venerdì 3 aprile 2009

SOLIDARIETA' AL CSA CLORO ROSSO

Red Block esprime massima solidarietà ai compagni del Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso per l’ennesimo atto repressivo di stato.
Atto che acquista maggiore gravità anche perchè si è negata la possibilità dello svolgimento di uno spettacolo teatrale sul tema dell’inquinamento e del diritto alla salute negato ai cittadini tarantini a causa dello stabilimento dell’Ilva che “vanta” il più alto numero di infortuni e morti sul lavoro nel nostro paese.
Pensiamo che dietro tale atto repressivo ci sia una precisa volontà politica da parte delle istituzioni di colpire tali voci di dissenso a maggior ragione per il fatto che tra pochi giorni, il 18 Aprile, ci sarà proprio a Taranto una manifestazione indetta dalla Rete Nazionale per la Sicurezza sui posti di Lavoro.
A Taranto avremo l’occasione di manifestare fianco a fianco.
Saluti a pugno chiuso!

Red Block Palermo

Riportiamo il comunicato dei compagni di Cloro Rosso:
Ogg: L’ondata repressiva si abbatte anche sul teatro.
Mercoledì 1 Aprile, presso Centro Sociale Autogestito Cloro Rosso, doveva svolgersi lo spettacolo teatrale “Venticinquemila granelli di sabbia”, del noto attore tarantino Alessandro Langiu, vincitore del premio Annalisa Scafi 2004 e presentato in molti palcoscenici italiani.

La rappresentazione narra il dramma ambientale della nostra città attraverso la storia di tre bambini che giocano in uno dei quartiere più martoriati: il rione Tamburi.

Tuttavia, nonostante la tematica di indubbio interesse e la presenza di oltre cento spettatori, non è stato possibile lo svolgimento di tale spettacolo a causa di un esplicito quanto inspiegabile divieto delle forze dell’ordine.

E non si è trattato di un pesce d’Aprile, nonostante la data potesse lasciar intendere uno scherzo, ma di un vero e proprio veto per uno spettacolo teatrale caratterizzato unicamente da un singolo attore il cui monologo esigeva soltanto un palcoscenico ed un microfono.

La questura di Taranto (che evidentemente ha fior di risorse e uomini di spendere) ha addirittura allertato il Comune, che si è presentato poco prima dello spettacolo (udite udite) nella persona dell’Assessore Pennuzzi e del Sindaco Stefàno, i quali hanno ribadito il diniego in quanto eravamo privi dei permessi necessari per lo svolgimento di tale manifestazione.

Non contenti, le nostre efficientissime forze dell’ordine hanno inviato un’auto in borghese che ha pattugliato per oltre tre ore il perimetro del Centro Sociale, filmando anziani, studenti e genitori con i bambini in fasce che entravano convinti di dover assistere ad uno spettacolo teatrale e che, invece, hanno assistito ad una farsa che rasenta la follia.

Tra l’altro, il noto e sempre imparziale quotidiano Taranto Sera, nel primo pomeriggio, aveva già segnalato la presunta irregolarità del nostro spettacolo, probabilmente limitandosi a pubblicare una velina della questura stessa.

E così, dovendo tirare le somme della giornata, contiamo un articolo di giornale, un sindaco ed un’assessore che da Palazzo di Città si fiondano al Centro Sociale e un’auto della Digos che per tre ore ha pattugliato il perimetro di uno spazio autogestito che offre (ricordiamo) servizi a prezzi popolari quali una palestra, una biblioteca ed un laboratorio teatrale, oltre a partecipare in maniera attiva a lotte sindacali ed ambientali.
Il tutto, per un monologo di poco più di un’ora sull’inquinamento.

Tutto questo mentre i criminali travestiti da amministratori che hanno prosciugato le casse comunali sono tutt’ora liberi di poter passeggiare impunemente per le vie del centro cittadino e mentre un’industriale venuto del nord avvelena, licenzia e mette in cassa integrazione senza alcun rispetto per qualsiasi norma giuridica e morale.

Ci si chiede, poi, perché i giovani di questa città hanno come unica soluzione l’emigrazione.

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