Contro il macellaio libico Gheddafi e il suo “amico” Berlusconi.
Oggi 26/02/11 nelle piazze di tutto il mondo sotto lo slogan “tanti popoli un’unica lotta” si manifesta la solidarietà alle lotte di tutti i popoli del mondo.
In particolare a quei popoli che ancora lottano per l’autodeterminazione e l’indipendenza nazionale come il popolo basco, il popolo nordirlandese, il popolo sarhawi, il popolo tamil e molti altri.
In una giornata come oggi non possiamo non dare la nostra solidarietà a tutti quei popoli arabi che sono in rivolta sociale contro i loro governanti.
La rivolta sociale nei paesi arabi ha ormai toccato tutti i paesi del Nord-Africa (Marocco,Algeria,Tunisia,Libia ed Egitto), lo Yemen e il Bahrein nella Penisola Araba, la Siria, la Giordania e i Territori Palestinesi nel Medio Oriente e “rischia” di estendersi anche ad altri paesi africani ed asiatici…
Dopo la caduta dei dittatori tunisino ed egiziano Ben Ali e Mubarak, adesso anche Gheddafi rischia di essere detronizzato dopo 42 anni di potere. Pur di non cedere il suo potere non sta esitando a ordinare ai suoi fedelissimi e mercenari di compiere un vero e proprio massacro: già si parla di 10.000 morti in tutta la Libia con una punta di mille morti nella capitale Tripoli in un paese che conta circa 6 milioni di abitanti.
Tutto questo massacro in meno di una settimana con l’uso di mercenari e bombardamenti dell’aviazione sui cortei e su interi quartieri popolari, già giungono i primi video dei massacri e delle fosse comuni.
Ancora una volta il governo italiano, cosi come durante le rivolte in Tunisia ed Egitto, si dimostra essere uno tra i più strenui sostenitori di questi regimi sanguinari.
Un filo nero lega il nostro governo a questi regimi, un filo nero che si chiama petrolio e gas, che si chiama investimento dei padroni italiani e Confindustria in questi regioni “dimenticandosi” a convenienza i diritti umani.
Anche stavolta essere al fianco di questi popoli in lotta significa essere contro il governo Berlusconi e tutti i governi dei padroni che in stretta continuità (D’Alema, Prodi, Berlusconi) sono complici di questi massacri appoggiando politicamente, economicamente e militarmente questi regimi:
le armi in dotazione all’esercito e ai mercenari libici sono principalmente fornite dall’Italia, infatti
le autorizzazioni alle esportazioni italiane in Libia per il 2009 sono state pari a circa 111,8 milioni di euro, in aumento rispetto ai 93 milioni circa del 2008 (in particolare bombe, siluri, razzi, aeromobili e apparecchiature elettroniche).
E' utile ricordare che negli ultimi dieci anni diversi sono stati gli accordi stipulati con il regime di
Gheddafi:
La Agusta Westlands, una società del Gruppo Finmeccanica, ha venduto 10 elicotteri AW109E Power tra il 2006 e il 2009, per un valore di circa 80 milioni di euro.
A seguito degli accordi contenuti nel Trattato di Bengasi, nel maggio 2009, la Guardia di Finanza ha proceduto alla consegna delle prime tre motovedette alla Marina libica per il pattugliamento nel Mar Mediterraneo, seguite nel febbraio 2010 da altre tre imbarcazioni.
La Finmeccanica ha stipulato accordi con società libiche:
ha firmato nell'ottobre 2009 un accordo del valore di 300 milioni di euro per la realizzazione di un grande sistema di protezione e sicurezza dei confini.
TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA!
LA LORO LOTTA E' LA NOSTRA LOTTA!Contro le politiche dei governi che, come in Italia, affamano il popolo e non danno futuro ai giovani Contro i regimi imperialisti USA/Israele/Europa che, con la complicità di governi corrotti, saccheggiano le risorse di questi paesi, costringendo intere generazioni all'emigrazione e ad un destino di sfruttamento senza alcun futuroPER IL DIRITTO DI TUTTI I POPOLI ALL'AUTODETERMINAZIONE
Circolo proletari comunisti Palermo www.proletaricomunisti.blogspot.com
prolcompa@libero.it
Oggi 26/02/11 nelle piazze di tutto il mondo sotto lo slogan “tanti popoli un’unica lotta” si manifesta la solidarietà alle lotte di tutti i popoli del mondo.
