Siamo entrati da poco nel quinto anno della presente crisi
imperialista mondiale del capitale, una crisi che dimostra ancora una volta
l’obsolescenza di questo sistema sociale che in nome del profitto provoca
centinaia di migliaia di morti, disoccupazione e miseria per i proletari in
particolare e le masse popolari in generale. All’interno dei “ricchi” paesi
imperialisti i governi della borghesia sia di destra che di “sinistra” varano
le stesse misure di austerity antipopolari e antioperaie tutte unite nello
slogan di “risanare il debito pubblico”, ciò si traduce in un aumento
esponenziale di disoccupati e in tagli alla spesa pubblica sui bisogni primari
quali istruzione, sanità ecc.
Nei paesi “emergenti” (Brasile, Russia, India, Cina e Sud
Africa) e in quelli oppressi dall’imperialismo la classe operaia viene sempre
più sfruttata ai limiti dello schiavismo costringendo molti dei suoi figli a
emigrare verso i paesi imperialisti dove in alcuni casi le condizioni di vita
sono equivalenti se non peggiori a decine di migliaia di kilometri lontani dal
proprio paese.
A tutto questo fa da contro-altare la rivoluzione e le
rivolte proletarie e popolari come risposta necessaria e soluzione dei popoli
alla crisi del capitale.
In primis le Guerre Popolari di lunga durata dirette da
partiti comunisti maoisti in India, Filippine, Perù e Turchia/Nord Kurdistan
sono gli avamposti e i fari delle lotte proletarie nel mondo per rovesciare
l’imperialismo, esse mostrano la via a nuovi partiti maoisti che nascono nei
cinque continenti e che si preparano a lanciare nuove Guerre Popolari e a tutti
i popoli in lotta.
Per questo è di primaria importanza far conoscere ovunque le
Guerre Popolari in corso, a che stato siano, chi le guida, per supportarle e
prenderle da esempio come unica forma di lotta universale e coerente per
abbattere questo sistema.
Secondariamente le rivolte in gran parte del mondo arabo
hanno risvegliato milioni di uomini dal torpore indotto da dittature decennali dimostrando
che solo con la lotta e la violenza è possibile cacciare i satrapi avvinghiati
al potere e mostrato anche che se questa non si trasforma in rivoluzione
proletaria la sostanza dell’oppressione di classe non cambia.
Le lotte di liberazione nazionale in particolare in
Afghanistan assestano sempre più potenti colpi agli invasori imperialisti
intralciandone i piani.
Infine nei paesi imperialisti aumentano le lotte sociali, il
caso emblematico è quello della Grecia dove la cesura tra popolo e stato borghese
ha raggiunto un tale livello che ormai il popolo greco ha ben chiaro che
l’unica alternativa è la lotta senza confidare nei meccanismi borghesi di
dominio quali le elezioni.
Dopo decenni negli USA il primo maggio 2012 vedrà uno
sciopero generale, in altri paesi europei come in Spagna e Portogallo i
lavoratori e gli studenti sono scesi in piazza contro i rispettivi governi, in
particolare gli indignados spagnoli sembrano aver lasciato il campo da un lato
ed essersi trasformati con l’esperienza, dall’altro in giovani ribelli
abbandonando le illusioni pacifiste.
Lo scorso anno Londra è stato teatro prima della rivolta
radicale degli studenti contro i tagli all’istruzione e qualche mese dopo delle
rivolte proletarie dei giovani contro l’uccisione da parte della polizia di uno
di loro così come spesso avviene nelle banlieues parigine in particolare e nei
quartieri proletari alla periferia delle cittadelle imperialiste.
Come giovani maoisti in Italia lavoriamo per costruire
quotidianamente il partito comunista maoista nel nostro paese che in futuro
guida la guerra popolare.
Per far questo la prima battaglia che svolgiamo è
essenzialmente ideologica e teorica contro le false concezioni presenti nel
movimento proletario e di opposizione sociale nel nostro paese come il rifiuto
del partito come organizzazione rivoluzionaria, l’interclassismo, il
movimentismo (la lotta è tutto il fine è niente).
Nei paesi imperialisti come l’italia i giovani rivoluzionari
maoisti devono analizzare le lotte
proletarie delle “banlieues” europee per legarsi immediatamente ai giovani
proletari ed esserne allo stesso tempo parte integrante e direzione della
lotta.
Crediamo che in questi paesi per la rivoluzione proletaria è
d’importanza strategica la presenza nelle periferie per trasformarle in future
zone liberate per questo è d’importanza strategica organizzare i giovani
proletari.
In questo processo di accumulazione di forze i movimenti
studenteschi e antifascisti giocano anche un’importante ruolo
nell’indebolimento del potere borghese.
Inoltre nei paesi imperialisti è importante far conoscere ai
giovani l’esperienza delle Guerre Popolari in corso, far sapere che esiste una
vera alternativa rivoluzionaria a questo sistema senza ricorrere a facili
scorciatoie piccolo-borghesi come il ribellismo di matrice anarchica e il
riformismo armato vedi zapatisti e Farc per citare gli esempi più noti.
Compagni, attualmente viviamo una situazione internazionale
in cui le masse sono in fermento, questo è positivo per l’azione delle forze
rivoluzionarie per sviluppare e avanzare nella lotta contro il capitale e l’imperialismo,
perché si sviluppino le Guerre Popolari, e ne nascano di nuove fino alla
vittoria.
Auguriamo ancora una volta la piena riuscita del vostro
congresso, che sia d’impulso per i giovani proletari e ribelli in Turchia/Nord
Kurdistan ad appoggiare e contribuire alla vittoria della guerra popolare nel
vostro paese contro il governo reazionario e filo-imperialista attualmente
capeggiato dal fascista Erdogan.
Viva la gioventù proletaria e ribelle!
Viva la Guerra Popolare
in Turchia Nord Kurdistan!
Viva la Guerra Popolare
in India, Filippine e Perù!
Viva il marxismo-leninismo-maoismo!
Red Block italia
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