Oggi sono qui presenti tutti i segretari regionali e i membri del Gruppo per la
Rivoluzione culturale. Obiettivo di questo incontro è studiare i nostri documenti e,
in primo luogo, cambiare il metodo di mandare in giro gruppi di lavoro in modo
da consentire che nelle scuole gli insegnanti e gli studenti rivoluzionari, e alcuni degli
elementi incerti possano organizzare dei gruppi per guidare la grande Rivoluzione
culturale. Soltanto loro infatti possono capire i problemi delle scuole. I gruppi di
lavoro non li capiscono. Alcuni gruppi di lavoro hanno fatto una grande confusione.
Lo scopo della grande Rivoluzione culturale nelle scuole è di portare avanti il
movimento lotta-critica-trasformazione. I gruppi di lavoro hanno ottenuto l’effetto di
impedire il movimento. Possiamo noi portare avanti la lotta-critica-trasformazione?
Per esempio, Chien Po-tsan ha scritto moltissimi libri, eppure voi non li avete ancora
letti. Come potete lottare contro di lui e trasformarlo? Per quanto riguarda le scuole
è il caso di dire che “quando il tempio è piccolo gli dei sembrano grandi e quando
lo stagno è basso le tartarughe sembrano tante”. È evidente perciò che nelle scuole
dobbiamo contare sulle forze interne. I gruppi di lavoro non servono. Io non servo,
voi non servite. Non servono neanche i comitati provinciali di partito. Se volete la
lotta-critica-trasformazione dovete contare sulle scuole stesse e sulle loro stesse unità.
Non è bene basarsi sui gruppi di lavoro.
Mi domando se i gruppi di lavoro possano essere trasformati in organismi di
collegamento. Se venissero trasformati in gruppi di consiglieri avrebbero troppo
potere. Forse potremmo chiamarli osservatori. I gruppi di lavoro impediscono la
rivoluzione, ma alcuni di loro no. Se impediscono la rivoluzione diventano
inevitabilmente controrivoluzionari. L’Università delle comunicazioni di Sian non
permette a nessuno di telefonare e non permette di inviare persone al Centro.
Perché hanno paura di inviare persone al Centro? Lasciate che vengano e che
mettano sotto assedio il Consiglio di Stato. Dovremmo emanare delle direttive per
permettere a quella gente di telefonare o di venire in delegazione. A che serve
spaventarsi a questo modo? Quando per tre giorni a Sian e a Nanchino sono state
messe sotto assedio le sedi dei giornali, quelli si sono presi tanta paura che a
momenti esalavano l’ultimo respiro. Avete anche voi tanta paura? Proprio voi! Se
voi non fate la rivoluzione, la rivoluzione si rivolgerà contro di voi. Alcuni distretti
non permettono alla gente di assediare gli uffici dei giornali, di andare al comitato
provinciale di partito o di rivolgersi al Consiglio di Stato.
Perché avete tanta paura?
Quando arrivano al Consiglio di Stato essi vedono solo qualche funzionario di
livello inferiore e così niente può essere chiarito. Perché le cose vanno così? Anche se voi non volete mostrare le vostre facce, io voglio mostrare la mia. Questa parola
“paura” viene continuamente fuori: paura della controrivoluzione, paura della
gente che si arma di coltelli e di fucili. Ma ci possono davvero essere tanti
controrivoluzionari? In questi ultimi giorni Kang Sheng2
, Chen Po-ta e Chiang
Ching sono andati nelle scuole a leggere i manifesti a grandi caratteri. Come si può
andare avanti senza conoscenza diretta? Nessuno di voi c’è andato perché voi siete
tutti occupati in lavori di routine; ma dovete andarci, anche se ciò significa
trascurare i lavori di routine, perché voi dovete acquisire una conoscenza diretta.
A Nanchino hanno fatto le cose un po’ meglio. Non hanno impedito agli studenti
di venire al Centro.
[Kang Sheng: “A Nanchino ci sono stati tre grandi dibattiti. Il primo riguardava
il Quotidiano nuova Cina e voleva stabilire se era o non era rivoluzionario; il
secondo doveva decidere se il comitato provinciale di partito del Kiangsu fosse
o non fosse rivoluzionario. Il dibattito si è concluso con il riconoscimento che il
comitato provinciale di partito del Kiangsu era in fin dei conti rivoluzionario. Il
terzo dibattito è stato sull’opportunità che Kuang Ya-ming venisse mostrato per
le vie della città con in testa il cappello d’asino”].
Nelle scuole la maggioranza è rivoluzionaria, la minoranza non è rivoluzionaria.
Quanto a mostrare Kuang Ya-ming per le strade con il cappello d’asino in testa,
la conclusione del dibattito arriverà a chiarire questo punto.
Nel corso di questa riunione i compagni presenti devono andare all’università di
Pechino e all’Istituto per le comunicazioni a leggere i manifesti a grandi caratteri.
