giovedì 27 aprile 2017

La deriva autoritaria del governo moderno fascista per mano del decreto Minniti continua a mietere vittime tra le fila di militanti e sindacati di base

Sta montando una criminalizzazione delle lotte sociali, per il lavoro, per i diritti dei lavoratori, denunce, condanne, carcere, multe esorbitanti, da nord a sud.

Bologna. Nove condanne a chi ha protestato per la morte di Abd El Salam
da contropiano


Questa mattina nove decreti di condanna sono stati notificati ad altrettanti attivisti bolognesi per aver partecipato alla determinata manifestazione di protesta per l’omicidio del delegato USB della logistica avvenuto a Piacenza nella notte tra il 14 e il 15 settembre scorso.
A Bologna come in molte altre città italiane alla notizia dell’assassinio del nostro compagno la USB aveva chiamato i lavoratori a scendere in piazza. Ovunque la risposta era stata immediata e determinata.
Ora il gip di Bologna condanna nove giovani militanti al pagamento di cifre esorbitanti, 
mediamente 25 mila euro cadauno, al posto di mesi e mesi di reclusione alcuni “in qualità di promotori della riunione pubblica di protesta organizzata dall’associazione sindacale USB a seguito della morte del lavoratore egiziano Abd Elsalam Ahmed Eldanf, investito………..e del conseguente corteo di protesta…….omettevano di darne preventivo avviso, almeno tre giorni prima, al Questore” (sic!); altri per aver acceso una torcia fumogena “senza licenza dell’autorità”; tutti per aver forzato i cordoni della polizia per entrare in stazione e diffondere il comunicato di protesta alla cittadinanza.
“E’ evidente la volontà di colpire l’USB e chi esercita il diritto al conflitto – dichiara Pierpaolo Leonardi dell’Esecutivo nazionale USB – L’assassinio di Abd El Salam è avvenuto nel corso di una battaglia sindacale molto dura e determinata contro i licenziamenti alla GLS e per garantire diritti agli operai di quella azienda. Abd El era un nostro delegato di stabilimento ed era sul piazzale a svolgere la sua funzione di militante dell’USB. Oggi la magistratura colpisce duramente chi si è unito a migliaia di altri uomini e donne nel dolore per l’assassinio di un proprio compagno”.
La stretta repressiva definitivamente legittimata in questi ultimi giorni con il via libera al decreto Minniti si preannuncia molto dura soprattutto nei confronti delle lotte sociali e sindacali, altri episodi di “prevenzione” delle lotte si erano avuti nei giorni scorsi. La USB annuncia non solo ogni iniziativa legale necessaria a tutela dei propri militanti ma anche l’apertura di un vasto confronto politico con tutti coloro che si diranno disponibili a contrastare la deriva autoritaria nel Paese.

Tutti insieme contro il G7 di Taormina


venerdì 7 aprile 2017

NO TAV: NICOLETTA DOSIO, LUCA E GIANNI VATTIMO ASSOLTI CON FORMULA PIENA PERCHE' IL FATTO NON SUSSISTE

dal blog notav.info
Nicoletta Dosio, Luca Abba’ e Gianni Vattimo sono stati finalmente assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste.
La vicenda è lunga e dimostra la mentalità contorta, l’uso spregiudicato di risorse pubbliche e la volontà di punire i notav (e tutto il mondo che ci gravita attorno) della procura di Torino, nelle persone dei soliti due pm con l’elmetto.


Ai tre era contestato il falso nei moduli per l’accesso in carcere che all’epoca l’Europarlamentare Gianni Vattimo, aveva depositato per far accedere Luca e Nicoletta, nominati consulenti per i movimenti sociali.
Ai Pm non andava giù e per la prima volta forse nella storia, si sono permessi di convocare e portare in tribunale un europarlamentare per la sua attività.
Nicoletta e Luca erano già stati prosciolti in udienza preliminare, ma i due pm avevano fatto ricorso in Cassazione, la quale aveva rimandato al tribunale escludendo che i due avessero dichiarato il falso, ma aveva rilevato che il gip si era dimenticata di valutare un concorso dei due nel falso che era stato contestato a Vattimo.
Secondo la Procura Vattimo aveva dichiarato il falso dichiarando che i Luca e Nicoletta erano suoi collaboratori per i movimenti sociali. Evidentemente il giudice ha ritenuto che nessuno ha dichiarato il falso e l’ingresso in carcere era del tutto legittimo, alla faccia dei due pm.