lunedì 21 ottobre 2013

È l’ora di schierarsi



R
iceviamo e pubblichiamo questo articolo scritto a seguito di una provocazione fascista durante un concerto metal da cui l'autore ha preso spunto per iniziare a prendere posizione contro l'infiltrazione di elementi nazi-fascisti e iniziare una battaglia contro il qualunquismo diffuso nella scena metal che porta anche chi si ritiene di "sinistra" o addirittura "anti-fascista" di far finta di niente e di "separare" la politica dalla musica. Questo atteggiamento è la causa del fatto che pur se il genere non è costituito dalla sua maggioranza da nazi-fascisti, permette a questa minoranza di egemonizzare di fatto la scena. Salutiamo questo primo segnale di controtendenza come primo passo utile in questa direzione.



Come molti metallari sanno, lo scorso 14 Settembre si è tenuto il Rock Hard Festival al Live di Trezzo sull’Adda (MI) con un bill di tutto rispetto a partire dagli headliner, i teutonici Sodom seguiti da Tankard, Asphyx, Attacker ecc.
Alcuni sanno anche che durante gli ultimi 20 min del concerto dei Sodom l’aria è diventata irrespirabile a causa di uno spray al peperoncino spruzzato da “ignoti” (per ora usiamo questo termine) che ha provocato l’uscita dal locale di molti spettatori alcuni dei quali hanno avuto problemi alle vie respiratorie e conati di vomito, altri hanno continuato a guardare il concerto con la maglietta sul naso. Gli stessi Sodom hanno avvertito il problema ma hanno resistito fino alla fine dello show. Ma non è tutto, diverse automobili fuori dal locale sono state trovate con il parabrezza rotto…
Tutto questo non è sicuramente imputabile neanche indirettamente agli organizzatori che in questa edizione del festival hanno dimostrato grande professionalità sotto tutti i punti di vista.
Pochi invece sanno che dall’indomani si è sviluppata una breve discussione su internet principalmente sul link dell’evento fb della serata dove alcune fonti oculari affermavano di essere quasi sicuri circa l’identità del colpevole che sarebbe un noto frequentatore di concerti al nord Italia, noto anche per essere un “nazi”.

Questo “piccolo” particolare emerso nella discussione è stato minimizzato da molti come spesso succede nell’ambiente metal sedicente “apolitico”, con le solite argomentazioni quali “una cosa è la musica una cosa è la politica”, “le idee personali non c’entrano”, “va condannata l’azione in se ma la politica non c’entra”, “poteva anche essere comunista, è l’azione che va condannata” e via di seguito.

Più che apoliticità un qualunquismo disarmante.

Iniziamo a ragionare in maniera più approfondita su queste questioni e a sfatare questi luoghi comuni.
Partendo dall’episodio in questione c’è da chiedersi come mai questo individuo ha deciso di fare un gesto così eclatante proprio durante quel concerto, non pensiamo sia un caso. Sfatiamo  la sciocchezza che la musica e la politica non abbiano punti di contatto. La musica è una forma di arte e come tutti i tipi di arte esprime un pensiero. Ogni pensiero seppur particolare o circoscritto è frutto di una visone della vita e del mondo e quindi anche se a volte non direttamente esprime sempre una posizione politica anche se non sembra.

Ad esempio se un gruppo musicale  è anti-clericale (di cui la scena metal abbonda) non si può dire che sia solo contro la religione  tout-court, sarebbe riduttivo, l’essere contro la religione che di fatto è uno strumento utilizzato dal potere politico da sempre lo pone oggettivamente contro quelle istituzioni religiose di fatto politiche, lo stesso esempio si potrebbe fare per qualsiasi questione.
Esiste sempre un rapporto tra arte e potere politico, vedi la censura di gruppi metal negli anni ’80 principalmente negli Usa ma non solo o il caso recente dei Metallica in Cina a cui è stato vietato di suonare Master of Puppets. Non a caso quando i Metallica facevano pezzi più impegnati politicamente sfornavano lavori migliori ma questo è un inciso.

Senza andare tanto lontano nella Sicilia reazionaria e mafiosa dove la chiesa cattolica impera quanti concerti e festival metal di dimensione un po’ superiore ma sempre costruiti dal basso da gente che si sbatte in nome della nostra passione, sono stati vietati a causa dei divieti del clero e della servile ubbidienza delle amministrazioni comunali che di volta in volta hanno revocato i permessi ecc.

Questo c’entra o no con la politica? Crediamo di si.