Dovete andare nei posti dove c’è più subbuglio e dare un’occhiata. Oggi non potete
andarci perché dobbiamo studiare i documenti. Quando leggerete i manifesti a
grandi caratteri potete dire che siete lì per imparare, per sostenere la loro rivoluzione;
voi andate lì per accendere la fiamma della rivoluzione e sostenere gli studenti e gli
insegnanti rivoluzionari, non per ascoltare i discorsi dei controrivoluzionari e degli
elementi di destra. Dopo due mesi voi non avete acquisito la minima conoscenza
diretta e siete ancora dei burocrati. Se andate lì sarete circondati dagli studenti, dovete
esserlo. Quando comincerete a parlare con alcuni di loro, gli altri vi circonderanno.
All’Istituto per le comunicazioni sono state malmenate più di un centinaio di persone.
C’è una buona cosa nella nostra epoca: gli elementi di sinistra, a forza di essere
picchiati dagli elementi di destra, si rafforzano come elementi di sinistra. Non serve
a niente mandare i gruppi di lavoro per sei mesi o anche per un anno; soltanto la
gente che sta sul posto può fare il lavoro. La prima cosa è la lotta, la seconda la critica,
la terza la trasformazione. Lotta significa distruzione e trasformazione significa
costruire qualcosa di nuovo. Non serve cambiare il materiale di insegnamento nel
giro di sei mesi. La cosa da fare è cancellare, abbandonare, condensare e semplificare.
Il materiale che è sbagliato o ripetitivo può essere tagliato da un terzo alla metà.
[Wang Jen-chung3
: “Dovremmo tagliarne via due terzi e studiare le citazioni del
presidente Mao”].
Il materiale di insegnamento politico, le direttive centrali e gli editoriali dei
giornali servono da guida alle masse; non devono essere considerati come dei
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dogmi. Nelle nostre circolari non abbiamo menzionato il problema dei pestaggi.
Questo non va. Questo è un problema che riguarda la nostra direzione di fondo
e come si devono tracciare le direttive. Dobbiamo stabilire al più presto la nostra
politica generale. Nell’attuare la trasformazione nelle scuole noi dobbiamo
contare sugli insegnanti e sugli studenti rivoluzionari e sugli elementi di sinistra.
Non importa se gli elementi di destra si uniscono ai comitati per la Rivoluzione
culturale nelle scuole; essi possono essere utili come maestri negativi, però non
bisogna permettere che gli elementi di destra si concentrino assieme. Il comitato
municipale di partito di Pechino non ha bisogno di tanta gente. Quando c’è troppa
gente in giro ecco che non si fa altro che telefonare ed emanare direttive. Bisogna
dare un bel taglio a tutti gli uffici di segreteria. Quando lavoravo al Comitato del
fronte avevo un segretario che si chiamava Hsiang Pei. In seguito, durante la
Lunga Marcia, non avevamo più segretari. Basta che ci sia semplicemente
qualcuno per ricevere e spedire i documenti.
[Kang Sheng: “Il Presidente ha parlato di quattro cose. Una è la riorganizzazione
del comitato municipale di partito di Pechino. Questo è stato fatto. La seconda è
la riorganizzazione della sezione propaganda del Comitato centrale e anche
questo è stato fatto. La terza è l’eliminazione del Gruppo dei cinque per la
Rivoluzione culturale, cosa fatta anche questa. La quarta è la trasformazione di
alcuni ministeri in dipartimenti, cosa che ancora non è stata fatta”].
Giusto e per quanto riguarda i ministri non c’è nessun bisogno di cambiare quelli
che sono in grado di svolgere il loro lavoro. Possono essere chiamati ministri, capi
di dipartimento, capiufficio, capisezione, ma quelli che non fanno il proprio
lavoro devono essere sostituiti e trasferiti al dipartimento della Metallurgia, al
dipartimento per il Carbone.
[Qualcuno interrompe: “All’università di Pechino si sono svolti quattro grandi
dibattiti. L’incidente del 18 giugno è stato opera dei controrivoluzionari? Alcuni
sostengono di sì perché vi sono stati coinvolti dei teppisti, mentre alcuni dicono
di no e che è stato il gruppo di lavoro a commettere degli errori. Più di quaranta
persone della Scuola media dell’università di Pechino propongono che venga
destituito il capo del gruppo di lavoro, Chang Cheng-hsien”].
Ci sono molti gruppi di lavoro che impediscono il movimento e tra questi c’è
quello di Chang Cheng-hsien. Ma noi non dobbiamo compiere arresti indiscriminati.
Che cosa costituisce attività controrivoluzionaria? Soltanto l’assassinio, il sabotaggio,
lo spargimento di veleno. Gente del genere potete arrestarla. Quelli che
scrivono slogan reazionari per il momento potete lasciarli liberi in modo da poter
avere un termine di confronto. Potrete sempre riconsiderare la cosa dopo che
avrete lottato contro di loro.
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