In particolare a quei popoli che ancora lottano per l’autodeterminazione e l’indipendenza nazionale come il popolo basco, il popolo nordirlandese, il popolo sarhawi, il popolo tamil e molti altri.
In una giornata come oggi non possiamo non dare la nostra solidarietà a tutti quei popoli arabi che sono in rivolta sociale contro i loro governanti.
La rivolta sociale nei paesi arabi ha ormai toccato tutti i paesi del Nord-Africa (Marocco,Algeria,Tunisia,Libia ed Egitto), lo Yemen e il Bahrein nella Penisola Araba, la Siria, la Giordania e i Territori Palestinesi nel Medio Oriente e “rischia” di estendersi anche ad altri paesi africani ed asiatici…
Dopo la caduta dei dittatori tunisino ed egiziano Ben Ali e Mubarak, adesso anche Gheddafi rischia di essere detronizzato dopo 42 anni di potere. Pur di non cedere il suo potere non sta esitando a ordinare ai suoi fedelissimi e mercenari di compiere un vero e proprio massacro: già si parla di 10.000 morti in tutta la Libia con una punta di mille morti nella capitale Tripoli in un paese che conta circa 6 milioni di abitanti.
Tutto questo massacro in meno di una settimana con l’uso di mercenari e bombardamenti dell’aviazione sui cortei e su interi quartieri popolari, già giungono i primi video dei massacri e delle fosse comuni.
Ancora una volta il governo italiano, cosi come durante le rivolte in Tunisia ed Egitto, si dimostra essere uno tra i più strenui sostenitori di questi regimi sanguinari.
Un filo nero lega il nostro governo a questi regimi, un filo nero che si chiama petrolio e gas, che si chiama investimento dei padroni italiani e Confindustria in questi regioni “dimenticandosi” a convenienza i diritti umani.
Anche stavolta essere al fianco di questi popoli in lotta significa essere contro il governo Berlusconi e tutti i governi dei padroni che in stretta continuità (D’Alema, Prodi, Berlusconi) sono complici di questi massacri appoggiando politicamente, economicamente e militarmente questi regimi:
le armi in dotazione all’esercito e ai mercenari libici sono principalmente fornite dall’Italia, infatti
le autorizzazioni alle esportazioni italiane in Libia per il 2009 sono state pari a circa 111,8 milioni di euro, in aumento rispetto ai 93 milioni circa del 2008 (in particolare bombe, siluri, razzi, aeromobili e apparecchiature elettroniche).
E' utile ricordare che negli ultimi dieci anni diversi sono stati gli accordi stipulati con il regime di
Gheddafi:
La Agusta Westlands, una società del Gruppo Finmeccanica, ha venduto 10 elicotteri AW109E Power tra il 2006 e il 2009, per un valore di circa 80 milioni di euro.
A seguito degli accordi contenuti nel Trattato di Bengasi, nel maggio 2009, la Guardia di Finanza ha proceduto alla consegna delle prime tre motovedette alla Marina libica per il pattugliamento nel Mar Mediterraneo, seguite nel febbraio 2010 da altre tre imbarcazioni.
La Finmeccanica ha stipulato accordi con società libiche:
ha firmato nell'ottobre 2009 un accordo del valore di 300 milioni di euro per la realizzazione di un grande sistema di protezione e sicurezza dei confini.
TANTI POPOLI UN’UNICA LOTTA!
LA LORO LOTTA E' LA NOSTRA LOTTA!Contro le politiche dei governi che, come in Italia, affamano il popolo e non danno futuro ai giovani Contro i regimi imperialisti USA/Israele/Europa che, con la complicità di governi corrotti, saccheggiano le risorse di questi paesi, costringendo intere generazioni all'emigrazione e ad un destino di sfruttamento senza alcun futuroPER IL DIRITTO DI TUTTI I POPOLI ALL'AUTODETERMINAZIONE
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