già entrato nel personaggio che gli si chiede di essere, un preside neofascista ma forse addirittura neanche ha dovuto impegnarsi più di tanto per immedesimarsi nella parte, gli è venuto spontaneo.
Come definire se non come provvedimenti fascisti i provvedimenti previsti dalla riforma che sono ben applicati nell'esempio in questione?

Riteniamo vergognose le dichiarazioni rilasciate dal preside dell'Alessandro Volta ed esprimiamo massimo appoggio a tutti gli studenti dell'istituto che invece di sottomettersi a tali provvedimenti scelgono la via della ribellione per un futuro migliore, per il diritto allo studio, quello vero che è pesantemente sotto attacco da questo governo e da personaggi come il preside fascista Tripodi

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