Con i Sodom la questione si pone in termini ancora più semplici essendo una band appartenente al thrash metal (storicamente genere progressista con gruppi dichiaratamente anarchici, comunisti e antifascisti) ed in particolare il filone tedesco a cui appartengono anche i Tankard che tra le decine di canzoni inneggianti alla birra hanno nel repertorio anche un pezzo antifascista, con canzoni esplicitamente a tematiche sociali (superato il periodo giovanile satanista) basti pensare a pezzi come Stalinhorghel, fuck the police, un intero album (M16) contro la guerra in Vietnam e per finire con l’ultimo album riconfermano la propria collocazione politica con Katiuscia il cui motivetto iniziale richiama direttamente l’omonimo pezzo del Coro dell’Armata Rossa.
Tutto ciò basta per dire che l’azione disturbante non è frutto di uno sbandamento celebrale che in un certo senso giustificherebbe l’accaduto ma di una vera provocazione studiata ad hoc per questo concerto in cui suonavano determinati gruppi schierati a “sinistra”.

Due più due dovrebbe fare quattro…

C’è chi in questa occasione ha detto che alla fine non importa se l’autore sia nazista, potrebbe essere stato anche comunista: la gravità sta nell’azione.

Innanzitutto si dimentica cosa sia stato il nazifascismo nonostante il nostro paese sia stato testimone degli infami lager contro gli ebrei e oppositori politici (anche sul territorio nazionale), degli omicidi politici, delle famiglie distrutte dalla guerra perché come diceva il duce “getteremo qualche migliaio di morti sul tavolo della pace”, dello strapotere della chiesa grazie ai Patti Lateranensi firmati dal duce, della schiavitù dei lavoratori e della classe operaia le cui organizzazioni sindacali sono state spazzate vie tendendo la mano agli industriali (altro che movimento anti-capitalista).

Secondariamente il revisionismo storico imperante che equipara il nazismo con il cosiddetto comunismo o più precisamente con l’esperienza degli stati socialisti. Argomento ampissimo che necessita di enormi documentazioni che non possiamo qui affrontare a cui rimandiamo in successivi approfondimenti.

Basti solo dire che se  non fosse stato per l’URSS di Stalin, l’armata rossa e tutti i popoli sovietici che più hanno sofferto in termini di morti (a milioni) ancora aspetteremmo il famoso sbarco in Normandia e magari ci sarebbe ancora il Terzo Reich in tutta Europa dove un genere musicale come il nostro verrebbe etichettato come deviato, fuori dai canoni e perseguitato.
 La cacciata di Aleister Crowley dalla Sicilia da parte del regime fascista dovrebbe far pensare tutti quegli imbecilli che si dichiarano contemporaneamente satanisti e fascisti.
Questa lunga manfrina per dire di smetterla con queste equiparazioni senza cervello. Il metal ha prodotto centinaia gruppi interessanti che trattano molte questioni su cui riflettere a questo fa da contro-altare una scena in cui invece il qualunquismo impera, “tradendo” oggettivamente lo spirito originariamente ribelle della nostra musica, sollazzandosi in un’ignavia senza fine di chi non ragiona sulle questioni ma si accontenta del mero ascolto acritico “musicale” senza spulciare tutto il background che sta intorno ad ogni band, alle tematiche che tratta e che porta a diventare tanti pappagalli che farneticano frasi idiote e senza senso sullo stile di vita metal e ridicolaggini simili, trasformando un genere musicale di rottura con l’esistente e di critica sociale in un grande calderone dove ormai principale è la moda piuttosto che la sostanza: da genere schierato “contro” a fine anni’70 e inizio ’80 a piattume di idee.

Il fascismo da sempre dalla parte dei padroni, della reazione, della chiesa, in una parola dell’oscurantismo e omologazione è funzionale a tutto questo.

È difficile capire che un’azione partorita dall’individuo infame al concerto dei Sodom è il prodotto delle proprie idee e convinzioni che guidano l’azione stessa?

È difficile capire che gli avvenimenti deprecabili nella scena black metal quali l’uccisione di Euronymous (che notoriamente si considerava un marxista-leninista tra l’altro) altri assassini, all’incendio di opere d’arte e così via sono causa diretta della commistione con nazismo, fascismo e nazionalismo di alcuni gruppi della scena norvegese?

Per tutti i “distratti” che continuano a sostenere che le idee “personali” (come se le idee si sviluppino dentro una propria monade e non con un interscambio continuo con la realtà che ci circonda, lo stile di vita che si conduce ecc in una parola con la vita materiale quotidiana) non c’entrano niente con quanto detto prima: citate un solo caso in cui chi abbia idee progressiste abbia fatto qualcosa di deplorevole e di vagamente simile a quanto detto: dagli esempi topici alla Burzum fino alla “sciocchezza” del nostro fascistoide italiota.

Il rock e il metal nascono come generi di rottura, di ribellione, oggettivamente si pongono contro l’ottusità del potere sia esso sotto forma di capitalismo moralista e bigotto americano sia come dittatura fascista travestita di rosso in Cina come si diceva circa il recente episodio dei Metallica.

