In questi giorni è stata notificata a sette compagni di movimento, di differenti aree politiche tra cui alcuni nostri compagni, una proroga di sei mesi delle indagini preliminari relative a…
… la notifica non menziona fatti e luoghi particolari.
I reati contestati fanno capo agli articoli 650 C.P. (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità) e all’ articolo 18 T.U.L.P.S. (manifestazione non autorizzata), inoltre per soli due compagni è contestato anche l’articolo 337 C.P. (resistenza a pubblico ufficiale).
Apprendiamo inoltre che le indagini sono partite ufficialmente dal 11/10/2011.
La data in questione si riferisce al periodo in cui in città il movimento studentesco anti-gelmini muoveva i suoi primi passi, già forte della partecipazione di migliaia e migliaia di studenti molti dei quali sperimentavano per la prima volta la lotta radicale partendo dalle proprie scuole e facoltà, occupandole, e da lì bloccando tutta la città scavalcando i dettami di governo, polizia, partiti e sindacati istituzionali.
Contemporaneamente in quei giorni il movimento studentesco è stato abile ad isolare e neutralizzare i tentativi provocatori della manovalanza fascista di basso livello che, soprattutto in presenza di grossi movimenti, viene utilizzata da sbirri e governo per infiltrarsi e minare dall’interno e contrastarlo. Dopo le prime provocazioni principalmente davanti il liceo classico Umberto I il movimento studentesco non ha permesso ai fascisti di alzare la testa in scuole e facoltà.
In particolare notiamo che le indagini partono il giorno stesso in cui in seguito ai “fatti dell’Umberto”, oltre 500 studenti e compagni si erano dati appuntamento sotto il tribunale per esprimere attivamente la propria solidarietà ai 3 compagni a cui era stato convalidato l’arresto e stavano per essere processati per direttissima
(vedi qui il post www.redblockit.blogspot.com/2010/10/grande-vittoria-del-movimento.html ).
Lo stesso giorno che la magistratura scarcera i 3 compagni anche grazie alla grande mobilitazione di piazza, prepara quest’ulteriore atto giudiziario con lo stesso scopo: colpire altri compagni del movimento.
Lungi dal fermare la nostra lotta, la repressione alimenta la nostra ribellione!
Rispondere alla repressione colpo su colpo estendere le lotte e la solidarietà dal basso!
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