Dopo un anno di lotte politiche in vari fronti era necessario fare un bilancio per ripartire in Autunno avendo fatto tesoro delle esperienze, collettivizzarle con altre compagni e giovani e avere anche momenti per approfondire certi aspetti con l’obiettivo dell’autoformazione.
Tutte queste attività sono state “condite” da momenti di svago al mare, in piscina, partite di calcetto e pallavolo...
Importante è stato organizzare il campeggio insieme al CAIL (Collettivo Autorganizzato Accademia in Lotta), collettivo nato da pochi mesi ma che fin dall’inizio si è reso protagonista di battaglie all’interno dell’Accademia e non solo, partecipando al fianco dei lavoratori a scioperi di sindacati di base e di classe mettendo in chiaro fin dall’inizio la propria natura di collettivo autorganizzato.
Importante anche la presenza del CAU (Collettivo Autorganizzato Universitario) di Napoli anch’esso in prima linea a Napoli su molti fronti di lotta non solo prettamente universitari ma anche altri come antifascismo, le lotte sociali e l’internazionalismo ad esempio.
Altro elemento positivo la presenza di giovani non militanti ma attratti positivamente dalle discussioni affrontate al campeggio dalle varie assemblee.
Segue un breve resoconto delle assemblee, in seguito pubblicheremo uno speciale del nostro foglio con il resoconto dettagliato delle singole assemblee.
Il primo giorno è stato dedicato alle lotte studentesche dal movimento dell’Onda dell’autunno 2008 fino ad oggi.
Le 3 organizzazioni presenti : Red Block,Cau e Cail si sono trovate d’accordo sull’analisi generale riguardante la Riforma Gelmini e il movimento dell’Onda.
La riforma Gelmini infatti non va vista come mera manovra finanziaria di taglio alle spese riguardanti l’istruzione e la ricerca ma ha un significato profondamente ideologico in senso reazionario e funzionale alla costruzione del regime di moderno fascismo per mezzo dello stato di polizia. I concetti di meritocrazia, disciplina servile, le dichiarazioni di Berlusconi e Cossiga e il tentativo di infiltrazione dei fascisti di Casapound a piazza Navona sono solo alcuni esempi a riprova di ciò.
Il movimento dell’Onda dopo l’Assemblea del 15-16 Novembre 2008 all’università La Sapienza di Roma non è stato in grado di dare una risposta adeguata al governo a causa delle posizioni riformiste uscite dall’assemblea stessa. Concetti come “autoriforma”, “capitalismo cognitivo” e “inflazionamento dei crediti formativi” sono causa diretta dell’affossamento del movimento in quanto interni al sistema di riforma. Invece di contestare radicalmente la riforma e i suoi singoli aspetti come ad esempio il sistema dei crediti formativi, si cerca di utilizzare strumenti della riforma stessa, ciò ha determinato la sconfitta. Interessanti i contributi dei compagni del CAU, del CAIL e di Red Block studenti medi che hanno arricchito la discussione parlando di alcune esperienze di lotta concrete che hanno portato avanti.
A completamento della giornata sono stati visionati 2 video che ricostruiscono i fatti di Piazza Navona a cura di alcuni compagni romani e il tentativo (fallito) di casapound di insediarsi nel convento di Mater Dei a Napoli a cura dei compagni del CAU.
A seguire Red Block ha aperto una discussione facendo un’analisi del moderno fascismo distinguendo burattinai e burattini ovvero dichiarando che in tema antifascista il primo nemico è lo stato mentre organizzazioni come Casapound e Forza Nuova sono solo progetti di governo. Su questo è stata criticata la posizione di molti compagni che in Italia non comprendono tale distinzione e riducono la lotta antifascista solo come contrapposizione a queste organizzazioni neofasciste e da ciò deriva la loro arretratezza politica e limitazione territoriale.
Si è approfondita molto la discussione sul che fare, ovvero la nostra proposta di organizzare una rete nazionale antifascista che dia forza ai compagni sparsi nelle diverse città attraverso un buon coordinamento del movimento antifascista nazionale.
I compagni del Cau concordando con l’analisi precedentemente fatta hanno arricchito la discussione portando a conoscenza l’esperienza napoletana sulla mobilitazione no Casapound.
Il secondo giorno i compagni di Red Block hanno esposto il lavoro da loro svolto durante l’anno a Palermo: nei quartieri popolari dell’Albergheria e della Zisa, circa la repressione e sul lavoro internazionalista a sostegno delle lotte di liberazione nazionale dei baschi, irlandesi, palestinesi, iracheni, afghani e tamil. Anche qui si è sviluppato il dibattito con i compagni di Napoli che hanno portato a conoscenza dell’assemblea loro esperienze di lotta analoghe.
Nel pomeriggio si è fatto un punto sulla vicenda fiat con l’intervento di un giovane militante di Red Block e del rappresentante del Comitato di sostegno alla lotta degli operai Fiat di Termini Imerese.
La riunione ha avuto un valore altamente formativo: si è cercato di spiegare i meccanismi generali del capitalismo come sistema sociale produttivo entrando poi nel merito del “piano Marchionne” relativo alla Fiat.
I compagni di Napoli hanno approfondito la discussione su Pomigliano d’Arco.
La giornata si è conclusa con la proiezione di un video sulla rivolta in Grecia del Dicembre 2008.
Il terzo e ultimo giorno partendo dal video visto la sera prima si è approfondita la discussione relativa alla situazione della Grecia ascoltando la testimonianza di chi è stato in Grecia per l’anniversario della morte di Alexis il dicembre scorso e analizzando il movimento greco dei lavoratori.
La giornata si è conclusa con un’assemblea dedicata alle rivoluzioni attuali nel mondo: le Guerre Popolari in India, Perù, Nepal, Filippine e Turchia/Nord Kurdistan.
Oltre a un quadro generale si è entrati nel merito sulla differenza tra una lotta di liberazione nazionale o lotta armata tout court e Guerra Popolare: l’intreccio e la connessione tra popolo e guerriglieri, la direzione del fucile da parte del partito rivoluzionario e non viceversa, la costruzione di un contropotere nelle zone liberate simultaneamente alla conduzione della guerra e, cosa più importante, l’obiettivo strategico: la conquista del potere politico per spezzare il sistema sociale esistente e costruirne uno nuovo senza sfruttamento.
Oltre al fatto che, come si diceva, i giovani anche non militanti hanno espresso chiaramente il fatto di essere stati interessati dalle discussioni trovandole interessanti e connesse alla vita quotidiana di tutti noi, è da sottolineare negli interventi dell’assemblea finale di chiusura del campeggio la dichiarazione di una giovane diciottenne: “dopo questo campeggio ho capito che il pacifismo non serve a niente”. Salutiamo con gioia il fatto che una giovane grazie al nostro campeggio è stata strappata dalle idee becere del pacifismo con cui molti gruppi confondono le coscienze dei giovani che vogliono ribellarsi e che spesso in buona fede sono attratti da gruppi pacifisti che si travestono anche da rivoluzionari.
Per tutte queste motivazioni siamo enormemente soddisfatti per la riuscita di questo campeggio che rappresenta un nuovo inizio nella pratica dei campeggi estivi.
Red Block
03/08/2010
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