L’obbedienza al padrone, l’ordine e la disciplina cara ai fascisti non si confà ad una musica ribelle, all’uscita dagli schemi anche estetica tipica dei metallari. Per non parlare del becero nazionalismo, il metal che come scriveva Luca Signorelli qualche anno fa nel suo libro “Metallus” è un genere che produce più dischi a livello mondiale, è un genere mondiale più di qualunque altro per definizione; nasce in UK si diffonde in tutta Europa si sposta nelle americhe, si sviluppa in Asia e ultimamente anche in nord africa ma non solo. I sottogeneri che via via nascono degli anni sono spesso influenzati da gruppi appartenenti ad altri sottogeneri, ma anche da altri generi come il punk, di altre nazioni. Come fa a conciliarsi con la ristretta visione nazionale?

Come si può conciliare la “virilità” omofoba dei nostri cari nazionalisti con la nostra musica? Allora dovremmo mettere al rogo la discografia dei Judas Priest ad esempio.

Bisogna riscoprire le origini del nostro genere musicale e fare chiarezza spazzando via la confusione che ha portato a questo vero e proprio degrado mentale che fa tollerare con una tale nonchalance la presenza di individui nella nostra scena che inneggiano al razzismo, al nazismo, all’intolleranza. La stessa intolleranza che la società ha per i generi musicali “diversi” e non inquadrati. Questi individui sono in totale sintonia con questo sistema razzista, omofobo e in ultima analisi fascista, basta vedere in che paese e mondo viviamo, basta allargare la visuale e vedere in che condizioni viviamo tutti noi dove chi perde il lavoro e prova a ribellarsi si trova davanti il manganello imbracciato dal servo del potere (spesso simpatizzante fascista).
La nostra musica è nata in contrapposizione a tutto ciò, è nata per spaccare il mondo e le sue leggi (chi ha detto breaking the law?)

Chi non si schiera e fa confusione è complice, chi tollera gente che ha le stesse “idee” dei gruppi neonazisti che imperversano in Russia e che ammazzano immigrati e gay, dei nazisti greci di Alba Dorata che giusto qualche settimana fa hanno accoltellato un rapper antifascista e sono ampiamente protetti e finanziati dallo stato greco, ma per rimanere qui in Italia per chi non se lo ricordasse 2 anni fa a Firenze in pieno giorno un militante di casapound ha ucciso a colpi di arma da fuoco due africani al mercato per poi suicidarsi, è complice!

E se la prossima volta oltre al parabrezza rotto, viene accoltellato un nostro fratello perché magari non ha la pelle bianca come la mettiamo? Staremo ancora a dire che la politica non c’entra? La politica c’entra e come, essere accondiscendenti verso questi individui che ammorbano la scena con la loro presenza, ostentando svastiche e croci celtiche non è più tollerabile.
Gli organizzatori dei concerti devono tenere conto anche di queste cose quando chiamano gruppi equivoci che per forze di cose attirano i loro figliocci.
Chi scrive nelle fanzine e sui siti deve schierarsi, chi da spazio a gruppi che predicano odio razziale è complice, ma è principalmente il pubblico che deve schierarsi.
Altro che buttafuori del Live che devono far passare il vizio al nostro eroe di ripetere la “bravata”, altro che forze dell’ordine spesso conniventi con i gruppuscoli fascisti, altro che più controlli agli ingressi dei locali come paventato da qualcuno a proposito della questione del concerto dei Sodom. Ma che stiamo scherzando? Non è con un clima più oppressivo, claustrofobico e di controllo che si risolve il problema. Andare ad un concerto dovrebbe essere un piacere senza bisogno di controlli eccessivi, invadenti e fuori luogo. Per fortuna solo 4 stronzi entrano per rompere il cazzo come successo a Trezzo e dato che la scena è di chi la vive siamo in grado di liquidare questi pochi guastafeste in un batter di ciglio se solo volessimo.
E per concludere, meglio gruppi come Sepultura (negli anni buoni), Sodom, Kreator, Destruction, Napalm Death, Carcass, Voivod, Antrhax, Brutal Truth, eccecc che tutta la paccottiglia nazionalsocialista alla Merduk, Impaled Nazarene fino a quell’idiota di Burzum che per culo è nato in Norvegia e dopo soli 20 anni ce lo ritroviamo di nuovo in mezzo ai coglioni con i suoi deliri.

Redmetal
10/10/13

In arrivo nuove adesioni in via di pubblicazione. 

Le prime adesioni:

Bombenhaghel (Genova)
Bunker66 (Messina)
Devast-Hate (Palermo)
Krust PubDante (Palermo)
Impeto Records
Necrass (Palermo)
Mad Patcher 
Shellshock (Salerno)
Shocktroopers (Palermo)
Suoni Distorti Magazine (Cosenza)
Terrorrage (Palermo)

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