domenica 12 luglio 2009

IRAN: APPELLO URGENTE PER DIFENDERE I GIOVANI ARRESTATI DALLA TORTURA E DALLE SPARIZIONI"

6 luglio 2009. A World to Win News Service. Ciò che segue è un appello emesso il 3 luglio dalla newsletter degli studenti iraniani Bazr (www.bazr1384.blogfa.com, e-mail: bazr1384@gmail.com)

Orribili notizie trapelano dalle prigioni e dai centri di detenzione segreti in cui le persone arrestate nelle recenti rivolte vengono trattenute. È necessario dare inizio ad una massiccia campagna per denunciare i crimini e i massacri in corso e richiedere il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri politici. In Iran, le famiglie dei prigionieri politici del passato e di quelli attuali possono essere il nucleo per iniziare la campagna. Ma in questo momento gli iraniani all’estero possono giocare un ruolo molto significativo a questo proposito. Perfino le riunioni nell’anniversario dei massacri [dei comunisti e altri prigionieri politici rivoluzionari] del 1988 può essere un’occasione.

Circolano voci di brutali e inumani torture inflitte ai giovani e altri detenuti della recente rivolta, con l’intenzione di ucciderli. Viene anche fatta pressione su persone conosciute e segnalate come reporter e attivisti della cerchia di Mousavi e Karoubi [le due figure principali dell’opposizione elettorale] affinché confessino i loro presunti crimini. Sembra che nel caso dei giovani stiano adottando la politica delle ‘sparizioni’ come si è sviluppata in America Latina. Una guarda carceraria in servizio nella prigione di Evin ha spiegato che nei reparti della prigione destinati ai Basiji [membri della milizia] e il centro di informazione della Guardia Rivoluzionaria (Pasdaran) dove non è permesso a nessuno di entrare, ci sono terribili torture ogni giorno, e sono tutti nervosi per le grida e i pianti che vengono dall’interno; e che ogni giorno almeno 10 corpi di persone che muoiono sotto le torture vengono buttati nelle ambulanze e portate fuori per essere seppelliti in tombe anonime.

Lo scopo degli arresti di massa e degli abusi fisici sia nei posti pubblici dove tutti possono vedere che nei centri di detenzione serve a terrorizzare tutti. Io stesso conosco alcuni casi in cui le persone sono state arrestate a causa della loro età o apparenza fisica. Sono state rilasciate dopo 10 ore di bastonate e abusi verbali, con la speranza di mandare un messaggio. Questa non è l’unica tattica delle autorità. Stanno guardando le foto delle telecamere di sorveglianza per prelevare i giovani maggiormente attivi e militanti che sono stati coinvolti negli scontri di strada dentro e attorno ai centri dei Basiji e alle istituzioni statali, nel tentativo di eliminarli dalla rivolta di massa. Negli ultimissimi giorni, persone che cantavano slogan dai tetti sono stati prelevate e portate nei centri di detenzione. Le autorità stanno tentando di uccidere qualche centinaio di persone prima dell’inizio dell’anno scolastico, quando molto probabilmente saranno di fronte agli stessi problemi causati da insegnati e studenti.

È anche probabile che le scuole saranno mezzo vuote quando apriranno. Il segretario all’educazione di recente ha annunciato che 300.000 studenti tra quelli che dovranno fare gli esami di ammissione per l'Università Nazionale non si sono presentati per ritirare gli esami, e non hanno nemmeno partecipato agli esami nazionali. Chi erano queste persone? Perché non hanno preso parte agli esami? Alcuni dicono che si è trattato di una forma di protesta e altri che avevano perso interesse nel prendere parte all’esame e non avevano né testa né cuore per questo. Alcune centinaia potrebbero essere fuggiti.

Il segretario all’educazione ha anche annunciato che quest’anno solo il 20 per cento dei posti riservati agli esami di ammissione sarebbero stati assegnati ai “rivoluzionari” Islamici e Basiji, invece dell’usuale 40 percento. Ciò, egli intende, significa che ci sarà molto più posto per chiunque altro. Ma in effetti, si è capito che questi posti non esistevano più, quindi l’intento è l’opposto di ciò che proclamano. Questo potrebbe segnalare un piano per riempire le università di Basiji per spezzare il movimento degli studenti.

È molto importante che i nostri compagni della diaspora iraniana facciano una massiccia campagna sulla questione dei detenuti che vengono fatti ‘sparire’. I golpisti non mostrano nessun pietà nemmeno per le proprie fazioni interne al regime. Un’indicazione di come stanno trattando le persone coinvolte nei propri conflitti interni è il caso di una prominente figura in pensione del Ministero dell’Informazione adesso attivo membro del campo [dell’opposizione] Rafsanjani/Mousavi. Egli ha inviato una lettera a Zarghami (capo dell’autorità della radio e della televisione dell’Iran) nella quale si è lamentato di essere stato rapito, picchiato per alcune ore e rilasciato. Se si comportano così con i propri potete immaginare cosa fanno agli studenti e ai giovani che si sono sollevati contro di essi?

La situazione è urgente – non perdiamo tempo!

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